Studiando Storia, si impara subito che ogni epoca ha avuto i suoi momenti cupi e ogni popolo ha provato la sua dose di dolore, dovuta a guerre, fame, carestie o persecuzioni.
Su Animeclick ci occupiamo di Giappone e oggi vi voglio raccontare una pagina poco nota della sua storia e di quella degli Stati Uniti D'America: la reclusione in campi di concentramento dei giapponesi residenti sul suolo americano durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tutto inizia il 7 dicembre 1941: i giapponesi attaccano a sorpresa la base militare di Pearl Harbor e questo fa entrare in guerra gli Stati Uniti. Ma c'è un "problema": nel Paese vivono centinaia di migliaia di discendenti di emigranti giapponesi. Alimentato dalla paura che queste persone siano in realtà fedeli al loro Paese di origine e possano effettuare operazioni di sabotaggio o spionaggio, negli Stati Uniti cresce un forte sentimento anti-nipponico che conduce all'inizio a misure cautelative come imporre loro un coprifuoco, vietare l'allontanamento dalla propria residenza e congelare i loro conti bancari.
Successivamente il 19 febbraio 1942 il 32esimo presidente degli Stati Uniti d'America Franklin Delano Roosevelt emette l’Ordine Esecutivo 9066 in cui si stabilisce che tutti i residenti sul territorio degli Stati Uniti di origine giapponese, tedesca e italiana, anche se nati in territorio americano, devono essere rinchiusi in un campo di concentramento.
Questo permette ai comandanti militari locali di stabilire all'interno delle aree militari delle "zone di esclusione", in cui "le persone possano essere in tutto o in parte isolate".
Si dispone così l'allontanamento di tutte le persone di origine giapponese dall'intera costa pacifica, in particolare dalla California, dalle porzioni occidentali degli stati di Oregon e Washington e dalla zona meridionale dell'Arizona.
L'internamento è infatti applicato in maniera diversa dai vari stati: coloro che vivono sulla costa occidentale degli Stati Uniti sono tutti internati, mentre nelle Hawaii, dove gli americani di origine giapponese sono oltre 150.000, praticamente più di un terzo della popolazione, solo tra i 1.200 e i 1.800 sono internati.
Degli internati il 38% sono giapponesi di prima generazione mentre il 62% circa è costituito da cittadini statunitensi, cioè giapponesi americani di seconda generazione. Fra tutti loro c'è anche un giovane Pat Morita, l'indimenticabile maestro di karate Miyagi in Karate Kid.
In totale nel 1942 circa 120.000 giapponesi-americani (di cui 30.000 bambini) sono trasferiti e internati in campi chiamati "campi di reinsediamento del periodo di guerra" oppure "centri di trasferimento". Il linguaggio usato è volutamente "morbido" per definire quelli che altro non sono che campi di concentramento la cui sola ragion d'essere è l'origine etnica.
Nella maggior parte dei casi le persone sono arrestate nelle loro case dall'FBI e dai militari e devono lasciare la maggior parte delle loro proprietà durante la notte. Le deportazioni si concentrano soprattutto negli stati affacciati sul Pacifico, sia per la loro posizione (sono "esposti" verso il Giappone) sia perché è qui che si concentrano la maggior parte dei migranti asiatici.
Uno dei più noti di questi campi si trova a Manzanar, località situata ai piedi della Sierra Nevada, nella Valle di Owens della California tra le città di Lone Pine a sud e Independence a nord, a 370 km a nord-est di Los Angeles.
Manzanar, che significa campo di mele in spagnolo, sarà designata quale sito storico di interesse nazionale dal National Park Service, dato l'eccezionale livello di conservazione delle strutture del campo. La sua popolazione massima fu di 10.046 prigionieri nel settembre 1942.
Ci si è spesso chiesto perché i giapponesi americani internati negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale non abbiano lottato contro le condizioni restrittive e le politiche attuate nei loro confronti.
Una risposta può essere trovata nel modo di dire giapponese "shikata ga nai" che vuol dire "non c'è nulla che si possa fare". Esso ben descrive la capacità del popolo giapponese di mantenere la dignità di fronte a un'inevitabile tragedia o ingiustizia, in particolare quando le circostanze sono al di fuori del loro controllo, come questa appunto.
Per spiegare meglio il senso di questa frase si può citare la frase che l'imperatore Hirohito pronuncia durante la sua prima conferenza nel 1975, a proposito dell'attentato atomico di Hiroshima.
"È davvero deplorevole che siano state sganciate bombe nucleari e mi dispiace per i cittadini di Hiroshima, ma non poteva essere evitato perché si era in tempo di guerra".
