Alla fine del mese scorso la celebre mangaka Moto Hagio ha pubblicato "Ichido Kiri no Ōizumi no Hanashi", un lbro in cui racconta ai lettori le sue esperienze vissute a Ōizumi nel quartiere Nerima di Tokyo dal 1970 al 1972, un periodo in cui un un numero di leggendari mangaka vivevano insieme nello stesso complesso residenziale. Ma soprattutto è la prima volta che la Hagio condivide la sua storia sulla sua difficile relazione con Keiko Takemiya, un'altra famosissima autrice di shojo manga.
Era stata proprio quest'ultima a parlare per prima in due libri autobiografici (uno del febbraio 2016 e uno di marzo 2021), della loro amicizia e di come si fossero rotti i rapporti. La Takemiya aveva scritto che era gelosa della Hagio e che soffriva di cattive condizioni di salute mentale e di un complesso di inferiorità.
Come risposta la Hagio ha raccontato di essersi sentita tradita quando la Takemiya le ha detto che voleva allontanarsi da lei e soprattutto dovendo anche affrontare le accuse di plagio che le erano state rivolte. È dal 1973 che le due non si rivolgono più la parola e la Hagio afferma chiaramente che non ha nessuna intenzione di rivedere la Takemiya.
Ma non finisce qui: la mangaka minimizza il suo ruolo nella creazione del genere shōnen-ai, affermando che è stata davvero la Takemiya a essere la pioniera in questo. Inoltre esprime il desiderio di non essere accomunata a questo genere, sostenendo che quando ha creato Il Cuore di Thomas non aveva nessuna idea di cosa fosse lo shōnen-ai. La Hagio ha dichiarato che non ha intenzione di dire altro su questo argomento e che non accetterà nessuna intervista riguardo alle sue memorie. "Con la conclusione di questo scritto, intendo sigillare ancora una volta i miei ricordi nel permafrost. Spero di non dover mai più riesumare questo passato che ho sepolto."
Fonte consultata:
AnimeNewsNetwork
Era stata proprio quest'ultima a parlare per prima in due libri autobiografici (uno del febbraio 2016 e uno di marzo 2021), della loro amicizia e di come si fossero rotti i rapporti. La Takemiya aveva scritto che era gelosa della Hagio e che soffriva di cattive condizioni di salute mentale e di un complesso di inferiorità.
Come risposta la Hagio ha raccontato di essersi sentita tradita quando la Takemiya le ha detto che voleva allontanarsi da lei e soprattutto dovendo anche affrontare le accuse di plagio che le erano state rivolte. È dal 1973 che le due non si rivolgono più la parola e la Hagio afferma chiaramente che non ha nessuna intenzione di rivedere la Takemiya.
Ma non finisce qui: la mangaka minimizza il suo ruolo nella creazione del genere shōnen-ai, affermando che è stata davvero la Takemiya a essere la pioniera in questo. Inoltre esprime il desiderio di non essere accomunata a questo genere, sostenendo che quando ha creato Il Cuore di Thomas non aveva nessuna idea di cosa fosse lo shōnen-ai. La Hagio ha dichiarato che non ha intenzione di dire altro su questo argomento e che non accetterà nessuna intervista riguardo alle sue memorie. "Con la conclusione di questo scritto, intendo sigillare ancora una volta i miei ricordi nel permafrost. Spero di non dover mai più riesumare questo passato che ho sepolto."
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La Takemiya potrà essere stata pioniera con cose come In the Sunroom, ma dubito la Hagio non abbia dato un suo contributo agli albori.
Quantomeno entrambe pescarono dalle stesse fonti per fare cose come Il Cuore di Thomas e Il Poema del Vento e degli Alberi. Il giochino su chi ha fatto prima cosa regge fino a un certo punto via.
Decisamente troppo melodrammatico
Però il libro mi interesserebbe leggerlo, così come leggerò quello della Takemiya
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