Masaaki Yuasa è un regista maturo e affermato in Giappone, ma ancora non troppo popolare in Italia dove è conosciuto soprattutto per Devilman Crybaby, ultima trasposizione del famoso manga di Go Nagai. Ma Yuasa nel corso della sua carriera ha spaziato dal fantastico alla commedia, alla fantascienza, agli sportivi senza però piegarsi mai ad un tipo di animazione classica, ma cercando sempre di sperimentare nuove tecniche visive ed espressive, cosa che lo ha spesso relegato all'apprezzamento di una nicchia di appassionati frenandone il successo tra il grande pubblico. Dopo aver fondato Science SARU nel 2013, ha dato un grande impulso al suo lavoro diventando anche produttore oltre che regista e cercando film e tematiche che potessero attrarre anche il grande pubblico. E infatti con questo Ride your Wave, Yuasa affronta un film con una tematica sentimentale e dall'alto contenuto emotivo andando a mettersi in contrapposizione direttamente con i nomi più altisonanti del panorama attuale come Shinkai o Hosoda.
Nota: al fine di meglio analizzare il film, la trama conterrà diversi spoiler, ma non più di quelli che già si ottengono guardando il trailer.
La sceneggiatura è affidata ad una veterana del settore, Reiko Yoshida già sceneggiatrice di film apprezzatissimi come La forma della voce o Liz to Aoi Tori o di serie cult come K-ON!, Free! o Girls und Panzer e il suo lavoro è ottimo sotto ogni punto di vista. Pur essendo un soggetto per nulla originale, la storia è raccontata in maniera semplice, chiara e onesta. Nessun deus ex machina interviene a stupire, l'intervento soprannaturale è quello che è messo in chiaro sin quasi dall'inizio e che alla fine è funzionale non tanto a risolvere la storia, ma a raccontarla. Anche le scenette più comiche non appaiono mai fuori contesto e magari riescono ad alleggerire situazioni senza togliere loro drammaticità (vedi la scena di Hinako che parla con la toilette).
Il character design è affidato invece a Takashi Kojima, animatore di lungo corso che vanta la partecipazione a opere molto apprezzate come Mawaru Penguindrum, Bugie d'Aprile o Death Parade, ma alla sua seconda esperienza nel ruolo dopo Flip Flappers. A lui è anche affidata la direzione generale delle animazioni come già in Devilman Crybaby, ma a differenza di quest'ultimo non si ricorre a quell'uso di un'azione sottolineata da allungamenti delle figure tipici dello sperimentalismo di Yuasa, ma ad un tipo di animazione che appare inizialmente più tradizionale per poi distorcersi quando Minato appare dentro l'acqua dopo la sua dipartita, quasi a sottolineare con forza l'anormalità e la distorsione stessa non solo della situazione, ma degli stessi sentimenti di Hinako.
Per le musiche lo studio si affida a Michiru Ōshima, una compositrice e direttrice d'orchestra famosissima in Giappone non tanto per la produzione di colonne sonore di animazione, ma per tutta la sua produzione tout court che l'ha portata a tenere concerti in tutto il mondo. Senza doverci stupire con effetti speciali, la musica della Ōshima riesce a sottolineare i vari momenti del film armonizzandosi perfettamente con gli stati d'animo dei personaggi.
Su tutto, la chiosa della superlativa regia di Yuasa che riesce ad infondere una forza espressiva alle immagini tale da rendere in alcune situazioni persino superflui i dialoghi. Ad esempio, quando Hinako e Minato si innamorano, tutte le immagini appaiono armoniche, colorate, simmetriche. Proprio questo uso di simmetrie quasi portato all'estremo crea nello spettatore la sensazione che ogni cosa sia al posto giusto così come dovrebbe essere, ma anche una certa inquietudine di troppa perfezione, di attesa di un elemento di rottura che puntualmente arriva. L'immagine passa su colori cupi, quasi in bianco e nero, i due sono da soli, perpendicolari al centro dell'immagine a creare una completa dissintonia rispetto a quanto accadeva poco prima. Poi la morte, la perdita e il ritorno. Col ritorno di Minato tornano anche i colori e le simmetrie, ma sebbene i due personaggi sembrino di nuovo felici, è l'impatto visivo stesso ancor prima dei dialoghi a suggerirci quello che non va: Minato appare solo nell'acqua, la sua immagine è distorta dalla rifrazione e la simmetria è rotta senza quella perfezione suggerita nella parte precedente.
