"Voglio essere il migliore, sai, come nessuno lo è stato mai." Se avessi un euro per ogni volta che ho pronunciato questa frase durante la mia infanzia sarei molto ricco. I Pokémon, infatti, sono stati e sono ancora oggi una delle costanti più importanti della mia vita. Tra videogiochi, competitivo, anime e collezionabili, parliamo senza dubbio del franchise che più di tutti mi ha cresciuto.
Potete quindi facilmente immaginare la mia gioia quando, lo scorso 12 novembre, ha fatto capolino sul canale YouTube ufficiale della Warner Bros. il primo trailer ufficiale di Detective Pikachu.
La prima impressione è stata subito convincente, e il susseguirsi dei trailer non ha fatto altro che alimentare questa speranza: finalmente avrei potuto vedere un film tratto da un videogioco fatto davvero a regola d’arte, in grado di rispettare l’opera originale, e creare al contempo un contesto coerente e nuovo.
Le mie aspettative sono state rispettate? Scopriamolo insieme.
Detective Pikachu è un film del 2019 diretto da Rob Letterman, ispirato alla famosa saga di videogiochi di Nintendo, Pokémon, e in particolare ad un omonimo videogioco spin-off del 2016.
Sebbene inizialmente riluttante a causa di un "cattivo rapporto" con i mostriciattoli tascabili, che Tim comunque ha sempre adorato, alla fine i due decidono di cercare insieme Harry. La loro collaborazione sarà essenziale per risolvere il mistero legato alla scomparsa di Harry, grazie alla peculiarità di questo Pokémon di poter parlare sia con i Pokémon che con Tim, unico umano in grado di capirlo. La loro sarà un’avventura emozionante, ricca di mistero, in cui Pikachu cercherà di mettere una pezza al suo passato di cui non ricorda nulla, mentre Tim riscoprirà l’affetto che lo ha sempre inconsciamente legato a suo padre e la passione per i Pokémon.
Il film, grossomodo, può essere riassunto in questo modo senza fare spoiler. La trama è abbastanza lineare, intrattiene bene ed è adatta a un pubblico molto ampio. Il primo pregio, a mio avviso, è proprio questo: la scelta della trama.
Dubito che, quantomeno come primo approccio cinematografico, la storia classica dei videogiochi avrebbe funzionato: battere le Palestre e sfidare la Lega è una storia trita e ritrita già nei videogiochi e negli anime, seppure con le dovute differenze che rendono ogni gioco unico.
Se, come alcuni elementi suggeriscono, questo è davvero l’inizio di un universo cinematografico dedicato alle creature nate dalla mente di Tajiri e Sugimori, Detective Pikachu è il tipo di storia adatto ad iniziare, grazie ad una trama interessante e con dei colpi di scena ben studiati.
La chicca del film, però, è come il tutto è stato raccontato: lo dico da sempre, ma il come viene raccontata una storia conta tanto quanto la storia stessa. Detective Pikachu riesce molto bene, creando una storia fruibile anche da chi non ha mai preso in mano una Pokéball, inserendo al contempo un sacco di riferimenti molto precisi all’intero franchise, celebrando in modo coerente tutti i 23 anni di storia dei mostriciattoli tascabili.
Tra nomi, caratteristiche mostrate dai Pokémon, elementi di lore finora rimasti solo nei forum che vengono canonizzati in sordina, riferimenti a cose dette nei giochi solitamente dal Pokédex e mai mostrate e un mondo che sembra effettivamente nato con i Pokémon e in cui essi vivono da sempre, Detective Pikachu porta ad un livello superiore l’interazione fra i Pokémon e gli esseri umani. In questo, Ryme City è il posto perfetto in cui ambientare la storia: una città in cui Pokémon ed esseri umani vivono in armonia, in sintonia, e collaborano fra loro. Inoltre, la presenza dei Pokémon non è preponderante, andando così ad arricchire l’idea di "naturalezza" che hanno loro in questo mondo.
Lo spirito con cui la serie è stata creata e viene da sempre celebrata è stato quindi mantenuto e reso benissimo su schermo. Un ottimo punto a favore del film che si unisce ad un altro: la resa visiva dei Pokémon.
