(Osamu Tezuka)
Riyoko Ikeda è universalmente nota per essere la creatice di Versailles no Bara, ma ricordarla solo per quell'opera non sarebbe renderle giustizia. Nata ad Osaka nel 1947, è una delle più famose autrici di manga ed è anche grazie a lei se si è assistito ad una vera e propria rivoluzione nel modo di scrivere e disegnare per le ragazze. Anche se ora la sua vita è incentrata soprattutto sull'essere un soprano, le sue opere, in cui scandaglia a fondo l'animo umano, appassionano ancora migliaia di lettori.
Ben venga quindi la nuova edizione di Orufeusu no mado - La Finestra di Orfeo curata da J-Pop, manga serializzato tra il 1975 e il 1981 sulla rivista Margaret di Shūeisha e in seguito raccolto in 18 volumi tankōbon.
Per comprendere appieno le tormentate storie sentimentali che si dipanano già nel primo volume conviene rinfrescarsi la memoria sul mito di Orfeo: considerato il primo poeta e musico, il suono della sua lira commuoveva tutti fino alle lacrime. Orfeo nutriva un amore incomparabile per la sua adorata moglie Euridice. Ma all'improvviso, mentre correva per sfuggire ad un pastore invaghitosi della sua bellezza, Euridice pestò un serpente velenoso e morì. Orfeo pianse e si disperò come nessun altro e alla fine decise di scendere nel regno dei morti per riprendersi la sua amata.
Ade, sovrano dell'oltretomba, fu mosso a compassione e decise di esaudire il desiderio di Orfeo permettendogli di fare ritorno al regno dei vivi con la sua compagna, a patto di non voltarsi mai a guardarla prima di giungere sulla terra. Ma, appena un attimo prima di arrivare, incapace di aspettare, Orfeo si girò infrangendo la promessa. Euridice ripiombò immediatamente negli inferi e per quanto Orfeo ne invocasse straziato il nome non potè mai più tornare a stringere fra le braccia la sua amata.
Leggendo il primo volume di La Finestra di Orfeo è inevitabile paragonarlo a Le Rose di Versailles, non solo per le somiglianze di character design, ma anche per il fatto che entrambe le protagoniste di queste opere sono donne che vestono panni maschili. Ma dopo poche pagine è già chiaro che siamo di fronte a due storie totalmente differenti.
Se tutti sanno che Oscar è una donna, Julius invece non deve far scoprire a nessuno di essere una ragazza, pena perdere l'eredità del padre. Se Oscar in fondo ha accettato il suo essere stata cresciuta come un maschio, Julius ne soffre profondamente e il suo tormento raggiungerà vette assolute quando capirà di essersi innamorata di Klaus.
Se Versailles no Bara è un'opera ambientata ai tempi della Rivoluzione Francese, con una prima parte che ci riserva anche gustosi siparietti comici accentuati da uno stile deformed e in cui la protagonista reclama il suo diritto di essere donna ma soprattutto di essere se stessa e di poter decidere da sola della propria vita, qui all'ombra dell'altra grande Rivoluzione della storia occidentale, cioè quella Russa, il tono è subito più maturo, con poche e piccole concessioni allo scherzo e con un'eroina tragica che ci svela il dolore del suo animo con enfasi e senza nascondere nulla.
Julius è un liceale, ma tutto sembra fuorché un ragazzino: deve affrontare molti demoni interiori e prove terribili già in questo primo volume. Inoltre ha un forte senso di giustizia e si oppone con veemenza ai soprusi verso i più deboli che sono ritratti però sempre con grande dignità ed umanità. D'altronde la Ikeda ai tempi dell'università, quando era nel ramo giovanile del Partito Comunista Giapponese, aveva studiato Marx e Lenin. È risaputo inoltre che l'autrice ama documentarsi approfonditamente e questo emerge evidente nel ritratto dell'alta società della Baviera post-bismarckiana, con la sua borghesia imprenditoriale. Per non parlare della musica, molto presente poiché la storia è ambientata in un conservatorio.
Splendide come sempre le tavole: dettagliate e maestose, riescono a catturare il lettore che si sente catapultato all'interno della Mitteleuropa dei primi del Novecento. Periodo storico che viene ricordato visivamente grazie anche a figure femminili ispirate all'Art Nouveau, conosciuta anche come stile Liberty, sviluppatosi appunto tra la fine dell'800 e il primo decennio del 1900 nella cosiddetta Belle Époque.
In questo nuovo contesto culturale, la donna acquistò un nuovo senso di indipendenza e di emancipazione, sfidando la vecchia morale. Cantanti d'opera o attrici famose come Sarah Bernhardt erano immortalate dagli artisti come femme fatale, con linee ondulate che ispirandosi alla natura sembravano prendere vita evolvendosi in piante o fiori, con cui diventavano un tutt'uno.