Insomma probabilmente anche per la tematica, Yuasa non riesce a raggiungere le vette di Yoru wa Mijikashi Arukeyo Otome o di Kaiba, ma questo film non segna certo la sua rinuncia a quello sperimentalismo tipico delle sue produzioni, anzi forse proprio i suoi esperimenti lo hanno portato ad usare delle composizioni visive tali da far seguire la storia in un modo così semplice da quasi nascondere tutto ciò che c'è dietro e andando a parlare più al cuore degli spettatori che alla loro testa.
Un plauso va all'edizione italiana, ora disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video, ma che prossimamente arriverà anche in Home Video (purtroppo saltata la prevista proiezione cinematografica a causa della situazione del COVID-19). L'adattamento italiano è perfettamente fruibile così come Dynit ci ha abituato spesso. Lo spettatore non ha bisogno di fermarsi a riflettere su costruzioni dalla grammatica improbabile, non ha bisogno di qualcuno che gli faccia la spiegazione filologica sulle terminologie utilizzate, né di qualcuno che gli spieghi le mille sfumature che esistono in giapponese per dire "ti amo". Semplicemente, la lingua italiana viene sfruttata nel modo più naturale possibile in modo che più che la traduzione letterale, allo spettatore arrivino i sentimenti dei protagonisti. Davvero un lavoro impeccabile da questo punto di vista.
Nota: al fine di meglio analizzare il film, la trama conterrà diversi spoiler, ma non più di quelli che già si ottengono guardando il trailer.
Hinako è una studentessa universitaria appassionata dell'oceano e amante del surf che pratica ogni giorno. Durante un incendio viene salvata da Minato, un vigile del fuoco che vuole dedicare la sua vita ad aiutare il prossimo. Tra i due scoppia la scintilla, si fidanzano e si ripromettono di andare a vivere insieme. Ma proprio quando le cose sembrano andare per il meglio, Minato muore in un incidente in mare. Proprio mentre Hinako però è in preda alla disperazione, ecco che il suo fidanzato comincia ad apparirle dentro l'acqua...
La sceneggiatura è affidata ad una veterana del settore, Reiko Yoshida già sceneggiatrice di film apprezzatissimi come La forma della voce o Liz to Aoi Tori o di serie cult come K-ON!, Free! o Girls und Panzer e il suo lavoro è ottimo sotto ogni punto di vista. Pur essendo un soggetto per nulla originale, la storia è raccontata in maniera semplice, chiara e onesta. Nessun deus ex machina interviene a stupire, l'intervento soprannaturale è quello che è messo in chiaro sin quasi dall'inizio e che alla fine è funzionale non tanto a risolvere la storia, ma a raccontarla. Anche le scenette più comiche non appaiono mai fuori contesto e magari riescono ad alleggerire situazioni senza togliere loro drammaticità (vedi la scena di Hinako che parla con la toilette).
Il character design è affidato invece a Takashi Kojima, animatore di lungo corso che vanta la partecipazione a opere molto apprezzate come Mawaru Penguindrum, Bugie d'Aprile o Death Parade, ma alla sua seconda esperienza nel ruolo dopo Flip Flappers. A lui è anche affidata la direzione generale delle animazioni come già in Devilman Crybaby, ma a differenza di quest'ultimo non si ricorre a quell'uso di un'azione sottolineata da allungamenti delle figure tipici dello sperimentalismo di Yuasa, ma ad un tipo di animazione che appare inizialmente più tradizionale per poi distorcersi quando Minato appare dentro l'acqua dopo la sua dipartita, quasi a sottolineare con forza l'anormalità e la distorsione stessa non solo della situazione, ma degli stessi sentimenti di Hinako.
