Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
OSAMA GAME
THE LOST VILLAGE
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Mayoiga / The Lost Village e Osama Game the Animation, rispettivamente le due serie "brutte" più chiacchierate del 2016 e del 2017. Due di quei titoli che spingono alla visione solo per vedere che idiozie si inventeranno gli sceneggiatori o quale perla di caratterizzazione psicologica ci aspetta nel prossimo episodio. Oppure solamente la speranza di veder morire tra atroci sofferenze i personaggi che stanno antipatici (praticamente quasi tutti).
Cosa vi è rimasto più impresso (in negativo)? La canzone dell'ippopotamo o la maratona tra le isole?
Cosa vi è rimasto più impresso (in negativo)? La canzone dell'ippopotamo o la maratona tra le isole?
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
OSAMA GAME
Osama Game The Animation
2.0/10
"Knock Knock"
"Chi è?"
"La tua dignità. È chiaro che, se hai deciso di arrivare fino in fondo a quest’anime, a un certo punto abbiamo preso strade diverse, e quindi niente... volevo solo dirti addio"
Questa è la conversazione che ho avuto con me stessa dopo aver visto "Ousama Game", anime di dodici episodi andato in onda dall'ottobre al dicembre 2017.
Nel solito liceo giapponese, arriva il solito studente trasferito, Nobuaki Kanazawa, ragazzo inizialmente chiuso ma che già verso la fine del primo episodio sembra essersi fatto tanti begli amici nella sua classe. Fra i soliti eventi scolastici, la vita scorre tranquilla, finché i ragazzi non cominciano a ricevere strani messaggi con ordini emanati dal fantomatico Re, che promette creative punizioni a chi deciderà di non partecipare a questo divertentissimo gioco. Ora, secondo voi, gli ordini possono mai essere: "Salva la cheerleader, salva il mondo"? Certo che no! Il Re, da grande guardone pervertito qual è, vuole che: si palpi il seno della ragazza A, che B e C facciano sesso, che D scelga quattro persone a caso da uccidere... insomma, roba di gran classe, che ve lo dico a fare. Se tutti prendono questi SMS come uno scherzo, Nobuaki ne è molto inquietato, perché, rullo di tamburi, lui al gioco ci ha già partecipato! Ed è stato l’unico a sopravvivere! (Carràmba! Che sorpresa!)
Da qui in poi, la serie è un susseguirsi di morti violente, non solo della classe protagonista, dato che gli sceneggiatori ci deliziano anche con flashback informativi sulla prima volta che Nobuaki ha partecipato al gioco (due classi sterminate al prezzo di una, cosa si può chiedere di più?).
Sinceramente, credo che quest’anime sia un fallimento su tutti i fronti.
Partiamo da quell'anima candida che è il protagonista.
Nobuaki è il solito pappamolle petulante che pensa che ogni cosa sia colpa sua - dovevo fare più attenzione, dovevo tenerlo l’occhio, dovevo essere in due posti contemporaneamente -, giura di proteggere persone varie dal gioco, ma, ovviamente, quelle muoiono, e lui si fa venire le crisi di pianto (non fare promesse cretine la prossima volta, ti pare? Eh? Eh? Eh?).
Ma gli altri personaggi non sono da meno, attenzione. Tutti che o cercano di sacrificare i compagni di classe per salvarsi la pelle o si immolano per il protagonista, che è il personaggio più inutile della storia, anzi li ‘seccia’ malamente, perché ogni volta che dice che non vuole che qualcuno muoia, quello muore immediatamente. In entrambi i casi, questa gente non si sopporta e, di conseguenza, la loro sorte ci è assolutamente indifferente. Menzione d’onore per Natsuko, davvero mi mancano le parole per descriverla... "Dio, ti prego, ti prego, uccidila, uccidila, ti prego" conta?
Passiamo ora alla trama.
Parlo con quelli che, come me, hanno visto la serie dall'inizio alla fine... ma secondo voi gli sceneggiatori si drogano? No, perché non ha senso questo anime. Io non so se l’intenzione fosse una specie di analisi antropologica culturale, del tipo: davanti a morte certa, vincerebbe l’istinto di sopravvivenza o cercherebbero di salvarsi a vicenda? Perché a me è sembrato solo che si sia messa a nudo l’egoistica natura umana contro il protagonista broccolo, che ha un crollo psicologico ogni volta che si rende conto che il potere dell’amicizia ha fallito.