Con La finestra di Orfeo, l'opera più lunga dell'autrice, che Tezuka definì come la sua "opera della vita", l'autrice vinse nel 1980 il 9º Premio d'Eccellenza da parte dell'Associazione dei fumetti giapponesi. Negli anni successivi uscirono anche storie filler: Orpheus no mado gaiden di cui però la Ikeda si limitò a scrivere la sceneggiatura affidando i disegni a Erika Miyamoto, una sua ex assistente.
La casa editrice J-Pop ci ripropone La finestra di Orfeo raccogliendo gli originali 18 tankobon in 9 volumi da oltre 350 pagine formato 15x21, con sovracoperta e illustrazioni a colori all'inizio. Il formato più ampio rende pienamente giustizia alle tavole della Ikeda e nonostante la mole, risulta maneggevole e di facile lettura. Se avete comprato il cofanetto di Lady Oscar collection ritroverete la stessa cura e le stesse dimensioni.
La finestra di Orfeo 1
Sullo sfondo di intrighi e macchinazioni, mentre l'Europa procede verso la Prima Guerra Mondiale, la giovane Julius deve affrontare un dramma per lei altrettanto cruciale: la scomparsa del padre. Per ottenere l’eredità a discapito delle sorellastre, figlie di primo letto, Julius è stata costretta dalla madre a fingersi maschio e a iscriversi a un conservatorio maschile, un luogo misterioso dove si tramanda una leggenda: chiunque si affaccerà dalla cosiddetta "finestra di Orfeo" si legherà alla prima fanciulla che vedrà passare... in un amore tragico e infelice!
Prezzo: 12,00 €
Totale voti: 20 1 0
FelyC
Disegni belli. In ogni personaggio cerco di riconoscere quelli di Lady Oscar. Ho faticato a leggere questo volume. Ci sono molti personaggi, la narrazione è a volte tronca. Comunque drammatico, emozioni esagerate, troppe risse, trama interessante.
05/04/2024
Rory-84
Questa storia è una delle poche che negli anni periodicamente rileggo. È la perfezione fra trama, sceneggiatura, disegno e psicologie dei personaggi. Imbattibile
05/03/2023
*Alexiel*
Una nuova protagonista donna che si finge uomo, in un conservatorio tedesco del XX secolo. Julius è bella quasi quanto oscar, ma devo ancora capire dove vuole andare a parare la storia. Di certo le premesse per un lieto fine non ci sono.
03/01/2022
bob71
Su uno sfondo mitteleuropeo intrigante e storicamente accurato, l'autrice tesse i suoi complicati intrecci sentimentali fra personaggi fascinosi e romantici. Fantastiche le tavole per le composizioni estrose e le leziose decorazioni dal sapore liberty.
15/08/2021
riko akasaka
E vai col dramma!XD Ne parlano tutti così bene che dovevo provare questo manga, deve ancora conquistarmi ma la storia intriga tantissimo e poi tutti i personaggi sembrano nascondere qualcosa, son troppo curiosa! Io simpatizzo per l'acida MariaBarbara.
28/05/2021
CloveRed
Storia interessante, ottimamente disegnata, ricca di drammi e con personaggi psicologicamente sfaccettati che nascondono più misteri di quelli che vogliono dare a vedere.
13/05/2021
2247
Riproposizione del canone di Lady Oscar ai primi del XX secolo. Nonostante le strizzate d'occhio al modello del Gruppo 24, fra tematiche transgender, classismi e rivoluzioni all'orizzonte, si capisce subito che c'è grande festa alla corte di Germania.
02/05/2021
Kaochan
Un primo volume denso di avvenimenti,intrighi e misteri.Un ottimo inizio,in un'edizione finalmente all'altezza.
03/04/2021
Hachi194
Storia che sembrerebbe simile nelle premesse a Lady Oscar ma che invece se ne discosta molto. Più maturo, più drammatico fin da subito. Molti misteri ruotano intorno ai protagonisti. Tavole bellissime, alcuni sono veri e propri quadri
01/04/2021
Fabbrizio_on_the_Road
Un inizio interessante in cui vediamo fin da subito degli ottimi personaggi. Apprezzabile naturalemente il contesto storico e l'ambientazione.
28/03/2021
LaMelina
Bellissimo... Non pensavo che la cara Julius mi entrasse così tanto nella testa e nel cuore, ma la Ikeda è maestra di sentimenti. Ci sono diversi misteri da svelare, quindi molto curiosa di seguire le vicende amorose e non dell'angelo del St. Sebastian!
23/03/2021
annadaifan
Lettura travolgente! Julius ricorda tanto Oscar ma ha una personalità ancora più tormentata. Appaiono tanti personaggi stupendi come Isaak e Klaus oppure odiosi come il dottore e Moritz. Alla fine mi è piaciuta anche la sorella maggiore Maria Barbara!
24/12/2024