Per le musiche lo studio si affida a Michiru Ōshima, una compositrice e direttrice d'orchestra famosissima in Giappone non tanto per la produzione di colonne sonore di animazione, ma per tutta la sua produzione tout court che l'ha portata a tenere concerti in tutto il mondo. Senza doverci stupire con effetti speciali, la musica della Ōshima riesce a sottolineare i vari momenti del film armonizzandosi perfettamente con gli stati d'animo dei personaggi.
Su tutto, la chiosa della superlativa regia di Yuasa che riesce ad infondere una forza espressiva alle immagini tale da rendere in alcune situazioni persino superflui i dialoghi. Ad esempio, quando Hinako e Minato si innamorano, tutte le immagini appaiono armoniche, colorate, simmetriche. Proprio questo uso di simmetrie quasi portato all'estremo crea nello spettatore la sensazione che ogni cosa sia al posto giusto così come dovrebbe essere, ma anche una certa inquietudine di troppa perfezione, di attesa di un elemento di rottura che puntualmente arriva. L'immagine passa su colori cupi, quasi in bianco e nero, i due sono da soli, perpendicolari al centro dell'immagine a creare una completa dissintonia rispetto a quanto accadeva poco prima. Poi la morte, la perdita e il ritorno. Col ritorno di Minato tornano anche i colori e le simmetrie, ma sebbene i due personaggi sembrino di nuovo felici, è l'impatto visivo stesso ancor prima dei dialoghi a suggerirci quello che non va: Minato appare solo nell'acqua, la sua immagine è distorta dalla rifrazione e la simmetria è rotta senza quella perfezione suggerita nella parte precedente.
Insomma probabilmente anche per la tematica, Yuasa non riesce a raggiungere le vette di Yoru wa Mijikashi Arukeyo Otome o di Kaiba, ma questo film non segna certo la sua rinuncia a quello sperimentalismo tipico delle sue produzioni, anzi forse proprio i suoi esperimenti lo hanno portato ad usare delle composizioni visive tali da far seguire la storia in un modo così semplice da quasi nascondere tutto ciò che c'è dietro e andando a parlare più al cuore degli spettatori che alla loro testa.
Un plauso va all'edizione italiana, ora disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video, ma che prossimamente arriverà anche in Home Video (purtroppo saltata la prevista proiezione cinematografica a causa della situazione del COVID-19). L'adattamento italiano è perfettamente fruibile così come Dynit ci ha abituato spesso. Lo spettatore non ha bisogno di fermarsi a riflettere su costruzioni dalla grammatica improbabile, non ha bisogno di qualcuno che gli faccia la spiegazione filologica sulle terminologie utilizzate, né di qualcuno che gli spieghi le mille sfumature che esistono in giapponese per dire "ti amo". Semplicemente, la lingua italiana viene sfruttata nel modo più naturale possibile in modo che più che la traduzione letterale, allo spettatore arrivino i sentimenti dei protagonisti. Davvero un lavoro impeccabile da questo punto di vista.
Considerazioni finali
Il film merita di essere visto. Tutto sommato non è nulla di pretenzioso ed è anche un buon inizio per chi non si è mai approcciato a Yuasa. Si tratta di una classica storia d'amore in cui il tema della perdita è centrale. Certo il tema non è originale, ma la storia pur mantenendo i toni non troppo pesanti appare fortemente realistica nelle reazioni dei personaggi. Il film ci ricorda anche come l'accettazione non faccia passare il dolore (una scena alla fine del film è emblematica), ma di come questo possa essere accettato come parte della nostra storia senza impedirci di andare avanti. Quando cadi dal surf aspetta la prossima onda e riprovaci; e questo non vuol dire dimenticare la caduta precedente o che non si cadrà di nuovo, vuol dire solo continuare a provarci e a vivere. Insomma, un film semplice nella sua costruzione, ma non banale nelle sue riflessioni e realizzato in un modo impeccabile. Un vero peccato aver perso l'opportunità di vederlo al cinema...
