Per tendersi la mano, verso un mondo che possa essere contraddistinto dal rispetto nei confronti dei sentimenti di ogni possibile colore.
Ci sono opere che ti attraggono per via della trama, delle premesse, dei temi trattati; altre che ti invitano alla lettura prendendoti "per gli occhi", incantandoti grazie ai disegni e, perché no?, alle copertine. Poi ci sono loro: quelle opere talmente piene di potenziale da convincerti all'acquisto prima ancora di avere il tempo di renderti conto del motivo per cui le hai fra le mani.
Parliamo di Oltre le Onde - Shimanami Tasogare di Yuhki Kamatani, manga la cui edizione italiana, pubblicata da J-POP, si è conclusa nell'anno 2018.
Essere “Nessuno”
Partiamo con ordine. Cosa rende speciale Oltre le Onde? Che cosa ha fatto sì che un titolo tutto sommato non tanto conosciuto sia stato, per alcuni mesi, il manga più richiesto in assoluto a un'affermata casa editrice americana come la Seven Seas Entertainment?
Se le tematiche LGBT+ sembrano interessare sempre più manga e sempre più lettori, il manga di Yuhki Kamatani presenta il semplice vantaggio di essere scritto da un membro stesso della comunità. Sebbene il suo nome si trovi spesso erroneamente declinato al femminile, Kamatani ha infatti da tempo fatto coming-out come X-gender: un’identità di genere che in Giappone equivale ad una negazione sia di una identità femminile che di una maschile, a favore quindi di una terza, indefinita “x”.
Oltre a identificarsi come X-gender, tuttavia, Kamatani appartiene dichiaratamente anche ad un’altra minoranza: quella dell’asessualità. Se inoltre nella comunità internazionale si fa una distinzione fra asessualità (mancanza di attrazione sessuale) e aromanticità (mancanza di attrazione puramente sentimentale, anche senza sfera fisica), in Giappone questo non accade: le due sfere sono quasi sempre unificate, rendendo così l’etichetta di “asessuale” molto più limitata di quanto non sia nel resto del mondo. Un giapponese che si identifica come asessuale, dunque, non solo non sarà interessato ai rapporti fisici – ma non nutrirà alcun interesse nemmeno per le relazioni sentimentali: un'esistenza che viene spesso vista come solitaria e incomprensibile in una società in cui ai legami, soprattutto quelli sentimentali, viene dato un rilevo cruciale.
Ora che abbiamo un quadro completo dell’identità di Yuhki Kamatani, la domanda che può sorgere spontanea è: ma a noi, semplici lettori che molto probabilmente desiderano solo una bella storia, cosa interessa?
La risposta è semplice. Se le storie che trattano di tematiche LGBT+ sembrano andare sempre più per la maggiore, lo stesso non si può dire di una rappresentazione realistica e non scontata di quello che è, nella realtà, ben più di un semplice “filone”. In un medium pieno di yaoi, yuri, shonen-ai e shoujo-ai scritti (non neghiamolo) per lo più per soddisfare un certo voyeurismo e feticismo, Oltre le Onde è uno di quei titoli che mirano invece a rappresentare l’universo LGBT+ nelle sue sfumature più vere ed umane, portando alla luce quei tanti “nessuno” spesso bistrattati dagli altri generi. Forte di un punto di vista sulla diversità personale e reale, Kamatani riesce quindi magistralmente a trasportare il lettore nel proprio mondo aprendo uno spiraglio sulla comunità, vero e sentito, anche a chi di noi non ne fa parte.
Costruire ponti e fondamenta
La storia di Oltre le Onde si apre quindi in quest’ottica, e lo fa tramite il punto di vista del protagonista, Tasuku Kaname. Nonostante sia il personaggio principale dell’opera, Tasuku è, forse, anche il più comune: sebbene lui stesso si creda strano e solo al mondo, infatti, il suo viaggio personale è molto simile a quello che la maggior parte dei ragazzi della sua età è costretta ad affrontare. I primi dubbi, i primi timori, la paura di essere considerato diverso e per questo allontanato: c’è qualcuno che, nel profondo, non ha provato questo tumulto di sentimenti durante l’adolescenza?
I timori di Tasuku, tuttavia, sono probabilmente più fondati di quelli di altri ragazzi; l’omosessualità, d’altronde, è spesso ancora un tabù, specialmente in una società amante dell’uniformità come quella giapponese. Oltre le Onde, tuttavia, non ha luogo in una grande, frenetica metropoli dai grigi schemi. Le vicende si svolgono ad Onomichi, cittadina costiera nella prefettura di Hiroshima che si estende fra più isolette; come se non bastasse, Onomichi è famosa per via del lungo ponte autostradale, detto Shimanami Kaido, che costituisce il principale punto di comunicazione fra le isole di Shikoku e Honshu. Luogo ideale, quindi, per rappresentare la necessità di creare legami.