Era veramente facile sbagliare il design dei mostriciattoli nel tentativo di renderli realistici e ben integrati nel nostro mondo, ma il lavoro è stato soddisfacente: chi più, chi meno, i Pokémon di Detective Pikachu rispettano i design originali e li adattano ottimamente a un film in live-action. Il feeling visivo di vedere i Pokémon interagire con gli esseri umani nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni, e anche nel loro ambiente naturale, è magico per un fan della serie e crea curiosità e interesse di scoperta in un neofita.
Il maggior punto a favore del film, però, sono proprio i suoi personaggi, Pikachu su tutti.
Senza di lui il film non sarebbe lo stesso. Comic relief grazie alla sua personalità esuberante, giocosa e allegra, il piccolo Pokémon topo che dà il nome alla pellicola sa anche emozionare, complice un eccezionale lavoro di CGI che mette direttamente su schermo il personaggio e l’ottima interpretazione di Francesco Venditti nel doppiaggio italiano. Pikachu è il vero protagonista di questa storia, alla ricerca di se stesso e a caccia della verità sul mistero: sarà interessante scoprire quanto lui e Tim siano simili.
Complimenti anche a Justice Smith, l’attore che interpreta Tim Goodman, che nonostante abbia visto recitare con la voce di Manuel Meli (che ha fatto un lavoro eccezionale con la sua interpretazione al microfono) ha reso anche lui visivamente molto bene le emozioni che prova il suo personaggio. Tim inizia distaccato dai Pokémon e da suo padre, ma in realtà non è mai stato davvero così. Questo perché, in realtà, il ragazzo ha determinati sentimenti che tiene chiusi in gabbia per paura di essi, e la presenza di Pikachu al suo fianco lo farà aprire sempre di più fino a fargli acquisire consapevolezza di ciò che sente veramente.
Se da un lato abbiamo questo, dall’altro abbiamo però qualche problematica che, di certo, non distrugge il film, ma non è neanche di poco conto. Prima fra tutte il cattivo.
Da un certo punto della storia, già dall’inizio c’erano elementi in grado di farlo capire, e diventa davvero troppo palese chi sia il cattivo e quale obiettivo abbia. La scelta di mettere una determinata scena praticamente all’inizio del film ha fatto da spoiler disclaimer rivelando le intenzioni del villain della pellicola.
Il film, poi, ha anche un risvolto interessante: a un certo punto è anche in grado di illudere che quello che aveva fatto pensare prima, in realtà, sia sbagliato, salvo poi tornare sui suoi passi e sbattere in faccia che si ha sempre avuto ragione. Le motivazioni sono anche interessanti, ma non si ha il minimo effetto sorpresa perché, appunto, si è già capito tutto. Questo, di conseguenza, inficia un po’ la qualità dell’opera, in quanto, una volta capito questo dettaglio, si sa già dove andrà a parare la pellicola.
È opinione personale che si sarebbe potuto lavorare meglio su questo aspetto, dando anche più spessore al personaggio (che ovviamente non rivelo).
Per quanto riguarda i personaggi in generale, se da un lato abbiamo i due protagonisti che sono decisamente interessanti, dall’altro lato non riesco a dire lo stesso dei secondari: tolta Lucy Stevens, che ha qualche elemento decisamente curioso, gli altri personaggi del film sono dimenticabili e per certi versi macchiettistici. Non pretendo ovviamente una caratterizzazione da Oscar da ogni personaggio in ogni pellicola, ma avrei voluto vedere un quid, soprattutto in alcuni.
Altro punto che mi ha lasciato un po’ insoddisfatto, ma lo considero comunque personale, è il numero di Pokémon. È pur vero che ormai abbiamo più di 800 mostriciattoli tascabili e che, a scanso di equivoci, il lavoro compiuto su ognuno di essi è stato magistrale; d’altro canto, in più di un’inquadratura, nelle strade di Ryme City, è possibile vedere quasi sempre gli stessi Pokémon (salvo poi vederne di specifici e ottimamente contestualizzati in determinati negozi, posti e location).
Infine, la trama presenta qualche criticità: tolto che, come detto, omaggia in modo uniforme tutto il franchise, non prediligendo una sola regione e focalizzandosi solo su essa, la trama presenta alcuni punti poco chiari. Non parliamo di buchi di trama, in quanto nessuno di essi mina la continuità del film, ma di elementi che lasciano qualche dubbio allo spettatore. Alcuni, inoltre, sono elementi completamente nuovi, assenti nei videogiochi e che meritavano più spazio.