Il film merita di essere visto. Tutto sommato non è nulla di pretenzioso ed è anche un buon inizio per chi non si è mai approcciato a Yuasa. Si tratta di una classica storia d'amore in cui il tema della perdita è centrale. Certo il tema non è originale, ma la storia pur mantenendo i toni non troppo pesanti appare fortemente realistica nelle reazioni dei personaggi. Il film ci ricorda anche come l'accettazione non faccia passare il dolore (una scena alla fine del film è emblematica), ma di come questo possa essere accettato come parte della nostra storia senza impedirci di andare avanti. Quando cadi dal surf aspetta la prossima onda e riprovaci; e questo non vuol dire dimenticare la caduta precedente o che non si cadrà di nuovo, vuol dire solo continuare a provarci e a vivere. Insomma, un film semplice nella sua costruzione, ma non banale nelle sue riflessioni e realizzato in un modo impeccabile. Un vero peccato aver perso l'opportunità di vederlo al cinema...
Pro
- Regia, sceneggiatura, disegni, animazioni, musiche: in parole povere tutto
- Ottima edizione italiana
Contro
- La tematica non è nulla di nuovo e non è detto sia nelle corde di tutti
- Meritava l'uscita al cinema
Godibilissimo in italiano, penso sia stato fatto un ottimo lavoro!
Una delle mie più grandi delusioni...
Amo Yuasa, Ping Pong e Tatami Galaxy sono tra i miei anime preferiti, Night is Short Walk on Girl è un capolavoro.
Ride your Wave è qualcosa di tremendamente banale.
Ma poi, penso di non aver mai visto un trailer di un anime così spoiler. Praticamente visto il trailer visto il film.
I due personaggi di supporto praticamente se li elimini dal film non cambia nulla, soprattutto l'amico, la prima metà.molto carina ma poi il nulla cosmico con 0 approfondimento dei due protagonisti.
93 non lo vede neanche con il binocolo, per me raggiunge un 65 a stento.
Scusatemi se sono stato molto cattivo, alla fine si è fatto guardare, ma la delusione è molta, considerando che aspettavo questo film come non so cosa...
Completamente d’accordo. I personaggi sono infantili, ci sono una valanga di cliché, i dialoghi davvero imbarazzanti. Lo dico da fan estremo di Yuasa, qui si vede che alla sceneggiatura non ha neanche minimamente collaborato. Per me arriva a una valutazione a malapena sufficiente solo per le bellissime animazioni.
C'è da dire che Ride Your Wave aveva questa nomea prima dell'uscita di Japan Sinks, ma quest'ultimo dicono sia diretto da una coreana e non proprio da Yuasa...
Aspetto l'edizione homevideo, ma non abbandono la speranza che possano organizzare proiezioni dei film mai giunti nelle sale alle fiere del fumetto, quando finalmente torneranno!
Intanto vorrei sapere se qualcuno ha comprato il romanzo e/o il manga. Se sì... meritano?
Il rammarico per non aver potuto vedere questo film al cinema è forte, davvero ci tenevo tantissimo.
Ora non mi resta che vederlo sul piccolo schermo.
La coreana è la presidentessa di Studio Saru al posto dello stesso Yuasa..ma proprio in quella occasione si disse che Yuasa avrebbe lavorato ancora per Saru e anche a Japan Sink....è accreditato anche lui e mi sembra piuttosto strano nn ci abbia messo bocca
Il messaggio arriva allo spettatore, ed è abbastanza positivo, ma durante il percorso sembra perdersi in un miscuglio che in alcuni momenti assume connotati farseschi, a causa dell'eccessiva sperimentazione da parte del regista stesso.