Ci sono però alcuni che tentano comunque di opporsi a questa decisione: Fred Korematsu, attivista americano per i diritti civili, è uno di questi. Dopo essere stato arrestato nel tentativo di fuggire e nascondersi per non essere deportato, si appella alla condanna più volte arrivando fino alla Corte Suprema la quale però, prima con la sentenza Korematsu v. United States del 7 gennaio 1944 e successivamente con quella del 18 dicembre 1944, conferma la costituzionalità degli ordini di isolamento, perché, pur "constitutionally suspect, is justified during circumstances of emergency and peril".
I campi di concentramento saranno smantellati solo alla fine della guerra, per ordine del presidente Truman.
Sarà Gerald Ford il primo presidente ad annullare formalmente l'ordine di internamento e a chiedere scusa a Fred Korematsu; tuttavia si continua ad affermare che lo United States Census Bureau non abbia contribuito al processo di internamento, fornendo informazioni riservate, ad esempio sul luogo di residenza degli americani-giapponesi.
Bisognerà aspettare il 1980 per condannare la giustificazione fornita dal presidente Roosevelt: la commissione presidenziale voluta dall'allora presidente Jimmy Carter e dal Congresso degli USA stabilisce infatti che l'ordine esecutivo non era legittimato da alcuna necessità militare, ma solo dal pregiudizio razziale.
Come affermò il generale John L. De Witt, difensore del fronte occidentale, "La razza giapponese è una razza nemica, i cui effetti non si diluiscono neppure dopo tre generazioni".
La relazione della Commissione, denominata "giustizia personale negata", trova poche prove di slealtà da parte dei giapponesi e sollecita perciò il governo a pagare un risarcimento ai sopravvissuti.
Nel 1988, il Congresso approva e il presidente controfirma un provvedimento in cui il governo degli Stati Uniti si scusa ufficialmente per l'internamento. In tale documento si afferma che le azioni e le decisioni del governo si basarono su "pregiudizi razziali, isteria della guerra e mancanza di leadership politica".
Il governo degli Stati Uniti eroga così nel corso degli anni più di 1,6 miliardi di dollari di risarcimento agli americani di origine giapponese che erano stati internati e ai loro discendenti. 80.000 ex deportati riceveranno scuse ufficiali dal presidente Reagan e un risarcimento di 20.000 dollari ciascuno, per la loro detenzione impropria basata sul pregiudizio razzista.
Recentemente sono state rese pubbliche le foto scattate da vari fotografi dell'epoca. In particolare le autorità incaricarono Dorothea Lange, famosa per i suoi scatti dell'America povera e rurale, di documentare l'evacuazione delle persone radunate e le loro vite nei campi per gli archivi del paese. È difficile dire se queste immagini ufficiali riflettano perfettamente la realtà e il dolore delle deportazioni. Ovviamente la maggior parte delle foto mostra i migliori aspetti della vita nei campi.
Tuttavia grazie a Dorothea Lange e ad altri reporter come lei abbiamo comunque una testimonianza di quel periodo, perché è un dovere ricordare sempre.
Fonti consultate:
JApanization
Wikimedia
Wikipedia
Su Animeclick ci occupiamo di Giappone e oggi vi voglio raccontare una pagina poco nota della sua storia e di quella degli Stati Uniti D'America: la reclusione in campi di concentramento dei giapponesi residenti sul suolo americano durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tutto inizia il 7 dicembre 1941: i giapponesi attaccano a sorpresa la base militare di Pearl Harbor e questo fa entrare in guerra gli Stati Uniti. Ma c'è un "problema": nel Paese vivono centinaia di migliaia di discendenti di emigranti giapponesi. Alimentato dalla paura che queste persone siano in realtà fedeli al loro Paese di origine e possano effettuare operazioni di sabotaggio o spionaggio, negli Stati Uniti cresce un forte sentimento anti-nipponico che conduce all'inizio a misure cautelative come imporre loro un coprifuoco, vietare l'allontanamento dalla propria residenza e congelare i loro conti bancari.
Successivamente il 19 febbraio 1942 il 32esimo presidente degli Stati Uniti d'America Franklin Delano Roosevelt emette l’Ordine Esecutivo 9066 in cui si stabilisce che tutti i residenti sul territorio degli Stati Uniti di origine giapponese, tedesca e italiana, anche se nati in territorio americano, devono essere rinchiusi in un campo di concentramento.
Questo permette ai comandanti militari locali di stabilire all'interno delle aree militari delle "zone di esclusione", in cui "le persone possano essere in tutto o in parte isolate".
Si dispone così l'allontanamento di tutte le persone di origine giapponese dall'intera costa pacifica, in particolare dalla California, dalle porzioni occidentali degli stati di Oregon e Washington e dalla zona meridionale dell'Arizona.