Altra scelta assolutamente discutibile è stata il condurre due storyline allo stesso tempo, quella della classe attuale di Nobuaki e quella dei flashback. È come se avessero realizzato due serie, ma avessero scoperto in un secondo momento di non avere il budget per produrle entrambe e non hanno saputo cosa fare con il materiale di quella che sarebbe stata la prima stagione. E allora, dopo tutte queste ricerche, che facciamo, non la mettiamo questa roba? La mettiamo, è ovvio!
Come se non bastasse, è chiaro che questi adolescenti vivono in una bolla. Ora, io lo so che ci sono state più apparizioni del Mostro di Lockness che dei genitori dei liceali giapponesi, ma qui si esagera. Stanno morendo come mosche, chi con la testa tagliata, chi appeso al soffitto, chi smembrato sul pavimento, e nessuno, né genitori né insegnati, nemmeno il vicino curioso, letteralmente nessuno se ne interessa? Suvvia, è ridicolo.
Devo però ammettere che questo anime ha anche regalato perle rare di trash: la tizia che gioca con il preservativo usato, le spensierate conversazioni circondati da sangue e pezzi di cadaveri, il taglio di capelli mentre si sta decidendo a chi spezzare le dita (non sia mai che uno muoia senza i capelli Pantene che fanno 'swish'). Ma questi sono solo alcuni esempi, si potrebbe scrivere una tesi di laurea sull'argomento. Non manca l’hacker adolescente che offre una spiegazione così campata in aria, che la si vede fluttuare mentre con la manina le fanno ciao ciao. Vanno addirittura al villaggio abbandonato (e qui ogni riferimento a "Mayoiga" è puramente casuale).
I dialoghi non sono da meno. Una serie di botta e risposta indegna anche di bambini di cinque anni, il tutto corredato da azioni che proprio ti fanno cadere le braccia.
Il finale, poi, è un abominio. Dico solo che compaiono una motosega e una scalinata per il paradiso. Che poi si conclude con la scritta "To Be Continued". Ma che è, una minaccia?
La serie non è nemmeno godibile dal punto di vista tecnico: opening ed ending mediocri, cali grafici con personaggi che perdono tutta la faccia e chara design estremamente semplice e indegno di nota.
Davvero, non c’è ragione di vedere quest’anime, a meno che non vogliate ‘trollarlo’ con i vostri amici, si intende.
Riassumendolo in una frase o meno: "Più che un anime, una violenza psicologica"
"Chi è?"
"La tua dignità. È chiaro che, se hai deciso di arrivare fino in fondo a quest’anime, a un certo punto abbiamo preso strade diverse, e quindi niente... volevo solo dirti addio"
Questa è la conversazione che ho avuto con me stessa dopo aver visto "Ousama Game", anime di dodici episodi andato in onda dall'ottobre al dicembre 2017.
Nel solito liceo giapponese, arriva il solito studente trasferito, Nobuaki Kanazawa, ragazzo inizialmente chiuso ma che già verso la fine del primo episodio sembra essersi fatto tanti begli amici nella sua classe. Fra i soliti eventi scolastici, la vita scorre tranquilla, finché i ragazzi non cominciano a ricevere strani messaggi con ordini emanati dal fantomatico Re, che promette creative punizioni a chi deciderà di non partecipare a questo divertentissimo gioco. Ora, secondo voi, gli ordini possono mai essere: "Salva la cheerleader, salva il mondo"? Certo che no! Il Re, da grande guardone pervertito qual è, vuole che: si palpi il seno della ragazza A, che B e C facciano sesso, che D scelga quattro persone a caso da uccidere... insomma, roba di gran classe, che ve lo dico a fare. Se tutti prendono questi SMS come uno scherzo, Nobuaki ne è molto inquietato, perché, rullo di tamburi, lui al gioco ci ha già partecipato! Ed è stato l’unico a sopravvivere! (Carràmba! Che sorpresa!)
Da qui in poi, la serie è un susseguirsi di morti violente, non solo della classe protagonista, dato che gli sceneggiatori ci deliziano anche con flashback informativi sulla prima volta che Nobuaki ha partecipato al gioco (due classi sterminate al prezzo di una, cosa si può chiedere di più?).
Sinceramente, credo che quest’anime sia un fallimento su tutti i fronti.
Partiamo da quell'anima candida che è il protagonista.
