Venerdì 6 luglio Shoko Asahara, fondatore del culto Aum Shinrikyo e mente dietro all'attentato alla metropolitana di Tokyo al gas nervino del 1995 è stato giustiziato assieme ad altri sei membri di Aum (Tomomasa Nakagawa, Kiyohide Hayakawa, Yoshihiro Inoue, Masami Tsuchiya, Seiichi Endo e Tomomitsu Niimi) coinvolti anch'essi nei crimini.
Asahara, il cui vero nome era Chizuo Matsumoto, è stato riconosciuto colpevole di 13 crimini che hanno portato alla morte di un totale di 29 persone. Fra questi i più gravi furono l'omicidio dell'avvocato Tsutsumi Sakamoto, di sua moglie e del loro figlio di un anno e un altro attentato con gas sarin a Matsumoto in cui morirono otto persone e ne rimasero ferite 600. Nell'attacco della metropolitana di Tokyo, rimasero uccise 13 persone e vi furono più di 6.000 feriti.
 

L'impiccagione di Asahara ha in qualche modo chiuso il sipario sui crimini scioccanti e sugli eventi drammatici messi in scena dal culto Aum. Ma molte sono ancora le domande senza risposta, anche perché durante il processo, Asahara non ha mai spiegato le reali motivazioni dei suoi crimini. Come non ha mai accettato visite dall'esterno e si è rifugiato in un mutismo assoluto perfino con i suoi avvocati.
Molti di voi probabilmente non erano ancora nati, ma il 20 marzo del 1995 Tokyo fu colpita nel suo cuore nevralgico e cioè lungo le linee della metropolitana Chiyoda, Marunochi e Hibiya. Furono scelte appositamente quelle, perché le più cariche di pendolari che andavano al lavoro; per i giapponesi fu un evento spartiacque che minò profondamente il senso di sicurezza e di fiducia che si respirava nel paese fin dal dopoguerra.
Ma come è stato possibile la nascita e la proliferazione di una setta simile? Cosa successe quel giorno di 23 anni fa?
 
 


La nascita del culto Aum Shinrikyo

Asahara, nato nel 1955 fondò il culto Aum Shinrikyo nel 1984; all'iniziò fu presentata come una scuola di yoga ma tre anni dopo si trasformò in una setta religiosa, di cui Shoko era il guru carismatico, pur essendo quasi cieco. Nel 1988 si contavano fra i 3.000 e i 4.000 adepti con circa 200 affiliati coinvolti più strettamente negli affari della setta.
In quel periodo il culto aveva due sedi principali a Tokyo e a Kamikuishiki, un villaggio nella prefettura di Yamanashi, ma contava filiali anche a Osaka, Fukuoka, Nagoya, Sapporo, New York e perfino in Russia. Un tale successo è imputabile in parte anche al momento storico che stava vivendo il Giappone.
 

Sono infatti gli anni della "bolla economica" durante i quali i soldi girano vorticosi e se da una parte le persone diventano ricche facilmente, dall'altra molti invece si trovano a disagio e cercano una risposta che possa dare loro la "vera felicità", una ricchezza spirituale slegata dai beni materiali.
Sono anche gli anni in cui esplode la "moda" delle profezie di Nostradamus secondo il quale nel 1999 ci sarà l'Apocalisse; in questo contesto le parole di Asahara fanno leva sulle menti più suggestionabili. Sostenendo di avere poteri soprannaturali, predice un Armageddon futuro per il Giappone e dichiara di poter salvare le anime di coloro che si affideranno a lui. La riscoperta spirituale del singolo e il salvataggio dell'umanità intera diventano i concetti base su cui si fonda il culto Aum.
 
 


Come è stato possibile arrivare all'attentato?

Migliorarsi, salvarsi e salvare gli altri: tante persone alla ricerca di uno scopo nella vita trovano in questi tre pilastri dati da Asahara la loro missione. Ad esse si aggiungono tutti quelli che non riescono a trovare un loro posto nella società o nella famiglia.
Una volta diventati adepti, si viene sottoposti ad una sorta di "lavaggio del cervello" per cui Asahara è un essere superiore e le sue decisioni non vanno mai messe in dubbio. Se i suoi ordini non sono compresi è semplicemente perché non si è ancora raggiunto uno stadio spirituale sufficientemente elevato.
 

Farsi delle domande o contraddire le istruzioni ricevute è vista come una mancanza di fede. Per questo, nonostante fra i fedeli più vicini al guru vi siano persone con un alto livello di istruzione, laureate in fisica e medicina e che quindi ben conoscono la pericolosità e la tossicità del gas sarin, nessuno osa ribellarsi perchè incapaci ormai di pensare da soli, perché convinti che quella sia la strada per la salvezza, non solo la loro, ma quella di tutto il paese.
Asahara li convince che l'Armageddon è ormai inevitabile e giustifica gli omicidi di alcune persone, insistendo sul fatto che in questo modo avrebbero mandato le loro anime in paradiso.
 