L'internamento è infatti applicato in maniera diversa dai vari stati: coloro che vivono sulla costa occidentale degli Stati Uniti sono tutti internati, mentre nelle Hawaii, dove gli americani di origine giapponese sono oltre 150.000, praticamente più di un terzo della popolazione, solo tra i 1.200 e i 1.800 sono internati.
Degli internati il 38% sono giapponesi di prima generazione mentre il 62% circa è costituito da cittadini statunitensi, cioè giapponesi americani di seconda generazione. Fra tutti loro c'è anche un giovane Pat Morita, l'indimenticabile maestro di karate Miyagi in Karate Kid.
In totale nel 1942 circa 120.000 giapponesi-americani (di cui 30.000 bambini) sono trasferiti e internati in campi chiamati "campi di reinsediamento del periodo di guerra" oppure "centri di trasferimento". Il linguaggio usato è volutamente "morbido" per definire quelli che altro non sono che campi di concentramento la cui sola ragion d'essere è l'origine etnica.
Nella maggior parte dei casi le persone sono arrestate nelle loro case dall'FBI e dai militari e devono lasciare la maggior parte delle loro proprietà durante la notte. Le deportazioni si concentrano soprattutto negli stati affacciati sul Pacifico, sia per la loro posizione (sono "esposti" verso il Giappone) sia perché è qui che si concentrano la maggior parte dei migranti asiatici.
Uno dei più noti di questi campi si trova a Manzanar, località situata ai piedi della Sierra Nevada, nella Valle di Owens della California tra le città di Lone Pine a sud e Independence a nord, a 370 km a nord-est di Los Angeles.
Manzanar, che significa campo di mele in spagnolo, sarà designata quale sito storico di interesse nazionale dal National Park Service, dato l'eccezionale livello di conservazione delle strutture del campo. La sua popolazione massima fu di 10.046 prigionieri nel settembre 1942.
Ci si è spesso chiesto perché i giapponesi americani internati negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale non abbiano lottato contro le condizioni restrittive e le politiche attuate nei loro confronti.
Una risposta può essere trovata nel modo di dire giapponese "shikata ga nai" che vuol dire "non c'è nulla che si possa fare". Esso ben descrive la capacità del popolo giapponese di mantenere la dignità di fronte a un'inevitabile tragedia o ingiustizia, in particolare quando le circostanze sono al di fuori del loro controllo, come questa appunto.
Per spiegare meglio il senso di questa frase si può citare la frase che l'imperatore Hirohito pronuncia durante la sua prima conferenza nel 1975, a proposito dell'attentato atomico di Hiroshima.
"È davvero deplorevole che siano state sganciate bombe nucleari e mi dispiace per i cittadini di Hiroshima, ma non poteva essere evitato perché si era in tempo di guerra".
Ci sono però alcuni che tentano comunque di opporsi a questa decisione: Fred Korematsu, attivista americano per i diritti civili, è uno di questi. Dopo essere stato arrestato nel tentativo di fuggire e nascondersi per non essere deportato, si appella alla condanna più volte arrivando fino alla Corte Suprema la quale però, prima con la sentenza Korematsu v. United States del 7 gennaio 1944 e successivamente con quella del 18 dicembre 1944, conferma la costituzionalità degli ordini di isolamento, perché, pur "constitutionally suspect, is justified during circumstances of emergency and peril".
I campi di concentramento saranno smantellati solo alla fine della guerra, per ordine del presidente Truman.
Sarà Gerald Ford il primo presidente ad annullare formalmente l'ordine di internamento e a chiedere scusa a Fred Korematsu; tuttavia si continua ad affermare che lo United States Census Bureau non abbia contribuito al processo di internamento, fornendo informazioni riservate, ad esempio sul luogo di residenza degli americani-giapponesi.
Bisognerà aspettare il 1980 per condannare la giustificazione fornita dal presidente Roosevelt: la commissione presidenziale voluta dall'allora presidente Jimmy Carter e dal Congresso degli USA stabilisce infatti che l'ordine esecutivo non era legittimato da alcuna necessità militare, ma solo dal pregiudizio razziale.
Come affermò il generale John L. De Witt, difensore del fronte occidentale, "La razza giapponese è una razza nemica, i cui effetti non si diluiscono neppure dopo tre generazioni".
La relazione della Commissione, denominata "giustizia personale negata", trova poche prove di slealtà da parte dei giapponesi e sollecita perciò il governo a pagare un risarcimento ai sopravvissuti.
Nel 1988, il Congresso approva e il presidente controfirma un provvedimento in cui il governo degli Stati Uniti si scusa ufficialmente per l'internamento. In tale documento si afferma che le azioni e le decisioni del governo si basarono su "pregiudizi razziali, isteria della guerra e mancanza di leadership politica".