È in questa terra di ponti, infatti, che Tasuku inizia a costruire i propri. Inizialmente isolato dal suo stesso sentirsi diverso dagli altri, il ragazzo trova sollievo dalla propria situazione nel salotto da conversazione di proprietà della misteriosa signora Qualcuno: è qui che, per la prima volta in vita sua, Tasuku avrà l’occasione di incontrare tutta una serie di personaggi che avranno un ruolo fondamentale nella sua crescita e nell’accettazione di sé stesso. La cosiddetta "Adunata dei Gatti", infatti, è composta da persone totalmente diverse sia per età che percorsi di vita: tutti loro, tuttavia, sono uniti dal fatto di far parte della comunità LBGT+. Riunendosi nel salotto da conversazione, inoltre, l’Adunata costituisce anche un’organizzazione non-profit che si occupa di risanare e ricostruire le dimore abbandonate della città.
Questa spinta verso il costruire, difficilmente casuale, rappresenta in modo chiaro la necessità di intrecciare legami con il prossimo grazie ai quali stabilire le proprie fondamenta, la propria identità. È infatti attraverso le esperienze pratiche di demolizione e ricostruzione che Tasuku avrà l'opportunità di abbattere i propri stessi preconcetti (verso gli altri tanto quanto verso sé stesso), prendere quegli stessi frammenti, e ricostruire pian piano un'esistenza vissuta appieno e mai negata, mai rinchiusa. Un'esistenza protesa tanto verso il prossimo, senza pregiudizi e presunzioni, tanto verso noi stessi, imparando a conoscerci e ad accettarci con la stessa pazienza che dovremmo riservare agli altri.
Essere “Qualcuno”
Se tanti sono i personaggi memorabili all'interno del manga, ognuno con la propria storia e le proprie problematiche, quella che riveste il ruolo più singolare (e forse il più importante) è senza dubbio lei: Qualcuno (Dareka-san in giapponese). Una sorta di presenza magica, a tratti invisibile e a tratti preponderante, a tratti umana e a tratti soprannaturale. Chi è Qualcuno? Quali sono le sue intenzioni, il suo carattere, i suoi desideri?
Il segreto di Qualcuno lo scopriamo solo nell’ultimo volume, e per correttezza non scenderò nello specifico. Quello che salta agli occhi del suo personaggio, tuttavia, è come l’inafferrabilità di Qualcuno sia allo stesso tempo una via di fuga dalle etichette sia una etichetta che la donna stessa si pone: così come gli altri, per comprenderla, devono accettare ed imparare a conoscere il suo essere libera ed effimera, così lei stessa sembra dover ancora capire fino a che punto arriva il suo disinteresse nelle relazioni interpersonali – e accettare, di conseguenza, quegli slanci umani di cui ha sempre creduto di non essere capace.
In questo senso, oltre ad essere una “lettera” della comunità LGBT+ raramente rappresentata (quale? Leggete il manga!), Qualcuno è anche la perfetta rappresentazione di un viaggio interiore mai del tutto compiuto. Possiamo essere convinti di conoscere noi stessi, possiamo arrivare ad una nostra identità dopo un duro lavoro di autoanalisi ed accettazione; eppure la nostra esistenza, la nostra essenza, continuerà ad essere un mistero sempre in divenire – forgiata man mano dai cambiamenti interiori così come dalle persone che incontriamo, che ci piaccia o no.
In definitiva, sembra essere questa la morale di fondo all’intero manga; una lezione che sembra infine arrivare a tutti i personaggi, dal timido Tasuku al sicuro (ma in fondo fragile) Tsubaki, passando dall’ancora confuso Misora al “veterano” Tchaiko. Una morale che è una sorta di guida in questo mondo in cui le relazioni interpersonali, così come quelle con noi stessi, sembrano diventare sempre più complicate.
La soluzione? Vivere per quello che si è, senza affibbiarsi e affibbiare etichette.
Essere, semplicemente, Qualcuno. Nel senso più pieno del termine.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Oltre le Onde - Shimanami Tasogare 1 | € 6.50 | JPOP |
Oltre le Onde - Shimanami Tasogare 2 | € 6.50 | JPOP |
Oltre le Onde - Shimanami Tasogare 3 | € 6.50 | JPOP |
Oltre le Onde - Shimanami Tasogare 4 | € 6.50 | JPOP |
Pro
- Scritto da una persona veramente LGBT+
- I personaggi crescono, cambiano, si scontrano, fanno errori anche e soprattutto in buona fede: sono umani e complessi, non macchiette
- Fino alla fine non si glissa sulle problematiche familiari del coming-out, né si addolciscono gli atteggiamenti di una società chiusa al diverso
- Disegni belli e curati, a tratti “poetici”
- Molto buona l’edizione J-POP con sovraccoperta, illustrazioni a colori, neri che non trasferiscono e la solita ottima carta bianca
Contro
- Manca la B in LGBT+
- Asessualità, aromanticità e “solitudine volontaria” rischiano di essere confuse, quantomeno per come vengono intese in Occidente
- Non si approfondisce a sufficienza lo stato reale/legale delle unioni in Giappone
- Qualche refuso nei testi (ma pochissimi!)
(In parole povere ottima recensione XD).
Non sapevo del background di Kamatani. Quindi ha usato anche la sua esperienza personale per creare la signora Qualcuno <3
Essere, semplicemente, Qualcuno. Nel senso più pieno del termine."
Credo che già solo queste parole siano una sintesi della bellezza di questa recensione.
Grazie
Devo dire che il manga mi incuriosisce, ma sono sempre un po' frenata dall'elemento "realismo magico" mi scoraggia un po'...
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