Fruits Basket 2019: impressioni sugli episodi 14, 15 e 16 del remake

L'episodio 14 di Furuba è una delle cose più belle, profonde e commoventi che abbia mai visto in più di trent'anni passati da appassionata di anime e manga. In qualunque forma e in qualunque momento mi trovi davanti questa parte di storia non posso fare a meno di piangere a fiumi. In questa puntata è il piccolo e vivace Momiji a svelarci il suo passato, a raccontarci dei ricordi perduti della mamma e a mostrarci la grande forza e l'immensa generosità di questo ragazzino che appare frivolo e capriccioso ma che in realtà ha sofferto come e anche più di molti altri, senza mai perdere il sorriso e la positività. Momiji è di fatto il personaggio più coraggioso della serie, e avrà modo di dimostrarlo molte altre volte con l'andare avanti della storia. Stavolta il coniglietto ci racconta della rassegnazione al dolore personale per il bene della madre, di un "egoismo" trattenuto per amore, perché quando confessa "In realtà non volevo che la mamma mi dimenticasse. Volevo che la mamma si impegnasse per me." non può che straziarci il cuore il pensiero di un figlio che sente il peso dell'abbandono da parte del genitore ma che continua ad amarlo a dispetto di tutto ciò. E nonostante questo dolore, la lezione più importante che ci lascia è un inno al coraggio del nostro cuore:"Non esistono ricordi che vada bene dimenticare".
Con questa puntata, ancora una volta, Furuba ci parla dei rapporti tra genitori e figli, della varietà di situazioni in cui l'amore di un genitore può trovarsi, rimanendoci aggrovigliato, anche in malo modo. Sarebbe bello credere che ogni genitore, solo perché tale, ami il proprio figlio più di se stesso, indipendentemente dai problemi che egli porta con sé, ma purtroppo la mamma di Momiji ci dimostra che non è sempre così, e non sarebbe onesto giudicarla con faciloneria.
Non è da meno la seconda parte dell'episodio con visita alla tomba di mamma Kyoko. Mi trovo d'accordo con la linea di pensiero di Tohru, Uo e Hana, bisognerebbe ricordare le persone che amiamo e che abbiamo perso nel modo in cui loro vorrebbero, e nel caso di Kyoko non c'è nulla di meglio di una riunione in allegria. Al contempo però, continua ad aleggiare qualcosa di oscuro tra i Sohma, in particolar modo l'acuta Hana percepisce il "caos" nelle onde di Kyo, il quale ci lascia con il dubbio di uno "scusami" sussurrato all'orecchio di una bella Tohru addormentata.
 

Quello che preferisco dell'episodio 15 è la palese dimostrazione che Kyo è una specie di campagnolo che vive fuori dal mondo; lo dimostrano le battute su Jason e gli orsi di montagna (e la cosa bella è che Tohru non è da meno). In realtà di questo episodio apprezzo moltissimo anche l'Hatori rilassato che dorme sul divano come un bimbo, tanto che lo stesso Kyo si stupisce che "anche Hatori dorma".
La puntata potrebbe apparire inutile e fin troppo di transizione ma in realtà, dopo la giornata passata alla tomba di Kyoko e le conseguenti riflessioni di Yuki e Kyo, entrambi sembrano essersi rabbuiati e Tohru sente il peso di questa freddezza. Paradossalmente è meglio vedere i due che litigano vivacemente, perché dopotutto quel loro modo di scontrarsi è pur sempre un modo di comunicare e la nostra Tohru mai vorrebbe che i due perdessero quell'unico filo che li connette. 
Mentre i ragazzini "fanno pace", gli adulti (chiamiamoli così, tra Ayame il casinista e Shigure che tortura la sua editor, non so chi sia il più infantile... povero Hatori) discutono di altri legami spezzati e il trio dimostra ancora una volta l'affetto che li unisce. 

L'episodio 16 arriva un po' in anticipo rispetto alla sua naturale collocazione nel manga ma è una gradita parentesi riguardante la nostra yankee Uo.
Complice un'uscita di gruppo per acquistare un costume nuovo a Tohru, abbiamo modo di ripercorrere la giovinezza ribelle di Uo, ammiratrice numero 1 di mamma Kyoko quando quest'ultima faceva parte di una gang. Troviamo una Uo molto diversa da quella di ora, una ragazzina arrabbiata e infelice che sfoga questi sentimenti nelle risse, aspirando a un ideale di donna forte e stimata da tutti quale era appunto Kyoko ai tempi della sua "attività". Ma tanto più grande è il mito, tanto più cocente è la delusione quando con esso ci si trova faccia a faccia, vedendolo per quello che è (o che è diventato) nei suoi lati più umani. Quella casa piena di calore, quella ragazzina generosa e quella mamma coccolosa sembrano veleno per la giovane Uo, che respinge tutto ciò come se tanta luce fosse troppo da sopportare. Come finirà questa storia?
 

Autore: Arashi84