Il governo degli Stati Uniti eroga così nel corso degli anni più di 1,6 miliardi di dollari di risarcimento agli americani di origine giapponese che erano stati internati e ai loro discendenti. 80.000 ex deportati riceveranno scuse ufficiali dal presidente Reagan e un risarcimento di 20.000 dollari ciascuno, per la loro detenzione impropria basata sul pregiudizio razzista.
Recentemente sono state rese pubbliche le foto scattate da vari fotografi dell'epoca. In particolare le autorità incaricarono Dorothea Lange, famosa per i suoi scatti dell'America povera e rurale, di documentare l'evacuazione delle persone radunate e le loro vite nei campi per gli archivi del paese. È difficile dire se queste immagini ufficiali riflettano perfettamente la realtà e il dolore delle deportazioni. Ovviamente la maggior parte delle foto mostra i migliori aspetti della vita nei campi.
Tuttavia grazie a Dorothea Lange e ad altri reporter come lei abbiamo comunque una testimonianza di quel periodo, perché è un dovere ricordare sempre.
Fonti consultate:
JApanization
Wikimedia
Wikipedia
Ricordo inoltre, per collegarmi all'affermazione di prima, che il Giappone stesso era alleato dell'Italia e della Germania con il famoso "Asse Tripartito" o anche " Asse Roma-Berlino-Tokyo" che inevitabilmente andarono a "controbattere" all'alleanza USA-Cina (già invasa dal Giappone).
Mi fermo qui sennò poi arrivo fino ai giorni nostri va! ci sarebbe troppo da dire e da scrivere... un'altro bel argomento (sempre in tema "storia") sarebbe come e dove è nata la famosa bandiera imperiale giapponese che ancora oggi è in uso alla marina che dopo tanto anni ancora (sempre per quello detto prima) non è vista di buon occhio dalla Cina e dalla Corea. Adesso ho finito davvero, giuro!
Ancora complimenti per l'articolo.
https://www.animeclick.it/news/30929-buddah-in-the-attic-venivamo-tutte-per-mare
Per chi fosse interessato e volesse approfondire l'argomento in maniera romanzata, suggerisco veramente col cuore quel libro.
Vi ringrazio per portarci sempre queste notizie interessanti!
Colgo l'occasione per suggerire anch'io non un libro ma un film che parla dell'argomento, si tratta di Benvenuti in paradiso (1990) di Alan Parker, ambientato proprio nel campo di Manzanar.
Questa è stata una storia infame, nascosta per molti, troppi anni, perchè a nessun, nessuno, piaceva fare i conti con alcune delle vicende più brutte della 2 GM che avevano coinvolto gli Alleati. Dove non erano i Nazifascisti, ed i "Gialli", ad essere i "Bad Guy".
Meglio non parlarne. Meglio obliare ( l'abbiamo fatto anche noi Italiani, alcune realtà sono state nascoste, letteralmente, per decenni...dal massacro di Cefalonia - denunciato già a metà degli anni sessanta, ma c'è voluto Ciampi per rendere onore a quei caduti, all'Armadio Della Vergogna).
C'è di buono, in AMerica, che quando decidono di prendere atto di una questione vanno fino in fondo. Manzanar è oggi un parco della memoria, aperto al pubblico. visitabile da chiunque voglia rendersi conto della realtà.
Noi in Italia stiamo ancora a fare capziosismi su molte questioni dell'epoca.( non scendiamo nel dettaglio che non è nè ora, nè luogo).
Auspichiamo che un simile atteggiamento si abbia anche in Giappone, dove, anche li, su alcuni argomenti, ad esempio le guerre in Manciuria, si nota un discreto silenzio. Rotto solo da un vecchio mangaka come Yoshikazu yasuhiko.
Sull'agomento consiglio anche "Infamy" di Richard Reeves e ovviamente "No-no Noy" di John Okada, per chi conosce l'inglese.
Tra l'altro, se non erro, i cittadini giappo-americani sono stati gli unici a ricevere un risarcimento (per quanto infimo rispetto al trattamento subito)... gli internati italo-americani solo scuse ufficiali, mentre i german-americans nemmeno quelle.
Condivido in pieno :/
Gli stessi USA che combattevano il nazifascismo e i crimini dei nipponici in Asia erano lo stesso paese che aprì campi di concentramento come questi.
Lo stesso paese che spinse i nippoamericani del 442° fanteria a diventare il reggimento più decorato, cioè a scegliere le missioni più pericolose, a rischiare più degli altri, a stimare meno degli altri la propria vita per fare di più, per dimostrare di essere americani come/più degli altri.