Nobuaki è il solito pappamolle petulante che pensa che ogni cosa sia colpa sua - dovevo fare più attenzione, dovevo tenerlo l’occhio, dovevo essere in due posti contemporaneamente -, giura di proteggere persone varie dal gioco, ma, ovviamente, quelle muoiono, e lui si fa venire le crisi di pianto (non fare promesse cretine la prossima volta, ti pare? Eh? Eh? Eh?).
Ma gli altri personaggi non sono da meno, attenzione. Tutti che o cercano di sacrificare i compagni di classe per salvarsi la pelle o si immolano per il protagonista, che è il personaggio più inutile della storia, anzi li ‘seccia’ malamente, perché ogni volta che dice che non vuole che qualcuno muoia, quello muore immediatamente. In entrambi i casi, questa gente non si sopporta e, di conseguenza, la loro sorte ci è assolutamente indifferente. Menzione d’onore per Natsuko, davvero mi mancano le parole per descriverla... "Dio, ti prego, ti prego, uccidila, uccidila, ti prego" conta?
Passiamo ora alla trama.
Parlo con quelli che, come me, hanno visto la serie dall'inizio alla fine... ma secondo voi gli sceneggiatori si drogano? No, perché non ha senso questo anime. Io non so se l’intenzione fosse una specie di analisi antropologica culturale, del tipo: davanti a morte certa, vincerebbe l’istinto di sopravvivenza o cercherebbero di salvarsi a vicenda? Perché a me è sembrato solo che si sia messa a nudo l’egoistica natura umana contro il protagonista broccolo, che ha un crollo psicologico ogni volta che si rende conto che il potere dell’amicizia ha fallito.
Altra scelta assolutamente discutibile è stata il condurre due storyline allo stesso tempo, quella della classe attuale di Nobuaki e quella dei flashback. È come se avessero realizzato due serie, ma avessero scoperto in un secondo momento di non avere il budget per produrle entrambe e non hanno saputo cosa fare con il materiale di quella che sarebbe stata la prima stagione. E allora, dopo tutte queste ricerche, che facciamo, non la mettiamo questa roba? La mettiamo, è ovvio!
Come se non bastasse, è chiaro che questi adolescenti vivono in una bolla. Ora, io lo so che ci sono state più apparizioni del Mostro di Lockness che dei genitori dei liceali giapponesi, ma qui si esagera. Stanno morendo come mosche, chi con la testa tagliata, chi appeso al soffitto, chi smembrato sul pavimento, e nessuno, né genitori né insegnati, nemmeno il vicino curioso, letteralmente nessuno se ne interessa? Suvvia, è ridicolo.
Devo però ammettere che questo anime ha anche regalato perle rare di trash: la tizia che gioca con il preservativo usato, le spensierate conversazioni circondati da sangue e pezzi di cadaveri, il taglio di capelli mentre si sta decidendo a chi spezzare le dita (non sia mai che uno muoia senza i capelli Pantene che fanno 'swish'). Ma questi sono solo alcuni esempi, si potrebbe scrivere una tesi di laurea sull'argomento. Non manca l’hacker adolescente che offre una spiegazione così campata in aria, che la si vede fluttuare mentre con la manina le fanno ciao ciao. Vanno addirittura al villaggio abbandonato (e qui ogni riferimento a "Mayoiga" è puramente casuale).
I dialoghi non sono da meno. Una serie di botta e risposta indegna anche di bambini di cinque anni, il tutto corredato da azioni che proprio ti fanno cadere le braccia.
Il finale, poi, è un abominio. Dico solo che compaiono una motosega e una scalinata per il paradiso. Che poi si conclude con la scritta "To Be Continued". Ma che è, una minaccia?
La serie non è nemmeno godibile dal punto di vista tecnico: opening ed ending mediocri, cali grafici con personaggi che perdono tutta la faccia e chara design estremamente semplice e indegno di nota.
Davvero, non c’è ragione di vedere quest’anime, a meno che non vogliate ‘trollarlo’ con i vostri amici, si intende.
Riassumendolo in una frase o meno: "Più che un anime, una violenza psicologica"
THE LOST VILLAGE
The Lost Village
4.0/10
Recensione di npepataecozz
-
Vi è mai capitato di andare alla ricerca di un anime brutto? A me ogni tanto succede: apro Animeclick.it, guardo le medie voto e comincio a seguire la serie che mi incuriosisce di più. Sono pazzo o è semplice masochismo? In realtà nessuna delle due: a volte mi capita di trovarmi in una situazione di attesa di qualcosa o di qualcuno, e devo trovare un modo per ammazzare il tempo. Perché non approfittarne per vedere, allora, qualcosa di potenzialmente bello? Facile: perché, quando mi trovo in una simile situazione, posso essere interrotto in qualsiasi momento, sono poco attento e molto incline a distrarmi. E allora meglio andare alla ricerca di qualcosa che poi abbandonerò molto volentieri senza provare alcun rimorso.