Il film ha comunque il pregio di far porre tutte queste domande solamente alla fine, fornendo così un’idea di quale possa essere la spiegazione, che a questo punto mi auguro venga approfondita in un seguito.
Potete quindi facilmente immaginare la mia gioia quando, lo scorso 12 novembre, ha fatto capolino sul canale YouTube ufficiale della Warner Bros. il primo trailer ufficiale di Detective Pikachu.
La prima impressione è stata subito convincente, e il susseguirsi dei trailer non ha fatto altro che alimentare questa speranza: finalmente avrei potuto vedere un film tratto da un videogioco fatto davvero a regola d’arte, in grado di rispettare l’opera originale, e creare al contempo un contesto coerente e nuovo.
Le mie aspettative sono state rispettate? Scopriamolo insieme.
Detective Pikachu è un film del 2019 diretto da Rob Letterman, ispirato alla famosa saga di videogiochi di Nintendo, Pokémon, e in particolare ad un omonimo videogioco spin-off del 2016.
La storia del film ruota intorno a Tim Goodman, un ragazzo giunto a Ryme City per ritrovare suo padre, un detective molto famoso, scomparso qualche giorno prima in circostanze ancora da chiarire. La sera stessa, rincasando, Tim scopre che in casa sua si è introdotto qualcuno: è il partner Pokémon di suo padre, un Pikachu detective... in grado di parlare.
Sebbene inizialmente riluttante a causa di un "cattivo rapporto" con i mostriciattoli tascabili, che Tim comunque ha sempre adorato, alla fine i due decidono di cercare insieme Harry. La loro collaborazione sarà essenziale per risolvere il mistero legato alla scomparsa di Harry, grazie alla peculiarità di questo Pokémon di poter parlare sia con i Pokémon che con Tim, unico umano in grado di capirlo. La loro sarà un’avventura emozionante, ricca di mistero, in cui Pikachu cercherà di mettere una pezza al suo passato di cui non ricorda nulla, mentre Tim riscoprirà l’affetto che lo ha sempre inconsciamente legato a suo padre e la passione per i Pokémon.
Il film, grossomodo, può essere riassunto in questo modo senza fare spoiler. La trama è abbastanza lineare, intrattiene bene ed è adatta a un pubblico molto ampio. Il primo pregio, a mio avviso, è proprio questo: la scelta della trama.
Dubito che, quantomeno come primo approccio cinematografico, la storia classica dei videogiochi avrebbe funzionato: battere le Palestre e sfidare la Lega è una storia trita e ritrita già nei videogiochi e negli anime, seppure con le dovute differenze che rendono ogni gioco unico.
Se, come alcuni elementi suggeriscono, questo è davvero l’inizio di un universo cinematografico dedicato alle creature nate dalla mente di Tajiri e Sugimori, Detective Pikachu è il tipo di storia adatto ad iniziare, grazie ad una trama interessante e con dei colpi di scena ben studiati.
La chicca del film, però, è come il tutto è stato raccontato: lo dico da sempre, ma il come viene raccontata una storia conta tanto quanto la storia stessa. Detective Pikachu riesce molto bene, creando una storia fruibile anche da chi non ha mai preso in mano una Pokéball, inserendo al contempo un sacco di riferimenti molto precisi all’intero franchise, celebrando in modo coerente tutti i 23 anni di storia dei mostriciattoli tascabili.
Tra nomi, caratteristiche mostrate dai Pokémon, elementi di lore finora rimasti solo nei forum che vengono canonizzati in sordina, riferimenti a cose dette nei giochi solitamente dal Pokédex e mai mostrate e un mondo che sembra effettivamente nato con i Pokémon e in cui essi vivono da sempre, Detective Pikachu porta ad un livello superiore l’interazione fra i Pokémon e gli esseri umani. In questo, Ryme City è il posto perfetto in cui ambientare la storia: una città in cui Pokémon ed esseri umani vivono in armonia, in sintonia, e collaborano fra loro. Inoltre, la presenza dei Pokémon non è preponderante, andando così ad arricchire l’idea di "naturalezza" che hanno loro in questo mondo.