Lo stesso paese il cui presidente rifiutò di incontrare Jesse Owens per non scontentare l'elettorato razzista.
Lo stesso paese di Hiroshima e Nagasaki.
Si spera che rileggendo un po' la Storia le cose cambino un po' magari.
Si spera.
Sul silenzio dei fatti della Manciuria pesa maledettamente il silenzio-assenso di Abe e del suo partito, il quale non perde occasione di creare casini diplomatici con i cinesi.
Ma d'altronde la Cina è anche quella che tiene tutt'oggi aperti i cosiddetti "campi di rieducazione" nello Xinjiang, per non parlare della questione del Tibet.
Mi verrebbe da dire di primo acchito che chi semina vento raccoglie tempesta, ma la triste verità è che le nazioni sono dei multistrati di velata ipocrisia.
Faccio un salto di circa 20 anni ricordando, anzi sottolineando che l'invasione, esatto l'invasione Americana nella "Guerra del Vietnam, che molti film ci propinano ormai da anni a quanto pare, continuò (fino alla sconfitta) anche dopo il ritiro delle truppe francesi a cui dovevano dare supporto... quindi
AnimeClick ha gia' parlato di tutte queste cose, fatti una ricerchina sul sito.
Cercando da Google si trova solo un articolo di Animeclick in cui si parla delle scuse che il Giappone ha fatto alla Corea per le schiave sessuali. Gli altri argomenti non sono trattati in articoli appositi. Magari mi sbaglio. La ricerchina fattela anche te e dimmi se trovi qualcosa
Dell'unita' 731 si e' parlato di recente in relazione a My Hero Academia:
https://www.animeclick.it/news/84376-my-hero-academia-cancellato-dalle-piattaforme-digitali-cinesi
Per non parlare di articoli sul Giappone moderno, per esempio sul tema della morte sul lavoro (Kareshi), sugli hikkikomori, etc, si trovano facilmente con le funzionalita' di ricerca del sito.
Mah, la guerra del Vietnam non c'entra proprio niente con il tema dell'articolo, inoltre quella del Vietnam è stata una guerra civile di cui una era alleata agli USA
A parte che il post era in risposta e non per l'articolo...rileggi il post a cui ho risposto che forse qualcosa centra.
ps: guerra civile...sì, ma c'era mezzo mondo in Viernam, tra cui l'America... mi sa che tanto civile non era.
Non penso proprio che ci sia grande awareness su Animeclick e in Italia dei temi che ho citato (stupri in Corea, Unità 731 e Strage di Nanchino).
L'Olocausto è riconosciuto dalla Germania. Il Giappone invece non riconosce la maggior parte dei suoi crimini di guerra. Addirittura il governo giapponese va periodicamente ad omaggiare generali che durante la WWII facevano competizioni di caccia con cavallo e fucile per chi uccideva più cinesi.
Un sito che si professa amante della cultura giapponese dovrebbe spiegare il paese a tutto tondo, da tutti i punti di vista... e non lo state facendo... oppure lo fate, ma non molto bene.
Quella del Vietnam fu tutt'altro che un'invasione. Comunque il tema dell'articolo era il razzismo e in Vietnam non furono applicate leggi razziali. Il fatto che quella del Vietnam era una guerra civile solo sulla carta, visto che partecipavano più o meno attivamente America, Cina e Russia, non avvalora ciò che hai detto all'inizio cioè il far passare gli USA come "i cattivi", anzi
Non capisco la polemica sinceramente, che tra l'altro è partita tutta da una fallacia argomentativa alimentata da del puro complottismo. Se scriviamo un articolo su uno shojo é perché ci interessa quel manga e non significa che evitiamo di proposito gli shounen perché ci fanno schifo. O come successo nella news di Bleach, se viene scritta una recensione su quella serie è perché al recensore interessa e non perché gli fanno schifo opere che secondo altri sono "più meritevoli". Idem nel caso di questo articolo.
Non per difendere il commento di micheles, ma credo che te la stia prendendo con la persona sbagliata.
Detto questo questa deriva OT della discussione mi sembra più dettata dalla trollagine che da argomentazioni valide e/o critiche costruttive imho.
