Negli ultimi mesi, la rivista Nakayoshi della casa editrice Kodansha ha visto un revival di Tokyo Mew Mew, serie di ragazze magiche ad opera di Reiko Yoshida (storia) e Mia Ikumi (disegni) che il magazine aveva già ospitato tra il 2000 e il 2004.
La miniserie in due capitoli Tokyo Mew Mew Return ci riporta dove ci eravamo lasciati, col gruppo al completo (completo dunque del trio di ex nemici alieni, e anche di Berry e Tasuku, le due new entry del poco fortunato sequel Mew Mew à la mode) pronto ad affrontare una nuova minaccia. Intendiamoci, non c'è nulla di diverso da quanto avevamo visto nella serie originale: altri animali mutanti sbucati dal nulla a far casino, le solite gag alla caffetteria identiche a quelle della vecchia serie, i soliti combattimenti rapidi e poco chiari, il solito triangolo amoroso tra l'alieno guascone Quiche, la tonta protagonista Ichigo e il bel perfettino Aoyama (sarà lui a spuntarla anche stavolta, dando vita alle solite scene amorose da carie ai denti tra lui e la protagonista).
Rileggere Mew Mew dopo tutti questi anni non fa che confermarci quanto in realtà non fosse un manga sciocchino, che all'epoca si leggeva, più che per una storia interesante, per i bei ragazzotti e i gradevoli disegni (ahimé, a distanza di anni, lo stile è cambiato, risultando ben più semplificato e approssimativo rispetto alla vecchia serie, ma la lettura sulle pagine variopinte di Nakayoshi non lo valorizza granché, va detto).
È buffo a dirsi, ma risulta più interessante lo spin-off Mew Mew Au Lait, che prosegue la sua corsa con un primo volumetto in uscita ad aprile, anche se nessuno ci credeva. La versione "al maschile" della storia originale, dalle prime presentazioni, sembrava una stupidata col botto, e in effetti lo è, ma da leggere è divertente e riesce ad appassionare alle vicende dei personaggi.
La storia è filtrata attraverso gli occhi di Anzu, ragazza appassionata di biologia, supporto del gruppo di eroi supertrash guidati dalla di lei geniale e misteriosa sorella maggiore, nonché interesse amoroso del protagonista Shibuya, cosa che già allontana lo spauracchio di una storia tutta omosessuale fra i vari, bellissimi, personaggi maschili e di un manga creato solo per quello. Shibuya, il personaggio principale, è sì bellissimo ma non se la tira, anzi è ingenuo, imbranato, molto umano in certe sue reazioni, al contrario di ciò che potevamo pensare guardando un bellissimo bishounen gatto in copertina. Più stereotipati sono i suoi compagni: il geniale e sarcastico Yoyogi col potere del delfino, l'allegro attore di strada Kanda col potere del drago di Komodo e il famosissimo e bellissimo Roppongi (i nomi dei quattro protagonisti, e suppongo anche quello del quinto che ancora deve entrare in scena, sono tutti quartieri di Tokyo).
Tuttavia, si gioca moltissimo, senza prendersi sul serio, sugli stereotipi dei bishounen e dei manga per ragazze, strappando più che volentieri qualche risata anche ad un lettore maschio, grazie ad una buona chimica tra i personaggi. Una storia sì, scema, ma che si fa seguire con inaspettato piacere, senza risultare eccessivamente ridicola o fuori dalla portata di un lettore di sesso maschile. Sicuramente non c'era bisogno di un manga del genere, ma al momento non disturba, quindi staremo a vedere.
La miniserie in due capitoli Tokyo Mew Mew Return ci riporta dove ci eravamo lasciati, col gruppo al completo (completo dunque del trio di ex nemici alieni, e anche di Berry e Tasuku, le due new entry del poco fortunato sequel Mew Mew à la mode) pronto ad affrontare una nuova minaccia. Intendiamoci, non c'è nulla di diverso da quanto avevamo visto nella serie originale: altri animali mutanti sbucati dal nulla a far casino, le solite gag alla caffetteria identiche a quelle della vecchia serie, i soliti combattimenti rapidi e poco chiari, il solito triangolo amoroso tra l'alieno guascone Quiche, la tonta protagonista Ichigo e il bel perfettino Aoyama (sarà lui a spuntarla anche stavolta, dando vita alle solite scene amorose da carie ai denti tra lui e la protagonista).
Rileggere Mew Mew dopo tutti questi anni non fa che confermarci quanto in realtà non fosse un manga sciocchino, che all'epoca si leggeva, più che per una storia interesante, per i bei ragazzotti e i gradevoli disegni (ahimé, a distanza di anni, lo stile è cambiato, risultando ben più semplificato e approssimativo rispetto alla vecchia serie, ma la lettura sulle pagine variopinte di Nakayoshi non lo valorizza granché, va detto).
È buffo a dirsi, ma risulta più interessante lo spin-off Mew Mew Au Lait, che prosegue la sua corsa con un primo volumetto in uscita ad aprile, anche se nessuno ci credeva. La versione "al maschile" della storia originale, dalle prime presentazioni, sembrava una stupidata col botto, e in effetti lo è, ma da leggere è divertente e riesce ad appassionare alle vicende dei personaggi.
La storia è filtrata attraverso gli occhi di Anzu, ragazza appassionata di biologia, supporto del gruppo di eroi supertrash guidati dalla di lei geniale e misteriosa sorella maggiore, nonché interesse amoroso del protagonista Shibuya, cosa che già allontana lo spauracchio di una storia tutta omosessuale fra i vari, bellissimi, personaggi maschili e di un manga creato solo per quello. Shibuya, il personaggio principale, è sì bellissimo ma non se la tira, anzi è ingenuo, imbranato, molto umano in certe sue reazioni, al contrario di ciò che potevamo pensare guardando un bellissimo bishounen gatto in copertina. Più stereotipati sono i suoi compagni: il geniale e sarcastico Yoyogi col potere del delfino, l'allegro attore di strada Kanda col potere del drago di Komodo e il famosissimo e bellissimo Roppongi (i nomi dei quattro protagonisti, e suppongo anche quello del quinto che ancora deve entrare in scena, sono tutti quartieri di Tokyo).