Questa non è di certo innovazione, è una sperimentazione fine a sé stessa che non sempre riesce a trovare il suo fulcro.
Per concludere trovo che il voto decimale sia eccessivamente alto, ma nonostante ciò si ritaglia il suo posto nel panorama pur non essendo una delle produzioni meglio riuscite del regista, pertanto non posso che consigliarne anche io la visione.
Lì più che altro ci sono a monte un romanzo da adattare e soprattutto una sceneggiatura firmata da un certo T.Yoshitaka che, oltre ad aver lavorato a 28 ep. di Dragon Ball Super, ad un numero non precisato di ep. Sazae-san e ad un paio di telefilm, non pare aver mai scritto altro prima
Comunque c'è anche chi ne ha parlato molto bene.
Non posso darti torto, penso sia una delle parti meglio riuscite del film che fa empatizzare lo spettatore con i due main character ed il naturale evolversi del loro rapporto senza particolari artifici.
Dacci il tempo di vederlo, è uscito da pochissimo
Tra l' altro su questo titolo è previsto pure unboxing edizione home video
Era anche questo un appuntamento Nexodigital? Mi era sfuggito, ma pare molto interessante!
Fra i contro avrei messo la canzone, la prima volta che la ascolti è carina, alla decima inizia a frantumare i cosiddetti Ma è vero che ci siamo persi forse l'unica occasione di vedere un film di Yuasa sul grande schermo, sigh.
Tecnicamente è eccellente.
A livello di trama e personaggi è abbastanza semplice, nulla di originale, però mi ha fatto piacere vedere un'opera poco pretenziosa negli intenti e che va avanti di ottimismo e buoni sentimenti. È un modo diverso di vedere l'elaborazione del lutto, meno pesante ma non per questo meno importante.
Diciamo che il taglio che hanno dato al film l'ho trovato adeguato alla personalità della protagonista: allegro e ottimista, ma non per questo incapace di tristezza... Però senza andare a cercare la depressione più cupa. Racconta tematiche anche molto serie (morte, elaborazione del lutto, ptsd, difficoltà a trovare il proprio posto) però lo fa con serenità e riuscendo sempre a essere rispettoso e a non scadere nell'offensivo... Cosa che visti i toni scelti era sin troppo facile. Ma c'è stata una certa "grazia" nella sceneggiatura e nella regia che lo hanno evitato.
Forse non è per tutti, però secondo me va anche apprezzata la leggerezza ogni tanto.
Mi fa veramente strano che ad ogni opera di Yuasa si ripeta lo stesso ritornello.
Tatami Galaxy è stupido, non è intelligente come Kaiba...
Ping Pong è brutto e insignificante, non è come Tatami Galaxy...
Devilman Crybaby è irrispettoso dell'opera originale, mica come Ping Pong...
Sembra un loop infinito...
Poi per carità, ben vengano le critiche, ma datemi qualche argomentazione a cui ribattere.
Non ho approfondito i personaggi sia perché non è lo scopo del film farne l'analisi psicologica, sia perché non era il caso di dettagliare la storia più di così. Quello che ho ritenuto importante era analizzare le tecniche con cui il regista ha cercato di trasmettere i sentimenti allo spettatore, perché poi era quello che si prefiggeva di fare il film.
Uno dei migliori film in assoluto secondo me, ogni film che punta ad avere una base educativa verso la vita dovrebbe avere in sé questa caratteristica di semplicità. Così si fa un film!
Probabilmente se non vi è piaciuto è perché ci siete andati aspettandovi troppo e sappiamo le aspettative sono sempre esagerate indipendente dalla qualità dell’opera. Ma soprattutto il trailer vi ha spoilerato tutto! Io ho visto solo il trailer giapponese all’epoca e lì non spoileravano niente e poi mi ci sono buttato blind e me lo sono goduto tutto.