In genere, quando scelgo un anime in questo modo, ne guardo al massimo due-tre episodi, e poi, dopo aver compreso le motivazioni dell'utenza, finisce nel dimenticatoio. Ci sono ovviamente delle eccezioni: può succedere, cioè, che il mio giudizio non sia allineato con quello dell'utenza. In questo caso ovviamente vado avanti fino a cambiare idea o fino ad avere tutti gli elementi necessari per esprimere un giudizio positivo sull'opera. E' forse questo il caso di "The Lost Village"? Assolutamente no: quest'anime era davvero brutto come avevano sentenziato gli altri utenti. Ma allora perché l'ho guardato fino alla fine? Perché si è verificato un imprevisto nefasto: la persona che aspettavo ha tardato di parecchio, e così mi sono allungato a guardare più episodi del dovuto. E, arrivati a quel punto, tanto valeva guardarselo fino alla fine.
"The Lost Village" è un anime davvero terribile; difficilmente si trova di peggio in giro. Eppure i presupposti per creare un anime perlomeno accettabile c'erano tutti: un misterioso villaggio nascosto e disabitato; un gruppo di persone intenzionate a lasciarsi alle spalle le brutture della loro vita che si lanciano alla sua ricerca; la speranza che si trasforma in panico e paura. Con una buona sceneggiatura si poteva tirar fuori da tutto questo un buon horror, non rivoluzionario ma sicuramente piacevole. E invece no.
Si parte male già dall'inizio: questo gruppo di disperati in cerca di una nuova vita parte verso l'impenetrabile villaggio... con un pullman da "gita a Montevergine". E dopo una serie di lunghissime e noiosissime presentazioni i "pellegrini" cominciano a intonare in coro "L'ippopotamo sfortunato"; a questo punto potevano tirar fuori anche le frittate di maccheroni, che sicuramente non sfiguravano in un contesto simile.
Ma il peggio doveva ancora arrivare. Ovviamente non posso dilungarmi troppo con il racconto della trama, se no poi nasce il problema spoiler. Quello che posso dire, però, è che la sceneggiatura non ha né capo né coda, tali e tante sono le contraddizioni, le incoerenze o anche più semplicemente le sciocchezze narrative che contiene. Succedono troppe cose tutte assieme, ci sono troppe coincidenze fortuite che si susseguono senza soluzione di continuità, troppe cose vengono lasciate al caso o al classico "tiriamo a campare". Se l'idea era quella di confondere lo spettatore in modo da nascondergli la verità, vediamo che il goffo tentativo fallisce miseramente: già dopo pochi episodi si capisce benissimo dove si vuole andare a parare.
Ma la parte peggiore è quella "psicologica": i personaggi si muovono in modo troppo illogico. Per fare un esempio, vediamo che il gruppo a un certo punto comincia a formulare teorie su quello che sta accadendo; teorie che in genere hanno il solo compito di scaricare la responsabilità degli eventi su questo o su quel personaggio. Senza che questa teoria venga smentita, però, se ne formula in breve tempo un'altra che non ha maggiori probabilità dell'altra di essere corretta (anche perché sono così stupide, che tale probabilità è sempre molto vicina allo zero), ma che sostituisce immediatamente la precedente. La prima teoria, per essere più precisi, non viene considerata come un'alternativa a quella più alla moda al momento, ma viene letteralmente dimenticata.
Pur essendo davvero tanti, poi, i personaggi possono essere comodamente divisi in tre categorie: i "protagonisti" (due o tre), i "parzialmente utili" (tre o quattro), che sono quelli su cui inizialmente si inventa qualcosa per poi essere improvvisamente abbandonati, e i "soprammobili" (la massa), che non hanno alcuna reale utilità e non svolgono alcun ruolo particolare all'interno della storia.
I protagonisti, infine, sono veramente odiosi. Nell'ordine troviamo: la bambinetta che sa troppe cose e che non dice niente per conservare un segreto che non interesserebbe a nessuno; lo zerbino della bambinetta; il burattinaio dello zerbino geloso della bambinetta; un'altra ragazzina che non sa decidersi su quale potere paranormale possiede veramente; pazzoidi vari che meriterebbero un'analisi a parte.