Detto questo chiudiamo questa polemica sul sito e la sia direzione editoriale e tornate in argomento per favore
Questa giornalista di ascendenze cinesi espone in spiaggia la bandiera della Repubblica di Cina per non essere scambiata per giapponese
Tra i deportati c'era un bambino di nome George Takei (il timoniere Sulu di Star Trek) che ha raccontato il suo ricordo in questo intervento, senza rancori e senza assoluzioni facili (con sottotitoli in italiano)
1 era una misura totalmente inutile contro cittadini pacifici che vivevano le proprie vite, e cha ha avuto il solo effetto di umiliare una minoranza
2 le conseguenze psicologiche sono state incalcolabili perché nelle situazioni migliori si trattava comunque di vivere per anni in una situazione di disagio e in condizioni igieniche pessime, nelle peggiori il razzismo e la xenofobia post pearl harbor si facevano sentire anche nel trattamento riservato dalla popolazione e dalle guardie verso gli internati
3 le conseguenze economiche pure. Perché, se ti internano da un giorno all'altro, perdi il lavoro. La tua attività fallisce o sei costretto a venderla a poco per tirare due soldi al nero da portarti in internamento perché non si sa mai quando c'è bisogno di corrompere una guardia (e gli speculatori che si approfittavano dei disperati c'erano). E la tua casa veniva occupata da altra gente abusivamente... Provaci poi post guerra, in un paese che ti vede come un nemico, a far valere i tuoi diritti riprendendoti la casa o il lavoro. Non era una "vacanza" di un paio di anni e poi amici come prima. Per molte brave famiglie di lavoratori ha significato letteralmente la rovina economica e ci sono volute generazioni per riprendersi. Parecchi si sono arresi e son tornati in Giappone, dove i locali li vedevano di cattivo occhio perché non erano ormai più "veramente giapponesi". Altro che sogno americano.
E il tutto per cosa? Per paranoia e il bisogno di fare una mossa propagandistica per far vedere che "il governo fa qualcosa e protegge gli americani". Oltre a riempire le tasche degli speculatori che spesso sapevano in anticipo dove e quando ci sarebbe stata una retata di "musi gialli" e andava a bussare alle porte dei negozi gestiti da giapponesi ben prima degli ufficiali governativi.
è poi va pure ricordato i rapimenti di cittadini giapponesi&tedeschi DAI PAESI SUDAMERICANI con la complicità dei governi locali
intorno alminuto 18 si parla del sentenza Korematsu v. United States del 7 gennaio 1944 e successivamente con quella del 18 dicembre 1944, conferma la costituzionalità degli ordini di isolamento, perché, pur "constitutionally suspect, is justified during circumstances of emergency and peril".
Oltretutto non userei l'espressione "attentato" per quanto riguarda Hiroshima, li c'era il comando militare giapponese, infatti morirono 20.000 soldati, durante l'attacco, e comunque, gli americani gli avevano avvertiti i giapponesi, "arrendetevi o sarete annientati", non ci hanno creduto.
In pratica quelli che, insieme ai cinesi, hanno davvero fondato gli Stati Uniti nell'era moderna, sia in senso politico che economico.
Non concordi? Per me è sempre stato indubbio che l'America si sia sviluppata grazie agli sforzi di popoli stranieri.
Per quanto sia orribile da dire... entrambe le vostre posizioni sono giuste.
Si tratta di una violazione enorme dei diritti umani e della costituzione americana stessa. Tuttavia la mentalità (e la situazione stessa) degli anni 40 è completamente diversa dalla nostra, e purtroppo atti del genere erano la norma. Per fare un esempio, le leggi internazionali attuali che tutelano i prigionieri di guerra e i campi di internamento risalgono alla fine della Seconda Guerra mondiale, la Convenzione di Ginevra sul trattamento dei civili e prigionieri di guerra è solo del 1949. Purtroppo campi di internamento/concentramento per i civili e i militari esistono almeno fin dal 19°secolo, con casi più o meno gravi a seconda del Paese e degli eventi in corso. Certamente la situazione dei campi americani non è neanche paragonabile a quella dei Lager o dei Gulag (e nemmeno a quella delle riserve indiane, per restare nello stesso Paese), ma resta gravissima lo stesso.
In sintesi, è una storia orribile e un'enorme violazione dei diritti umani, però all'epoca le cose non erano così scontate.
C'è da sperare che questi Paesi imparino dai propri errori, ma anche qui, non è che la situazione sia così rosea :/
Questo tipo di campi del resto furono ideati dai britannici in Sudafrica nelle guerre boere, e non prevedevano lo sterminio dei prigionieri.
La storia è storia non dovrebbero esserci "battibecchi", basta andarsela a cercare se non si è sicuri... l'America era piena di emigrati già dall' inizio della famosa "corsa all'oro" e poi la storia è risaputa del blocco di immigrati che, soprattutto in periodo di guerra, approdava in America per il sogno americano... come dice @giu. tar. tutt'oggi i quartieri americani sono "scaglionati" proprio in base a quell'immigrazione che tutt'oggi si trascinano dietro come il famosissimo Chinatown oggi quartiere ambito dai turisti.
