Nella sezione dei "Migliori programmi televisivi del 2020" redatta dal New York Times, dove vengono presi in esame gli show il cui inizio e la cui conclusione è avvenuta durante l'anno corrente, figura anche l'anime Keep Your Hands Off Eizouken! diretto da Masaaki Yuasa.
In questa lista di opere, stilata da James Poniewozik, Mike Hale e Margaret Lyons, sono presenti opere di diverso genere; da serie drammatiche dal calibro di Better Call Saul, a commedie scanzonate come What We Do in the Shadows, per intenderci.
Oltre alla sezione sopracitata, il famoso quotidiano statunitense ha incluso la serie anche in una sua seconda lista sui "migliori show internazionali del 2020". Quest'ultimi riconoscimenti si vanno ad aggiungere al Galaxy Award conquistato dall'anime di Yuasa lo scorso marzo.
In precedenza, nel 2018, il NYT inserì nella lista dei migliori show internazionali l'anime A Place Farther Than the Universe.
L'anime in questione è andato in onda in Giappone a partire da gennaio 2020 e si è concluso con un solo cour da 12 episodi. Crunchyroll ne ha acquisito i diritti di pubblicazione, rilasciando la serie in tutte le zone dell'America, dell'Africa, dell'Oceania e dell'Europa, compresa pure l'Italia.
L'omonimo manga da cui è tratta la serie è stato lanciato nel 2016 sulle pagine del Gekkan! Spirits, di casa Shogakukan, da Sumito Owara. Nel 2018 il manga è stato nominato per l'undicesima edizione del Manga Taisho. Nel 2017, invece, l'opera di Owara si è aggiudicata il Bros. Comic Award.
Fonte Consultata:
Anime News Network
In questa lista di opere, stilata da James Poniewozik, Mike Hale e Margaret Lyons, sono presenti opere di diverso genere; da serie drammatiche dal calibro di Better Call Saul, a commedie scanzonate come What We Do in the Shadows, per intenderci.
Oltre alla sezione sopracitata, il famoso quotidiano statunitense ha incluso la serie anche in una sua seconda lista sui "migliori show internazionali del 2020". Quest'ultimi riconoscimenti si vanno ad aggiungere al Galaxy Award conquistato dall'anime di Yuasa lo scorso marzo.
In precedenza, nel 2018, il NYT inserì nella lista dei migliori show internazionali l'anime A Place Farther Than the Universe.
Midori Asakusa alla regia, Tsubame Mizusaki alle animazioni e Sayaka Kanemori alla produzione: l'immaginazione di queste tre ragazze, che aspirano a far parte dell'industria dell'animazione, le porterà in dungeon, nel bel mezzo di campi di battaglia, sullo spazio e chissà dove ancora!
L'anime in questione è andato in onda in Giappone a partire da gennaio 2020 e si è concluso con un solo cour da 12 episodi. Crunchyroll ne ha acquisito i diritti di pubblicazione, rilasciando la serie in tutte le zone dell'America, dell'Africa, dell'Oceania e dell'Europa, compresa pure l'Italia.
L'omonimo manga da cui è tratta la serie è stato lanciato nel 2016 sulle pagine del Gekkan! Spirits, di casa Shogakukan, da Sumito Owara. Nel 2018 il manga è stato nominato per l'undicesima edizione del Manga Taisho. Nel 2017, invece, l'opera di Owara si è aggiudicata il Bros. Comic Award.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Diciamo che il vero punto di forza era proprio la passione e la fantasia sfrenate delle protagoniste, votate anima e corpo alla strada indicata loro dal destino.
Poi, beh, c'è Kanamori e tanto basta: l'icona anime del 2020, inarrivabile!!
Io ho iniziato la serie così per caso, senza molta convinzione e mi sono trovata poi ad aspettare con curiosità ogni nuovo episodio: e le animazioni delle fantasticherie e la sigla valevano l'attesa! Geniale e divertente, forse sconta un po' l'inesperienza dell'autrice, per qualche ripetizione, ma come debutto è straordinario!
La trasposizione animata di Eizouken ni wa Te wo Dasuna! deriva dal manga seinen di Sumito Oowara, che per l'appunto è un uomo, non una donna.
La trasposizione animata è stata curata da Science SARU, studios creato da Masaki Yuaasa che qui si occupa della regia e della struttura della serie, le uniche donne di rilievo sono Eunyoung Choi che riveste il ruolo di produttore (oltre che essere una fidata di Masaki Yuaasa) e Eriko Kimura che invece riveste il ruolo di direttore del suono.
Fatta questa doverosa promessa, non capisco a chi ti riferisci come autrice.
Che le protagoniste si capivano eccome non è un metro di giudizio, è come vedere dieci scimmie che fanno UH UH UH e stupirsi del tecnicismo di come stiano raccontando la storia delle banane. Che la passione si intraveda è vero, ma era la classica passione Shonen, nulla di diverso dal "Diventerò Hokage", per carità ho amato la velata critica ai mecha, l'anime è stato più che godibile e ha raccontato aspetti più che verosimili nel mondo dell'animazione, tanto da farmi volere una seconda stagione per vedere come continua il loro viaggio.
Troppo bellina Kanamori quando era piccola <3
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