Insomma, un vero disastro, sotto tutti i punti di vista. Si salvano le sigle, ma, dopo averle ascoltate un paio di volte, si saltano pure quelle.
Se cercavo un anime brutto, mi sa che stavolta ho centrato un titolo memorabile da questo punto di vista. Lo strazio è stato tale, da indurmi a prendere un'importante decisione: o impongo alle persone una maggiore puntualità (ma temo che la cosa mi si rivolterebbe contro) o la prossima volta cercherò un titolo meno estremo. Un altro anime così non credo che riuscirei a reggerlo.
In genere, quando scelgo un anime in questo modo, ne guardo al massimo due-tre episodi, e poi, dopo aver compreso le motivazioni dell'utenza, finisce nel dimenticatoio. Ci sono ovviamente delle eccezioni: può succedere, cioè, che il mio giudizio non sia allineato con quello dell'utenza. In questo caso ovviamente vado avanti fino a cambiare idea o fino ad avere tutti gli elementi necessari per esprimere un giudizio positivo sull'opera. E' forse questo il caso di "The Lost Village"? Assolutamente no: quest'anime era davvero brutto come avevano sentenziato gli altri utenti. Ma allora perché l'ho guardato fino alla fine? Perché si è verificato un imprevisto nefasto: la persona che aspettavo ha tardato di parecchio, e così mi sono allungato a guardare più episodi del dovuto. E, arrivati a quel punto, tanto valeva guardarselo fino alla fine.
"The Lost Village" è un anime davvero terribile; difficilmente si trova di peggio in giro. Eppure i presupposti per creare un anime perlomeno accettabile c'erano tutti: un misterioso villaggio nascosto e disabitato; un gruppo di persone intenzionate a lasciarsi alle spalle le brutture della loro vita che si lanciano alla sua ricerca; la speranza che si trasforma in panico e paura. Con una buona sceneggiatura si poteva tirar fuori da tutto questo un buon horror, non rivoluzionario ma sicuramente piacevole. E invece no.
Si parte male già dall'inizio: questo gruppo di disperati in cerca di una nuova vita parte verso l'impenetrabile villaggio... con un pullman da "gita a Montevergine". E dopo una serie di lunghissime e noiosissime presentazioni i "pellegrini" cominciano a intonare in coro "L'ippopotamo sfortunato"; a questo punto potevano tirar fuori anche le frittate di maccheroni, che sicuramente non sfiguravano in un contesto simile.
Ma il peggio doveva ancora arrivare. Ovviamente non posso dilungarmi troppo con il racconto della trama, se no poi nasce il problema spoiler. Quello che posso dire, però, è che la sceneggiatura non ha né capo né coda, tali e tante sono le contraddizioni, le incoerenze o anche più semplicemente le sciocchezze narrative che contiene. Succedono troppe cose tutte assieme, ci sono troppe coincidenze fortuite che si susseguono senza soluzione di continuità, troppe cose vengono lasciate al caso o al classico "tiriamo a campare". Se l'idea era quella di confondere lo spettatore in modo da nascondergli la verità, vediamo che il goffo tentativo fallisce miseramente: già dopo pochi episodi si capisce benissimo dove si vuole andare a parare.
Ma la parte peggiore è quella "psicologica": i personaggi si muovono in modo troppo illogico. Per fare un esempio, vediamo che il gruppo a un certo punto comincia a formulare teorie su quello che sta accadendo; teorie che in genere hanno il solo compito di scaricare la responsabilità degli eventi su questo o su quel personaggio. Senza che questa teoria venga smentita, però, se ne formula in breve tempo un'altra che non ha maggiori probabilità dell'altra di essere corretta (anche perché sono così stupide, che tale probabilità è sempre molto vicina allo zero), ma che sostituisce immediatamente la precedente. La prima teoria, per essere più precisi, non viene considerata come un'alternativa a quella più alla moda al momento, ma viene letteralmente dimenticata.
Pur essendo davvero tanti, poi, i personaggi possono essere comodamente divisi in tre categorie: i "protagonisti" (due o tre), i "parzialmente utili" (tre o quattro), che sono quelli su cui inizialmente si inventa qualcosa per poi essere improvvisamente abbandonati, e i "soprammobili" (la massa), che non hanno alcuna reale utilità e non svolgono alcun ruolo particolare all'interno della storia.