Fra questi adepti vicini al leader c'è ad esempio Nakagawa, un ex medico che avrà un ruolo chiave nella produzione di gas sarin. Durante una delle udienze del processo, dichiarò che non era entrato a far parte del culto Aum allo scopo di produrre gas letali o di uccidere qualcuno. Anzi implorò il suo guru di spiegare cosa stava effettivamente pensando quando istruì i seguaci a commettere quegli atti illegali e violenti.
"Per favore, spiega le tue idee alle persone che hanno creduto in te" così apostrofò il suo mentore che non rispose a quelle suppliche.
 
 


20 marzo 1995: è il giorno dell'attentato

Alla fine dunque arriva il giorno preposto a salvare l'umanità.
Il 20 marzo 1995 è un lunedì: il giorno dopo è un giorno festivo ma sono pochi quelli che fanno il ponte. 5 uomini fra le 7:50 e le 8:10 salgono su altrettanti vagoni della metropolitana di Tokyo, su tre linee distinte. Ognuno ha due sacche contenenti sarin, gas nervino, senza odore né colore o sapore, molto tossico la cui esposizione causa violenti conati di vomito, fuoriuscita di feci e urina, spasmi muscolari e può portare entro un minuto alla morte per soffocamento.
Appena salito sul vagone, ogni attentatore posa le sacche a terra, le buca con la punta di un ombrello precedentemente affilata per quello scopo, scende e raggiunge un complice che lo attende in auto. Il liquido inizia a fuoriuscire, le persone hanno i primi sintomi, alla fermata successiva spesso gli impiegati delle stazioni dopo aver individuato i sacchetti li portano fuori dai vagoni, per permettere ai treni di proseguire la loro corsa: questo gesto salverà delle vite ma sarà spesso fatale per loro.
 

Presto è il caos sia nella metropolitana che negli ospedali, dove non si capisce quale sia la causa delle intossicazioni. Per fortuna il Prof. Yanagisawa, sentendo la notizia in tv, comprende subito: è uno dei medici che ha curato le vittime dell'attentato a Matsumoto avvenuto l'anno precedente sempre ad opera della setta Aum, in cui era stato usato appunto il sarin e che costò la vita a sette persone.
Decide così di inviare via fax a tutte le strutture sanitarie di Tokyo i trattamenti e le istruzioni per curare i pazienti. Grazie al suo intervento molte persone saranno salvate, ma ciò metterà ancora più in evidenza come in Giappone non fosse presente nessuna struttura in grado di intervenire in maniera rapida ed efficace per coordinare i soccorsi in caso di calamità di questo calibro, così come era avvenuto solo due mesi prima per il terremoto di Kobe.
 

Alla fine si avranno 2 morti e 23 persone gravemente ferite sulla linea Chiyoda, 1 morto e 358 persone con gravi lesioni sulla linea Marunochi, 200 casi di seria intossicazione su un altro treno sempre della linea Marunochi, 1 morto e 532 feriti sulla linea Hibiya e 12 persone e 2475 intossicati su un altro treno sempre della linea Hibiya.
Questo attentato, unito alla tragedia di Kobe e allo scoppio della bolla economica rese il 1995 un anno spartiacque nella storia del paese, colpendo le persone nel profondo e influenzando tutta la cultura, anche quella pop.
 
 


Influenze dell'attentato sulla cultura pop e viceversa
 
Ad esempio Hideaki Anno modificò la storia di Evangelion perché troppo simile a quella reale. O ancora la setta dell'amico di 20th Century Boys è probabilmente ispirata al culto Aum. Per non parlare di Mawaru Penguidrum dove l'attentato e la metro svolgono un ruolo fondamentale nella storia.
Ma l'influenza fra i due mondi è reciproca: i depuratori negli edifici della setta erano chiamati Cosmo Cleaner, come la macchina che ne La corazzata spaziale Yamato avrebbe potuto purificare la Terra. Giudicavano mangaka come Miyazaki e Otomo, che avevano creato un mondo post-apocalittico in Nausicaa e Akira, veri e propri profeti, la setta inoltre gestiva negozi di elettronica ad Akihabara, quartiere simbolo della cultura otaku che fu così spesso messa erroneamente in connessione con il culto.

Fonti consultate:
"Underground" di Haruki Murakami Edizioni Einaudi
Nippon1
Nippon2
TheJapanTimes