Dynit ha annunciato tramite i suoi canali social che, a partire da novembre, inizierà a distribuire anche le colonne sonore degli anime. Queste ultime saranno disponibili sia in versione fisica (CD e Vinile in edizione limitata) sia digitale, effettuando l'acquisto su Amazon. Quelle di Attacco dei Giganti, Beastars, BNA: Brand New Animal e FLCL saranno le prime O.S.T. ad essere messe in vendita dall'editore bolognese.
Trovate qui di seguito il listino con le edizioni ed i relativi prezzi di tutte le colonne sonore annunciate sul sito dell'editore:
Segnaliamo inoltre che sullo shop ufficiale di Dynit e su Amazon è comparsa anche la colonna sonora de La Forma della Voce, anch'essa disponibile sia in versione CD (14,99 euro) che vinile (39,99 euro) e con uscita datata a 8 novembre 2021.
Tutte le colonne sonore su DYNIT SHOP
Fonte Consultata:
Dynit
Trovate qui di seguito il listino con le edizioni ed i relativi prezzi di tutte le colonne sonore annunciate sul sito dell'editore:
Segnaliamo inoltre che sullo shop ufficiale di Dynit e su Amazon è comparsa anche la colonna sonora de La Forma della Voce, anch'essa disponibile sia in versione CD (14,99 euro) che vinile (39,99 euro) e con uscita datata a 8 novembre 2021.
Tutte le colonne sonore su DYNIT SHOP
Fonte Consultata:
Dynit
I prezzi degli LP però mi sembrano un tantino sull'altuccio andante, anche se per lo più si tratta di edizioni limited e/o deluxe.
Prezzi altini per i vinili ma tant'e'. Ottima iniziativa!
Hanno fatto bene i loro calcoli, i prezzi sono quelli per la semplice ragione che non prevedono di fare il botto, il disco in vinile e' comunque un supporto di nicchia, mseppur tornato in auge in questi anni
Per quanto mi riguarda, ho già ordinato quella di A Silent Voice, FLCL e i giganti (S1 perché la 2 deve ancora comparire su Amazon) in versione CD
Mi chiedevo, visto che Beastars e BNA sono Originali Netflix, che ci sia qualche speranza per la colonna sonora di Violet Evergarden? Ne dubito, ma ci spero.
Scherzi ovviamente, vero? Si vede dal tono.
Della colonna sonora di FLCL ne dovrebbero mandare una copia in ogni casa, tipo l'euroconvertitore di Berlusconi.
PS: qualcuno mi spiega l'idea dietro al non ri-pubblicare un'edizione home video nuovo per FLCL... ma poi si mette in vendita la colonna sonora???
Sicuro prenderò le due OST di Attack on Titan e forse Brand New Animal. Spero tanto che in futuro possano pubblicare le colonne sonore di altri anime come Evangelion, Cowboy Bebop e Gurren Lagan!
Nella locandina qui sopra c'è sicuramente un errore nell'LP triplo della seconda stagione di Attack on Titan (c'è scritto "Season 1" ma è ovviamente la 2), e mi viene il dubbio che ci possa essere qualche altro refuso vista la disparità fra i prezzi dei vari articoli:
- i cd singoli costano tutti 13 € e i doppi 15 €, ok (arrotondo i vari "99 centesimi" per comodità)
- gli LP tripli di Attack on Titan costano 45 €
- l'LP triplo di Attack on Titan 1 "deluxe" costa 90 €, il doppio di quello standard anche se contiene sempre 3 dischi
- l'LP triplo di Beastars costa 112 €, come Attack on Titan 2 che però è *quintuplo*
- BNA è il più caro di tutti a costa 113 €, triplo vinile.
Boh, magari ci saranno costi di licenze diversi o degli extra non indicati (booklets, poster, libri...) però ci sono delle differenze veramente notevoli fra prodotti che sembrano molto simili, di fatto il "costo per disco" varia dai 15 agli oltre 37 €...
La cosa strana sono la scelta delle serie, quando ci sono capolavori in giro.
BNA invece di Evangelion
E' una questione della quale si dibatte da decenni e non c'è una risposta univoca, dipende molto sia dal disco di cui si parla (il tipo di registrazione, la qualità dell'incisione, ecc.) e ovviamente dai gusti personali.
Un compact disc ha una frequenza di registrazione digitale di 44,1 kHz ed una risoluzione di 16 bit.