Tuttavia, si gioca moltissimo, senza prendersi sul serio, sugli stereotipi dei bishounen e dei manga per ragazze, strappando più che volentieri qualche risata anche ad un lettore maschio, grazie ad una buona chimica tra i personaggi. Una storia sì, scema, ma che si fa seguire con inaspettato piacere, senza risultare eccessivamente ridicola o fuori dalla portata di un lettore di sesso maschile. Sicuramente non c'era bisogno di un manga del genere, ma al momento non disturba, quindi staremo a vedere.
Quello dei bishounen mi incuriosiva per il trash e le relazioni ammiccanti di stampo BL, sicuramente gli darò un'occhiata ma onestamente a meno che non mi risultino super simpatici i personaggi, se alla fine ogni rimando "ambiguo" è stato eliminato per favorire un pubblico più eterogeneo passerò sicuramente la mano, ho già un mare di serie shoujo e jousei classiche da recuperare XD
Ma per stare in tema e spuntato un conto alla rovescia di un nuovo progetto legato al franchise
Au Lait mi sta piacendo proprio perché sembra parodiare sia le serie sulle ragazze magiche (compreso proprio Tokyo Mew Mew) sia i bishounen, è divertente e stranamente la protagonista mi piace molto, è stata davvero una bella sorpresa. Per ora sembra essere un reverse harem con ammiccamenti BL, ma staremo a vedere come prosegue.
All'inizio anche io ero di questa idea, poi mi sono ricreduta! I due capitoletti sono bellini, non snaturano la serie originale - è una mini avventura che non aggiunge niente se non un po' di scenette carine - è stato divertente leggerlo e vedere le Mew Mew ancora all'opera, per un momento mi è sembrato di tornare indietro a una quindicina di anni fa. E'realizzato appositamente come mini episodio nostalgico per i fan, non è necessario nemmeno aver letto Tokyo Mew Mew a la Mode (lo scialbo sequel di 2 volumi).
E a proposito di novità, da ieri è online questo sito misterioso https://tokyo-mew-mew.com/ con un countdown su un misterioso "Tokyo Mew Mew New Project"
Avevo letto l'articolo, mi sa di lungometraggio animato, son curioso.
Via allora ne terrò conto in caso vengano portati entrambi i progetti qui da noi ^^ Anche se sarei curiosa di capire chi potrebbe essere più interessato, visto la casa editrice che lo pubblicò fallì poco tempo dopo (erano anche gli stessi di Love Hina, mi dispiacque ): ).
Essendo un dominio registrato a nome della: PONY CANYON INC. (che si occupa della distribuzione di DVD, CD e affini), direi di sì, o è un cofanetto Blu-Ray (non so se sia già in commercio o meno) oppure un nuovo progetto (nuova serie, OAV, lungometraggio.....), ma comunque legato all'anime.
Scusa ma nn ti sembra di esagerare un po? Cerca almeno di fare attenzione quando formuli le frasi, questo e' un sito generalista e ci sono anche molte ragazze che leggono...
Meglio così! In fondo Tokyo Mew Mew è un progetto meglio riuscito come anime che come manga e rivederle in azione sicuramente mi farebbe scendere una lacrimuccia. Le ho amate e le amo tutt'ora!
Mai letto il manga, ma l'anime mi piaceva
Uhm... un remake? Mi sembra troppo strano, la serie è relativamente giovane e ancora regge. Forse un film?
Stento a credere sia una serie nuova, i pochi capitoli usciti da poco non credo siano abbastanza.
Comunque HYPE A MILLE.
Sono anche curiosissima di leggere i nuovi capitoli, anche se il tratto di Au Lait mi rattrista proprio... niente a che vedere con l'originale o comunque, niente che rientri nei miei gusti. Ma non ho capito, il tratto è sempre di Mia Ikumi?
Il manga lo lessi, il tratto non era brutto ma era un po' povero, per così dire (benché le illustrazioni fossero ben pastellose e accese), quindi tra i due ho sempre preferito l'anime, e non mi spiacerebbe vedere un seguito.
Ciò premesso: tra Return e Au Lait /Ore credo di essere più interessata al secondo anche se di BL pare non si parli xD
>> Shibuya, il personaggio principale, è sì bellissimo ma non se la tira, anzi è ingenuo, imbranato, molto umano in certe sue reazioni, al contrario di ciò che potevamo pensare guardando un bellissimo bishounen gatto in copertina. <<
Bene. E tuttavia in questa descrizione e con in aggiunta mille altre qualità si ritrova il tenerissimo Kai di Hatsu Haru, già pubblicato da noi per Star Comics... che infatti ricordo essere un manga bellissimo e consigliatissimo
No, la Ikumi ha smesso di fare la mangaka pochi anni dopo aver disegnato Tokyo Mew Mew, è tornata un paio di anni fa con un paio di tavole sempre su Ichigo e adesso con questi due capitoli ma non credo tornerà mai in carreggiata...
capisco, grazie mile per il chiarimento! Un peccato, sarei stata curiosa di vedere come si sarebbe evoluto il suo tratto.
Si è capito che non ti piacciono i due personaggi e la loro storia, ma si può esprimere la propria opinione senza esagerare.
sto leggendo il manga, è un capolavoro
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