Attenzione: l'articolo contiene spoiler sulla serie Hugtto Pretty Cure
Negli anni '90, Sailor Moon ci aveva mostrato un ribaltamento dei ruoli di genere, con il "principe" che viene spesso e volentieri rapito dai cattivi, non può combattere o non è di grande aiuto, e la "principessa" che si fa eroina e deve andare a salvarlo o combattere per la salvezza dell'umanità da sola, con l'aiuto delle compagne, senza alcun eroe maschio che venisse ad aiutarla.
La saga Pretty Cure, creata da Toei Animation come erede di Sailor Moon sin dal 2004 e giunta oggi alla sua quindicesima incarnazione, si è da sempre impegnata a rendere questo concetto in maniera ancora più chiara ed evidente, con eroine che arrivavano addirittura a combattere mostri giganti a pugni, calci e mosse di wrestling piuttosto che con scettri e cuoricini, e un focus sempre maggiore sull'amicizia femminile (spesso e volentieri volutamente calcata in modo da renderla molto ambigua e facilmente interpretabile dai fan come un legame più forte dell'amicizia), sulla forza interiore delle ragazze, piuttosto che sui rapporti con i personaggi maschili (che sono spesso esclusivamente cattivi, molto secondari, se non addirittura quasi completamente assenti in molte serie) o sui rapporti amorosi uomo-donna (questi pressoché assenti e mai mostrati più intensamente di qualche lieve cotta che poi non si concretizza mai).
Gli ultimi episodi della saga corrente, Hugtto Pretty Cure, hanno fatto parlare parecchio di sé tra i fan giapponesi proprio per via di una trattazione molto coraggiosa e innovativa, considerando che si tratta di un anime per un pubblico molto giovane, della tematica dell'identità e degli stereotipi di genere.
In particolare, oggetto della discussione è stato l'episodio 19, trasmesso lo scorso 10 giugno, dal titolo "Eccitante! L'atteso debutto in passerella!?" (Waku waku! Akogare no ranwei debyu!?).
Fulcro dell'episodio è una sfilata di moda dall'emblematico titolo "Anche le ragazze possono diventare eroi" (女の子もヒーローになれる Onna no ko mo hiiroo ni nareru, si noti l'uso del termine ヒーロー hiiroo, derivato dall'inglese hero, e perciò di chiara connotazione maschile). Emiru, una dei personaggi principali della serie, è stata invitata a sfilare in questo show.
Emiru è una bambina di famiglia ricca e, come tale, sottoposta a molte costrizioni da parte dei genitori e dal fratello maggiore molto possessivo e tradizionalista. Piuttosto che prendere le classiche lezioni di pianoforte, Emiru preferisce esprimere se stessa attraverso il più moderno e liberale mezzo della chitarra elettrica, ma è costretta a suonarla di nascosto perché questo infastidisce il fratello maggiore, convinto che la chitarra elettrica non si addica ad una signorina di buona famiglia.
Dopo essere stata salvata dalle Pretty Cure, le eroine protagoniste della storia, Emiru sviluppa il desiderio di diventare anche lei un ヒーロー, un eroe, cosa che si confà perfettamente col tema della sfilata.
Prima della sfilata, assistiamo ad una scena in cui Masato, il fratello maggiore di Emiru, rimprovera Henri Wakamiya, un compagno di scuola che ha convinto la bimba a partecipare allo show, al quale anche lui prenderà parte.
Henri è un ragazzo di origini francesi, molto bello, dall'aspetto femmineo con capelli biondi e occhi azzurri, che pratica il pattinaggio artistico e indossa la sua uniforme scolastica maschile in maniera atipica, con la cravatta annodata come se fosse un fiocco e la giacca annodata alla vita come se fosse una gonna, ad imitare la divisa scolastica femminile.
Masato: "Wakamiya-kun, quante volte te lo devi dire? Devi annodare per bene la cravatta della tua uniforme!"
Henri: "C'è una regola che stabilisce come va annodata, nel regolamento scolastico?"
Masato: "E' che conciato così sembri una ragazza, e i ragazzi sono preoccupati..."
Arriva il giorno della sfilata e, mentre Emiru è pronta a salire in passerella, il fratello arriva a portarsela via.