Consiglio: non guardate il trailer e siate aperti di mente a ciò che vuole dirvi e non fossilizzatevi sui dettagli come “non mi piace la canzone” perché a livello di sviluppo narrativo è inattaccabile.
Per me 93 è anche poco.
E questo è un PESSIMO curriculum
Ma infatti mi ha deluso anche quello rispetto a com'era rinomato, comincio a essere francamente stanco di questi film anime sentimentali con un ragazzo e una ragazza come protagonisti che finiscono per assomigliarsi un po' tutti.
Capisco il parere personale fino ad un certo punto, ma ritenere Kimi no Suizou wo Tabetai un film mediocre di acqua sotto i ponti ce ne passa.
Per me qua dentro si fa un semplice errore quando si parla di Masaaki Yuasa, lo si idolatra, e quando si idolatra un regista si compie il semplice errore di perdere qualsivoglia spirito critico in fase di giudizio, e il più delle volte questo atteggiamento mina la capacità di approfondimento che dovrebbe essere essenziale per argomentare le proprie idee.
Detto questo, sottolineo che non sono un detrattore del regista, anzi molte sue produzioni le ho apprezzate non poco, ma il taglio registico che usa, la sua ricercata sperimentazione e lo stile delle animazioni in certe produzioni funzionano, in altre come in questo caso possono risultare fuori contesto, persino ad un utente come me a cui piacciono le produzioni di nicchia, figuriamoci al pubblico main stream.
Con questo film gli va riconosciuto il merito di essersi avvicinato il più possibile ai gusti del grande pubblico, perché il processo creativo è anche questo, pur non snaturando il suo stile e questa cosa è apprezzabile.
Gioia e Gaudio!!!
E mi sa che il mio primo Yuasa (da tempo spero di iniziarmi a lui con qualcosa e puntualmente tocca rimandare) potrebbe essere questo.
Grazie per la recensione liscia e pulitissima ^^
Molto triste, cmq.
Poi, sono d'accordo che i personaggi sono piuttosto infantili, però mi è piaciuta Yoko, la sorella di Minato. L'unica persona ragionevole nel film.
E vabbè, vedrai che prima o poi uscirà un sentimentale con un piccione e un palo della luce protagonisti. Battute a parte, cosa vorresti vedere in un sentimentale per appagarti? Non è che il problema è la tua avversione al genere e non il film in quanto tale?
Non c'è né acqua né ponti, parliamo di un film così inutile, finto e pseudopseudo-sentimentale che, dopo aver più o meno approfondito il rapporto tra lui e lei, uccide la protagonista con un omicidio off-screen assolutamente anticlimatico. Senza citare la scazzottata con con l'ex di lei sotto casa e il protagonista che chiede alla madre di lei il permesso di piangere. E per chiudere in bellezza, alla fine lui si scopa l'amica della protagonista. Più cattivo gusto di così. Un film che non si premura di insegnare niente né tantomeno di intrattenere. Assolutamente indifendibile, mediocre anzi è generoso. Mi scuso con chi ha subito spoiler da questo commento, ma sul serio, evitate di perdere tempo con la visione di questo film.
Per occultare il testo tra le parentesi quadre "[]" scrivi all'interno 'spoiler', poi al termine della frase, altre parentesi "[]" con all'interno '/spoiler'.
Impara ad usarli e la prossima volta eviti di fare 'danni'.
So usarli, ti ringrazio. A parte che il film è uscito da parecchio, non c'è davvero niente da rovinare. Però sono curioso di conoscere i pregi di Pancreas, perché io sono tollerante ai difetti di un'opera, anche quando sono molteplici, ma c'è un limite a tutto.
Storia emozionale ? Ha disegni ed animazioni fantastici, però in fatto di emozione e sentimenti non è nulla in confronto con altri genere di film anime sentimentali simili questo : non ho per nulla empatizzato con la protagonista ed il suo fidanzato.