Lo spirito con cui la serie è stata creata e viene da sempre celebrata è stato quindi mantenuto e reso benissimo su schermo. Un ottimo punto a favore del film che si unisce ad un altro: la resa visiva dei Pokémon.
Era veramente facile sbagliare il design dei mostriciattoli nel tentativo di renderli realistici e ben integrati nel nostro mondo, ma il lavoro è stato soddisfacente: chi più, chi meno, i Pokémon di Detective Pikachu rispettano i design originali e li adattano ottimamente a un film in live-action. Il feeling visivo di vedere i Pokémon interagire con gli esseri umani nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni, e anche nel loro ambiente naturale, è magico per un fan della serie e crea curiosità e interesse di scoperta in un neofita.
Il maggior punto a favore del film, però, sono proprio i suoi personaggi, Pikachu su tutti.
Senza di lui il film non sarebbe lo stesso. Comic relief grazie alla sua personalità esuberante, giocosa e allegra, il piccolo Pokémon topo che dà il nome alla pellicola sa anche emozionare, complice un eccezionale lavoro di CGI che mette direttamente su schermo il personaggio e l’ottima interpretazione di Francesco Venditti nel doppiaggio italiano. Pikachu è il vero protagonista di questa storia, alla ricerca di se stesso e a caccia della verità sul mistero: sarà interessante scoprire quanto lui e Tim siano simili.
Complimenti anche a Justice Smith, l’attore che interpreta Tim Goodman, che nonostante abbia visto recitare con la voce di Manuel Meli (che ha fatto un lavoro eccezionale con la sua interpretazione al microfono) ha reso anche lui visivamente molto bene le emozioni che prova il suo personaggio. Tim inizia distaccato dai Pokémon e da suo padre, ma in realtà non è mai stato davvero così. Questo perché, in realtà, il ragazzo ha determinati sentimenti che tiene chiusi in gabbia per paura di essi, e la presenza di Pikachu al suo fianco lo farà aprire sempre di più fino a fargli acquisire consapevolezza di ciò che sente veramente.
Se da un lato abbiamo questo, dall’altro abbiamo però qualche problematica che, di certo, non distrugge il film, ma non è neanche di poco conto. Prima fra tutte il cattivo.
Da un certo punto della storia, già dall’inizio c’erano elementi in grado di farlo capire, e diventa davvero troppo palese chi sia il cattivo e quale obiettivo abbia. La scelta di mettere una determinata scena praticamente all’inizio del film ha fatto da spoiler disclaimer rivelando le intenzioni del villain della pellicola.
Il film, poi, ha anche un risvolto interessante: a un certo punto è anche in grado di illudere che quello che aveva fatto pensare prima, in realtà, sia sbagliato, salvo poi tornare sui suoi passi e sbattere in faccia che si ha sempre avuto ragione. Le motivazioni sono anche interessanti, ma non si ha il minimo effetto sorpresa perché, appunto, si è già capito tutto. Questo, di conseguenza, inficia un po’ la qualità dell’opera, in quanto, una volta capito questo dettaglio, si sa già dove andrà a parare la pellicola.
È opinione personale che si sarebbe potuto lavorare meglio su questo aspetto, dando anche più spessore al personaggio (che ovviamente non rivelo).
Per quanto riguarda i personaggi in generale, se da un lato abbiamo i due protagonisti che sono decisamente interessanti, dall’altro lato non riesco a dire lo stesso dei secondari: tolta Lucy Stevens, che ha qualche elemento decisamente curioso, gli altri personaggi del film sono dimenticabili e per certi versi macchiettistici. Non pretendo ovviamente una caratterizzazione da Oscar da ogni personaggio in ogni pellicola, ma avrei voluto vedere un quid, soprattutto in alcuni.
Altro punto che mi ha lasciato un po’ insoddisfatto, ma lo considero comunque personale, è il numero di Pokémon. È pur vero che ormai abbiamo più di 800 mostriciattoli tascabili e che, a scanso di equivoci, il lavoro compiuto su ognuno di essi è stato magistrale; d’altro canto, in più di un’inquadratura, nelle strade di Ryme City, è possibile vedere quasi sempre gli stessi Pokémon (salvo poi vederne di specifici e ottimamente contestualizzati in determinati negozi, posti e location).