Se il master originale è stato fatto a frequenze e risoluzioni maggiori, come è normale ormai da diversi anni (96 kHz / 24 bit è piuttosto comune) allora quella che si sentirà nel cd sarà una musica con una qualità audio minore a causa del downsampling; un vinile fatto a partire da quel master potrebbe invece avere una qualità migliore.
Vanno comunque considerati anche l'impianto e "l'orecchio" di chi ascolta, io sono il primo ad ammettere che non sono certo di saper distinguere tra un cd ed un vinile incisi bene.
Quindi un vinile potrebbe perdere meno qualità di un CD se la qualità iniziale lo permette? Non lo avrei mai detto. Mi chiedo se esista un formato fisico per audio di alta qualità, qualcosa di parallelo a FLAC e similari. Nemmeno io ho l'orecchio così fino, però sapere di perdere potenzialmente qualcosa mi scoccia e poi se l'orecchio non lo alleno con qualcosa di qualità maggiore non penso migliorerà da solo.
Un +1 per avermi dato una risposta a questo argomento con quel nick XD
Siamo assolutamente in due!!!
Contate anche me XD
Da completo ignorante in materia tecnico/musicale, so che ci sono i cd audio SHM-CD che dovrebbero essere un step avanti rispetto al cd base:
https://it.wikipedia.org/wiki/Super_High_Material_CD
Non so di preciso come sono e non c'ho mai messo mano sopra... quindi se c'è qualcuno che ne sa di più, ci illumini.
A me comunque, danno fastidio anche le canzoni "stereo"... utilizzando molto lettore mp3 e cuffie, mi da il nervoso da morire l'audio che ondeggia da un lato all'altro delle cuffie o sentire la voce da un lato e la base musicale dall'altra: tutte le mie canzoni le converto in "mono" XD
ho pensato la stessa cosa, capisco non fare progressive ed alternative (anche se secondo me alternative non è malaccio) ma almeno della serie originale i bd....
E basterebbe fare un banalissimo DVD-audio per avere super qualità e cassare in un colpo i problemi del vinile.
credo di aver visto questi vinili già disponibili da qualche mese prodotti da altre aziende..
Comunque ascoltare i vinili è tutta un'altra storia.
Miei di sicuro. Grazie Dynit (non da parte del mio portafogli però )
@MIK0: a mio (modesto) parere, a meno di avere ottimo impianto audio i CD in genere sono più che sufficenti per un ascolto "normale", senza contare la maggiore facilità nel fare una copia su computer.
I CD SHM citati da phenom89 li vendono praticamente solo in giappone, se non erro.
Per quanto riguarda i file digitali, come accennato da nodisco oggi molti master vengono fatti a 96 kHz/24 bit e si possono acquistare file con questa qualità, ma c'è una grande diatriba aperta sull'argomento quindi non saprei cosa consigliare.
Sulla carta (specifiche tecniche) non c'è storia tra CD e vinile, con vittoria del primo a mani basse. Il vinile è tornato in auge per un discorso di "copertine giganti" ed eventuali booklet (sempre giganti) che a livello collezionistico fanno sicuramente la loro figura... e per il fatto che è una musica molto meno "liquida" e più d'ascolto ragionato (il vinile lo devi ascoltare a casa e volerlo proprio ascoltare, non è come un cd o un file digitale che lo metti nello smartphone e lo ascolti mentre fai tutt'altro).
Ciò detto, benché il vinile sia "analogico" (e quindi non legato a frequenze di campionamento e profondità di bit etc etc) il mastering per vinile è esageratamente limitato. Chiedete a chi fa i mastering (se cercate con google trovate pure le specifiche) e vedrete che sulla musica in alta risoluzione di partenza bisogna:
- applicare filtri per tagliare le frequenze troppo alte (su cd non è da fare)
- limitare la quantità di frequenze basse (su cd non è da fare)
- qualità audio che dipende dal minutaggio (se ci sono troppe canzoni con basse frequenze o alte frequenze, bisogna mettere meno canzoni sul disco) (su cd non è da fare).
- se necessario, abbassare i volumi (più il volume è alto e meno spazio si ha)
insomma, ci sono tantissime limitazioni che non esistono proprio sul cd. Poi, oh, magari a uno il suono analogico piace comunque (è più caldo e simili). ma a livello di "fedeltà" il vinile sta messo maluccio.