Visto che ci sono continuo il discorso, scusate l'ennesimo post fuori tema.
Io invece userei la parola "attentato" per il semplice fatto che (questo per curiosità lo sono andato a cercare per essere più preciso ed avevo qualche dubbio) ed erano quasi tutti civili.
da Wikipedia:
I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki furono due attacchi nucleari operati sul finire della seconda guerra mondiale dagli Stati Uniti in Giappone, che segnarono l'epilogo del conflitto. Il mattino del 6 agosto 1945 alle ore 8:15 l'aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato da 100 000 a 200 000[2], quasi esclusivamente civili. Per la gravità dei danni diretti e indiretti causati dagli ordigni e per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di distruzione di massa, si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi.
Si, ma direi più che altro europei in generale, dato che principalmente loro erano coloni inglesi, e insieme ovviamente agli afroamericani.
@micra Peccato che la storia non è cosi, i giapponesi sia arresero agli americani dopo le bombe, il 15 agosto, ma continuarono a combattere i sovietici fino al 2 settembre 1945, quindi semmai è il contrario.
Esatto, non ricordavo il giorno ma sì, la resa del Giappone nella seconda guerra mondiale fu intorno ad agosto una decina di giorni ci vollero per fermare tutto, causa anche un piccolo colpo di stato, in quei giorni, di qualche generale nipponico.
Ed è da li che poi gli americani debellarono completamente le corazzate e l'esercito giapponese, significativamente più ridotto di quello schierato nella guerra. L'esercito che tutt'oggi il Giappone possiede come autodifesa.
Ah d'accordo ora capisco. Più che altro io mi riferivo agli sviluppi in ambito tecnologico negli ultimi sessant'anni, condotti e portati avanti da stranieri di altre nazioni che dagli americani veri e propri, seppur sono stati loro i primia usufruirne.
Se è per questo io userei il termine crimine contro l'umanità (né più né meno di quelli compiuti da nazifascisti e giapponesi).
Non esiste circostanza che giustifichi l'uso di un'energia capace di cancellare un'intera città. Con tutte le ricadute a distanza che l'energia fissile produce soprattutto.
Nessuno dovrebbe essere così pazzo da accendere un sole sulla Terra.
I veri casini il governo di Abe - o meglio il governo dei nazionalisti giapponesi - li combina soprattutto con la Corea, temo ( come ricordato i alcuni commenti c'è una tendenza "autoassolutoria" di certi circoli nipponici che senza capire bene di cosa parlano, idolatrano un periodo di "grandeur" del Giappone, trasformata in pochi decenni in una nazione che poteva sfidare i potenti Imperi russi, inglesi, e perfino il Moloch dell'Impero Cinese ( e vendicarsi dei "cattivi Coreani, invasori della Sacra Terra.."senza troppo interrogarsi sulle origini dell'Impero, come se noi dicessimo che da Romolo e Remo nacquero i romani, ignorando totalmente che almeno un paio di re di Roma, e forse più, erano Etruschi..Tarquinio Prisco, Tarquinio il Superno..chi erano costoro? ).
Per fortuna ci sono stati autori, e non solo mangaka come Shigeru, che hanno testimoniato il prezzo pagato dallo stesso popolo giapponese per quella "grandeur".
Fà specie che simili partiti, con idee così poco fondate riescano ad ottenere un tale successo...ma temo che in questo Giappone ed Italia, si somiglino.
Come scrivevo sopra, la riflessione vera su quel che è stata la nostra storia recente, si va facendo solo ora,
Non credo invece che tu ti debba sorprendere più di tanto del successo di certi partiti, il nazionalismo da sempre cerca di parlare alla 'pancia del popolo' presupponendo di 'parlare per il popolo' con inevitabili conseguenze tra cui tendenze autoassalutorie, razzismo malcelato, negazione alla cittadinanza ecc.
Come si può ancor oggi dare adito a certe ideologie quando si vive in un mondo complessivamente globalizzato con una macroeconomia nazionale capitalista e consumistica che non accenna ad arrestare la sua corsa è palesemente irragionevole.
Detto questo, a parere prettamente personale, vedo (a livello ideologico) degli spunti che accomunano il clima degli anni di cui parla l'articolo con l'attuale situazione sociale dell'Italia, sebbene ipocritamente si possa affermare con assoluta certezza il contrario.
Magari quello che recentemente sta succedendo sul suolo americano, dove come ben dici (sebbene anche loro sono alle prese con ambigui problemi di natura sociale) almeno vanno fino in fondo alle questioni, riuscirà a scuotere l'attecchimento di certe ideologie che sono talmente fuori tempo da poter essere un aggravio serio all'economia ed allo sviluppo di una nazione (vedasi caso 'Alitalia').