Infine, la trama presenta qualche criticità: tolto che, come detto, omaggia in modo uniforme tutto il franchise, non prediligendo una sola regione e focalizzandosi solo su essa, la trama presenta alcuni punti poco chiari. Non parliamo di buchi di trama, in quanto nessuno di essi mina la continuità del film, ma di elementi che lasciano qualche dubbio allo spettatore. Alcuni, inoltre, sono elementi completamente nuovi, assenti nei videogiochi e che meritavano più spazio.
Il film ha comunque il pregio di far porre tutte queste domande solamente alla fine, fornendo così un’idea di quale possa essere la spiegazione, che a questo punto mi auguro venga approfondita in un seguito.
Per concludere: Detective Pikachu è un grandissimo "sì". Un film in grado di rendere giustizia alla sua controparte videoludica, emozionando sia i piccoli, che si sono appena avvicinati ai Pokémon, che i fan navigati che giocano da quando ancora la differenza tra Attacchi Fisici e Speciali era il tipo. Inoltre, anche se dubito che sarà la molla decisiva, farà sicuramente nascere curiosità in una persona completamente estranea al brand che va al cinema a guardarlo.
Che sia l’inizio di una nuova generazione di Allenatori? Il tempo ce lo dirà. Io, intanto, vi invito ad andare al cinema con la vostra Pokéball in mano, pronti come sempre a diventare il migliore di tutti, come nessuno lo è stato mai.
Gotta Catch'em All!!
Che sia l’inizio di una nuova generazione di Allenatori? Il tempo ce lo dirà. Io, intanto, vi invito ad andare al cinema con la vostra Pokéball in mano, pronti come sempre a diventare il migliore di tutti, come nessuno lo è stato mai.
Gotta Catch'em All!!
Pro
- I Pokémon sono a dir poco perfetti in design e contestualizzazione
- Omaggia bene tutta la serie nonostante ci sia qualche riferimento in più a Kanto
- I protagonisti funzionano benissimo insieme
- La trama è l’idea migliore con cui partire per un possibile universo cinematografico
Contro
- I Pokémon sono un po’ pochini
- Il cattivo è prevedibile nonostante delle motivazioni interessanti
- I personaggi secondari non sono poi così singolari
- La trama lascia un po' al caso determinate cose
Eh ho capito, ma non la trovo a prescindere un’idea buona rendere un possibile Twist palese sin da subito (tolto che poi questo particolare Spin Off me lo sono perso dato che da noi è arrivato solo lo scorso anno).
Ma come al solito dovrò aspettare il DVD o blu ray
La differenza tra attacco e attacco speciale c'è sempre stata, c'era invece un'unica statistica "speciali" per attacco speciale e difesa speciale.
In alternativa c'è anche lo split fisico/speciale delle singole mosse anziché collegato al tipo da generazione 4.
Era la seconda cosa che intendevo, forse è poco chiara nel modo in cui è spiegata.
Provvedo a specificarlo meglio. Perdona l’imprecisione.
Premetto che non sono un fan del brand e non lo conosco a dovere devo dire che il film intrattiene e credo contenga numerose chicche che faranno cintenti i fan.
Mi aspettavo qualcosa di trash e indecente e invece alla fin fine ne è uscito un film godibile per tutti
Nella sala dove mi trovavo io c'era qualche bambino.
Non mi sembra un film così spaventoso per gli occhi di un bambino, soprattutto se ha già visto la serie animata.
C'è qualche battutina, ma dubito che si possa gridare allo scandalo (ovviamente dipende da soggetto a soggetto, ma se sarete voi genitori ad accompagnarlo durante la visione, non dovrebbero esserci problemi).
Io sono andata all anteprima e c'erano dei bambini ma che si annoiavano. Non so se è adatto per un bambino perchè è un film e non animato appunto.
Di nulla, figurati
Io sono "cresciuta" coi Pokémon quando "già ero cresciuta", ciononostante non mi vergogno a dire che ci sono affezionatissima, e che mi hanno permesso di stringere amicizie importantissime per la mia vita, approcciarmi ai "videogiochi" (mio primo e ultimo caso XD) e tanto altro ancora.