Scusami, ma queste "limitazioni" mi giungono completamente nuove, e "da profano" avrei casomai pensato che fosse sul CD che si applicassero, durante la conversione digitale. Pensavo infatti che la principale limitazione del vinile fosse la sensibilità del braccio meccanico della puntina che realizza l'incisione (e successivamente, la riproduzione del suono sul giradischi).
Grazie della delucidazione.
Poi ovviamente ci sono state le centinaia di 45 giri con le sigle...
Quoto in tutto e per tutto.
Al di là delle spiegazioni teoriche sulle qualità intrinsiche dei due formati, c'è un altro aspetto da sottolineare e che non leggo quasi mai nelle spiegazioni ai neofiti sui pro e contro di CD e LP. Al di là della qualità dei componenti audio dell'impianto sui cui vanno ascoltati gli LP, bisogna considerare attentamente anche la meccanica dei lettori. Avere un lettore con una puntina e un braccio meccanico non all'altezza, alla lunga significa mettere a repentaglio i solchi del vinile. Detto altrimenti, se non si spendono centinaia di euro per le puntine e non le si cambia dopo un tot di ascolti, i dischi si rovinano e nella migliore delle ipotesi si riempiono di disturbi sonori, nella peggiore diventano inutilizzabili. Tutto ciò non succede coi lettori CD, i cui laser possono andare fuori asse o perdere luce e smettere di funzionare, senza tuttavia rovinare il supporto al loro interno che non è sottoposto a nessun tipo di attrito meccanico. Sembra una cosa da nulla, ma se uno è un ascoltare assiduo, per ascoltare su vinile deve mettere in conto una spesa ciclica non indifferente.
Poi magari c'è gente che i vinili li ascolta una volta ogni morte di papa e li colleziona soltanto, ma quello è un discorso diverso e ha poco a che fare con la qualità dell'ascolto.
Il primo LP italiano con la colonna sonora di un anime, peraltro pubblicato solo in Italia e oggi ricercatissimo e costosissimo, è quello di "Belladonna" uscito nel 1975: https://www.discogs.com/Masahiko-Sato-Belladonna-Colonna-Sonora-Originale-Del-Film/release/4476332
E' stato ristampato anche di recente, ma sempre con l'esclusione di una delle 10 canzoni presenti nel disco originale, presumo per questioni di diritti.
La puntina del giradischi ogni tanto va cambiata, è vero, ma a meno di non avere un impianto extralusso e di suonare vinili dalla mattina alla sera si parla di poche decine di euro all'anno, non è una spesa enorme: io ho un Rega con una puntina Ortofon da 50€ e per l'uso che faccio non la sostituisco tutti gli anni. I compact disc dal canto loro possono avere il problema della "durata" nel senso che invecchiando possono diventare non più leggibili a prescindere da quanto siano stati suonati: io ne ho più di uno degli anni 80/90 che ora non mi funziona più oppure comincia a saltare in alcune canzoni. E' un supporto più delicato di un disco in vinile, che se lo lasci lì sarà ascoltabile anche fra 100 anni.
Infatti non sono altro che le stesse tracce digitali presenti nei CD riversate su quel supporto.
Il cd e il dvd ci sono stati venduti come supporti eterni, ma sappiamo bene che non è così. Mentre quelli stampati possono durare qualche decade se ben preservati, quelli incisi (masterizzati) in maniera casalinga durano qualche anno. Per questo è importante disporre di backup digitali multiformato e senza drm da poter poi utilizzare con il supporto che si preferisce in modo da preservarli nel tempo.
Non devi scusarti, gli unici che si potrebbero "offendere" in questo caso sarebbero i produttori di quei vinili, se veramente fossero fatti riversando semplicemente l'audio dei cd sugli stessi, ma in tal caso sarebbero del tutto in torto.
Hai sollevato una questione tecnica importante: per realizzare un disco in vinile è necessario prendere la registrazione audio di partenza e masterizzarla *ad hoc* con specifici accorgimenti ed equalizzazioni studiate apposta per quel supporto, non si può prendere l'audio da un cd e trasporlo pari pari sul vinile perché questo poi suonerà automaticamente peggio del compact disc, per meri motivi tecnici.