Masato: "Emiru, che stai facendo? Tu, che partecipi ad una sfilata di moda, che sorpresa... dai, su, torniamo a casa... che cosa significa questo? ”Anche le ragazze possono diventare eroi”? Non pensi che sia ridicolo? "Eroe" è una parola che indica i maschi, il ruolo delle ragazze è invece quello di venir protette. Devi usare per bene il corretto significato delle parole. Le ragazze non possono diventare eroi. Te l'ho già detto, no? Dai, su, torniamo a casa!"
I due vengono interrotti da Hana, la protagonista della serie, che irrompe sulla scena e rimprovera Masato.
Hana: "C'è un eroe nel cuore di ognuno di noi. Smettila di porre limiti al cuore delle persone!"
Tuttavia, la sua predica non sembra sortire alcun effetto, dal momento che Masato continua a voler portar via la sorellina, dicendole "Il nonno non ti ha forse detto di fare attenzione a chi ti scegli come amico?"
A quel punto, entra in scena Henri, indossando il vestito della sfilata, che è un abito da sera bianco, da donna.
Henri: "Come al solito, dici sempre delle cose noiose"
Masato: "Wakamiya-kun... pfff... che razza di vestito stai indossando?"
Henri: "E' un abito da sera"
Masato: "Questo lo vedo. Quello che volevo sapere è perché lo stai indossando!"
Henri: "Perché penso che sia un vestito molto bello"
Masato: "Ah ah ah! Ma non sai che tu sei un maschio?"
Henri: "E quindi? Io indosso quel che mi piace. Penso che porre dei limiti al proprio cuore significhi perdere tempo, anzi perdere la propria vita"
Henri e Hana portano via Emiru per farla partecipare alla sfilata, lasciando un attonito Masato da solo, in preda alla frustrazione,e alla collera, rivolta verso la sorella e Henri. Questo permette ai cattivi di sfruttare i suoi sentimenti negativi per trasformarlo in un mostro, che irrompe sulla passerella e rapisce Henri, il quale si rivolge così alle eroine Pretty Cure che vengono a salvarlo.
Henri: "Siete in ritardo, eroi! Non credete che, in questa posizione, io sia proprio la principessa da salvare?"
Hana: "E che problema c'è? Anche i maschi possono diventare principesse!"
Liberato dalle grinfie del mostro, Henri si rende conto che esso è stato creato dai sentimenti di Masato, comprende che anche lui ha i suoi tormenti e lo abbraccia, scusandosi però del fatto che lui non intende cambiare il suo modo di vivere soltanto perché gli viene chiesto, che continuerà a vivere secondo i dettami del suo cuore a prescindere da qualsiasi cosa gli verrà detta dagli altri, perché lui si vuole bene così com'è, e spera che anche Masato riesca a volersi bene per quello che è, vivendo in maniera più coerente coi propri sentimenti.
Nel caso ve lo steste chiedendo, nell'episodio successivo si sistema tutto. La sfilata è un successo; Masato si scusa con la sorella, permettendole di suonare liberamente la chitarra e regalandole dei biglietti per un concerto rock; si scusa con Henri; quest'ultimo lo perdona e gli dice che va bene chiamarlo solo "Henri" invece che per cognome, denotando una maggior confidenza (i fan già fantasticano su una eventuale relazione omosessuale tra i due personaggi). Dulcis in fundo, Emiru riesce a coronare il suo sogno di diventare un eroe, ottenendo il potere di trasformarsi in una Pretty Cure.
Pare che l'episodio 19 abbia toccato molto i fan giapponesi, che hanno lodato il messaggio della puntata, che incoraggia i bambini a poter diventare chiunque vogliano, a prescindere dagli stereotipi di genere e dalle reazioni della società. C'è stato chi ha detto che storie come queste possono essere molto utili per la crescita dei bambini.
"Posso fare qualsiasi cosa. Posso essere qualsiasi cosa. Abbracciando un futuro radioso, forza, forza, dateci dentro, tutti quanti! Forza, forza, dacci dentro, me!"
(何でもできる。何でもなれる。輝く未来を抱きしめて。。。フレ、フレ、皆!フレ、フレ、私! Nandemo dekiru! Nandemo nareru! Kagayaku mirai wo dakishimete... fure, fure, minna! Fure, fure, watashi!)