I primi 10 minuti sono interessanti, i prossimi 10 sono "diabetici" (dovete guardare il film per capire a cosa mi riferisco),ed il restante del film sono tutti pazzi ed il realismo iniziale se ne va a quel paese.
Quest'ultima parte che ho citato la potevo anche accettare, ma se dall'inizio mi proproni un'ambientazione ed eventi realistici e dopo la mandi in caciara in quel mondo (rendendo anche la protagonista molto "pazza ed inquietante" in certe scene) , per me non è un film a cui darei un voto alto per la sua (poca) coerenza o di ciò che vuol trasmettere (nulla,anzi provandoci ma sbagliando).
Consiglio ugualmente di guardarlo, però vedere un voto sopra il 90/100 fa capire quanto la grafica e le animazioni danno una spinta in più rispetto a ciò che il film ti vuole far trasmettere o il del proseguo della sua storia e narrazione ( sbagliando totalmente dopo il 30esimo minutaggio in poi) : il voto e considerazioni sono soggettive, rimangono tali....in questo caso ci si basa molto sull'aspetto tecnico non considerando profondamente le altre parti di cui è composto un film di animazione.
ps: dando per scontato che un 60/100 è la sufficienza, gli darei un 75/100 secondo il mio metro di giudizio, specialmente comparandolo con altri film di animazioni sentimentali molto più carichi ed adatti al genere, appunto, sentimentale che vogliono trasmettere qualcosa allo spettatore... questo film invece non ti lascia nulla, è solo una " visione bellissima con poca sostanza".
A chi non è mai capitato di conoscere quella coppietta appena formata tutta zuccherosa nelle prime fasi di innamoramento (o magari ci siete stati voi stessi)? A quanti è capitato di conoscere qualcuno in fase di PTSD (qui spero non ci siate passati)? Certo che la coscienza di distorce. E poi il film ha l'elemento fantastico, per questo lo spoilera nel trailer, proprio perché vuole essere onesto (altri non lo sono vedi ad esempio un Tokyo Magnitude). Se proprio si vuole fare un confronto che so, andrebbe preso un Anohana.
Mi spiace, ma io ribadisco il voto sopra il 9, questo è un film che probabilmente posso mettere nella mia top 10 di film anime e che per nulla considero un film "minore" di Yuasa.
Mi ricorda un po' in qualche modo l'accoglienza che venne a Tokyo Godfather di Satoshi Kon, bollato all'epoca come commediola banale, ma che ad una lettura attenta di banale non aveva proprio nulla.
Assolutamente d'accordissimo con te su tutto. non è per nulla un film minore di Yuasa. La gente crede che il capolavoro sia solo nel complesso, mentre invece si trova spesso nella semplicità. Tokyo Godfathers per me nella sua semplicità e doppio livello di lettura, rilassa e allo stesso tempo risulta molto più significativo di un Millennium Actress per esempio che risulta invece inutilmente complesso, ma proprio per questo molta più gente lo ritiene un capolavoro...
Al netto di tutto l'ho trovato gradevole e mi è piaciuto come hanno gestito le varie fasi del lutto di Hinako, ammetto che una lacrimuccia al messaggio dello speaker mi è scesa.
Non puoi generalizzare un'esperienza del genere, si diversifica in base a tante di quelle cose che racchiuderle in assiomi ed esperienze personali è totalmente errato, ognuno affronta il lutto in maniera diversa per dirla semplice.
Fosse stato solamente nella sua mente ti avrei anche dato ragione (ed avrebbe trovato maggior risalto la produzione stessa imho), ma è stato aggiunto l'elemento sovrannaturale che mal chiosa nell'economia della produzione, è risultato una forzatura.