Purtroppo invece esistono anche dischi fatti in questo modo, e spero sinceramente che i titoli appena annunciati di Dynit non rientrino fra questi.
Da collezionista occasionale di vinili ti posso dire che buona parte del fascino è nelle dimensioni
È proprio il punto che mi ha spinto a porre la domanda iniziale. Sapendo come funzionano i campionamenti e la differenza con le registrazioni analogiche, mi chiedevo proprio come musica moderna, realizzata e registrata principalmente per essere digitale, possa essere portata su vinile e che pregi questa soluzione avesse. Ho sentito molte persone provare a spiegarmi la differenza percepita nell'ascolto del vinile (suono morbido, aggiunta di rumore dovuto al media che porta a rendere il suono più naturale), ma non ne ho mai capito abbastanza per formarmi una vera opinione a riguardo.
Certamente, per un impianto di media-bassa qualità la spesa, seppur ciclica, è accettabile. Però dipende da quanto suona l'impianto. Se suona 4-5 dischi fissi al giorno, stai sicuro che la puntina non dura molto al netto dell'usura del disco. In merito alla durata sulla carta dei supporti, sicuramente il vinile ha una vita molto più lunga in quanto derivato dal petrolio, mentre il cd nasce dai polimeri e quindi ha un livello di degradazione molto più veloce. Tuttavia, io ho cd degli anni '80 che si sentono perfettamente e vinili dello stesso periodo pessimi (per via del discorso dell'usura provocata dalla puntina). In fin dei conti credo che la vera durabilità stia nell'uso/conservazione che ne fa il singolo, tenendo conto del fatto che niente è eterno, soprattutto nell'era della chimica a basso costo.
Sennò tanto vale prendermi l'originale giapponese, che ha sempre quel suo fascino.
Invece mi sa che è probabile. O i vinili sono fatti direttamente in Giappone (a cui hanno accesso ovviamente a registrazioni di alta risoluzione da cui partire e fare il mastering necessario) oppure sono i cd audio "portati" su vinile. Non credo che i giapponesi diano file (tipo) dsd "così" in giro...
Conta di più la qualità del materiale del supporto: ho visto personalmente cd del 1990 *sigillati* che una volta aperti e messi in un lettore non suonavano, nello specifico l'album Violator dei Depeche Mode (pare che alcune edizioni siano notoriamente scarse, tra cui quella italiana).
Un vinile mai suonato anche di 70 anni fa se lo metti su un giradischi funziona, anche se è inciso male. Poi magari si rovina dopo 3 ascolti, certo: è risaputo per esempio che i dischi usciti negli anni 70 all'epoca della crisi del petrolio erano di pessima qualità perché spesso si usavano miscele di vinile riciclato per risparmiare... le uniche eccezioni erano i vinili di stampa giapponese, che sono sempre stati di ottima qualità (ne ho diversi anch'io e notavo la differenza pur non sapendone i motivi).
Mah, spero di no... in teoria se hanno dato la licenza per stamparlo non vedo perché non dovrebbero mandarci i "master" (o come si chiamano) per la stampa, così come immagino facciano per le edizioni video.
Il punto è che non ha senso farne dei vinili, è solo una pacchianata inutile da vendere sovraprezzata per spennare i polli che ci cascano.
Sì, è vero, i supporti giapponesi sono da sempre lo stato dell'arte (e non poteva essere altrimenti per la nazione che si è imposta come punto di riferimento qualitativo nel settore tecnologico dell'audio-video). Parlando di scarsa qualità di partenza, a me è successo con alcuni CD di colonne sonore della SonMay Records, la famigerata società taiwanese regina dei bootleg. CD che non hanno mai funzionato sin dal momento in cui sono stati scartati, fino a quando non ho sostituito il mio vecchio lettore hifi con un recente Pioneer SACD. Miracolosamente, quest'ultimo riesce a leggerli.
Ha senso se riescono a venderli ed a guadagnarci: è un mercato che esiste e se pensano che possa essere redditizio fanno bene a provarci. Io stesso ho molti vinili di colonne sonore di anime, le stampe giapponesi degli anni 70-80 hanno una qualità sonora eccelsa e oltretutto costano veramente poco, evidentemente ne avevano stampate tantissime. Certi LP li ho pagati 10-11€. I cd invece hanno dei prezzi assurdi.
Spero comuque facciano anche quelli di altri anime come Evangelion e Cowboy Bebop.
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