....Purtroppo le scimmie umane si NUTRONO di paranoie. Sotto qualunque sole.
Come sai la globalizzazione crea incertezze economiche e sociali, non solo nelle parti più periferiche del sistema sociale ed economico. Se le proprie convinzioni, non sono sostenute da una vera capacità di riflessione, da una base sicura di cultura, allora sarà semplicissimo cascare in trappole banali ma efficacissime come certe che vedo in giro.
Ma non è che si deve leggere Schopenauer - che fra l'altro non ho letto -ma basta Mario Rigoni Stern. Oppure Claudio Magris..
Penso non vi sia bisogno di aggiungere altro, un grande patriota.
Anche nel mio caso mi sono imbattuta per la prima volta nell'argomento anni fa proprio con quel libro, condivido caldamente il consiglio ^^
La seconda volta è stato di recente con un altro libro, che mi ha spinto, stavolta sì, ad approfondire la questione per davvero.
L'articolo di Hachi è bellissimo e aggiunge altri dettagli ai dettagli, poi le foto sono davvero spettacolari, una vera chicca poter "entrare" in quel mondo e in quel tempo per davvero, semplicemente così, per tramite di un articolo... grazie veramente çOç!!!
Per quanto mi riguarda, amo il popolo giapponese ma non per questo mi reputo una persona cieca. I giapponesi sono un popolo capace anch'esso, come purtroppo tanti altri, di cose terribili, e l'episodio di Pearl Harbor che ha indotto in reazione i campi di lavoro negli Usa non è certo l'unico della storia, e non è per me più "giustificabile" perché si era in guerra, da ambo le parti. In guerra (ma anche fuori) l'uomo commette atrocità orribili e imperdonabili, ma quel che reputo importante, e che l'articolo giustamente ricorda, è non ritrovarvisi di fronte con il paraocchi. Ricordare ed apprendere.
Non sapere, per la paura di conoscere, non aiuta a camminare verso il futuro. Quindi informarsi sempre, giudicare sempre e solo ex post e possibilmente solo dopo essersi adeguatamente documentati, imparare che la storia purtroppo a volte addirittura si ripete. E spesso si ripete proprio a causa di coloro che non hanno imparato dal passato.
Ricordiamolo, ogni volta che pensiamo, ragioniamo, formuliamo le nostre idee ^^
La Grande Storia
- Prima della tempesta -
Lo trovate facilmente su RaiPlay. Ho la sche davanti, ma poichè conduce fuori da AC evito.
Era dedicato ai primi mesi della 2 GM ( "La Tempesta") tratando di alcuni protagonisti, da Mussolini ad Hitler, al loro rapporto, ed al rapporto fra alcuni gerarchi e la Germania, a Churchill..ed anche a come il Partito Nazista veniva considerato nei diversi paesi.
Con molte immagini a colori - of course- alla disfatta Polacca, all'assedio tedesco all'inghilterra, ed all'entrata in guerra dell'America.
E qui viene il punto: all'interno della lunga sezione dedicata agli USa, un largo spazio è stato dato a quanto accaduto ai nippo-americani.
Non vi aspettate un'analisi più approfondita di quella di Hachi, ma sicuramente interessanti sono le immagini della vita dei giapponesi d'america con materiale d'epoca, e le riflessioni sul clima di quegli anni.
Nella scheda di Rai Play non c'è traccia della questione nipponica, ma c'è - ho visto il programma in compagnia di mio nipote - dovrebbe essere a circa la metà del filmato. Comunque nella sezione dedicata agli USA - dove si parla anche del buon Lindbergh, rimasto "folgorato" dalla "forza" dell'aviazione di Goering.
capacissima di demolire, in combinazione con le forze corazzate, la Polonia, od la stessa Francia - trincerata dietro la sua sorpassata Linea Maginot ( ma capace di combattere fino all'ultimo sia contro i tedeschi, dando possibilità agli inglesi di andarsene dalla spiaggia di Dunquerque, sia a noialtri - bloccati per settimane dai foti alpini -)
Per approfondire un pò la vicenda è ben interessante.
QUesto è un articolo-Focus. QUel documentario, necessariamente, inseriva la vicenda in un contesto amplissimo.Rispetto a cui la situazione dei Nippo-Americani, è solo una parte.
E? comunque un documento importante- non era mica scontato fosse dato tanto spazio alla vicenda.
La sezione migliore inevitabilmente sono quelle dedicata al rapporto Mussolini-Hitler.
Per chi mastica la lingua inglese consiglio anche l'intervista che David Tennant (il mio Dr Who preferito) fa allo stesso Takei: http://www.david-tennant.co.uk/2020/08/david-tennant-does-podcast-with-george.html
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