12 agenzie giornalistiche di Kyoto hanno inviato una richiesta formale polizia prefetturale di Kyoto chiedendo di svelare i rimanenti 25 nomi delle 35 vittime della terribile tragedia della Kyoto Animation dello scorso 18 luglio. La lettera è indirizzata direttamente al direttore della polizia prefetturale Hiroto Ueda e vi è sottolineato come il modo in cui questa situazione sia stata gestita è inusuale, anche paragonandola a situazioni simili.
Come vi avevamo riferito la polizia di Kyoto ha rilasciato i nomi di 10 vittime, normalmente tutti i nomi dovrebbero essere divulgati nel momento immediatamente successivo all'identificazione ma la polizia ha deciso di agire diversamente nel rispetto delle famiglie e di altre parti coinvolte. Nonostante queste richieste vi è da dire che per l'incendio di Fukushima del 2012 la polizia ebbe un atteggiamento non particolarmente differente, non divulgando i nomi delle 7 vittime così come non ha divulgato i nomi di 18 delle 19 persone uccise nella strage di Sagamihara del 2016, sempre per volere delle famiglie delle vittime.
La Kyoto Animation e Daisuke Okeda, il legale assunto per gestire il rapporto col pubblico, hanno chiesto ai media di rispettare la privacy delle vittime, per quanto loro stessi abbiano sottolineato che non intendono chiedere alla polizia di non divulgare queste informazioni in eterno.
Megumi Ogata, la leggendaria voce di Shinji di Neon Genesis Evangelion, ha reagito a questa notizia dichiarando: "Chi doveva conoscere le identità delle vittime già ne è al corrente. Noi altri non abbiamo bisogno di questi dati per provare empatia per questa tragedia, perché i giornalisti non pensassero invece di iniziare i propri articoli con il loro nome nell'intestazione?"
Il regista di Sailor Moon, Junichi Sato, ha commentato dicendo: "Penso che le agenzie giornalistiche abbiano la responsabilità di prevenire qualsiasi tipo di danno secondario che possa provenire dai loro articoli, quindi perché non mettono questo come loro priorità?"
Vi sono infine anche degli ultimi aggiornamenti su Shinji Aoba, colui che ha causato l'incendio. Come ricorderete lui millantava di esser stato "plagiato" dalla KyoAni dopo che una sua novel fu rifiutata dalle selezioni dei Kyoto Animation Awards; stando all'agenzia Reuters una fonte strettamente connessa con le investigazioni pare che egli abbia partecipato più volte al concorso, quindi non solo una volta come si credeva fino a questo momento.
La maggior parte di queste novel avevano come protagonisti ragazzi delle scuole medie o superiori, elementi che chiaramente possiamo rivedere in più anime della KyoAni e che quindi potrebbero averlo portato a pensare ad esser stato plagiato.
Fonti Consultate:
Anime News Network
Soranews24
Come vi avevamo riferito la polizia di Kyoto ha rilasciato i nomi di 10 vittime, normalmente tutti i nomi dovrebbero essere divulgati nel momento immediatamente successivo all'identificazione ma la polizia ha deciso di agire diversamente nel rispetto delle famiglie e di altre parti coinvolte. Nonostante queste richieste vi è da dire che per l'incendio di Fukushima del 2012 la polizia ebbe un atteggiamento non particolarmente differente, non divulgando i nomi delle 7 vittime così come non ha divulgato i nomi di 18 delle 19 persone uccise nella strage di Sagamihara del 2016, sempre per volere delle famiglie delle vittime.
La Kyoto Animation e Daisuke Okeda, il legale assunto per gestire il rapporto col pubblico, hanno chiesto ai media di rispettare la privacy delle vittime, per quanto loro stessi abbiano sottolineato che non intendono chiedere alla polizia di non divulgare queste informazioni in eterno.
Megumi Ogata, la leggendaria voce di Shinji di Neon Genesis Evangelion, ha reagito a questa notizia dichiarando: "Chi doveva conoscere le identità delle vittime già ne è al corrente. Noi altri non abbiamo bisogno di questi dati per provare empatia per questa tragedia, perché i giornalisti non pensassero invece di iniziare i propri articoli con il loro nome nell'intestazione?"
Il regista di Sailor Moon, Junichi Sato, ha commentato dicendo: "Penso che le agenzie giornalistiche abbiano la responsabilità di prevenire qualsiasi tipo di danno secondario che possa provenire dai loro articoli, quindi perché non mettono questo come loro priorità?"
Vi sono infine anche degli ultimi aggiornamenti su Shinji Aoba, colui che ha causato l'incendio. Come ricorderete lui millantava di esser stato "plagiato" dalla KyoAni dopo che una sua novel fu rifiutata dalle selezioni dei Kyoto Animation Awards; stando all'agenzia Reuters una fonte strettamente connessa con le investigazioni pare che egli abbia partecipato più volte al concorso, quindi non solo una volta come si credeva fino a questo momento.
La maggior parte di queste novel avevano come protagonisti ragazzi delle scuole medie o superiori, elementi che chiaramente possiamo rivedere in più anime della KyoAni e che quindi potrebbero averlo portato a pensare ad esser stato plagiato.
Fonti Consultate:
Anime News Network
Soranews24
Fossi un giapponese,mi aspetterei dalla polizia la massima serietà.
Da un lato, il pubblico non ha alcun diritto e/o bisogno di conoscere i nomi delle vittime e ha ragione Ogata.
Dall'altro, il giornalismo è anche questo, e in una situazione del genere solitamente si rilasciano i nomi delle vittime per tanti buoni motivi... Le famiglie non possono avere i contatti di tutti gli amici/conoscenti di un caro estinto, se io morissi domani i miei parenti non riuscirebbero a contattare i 9/10 delle persone che conosco, motivo per cui si fanno gli annunci mortuari da affiggere ai muri. Inoltre in questo caso suddetti conoscenti potrebbero essere testimoni, o sapere cose. Quindi si, è inusuale, forse non necessario, ma insolito certamente si.
Oltretutto quella dei giornalisti è stata una richiesta formale alle autorità, fatta nel rispetto di quello che la legge consente, non una chiassata in tv.
Su tutto dovrebbe trionfare ovviamente il volere delle famiglie. Non tutte sono desiderose o pronte per l'esposizione mediatica e sociale che ne conseguirebbe (ovvio che i giornalisti vogliono i nomi per andare a intervistare i parenti in lutto e tenere viva la storia). I nomi già rilasciati erano quasi tutti o stati leakati prima, o i parenti avevano già rilasciato interviste, quindi aveva poco senso tener nascosto.
C'è anche un tempo per le indagini ovviamente. Lasciar libera la polizia di fare il proprio lavoro senza il rischio di inquinare prove. Ma quel tempo forse è già scaduto ed è comunque limitato dal principio.
Qui ci sono tanti aspetti della questione da considerare, e non è facilissimo prendere una parte o l'altra.
C'è stato un incendio, chi è il colpevole e chi sono le vittime?
Queste informazioni devono restare in una memoria storico-informativa per chi poi nel futuro ne rileggerà. Per portare un esempio geolocalizzato, è come se i morti del terremoto del Centro Italia (visto che oggi ne cade l'anniversario) rimanessero anonimi. O, visto il tema incendio, assistere al silenzio della polizia nel non comunicare le vittime della Thyssenkroup di Torino.
Purtroppo noto che in Italia la propaganda politica contro la stampa annacqua la capacità di ragionamento di molti anche in questa sede.
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