Su questo devo dire che concordo,
Precisando che parliamo pur sempre di un film romantico,spiegami, senza riprendere ciò che viene scritto nella recensione : il modo in cui è stato trasmesso e narrato, ti soddisfa ? Per me no, lo trovo banale ed inutilmente coreografato....proprio questo ultimo punto è il target che si sono prefissati durante la realizzazione di un film superficialmente sentimentale...come tale lo boccio come film romantico ma ne consiglio la visione.
Per fortuna in quel commento spoileroso (non per me, che ho visto il film 2 volte) ho notato che non ha nemmeno capito bene il finale, quindi il danno è meno grave, uno spoiler fuorviante!
Penso che l'ultimo dei suoi 'problemi' sia il non aver capito il finale del film.
Spero in tutta sincerità che sia un troll di passaggio (è anche per questo che non ho continuato quello che probabilmente sarebbe diventato un alterco), altrimenti sarebbe un palese caso di AF.
Una produzione può non piacere, però bisognerebbe avere il senso critico di distinguere il parere personale da quello oggettivo, cosa che i più non fanno, esasperando le proprie opinioni siano esse positive o negative.
Poi ci sono i casi più gravi, che continuano con vena masochista a guardare produzioni che non rientrano nei loro gusti o magari quelli che trovano il loro entertainment nel dare di contro ad una certa produzione.
Si fermassero un attimo a fare autocritica del proprio pensiero, invece che sulle opinioni altrui, certi flame o alterchii inutili non verrebbero fuori anzi ne gioverebbe la discussione, ma capisco che la mia visione sia utopistica.
Lo so, volevo sono tranquillizzare chi non ha visto il film: non preoccupatevi, non è questo che vedrete, l'autore del commento non ha capito niente!
Per il resto: il genere non è proprio il mio che già non amo i drammoni sentimentali, men che meno con il tocco soprannaturale
Però al netto delle idiosincrasie personali devo dire che mi è piaciuto: non solo per le animazioni con l'acqua o per la regia, veramente ben fatta. Anche la storia per quanto semplice ha degli spunti validi, come il leitmotiv delle caffetterie, o quelli di neofocene e tartarughe.
Quello è un momento del film che ho apprezzato moltissimo anche io.
Ha anche altre parti che non funzionano troppo,
Sono dovuto venire in questa news/recensione per ribeccare il titolo esatto e trovarlo lì usando la funzione di ricerca...
Non ricordavo esattamente il titolo, e cercandolo nell'home di Prime Video non c'è; ho provato quindi a cercarlo nella categoria "Anime - Film" e niente... mi son detto "magari l'hanno messo nelle serie, e nemmeno lì è sbucato fuori... l'ho cercato anche tra "Bambini" che non si sai mai... Alla fine è sbucato fuori solo tramite ricerca diretta col nome dopo esser venuto qui.
Ora, non dico che debba comparire in home page nel bannerone in alto, però almeno nelle categorie...
E niente, adesso che l'ho trovato finalmente lo guarderò e vedrò com'è
Edit: niente, dopo essermi incaponito, l'ho trovato scorrendo un bel po', in fondo alla lista dei film drammatici, tra uno sherlock holmes e dieci piccoli indiani, vabbè
Intanto il problema principale è l'abuso di questo genere. Ne escono fin troppi di film con un ragazzo e una ragazza come protagonisti. Secondo: esistono anche gli adulti, sai? Ogni tanto si può mostrare anche la vita adulta, sta adolescenza che tematicamente dice sempre la stessa cosa ("dobbiamo goderci la gioventù, viva i legami") ha rotto i cojones.
D'accordo su tutto. Anzi mi dispiace per tutti i non mi piace che hai ricevuto.
Inserire tra i PRO della recensione "tutto" (e anche la sceneggiatura) mi sembra eccessivo a dir poco, posso capire l'espediente iniziale dei fuochi d'artificio ma poi diventa ridondante. Tra i contro troviamo "non è uscito al cinema" che nel giudizio del film in sé non ha alcuna influenza.
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