È notizia recente l'arrivo in streaming su Netflix dei film dello Studio Ghibli, l'apprezzato studio d'animazione fondato da Hayao Miyazaki e Isao Takahata e diventato col tempo uno dei fiori all'occhiello dell'industria animata giapponese. Ma se per più di una generazione di appassionati i film di Miyazaki e Takahata sono ormai classici intramontabili, da vedere e rivedere, ci siamo resi conto col recente annuncio di quanti siano gli spettatori, specialmente tra i più giovani, che ancora non hanno avuto occasione di vedere uno o più di questi titoli. 
Abbiamo quindi deciso di portarvi una panoramica di alcuni dei titoli più famosi e apprezzati dello studio in concomitanza alla graduale distribuzione dei film su Netflix. Torniamo indietro nel tempo a prima che lo studio esistesse, con un film che ha fatto da apripista ai futuri successi Ghibli.
 
Studio Ghibli

Nausicaä della Valle del vento, 1984, è il primo film interamente scritto, sceneggiato e diretto da Hayao Miyazaki, e prodotto dal suo nume tutelare Isao Takahata. La pellicola, quasi come un manifesto programmatico di poetica, racchiude in sé tutti i temi e i leitmotiv che ricorreranno nelle future opere 'miyazakiane': il rapporto dell'uomo con la natura, la critica al progresso scriteriato della scienza, il pacifismo, il convinto rifiuto del militarismo, la passione per il volo, la speranza nelle nuove generazioni e il ruolo centrale dei personaggi femminili.
 

La terra, devastata da un olocausto nucleare, è un deserto arido e inospitale dominato da una giungla tossica esalante venefici miasmi in continua espansione. La civiltà degli uomini, regredita a uno stadio medievale, occupa sparute oasi di natura fertile, fra cui la Valle del vento, un piccolo e pacifico regno guidato dalla giovane principessa Nausicaä. Questa, convinta protettrice di ogni forma di vita e caparbia ricercatrice, è molto vicina a trovare una soluzione per "guarire" la foresta fungina e di conseguenza l'intero ecosistema. Ma il suo regno rimarrà intrappolato nello scacchiere di due grandi potenze belligeranti sconsideratamente pronte a scatenare un'altra catastrofe, e Nausicaä dovrà fare appello a tutto il suo coraggio e alla sua forza d'animo quando il destino del suo popolo si compirà con l'avverarsi di un'antica profezia.

Nausicaä è uno dei personaggi più amati nel mondo degli anime e manga. La sua genesi passa attraverso il lavoro del character designer Kazuo Komatsubara e ovviamente l'inesauribile vena creativa di Miyazaki, che si ispirò a due differenti fonti letterarie: da un lato l'omonimo personaggio dell'Odissea, regina di straordinaria bellezza che amava le arti e la natura; dall'altro un personaggio della letteratura giapponese del tardo periodo Heian (XII sec.) in un capitolo del racconto Tsutsumi Chunagon Monogatari (La principessa che amava gli insetti).
Fra le precedenti incarnazioni di Nausicaä possiamo riconoscere senz'altro Clarisse, la gentile principessa de Il castello di Cagliostro, e Lana, l'eroina psichica forte e risoluta in Conan, il ragazzo del futuro. Ma l'importanza storica di Nausicaä consiste nella sua totale rivoluzione rispetto ai canoni del genere fantasy: Miyazaki, ribaltando gli stilemi dei film costruiti su protagonisti maschili, considera più adatto e realistico un personaggio femminile:
 
"Abbiamo raggiunto un momento in cui il modo di pensare maschile sta raggiungendo un limite. La ragazza o la donna hanno maggiore flessibilità. È questa la ragione per cui un punto di vista femminile è più adatto ai tempi attuali".(*)
 

Nausicaä è una principessa sui generis, una guerriera al servizio della vita. E' l'eroina gentile e illuminata che sfodera una grinta inarrestabile, la moderna amazzone alla guida del suo 'mehve' volante, pronta a donare tutta se stessa, in nome della natura, per la salvezza dell'intero pianeta. La sequenza finale le conferisce anche l'immagine di icona angelica anticipata dagli splendidi titoli di testa. Ma il ruolo messianico e il lieto fine miracoloso, sebbene di forte impatto emotivo, non avrebbero soddisfatto pienamente l'autore, che impiegò altri dieci anni nella riscrittura di tutta la storia adattandola al manga omonimo, da lui stesso disegnato, che si concluse nel 1994.
Mononoke Hime, per molti versi è una sorta di remake di Nausicaä, e verrà incentrato su questa conclusione:

"Non esiste lieto fine nella battaglia tra gli esseri umani e gli dèi adirati della natura". (**)

Il cineasta, alla sua seconda regia in un lungometraggio, porta nelle sale un film ambizioso dalla trama complessa e di ampio respiro epico, tratta da un soggetto originale da lui stesso concepito.
Il film rivela la grande sicurezza nei mezzi e la fortissima personalità di Miyazaki, denotando quello stile unico che lo renderà riconoscibile negli anni a venire grazie anche allo staff di maestri che lo affianca nella lavorazione e che diventerà di lì a poco lo Studio Ghibli. I disegni e le animazioni mostrano un'eleganza e una naturalezza impressionanti considerata l'età della pellicola, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e le scenografie, fra le quali spicca la surreale foresta fungina, sono curate nei minimi dettagli.
Memorabile è la sequenza introduttiva sui titoli di testa: un emozionante e suggestivo minuto in cui le immagini portano lo spettatore a librarsi dolcemente fra le nuvole sulle ali del mehve di Nausicaä; con un montaggio delicatissimo che alterna inquadrature fisse e movimenti di camera, stacchi e dissolvenze, il regista rivela un sapiente uso del colore e del paesaggio trasmettendo tutta la pace e la serenità interiore della sua eroina nell'approcciarsi alla giungla tossica.
 

Sotto il profilo musicale Joe Hisaishi, al suo esordio cinematografico, usa un arrangiamento orchestrale maestoso e suggestivo, e al contempo si produce in coraggiose e spavalde fughe di stampo 'rock progressive' a base di sole tastiere ed elettronica che donano alle scene un effetto straniante e futuribile.
 
Nausicaa è uno dei più grandi successi di Miyazaki, sia per popolarità sia per incassi. Alla sua uscita fu presentato nientemeno che dal WWF, a sancire un impegno ecologista che diverrà un marchio di fabbrica dello Studio Ghibli. E' una pietra miliare che ha segnato in maniera indelebile la storia dell'animazione, indispensabile per ogni appassionato del genere.

(*) Intervista a Miyazaki in Kaboom: Explosive Animation from America and Japan, Sidney, Museum of Contemporary Art, 1994, pag. 129.

(**) Estratto dal project proposal di Miyazaki per il film "Mononoke Hime".