Il primo che giocai fu Pokémon Giallo, quindi inutile dire quanto ADORI Pikachu, e quanto timore avessi per questo film... e nel vederlo peloso O__O
E con quella voce O__O
Poi, trailer dopo trailer, devo dire mi sono abituata, e non vedo l'ora di godermi questo film allora * _ *
Metto le mani avanti dicendo che al 90% probabilmente mi ero creato un po’ troppe false aspettative, visto che comunque da sempre i Pokemon si rivolgono principalmente ad un pubblico di bambini (target da cui, ahimé, io sono uscito da tempo ormai ), però io sinceramente mi aspettavo lo stesso qualcosina di più, per lo meno a livello di trama……
(Comunque premetto anche che non ho mai fatto il gioco da cui è tratto il film, per cui non posso sapere quanta aderenza ci sia rispetto alla storia originale).
Se parliamo della sola grafica ok, solo per quella probabilmente meriterebbe almeno un 9 come film: se n’è già parlato a lungo nei mesi scorsi (ed è un tema che si è riacceso recentemente con il live-action di Sonic) ma non era per niente facile riuscire a rendere i Pokemon con una grafica realistica senza snaturarli eccessivamente e senza creare obbrobri; da quel punto di vista lì chi ha realizzato il character design del film ha fatto davvero un lavoro ineccepibile, per cui veramente chapeau.
Parlando del resto invece, soprattutto dei personaggi……………probabilmente come voto sarei sul 5.
Come ho detto forse sono un po’ troppo severo io col mio giudizio, però sinceramente non mi sembra che si siano sforzati molto per cercare di fare qualche personaggio interessante o un attimino approfondito, neanche il protagonista più di tanto…………..il personaggio meglio caratterizzato di tutto il film è proprio Pikachu, il che è tutto dire.
Come trama un po’ l’ho già detto prima, ma per me siamo sul 6, giusto sulla soglia dell’accettabile…….anche se devo ammettere di aver preferito di più la seconda parte del film rispetto all’inizio, almeno ci sono quelle 2-3 idee/colpi di scena che uno non si aspetta.
E non mi è neanche dispiaciuto che a un certo punto abbiano voluto dare un po’ di continuità (per quanto molto blanda) con la storia dei giochi/anime originali (ma non entro di più nel dettaglio per non fare qualche spoiler).
Insomma chiudendo il discorso, per me come film, facendo un po’ una media, si assesta attorno al 6 e mezzo come voto.
Ribadisco per l’ennesima volta che io chiaramente l’ho guardato con gli occhi di un adulto, e probabilmente il mio pensiero sarebbe stato diverso se l’avessi visto da piccolo (naturalmente la sala del cinema era piena di bambini, ma era ovvio che fosse così), però lo stesso avrei sperato in qualcosa di meglio………..vedremo se eventualmente faranno qualche sequel o no, magari mi ricrederò.
P.S. Adesso che ho visto il film ho capito perché in un primo momento si era pensato a Danny DeVito per interpretare Pikachu………non dico il perché altrimenti sarebbe spoiler, ma comunque si capisce una volta visto il film (anche se io ho gradito lo stesso che l’abbia fatto Ryan Reynolds ).
L'hanno annunciato a Gennaio.
Ok, vedremo cosa si inventeranno
Però è comunque molto bello e godibile...
Resta un giallo/noir (la definirei la parodia per ragazzi di un giallo noir), infatti vista la natura del film c'erano degli immancabili momenti di introspezione e lentezza, oppure i classici momenti in cui l'intreccio giallo avanzava e bisognava starci un po' dietro (io almeno cercavo di starci un po' dietro per capire se fosse tutto sensato). Presenza anche di battute abbastanza monelle che ho apprezzato!
TRAMA: Premesso che io sono il classico tipo che spegne il cervello alla prima visione di un film perché, nonostante io possa ritrovarmi di fronte alle rivelazioni più telefonate del mondo mi piace farmi stupire, ci sono state certe rivelazioni molto carine. Da buon giallo, ti stupisce e rimescola le carte in tavola alla bisogna, fino alla fine.
Si è riusciti nella titanica impresa di accontentare sia i giovani fan dei Pokemon (mostrando un sacco di bestiole delle ultime generazioni) che i vecchi, concentrando la narrazione e la maggior parte delle gag su quelli classici. Il risultato è veramente molto divertente.