Questo il messaggio cardine della serie Hugtto Pretty Cure, che apre ogni episodio e che ben si confà alla trama dell'anime, che vede le eroine Pretty Cure combattere per proteggere e supportare i sogni delle persone, lottando contro la perfida compagnia KuraiAsu, che vuole rubare il futuro della gente. Un messaggio molto bello ed educativo per i piccoli spettatori, che stavolta ci è arrivato tramite un episodio estremamente coraggioso e innovativo, ribaltando ancora una volta stereotipi di genere che, forse, risultano sempre più obsoleti nella società moderna.
Hugtto Pretty Cure è in onda ogni domenica mattina su TV Asahi. La serie è, purtroppo, inedita in Italia, come tutte le serie Pretty Cure successive alla settima (ad eccezione della nona e della decima, che sono disponibili su Netflix nella versione censurata Glitter Force e Glitter Force Doki Doki).
Fonte consultata:
Anime News Network
Concordo in pieno
Sfortunatamente gli stereotipi di genere sono una cosa ancora troppo diffusa nella società.
Figuratevi che il Disordine d'identità di genere (che possiamo legare parzialmente al contenuto dell'episodio) era considerato una malattia mentale fino a meno di una settimana fa
Nn lo ha detto assolutamente nessuno, quello è semplicemente shipping
Manco avessero mandato un demone-bidet contro un francese, eh.
ragazzo che indossa abiti femminili = gay, ottimo messaggio.
A me è già partita la ship a metà articolo.
Cmq anche Sailor Moon negli ormai lontani anni 90 era parecchio avanti su questo genere di temi, nella prima serie tra i cattivi stavano Zoisite e Kunzite che erano una coppia gay, nella terza serie Sailor Neptune e Uranus coppia lesbo, quarte serie tra i cattivi Occhio di pesce, personaggio gay molto effeminato e che in un episodio incentrato sulle sfilate di moda si veste da donna. Per finire nella quinta e ultima serie la Sailor Star Lights che cambiavano sesso da maschi a femmine quando si trasformavano in guerriere sailor!!
In italiano e in inglese però non so quanto possa valere questa cosa. Voglio dire, ad esempio nella nostra lingua il genere maschile può essere utilizzato anche per esprimere concetti in senso neutro ("Cari spettatori [...], quando magari ci sono sia uomini sia donne) però... se una ragazza se ne uscisse con frasi tipo "Io voglio diventare un eroe" io rimarrei un po' perplesso.
Cioè, non sono affatto contrario al fatto che una ragazza possa essere eroica, ma credo che nella nostra lingua avrebbe in ogni caso più senso, senza risultare equivoco, affermare "Io voglio diventare un'eroina". Altrimenti mi vien da pensare che la tipa intenda altro.
Mi chiedo come lo adatteranno in Italia.....ricordando la querelle sulle amichette Sailor pluto ed Uranus.......
Va anche detto, però, che probabilmente ヒロイン non ha quel significato, quanto più quello di "protagonista femminile di una storia", mentre con ヒーロー ci si riferisce alla figura del supereroe, di qualsiasi sesso sia (anche in My hero academia si usa questo termine per riferirsi ai personaggi di entrambi i sessi).
Diatribe linguistiche a parte, è proprio un fatto di concetto, secondo cui il maschio può aspirare al mantello da supereroe, mentre la femmina dorebbe limitarsi all'abito da principessa e a farsi salvare. Già con Sailor Moon questo concetto inizia ad essere sovvertito, ma qui si aggiunge anche il concetto inverso, presentando il caso di un personaggio maschile che si trova più a suo agio in vesti femminili (Fish Eye in Sailor Moon stava lì e basta, ma la cosa non è mai stata appofondita a livello sociale), ed è la prima volta che nella saga Pretty Cure l'argomento viene affrontato in maniera approfondita, nonostante nelle serie passate vi siano stati dei nemici dall'aspetto femmineo o dei travestiti, ma era una cosa buttata lì tanto per.
Visto l'enorme impatto che Pretty Cure ha sui piccoli spettatori giapponesi attualmente (salvo altre due o tre eccezioni, è praticamente l'unico anime visto dalle bambine e diretto espressamente a loro), non stupisce che questo episodio sia diventato un caso mediatico. Per ora hanno affrontato la cosa soltanto dal punto di vista di alcuni personaggi secondari, ma in futuro, chissà...