I protagonisti, infine, sono veramente odiosi. Nell'ordine troviamo: la bambinetta che sa troppe cose e che non dice niente per conservare un segreto che non interesserebbe a nessuno; lo zerbino della bambinetta; il burattinaio dello zerbino geloso della bambinetta; un'altra ragazzina che non sa decidersi su quale potere paranormale possiede veramente; pazzoidi vari che meriterebbero un'analisi a parte.
Insomma, un vero disastro, sotto tutti i punti di vista. Si salvano le sigle, ma, dopo averle ascoltate un paio di volte, si saltano pure quelle.
Se cercavo un anime brutto, mi sa che stavolta ho centrato un titolo memorabile da questo punto di vista. Lo strazio è stato tale, da indurmi a prendere un'importante decisione: o impongo alle persone una maggiore puntualità (ma temo che la cosa mi si rivolterebbe contro) o la prossima volta cercherò un titolo meno estremo. Un altro anime così non credo che riuscirei a reggerlo.
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Ousama Game... sapevo già a cosa andavo incontro, ma più che altro, non mi è piaciuto il modo in cui hanno alternato le due storie, rendendo tutto confuso. Ma almeno degli 80+ personaggi muoiono tutti.
Per me è discretamente peggio Osama game. Ha delle vette di trash allucinanti, senza contare che è tutto sbagliato, dalle musiche (inesistenti) ai personaggi ai disegni alla sceneggiatura alla regia alla trama. The lost village lo ritengo invece "solo" un anime mediocre, da 5. Mentre Osama da 3,5. Comunque, vuoi per il trash divertente e per il genere survival, ho guardato con interesse entrambi. Meglio vedersi una trashata "fatta bene" che una serie piatta e noiosa che non è nè carne nè pesce.
entrambi li ho droppati dopo il primo episodio
Parto dal presupposto che li ho visti entrambi di settimana in settimana (povero me) e li considero entrambi due anime di cacca. Peró, mentre mayoiga é brutto e noioso Ousama Game é brutto ma ti intrattiene:arrivi al punto da non veder l'ora di vedere il nuovo episodio per vedere quanto puó peggiorare di episodio in episodio! Ousama Game é l'apoteosi dello schifo, un capolavoro, un - 10 dell'animazione giapponese! Merita di vincere, tutti devono conoscere e vedere questo (non) capolavoro!! ?
No, non sono pazzo, il motivo è presto detto: memore della meravigliosa recensione di Npepata su Ousama Game, dovete sapere che ho convinto il mio gruppo di amici (contenente anche persone anti-anime) a vedere in due serate Ousama Game. Un successo clamoroso! Trash a palate, adolescenti giapponesi sclerati e una sigla in growl che tuttora cantiamo fra di noi in stile karaoke! (THIS IS THE END, THIS IS THE END...)
Inebriati da cotanto trash abbiamo avviato il "Friday anime Night" e ci siamo dilettati a vedere Mayoiga. Che però rispetto a Ousama Game non è più di tanto trash, ma solo noiosetto. Quindi mi dispiace, Ousama Game è oggettivamente peggio, ma almeno è trash e quindi un buon numero di risate lo strappa, Mayoiga è solo palloso.
Osama game invece è solo una porcheria.
Puoi anche esprimere un concetto senza necessariamente insultare le opinioni degli altri in modo palesemente gratuito e senza argomentare, perdi di credibilità e non fai altro che generare sterile flame. Evita.
1 è stato meno divertente di Mayoiga
2 Mamo ha doppiato quel coso orribile che è Nobuaki-kun
3 non ha mai raggiunto l'eccellenza del mostro tetta di silicone
Quindi anche se Mayoiga non ha dato soddisfazioni con la morte di massa dei protagonisti, si eleva un pelo su Osama game.
concordo e diffondo, per coloro che non abbiano ancora avuto il dispiacere:
Non li ho visti e non li vedrò mai, ma se servono a generare recensioni di tale livello , ben vengano anime del genere
Lost village invece ci ho rinunciato a priori, gli insulti che leggevo in chat mi hanno fatto desistere, anceh se un po' mi pento XD
Stava anche palesemente scherzando.
Uhm, non ho colto. >_>
Se devo scegliere comunque Ousama Game è stato ben peggiore lol.
Io li ho evitati come la peste, anche se Osama Game era davvero seguito tra i miei colleghi ma si capiva tantissimo che facessi bene a starne lontano
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