AMBIENTAZIONE: personalmente ho adorato l'ambientazione di Ryme City. La scena dell'arrivo di Tim Goodman mi ha ricordato molto quello della coniglietta Judy a Zootropolis, il che non è così assurdo: un po' perché il topos dell'arrivo in treno è vecchio quanto il cinema, un po' perché anche Tim, come Judy, si sta recando in una città utopistica in cui Pokemon e Uomini convivono in armonia.
A Ryme City c'è un'atmosfera sporca che unisce Oriente e occidente come la San Fransokyo di Big Hero 6, ma qui, a differenza di quanto non accada a Zootropolis, la città NON è a misura di tutti. Pikachu deve arrampicarsi su sgabelli fatti per umani, impugnare tazze di caffè fatte per umani, non sembrano esserci mezzi di trasporto costruiti per Pokemon (troverei difficile far entrare un Gyarados in un suv, per dirne una). E questo rappresenta la profonda ipocrisia della città di Ryme City, che si svende come città dove Pokemon e umani sono alla pari e lavorano/vivono insieme, ma nel pratico i Pokemon restano parecchi gradini sotto.
Bestioline intelligenti da sfruttare alla bisogna. E alla luce di questa riflessione il piano del malvagio che all'inizio mi sembrava un po' poco approfondito ha perfettamente senso.
La CGI mi sembra abbastanza buona, per quello che ne capisco. Ci sono momenti, specie nelle scene di gruppo, in cui i Pokemon sullo sfondo risultano legnosi, ma in generale si è riusciti a creare dei Pokemon molto "realistici" e che non ti fanno venir voglia di cavarti gli occhi come Sonic.
Insomma, un film carinissimo da vedere (sopratutto se si è fan del brand) e con un personaggio che non solo non è la classica quota Benetton, col tipo di colore stereotipatissimo nei suoi tratti gangsta rapper da inserire giocoforza per aprirsi ai mercati della comunità afro, ma sopperisce a quella che secondo me è sempre stata una grave mancanza nel nuovo cinema delle quote di rappresentanza razziali. Tim è un personaggio sfaccettato, che attua un percorso di crescita ben preciso, supera i suoi traumi e prende in mano la propria vita e il tutto senza appendersi un cartello al collo con su scritto "uh quanto sono nero, quanto sono tosto". E che non si impegola in una leziosa love story, GRAZIE.
Opinione rispettabilissima, seppur non condivida il tuo parere
che è stato un peccato, sarei uscito dal cinema coi lacrimoni D:
The Pokémon Company ha sempre inserito quella Americana nelle produzioni più recenti, che ora viene considerata internazionale, visto che è stata tradotta in varie lingue.
Primo film:
Ridoppiaggio prima serie:
XY:
Ventesimo film:
Premetto che ho riso molto in quella scena, anch'io sapevo ciò quindi non mi sono stupito della cosa.
Non so come questo possa evolversi in progetti futuri (sicuramente
L'unica, piccolissima, cosa che mi ha fatto storcere un po' il naso (ma qui l'autore della recensione ne sa più di me) è stato prendere un doppiatore giapponese (per deformazione professionale ho sgamato subito che fosse un giapponese che parlava italiano, cosa poi confermata dai credits ) per doppiare il personaggio interpretato da Ken Watanabe, mi è sembrata una cosa un po' razzista.
in teoria non è Haruhiko Yamanouchi? lui ed il suo modo di doppiare ormai son così storici qui in italia che è un must
In realtà, Haruhiko Yamanouchi ormai è la "voce Italiana" di Ken Watanabe:
https://it.wikipedia.org/wiki/Haruhiko_Yamanouchi
Lo chiamano sempre quando ci sono Giapponesi da doppiare, probabilmente per l'accento (che fa molto ItaRiano XD).
Non ci vedo nulla di male, per quel che mi riguarda, come ho scritto, lo fanno soprattutto per la naturalezza dell'accento, e non capita solo con attori Giapponesi, ma anche di altre nazioni (Francia, Spagna e via dicendo), un po' come per Antonio Banderas che si ridoppia in Italiano ed in altre lingue in alcuni cartoni animati.
Alcune scene avrebbero perso serietà se fosse stato un Italiano a doppiare Ken Watanabe con l'accento Giapponese, e dubito che volessero far ridere il pubblico in quei momenti.
Ho visto solo Tomb Rider e Resident Evil tra questi e rispetto a Detective Pikachu sono degli aborti!
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