Chiaramente, in Italia una cosa del genere non può ancora passare, quindi questo episodio probabilmente sarebbe stato tagliato in tronco, ma tanto per ragioni che ancora mi sono oscure non vedremo mai più le serie Pretty Cure in Italia quindi il "problema" non si pone.
Sì, in giapponese "hiroine" indica più una protagonista in generale, ma in qualche caso può indicare anche proprio "una donna eroica"; per essere meno equivoci si usano in alternativa altri termini, come super heroine. Cosa simile dicasi per "hiro": indica in genere i super eroi ma anche, più ristrettamente, il protagonista di una storia in generale.
Comunque pure a me Henri ha ricordato molto Kuranosuke di Kuragehime (e pure io lo shippo tantissimo con Masato lololol)
Mi hai tolto le parole di bocca!
Esattissimo. Noi dobbiamo proprio ricordare questo. Le Pretty Cure in Giappone, sono rivolte ai più piccoli, anzi alle più piccole. Quasi certamente sono seguite anche da fan adolescenti - tutti cresciamo alla fin fine - ma il target principale non è composto, come scoprì l'autrice di Sailor Moon, ragazzini delle scuole medie in su. Quindi è ancor più apprezzabile l'idea che hanno voluto proporre.
Per capire se è una tendenza bisognerà valutare le cose nel tempo.( se verrà tagliato o meno..bhè c'è tempo, c'è tempo per pensarci)
Noto una cosa - tralasciando le Pretty Cure ma ancorandomi sempre al tema di fondo del'articolo: "cosa possono e non possono fare le ragazze e cosa no - nella più recente serie di Gundam, ovvero Gundam iron Blooded Orphan, la sceneggiatrice ha usato tutto lo spettro di possibilità modi di declinare la femminiltà ( ed anche i rapporti fra le persone), dalla fidanzata dell'eroe, alla "principessa da proteggere", alla Guerriera Indomita, alla donna adulta consapevole delle proprie scelte, in amore e nella vita.
Un elemento che le molte novità di IBO forse non ci hanno fatto ben apprezzare e che si è dato troppo per scontato.
Il che è ridicolo. E' in momenti come questi che ringrazio di avere internet alla mano senza che i capetti della TV o del Moige decidano cosa farmi vedere e cosa no, e che ci siano spazi come questo in cui se ne possa parlare.
Erano Sailor Neptune e Sailor Uranus
Comunque, l'Italia (per quanto sul tema censure non ci sia mai andata fiacca) non è stata l'unica nazione a censurare la relazione fra le due. In America, per esempio, vennero presentate come cugine (ahimè, non scherzo).
Probabilmente in Italia non c'è ancora abbastanza apertura mentale riguardo questi temi, ma chissà...mai dire mai.
AVM prediligeva soprattutto la fruibilità generale. Questo le ha permesso di farci vedere molte cose ma la portava anche a scegliere di usare adattamenti light...come sempre è un equilibrio difficle..
però ALessandra Valeri Maneri - con il senno di poi possiamo dirlo - sapeva con che medium aveva a che fare, lo apprezzava e sapeva difenderlo...altri......lo hanno abbandonato al loro destino, mancando, malgrado si proclamassero fan, di opporsi alle derive ultra commerciarli.
Il crossdressing negli anime abbonda, ma spesso è feticizzato e quasi mai analizzato sul serio. Oppure certe tematiche vengono lasciate al "sottinteso, non detto" tipicamente giapponese e mai affrontate in modo così chiaro ed esplicito.
E qui sono andati oltre il "semplice" crossdressing in sé, andando ad affrontare il tema dell'identità e della libertà di essere ed esprimersi a prescindere dalle limitazioni sociali. È stato bellissimo, e le parole non bastano per esprimere quanto è stato importante.
In compenso in Italia furono le Starlights della 5° serie a diventare "cugine che si scambiano di posto coi maschi".
Però almeno in Italia ci siamo limitati a stagliuzzare Cardcaptor Sakura invece che fare come in america in cui lo hanno totalmente stravolto al punto di far diventare Lee un protagonista principale importante quanto se non più di Sakura stessa...
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