Lamù - Uruseiyatsura: impressioni sul primo episodio del remake animato

Sono una grandissima fan della Takahashi e Lamù è senza dubbio uno dei miei manga preferiti, ma a dire il vero, non ho mai avuto l'occasione di vedere la vecchia serie animata dedicata all'aliena con i cornini. Lamù è stato quindi per me solo un manga, almeno fino all'annuncio di questa serie anime nuova di zecca che mi avrebbe finalmente dato l'opportunità di vedere in movimento una delle mie opere preferite in assoluto. Aspettative alte e al contempo tanta paura, un po' come fu per il remake di Fruits Basket. 

Il trailer prometteva bene, ancor più lo spettacolare cast di seiyuu, e devo dire che il primo episodio mi ha lasciato abbondantemente soddisfatta. A partire dalla opening che cita a raffica e trasporta immediatamente nel caos di quel gruppo di "gente rumorosa dalla stella Uru", passando per i colori psichedelici e il ritmo serrato. Ecco, forse posso rimproverare all'episodio una velocità eccessiva, i primi capitoli del manga sono molto parlati e non danno l'impressione di una storia che corra, senza contare che per sua natura stessa questa serie, che è "solo" una selezione di episodi, rischia di lasciare per strada alcuni momenti di "raccordo" tra una situazione e l'altra. Lo ritengo comunque un difetto trascurabile in una serie che già di per sé nasce escludendo qualcosa, a patto che non vengano tralasciati episodi fondamentali per lo sviluppo e la conoscenza dei personaggi.

Sostanzialmente i due capitoli presi in esame sono abbastanza fedeli al manga, con qualche lieve cambiamento e accelerazione che comunque non vanno a impattare sulla trama e sugli avvenimenti. Che l'Ataru di oggi sia meno pervertito dell'originale è vero, ma non sembra neanche tanto distante dalla sua vera natura grazie alle sue espressioni facciali da maniaco di altri tempi.
L'atmosfera folle e caotica c'è, i personaggi pure, l'umorismo tipico della Takahashi emerge in una qualche misura; insomma, l'atmosfera è quella giusta, bisogna vedere se riuscirà ad emergere al meglio.
Il chara è abbastanza simile a quello della Takahashi, versione più morbida e pulita rispetto a quella dei primi volumi del manga, ma è indubbio che una svecchiata grafica non faccia male, dopotutto lo stesso destino è toccato al già citato Fruits Basket o ai film di Una ragazza alla moda.

Per quanto riguarda l' "All Stars" che ha accompagnato il titolo dal momento del suo annuncio, il riferimento è allo stellare cast di seiyuu ingaggiato per questo remake. A farla da padrona nel primo episodio sono Ataru, Lamù e Shinobu, con piccoli interventi di Sakurambo, del padre di Lamù e dei signori Moroboshi. Se è vero che Hiroshi Kamiya, che qui presta la voce ad Ataru, è una sorta di divinità in terra, è anche vero che forse la voce di un uomo di 47 anni non sembra adattissima per un ragazzo adolescente. Al contempo però, il doppiaggio di Kamiya su Ataru è diverso da ogni altra interpretazione del seiyuu, che qui dà in qualche modo un tocco unico e retrò al suo personaggio. Stessa cosa è riscontrabile negli altri personaggi, anche sulla Shinobu di Maaya Uchida e sulla Lamù di Sumire Uesaka, vincitrice assoluta di questo inizio di serie.

A fronte di piccoli cambiamenti e di un ritmo forse troppo veloce, ho trovato questo primo episodio interessante e divertente, ma bisognerà vedere sulla lunga distanza come questa serie si comporterà, se saprà adattare la sua velocità ai capitoli selezionati e soprattutto se la selezione sarà la migliore possibile. Credo sia importante partire dall'idea che non tutti hanno visto il vecchio anime, sia per questioni di età anagrafica che di occasioni mancate (come nel mio caso), per cui non tutto il pubblico, giapponese e non, sarà interessato prioritariamente a fare un confronto con l'anime precedente.
Ci sono margini di miglioramento e credo che un episodio sia davvero troppo poco per giudicare se una serie tanto mastodontica stia avendo o meno giustizia. Certo è che io aspetto con ansia il prossimo episodio, ma soprattutto, l'arrivo di Mendo.

Autore: Arashi84