Yamato Video ha annunciato che è in arrivo il doppiaggio in italiano anche per Mix: Meisei Story, trasposizione animata del manga di Mitsuru Adachi.
Ricordiamo come anche in sub ita l'anime sia stato trasmesso legalmente da Yamato Video e che il manga è pubblicato da Star Comics.
Fonte Consultata:
Yamato Video
La storia è incentrata sui 3 fratelli Tachibana, figli di Mayumi ed Eisuke: i due fratelli maggiori, Touma e Souichiro, entrambi di 13 anni e frequentanti il secondo anno delle scuole medie, e la sorellina minore Otomi, di 12 anni e in procinto di iniziare il primo anno del medesimo istituto, che altri non è che il Meisei, la stessa scuola in cui, 26 anni prima, avevano avuto inizio le avventure di Tatsuya, Katsuya e Minami di Touch. Viene, tuttavia, subito fatto notare come i due fratelli, nati lo stesso giorno dello stesso anno, non solo non siano gemelli, ma non si somiglino nemmeno un po', lasciando intendere che non siano normali fratelli. Touma e Souichiro sono inoltre tra i membri titolari del club di baseball, rispettivamente terza base e ricevitore, sebbene si noti fin da subito come Touma sia decisamente più abile del lanciatore titolare, un gigante del terzo anno verso cui tutti mostrano un atteggiamento accondiscendente e quasi timoroso.
Ricordiamo come anche in sub ita l'anime sia stato trasmesso legalmente da Yamato Video e che il manga è pubblicato da Star Comics.
Fonte Consultata:
Yamato Video
Anche a me è sembrato nella fattispecie simile a Garbolino, veramente molto azzeccato.
Concordo.
Ma poi, chi se ne frega se è lui o un'altra persona?
Il problema è che, se i personaggi parlano in quel modo, l'anime diventa una parodia dell'opera originale.
Anzi, a dirla tutta se fosse un altro adattatore sarebbe anche peggio, rischieremmo di avere più anime rovinati, quindi non dovremmo proprio stare "tranquilli".
Se ben ricordo Eisuke è il padre della famiglia Tachibana, nel trailer mi pareva doppiato dall'inconfondibile voce di Luigi Ferraro. La voce di Lorenzo Crisci mi pare invece distribuita sul personaggio del giovane Natsuno Ichiban (nel trailer si presenta anche, no?) Però magari sbaglio... :-/
Questa pagina proprio di questo sito mi pare piuttosto corretta, parecchio ricca e ben informativa.
(che ridere il pollice verso al mio precedete messaggio, chiaramente non tuo, ma che ridere ^^ )
I miei appunti nascono a seguito della tua affermazione, in un tuo commento di ieri:
"Veramente nel baseball l'asso, ovvero "ace", è il lanciatore titolare. Questo perché i numeri di maglia sono assegnati rigidamente secondo le posizioni difensive (1-lanciatore, [...]"
confermata dalla successiva:
"Il migliore lanciatore, che è il titolare, ovvero il "lanciatore partente", ovvero la magia numero uno. "
Nonché dall'ultima, che tu qui hai quotato solo in parte:
"Comunque nel caso del baseball giapponese, specie quello scolastico, è ancora più evidente, [...]"
Nella quale per la prima volta parli del baseball "scolastico" dove la cosa a tuo dire sarebbe solo "più evidente" ma non diversa rispetto al baseball in ambito non scolastico.
Che nel baseball i numeri di maglia siano "assegnati rigidamente secondo le posizioni difensive", in sostanza, non è vero. Incredibile che debba ancora ripeterlo.
Ma questo doppiaggio è fatto a Roma credo (Ferraro, Agnese Marteddu, Rossa Caputo ecc..). Saranno resi pubblici il nome della società di doppiaggio e del direttore prima dell'uscita?
Tornando in topic, i doppiatori scelti per la versione italiana di "Mix: Meisei Story" sono molto bravi, quel che mi perplime è l'adattamento. Spero che, per altre opere, su tutte Haikyuu, il lavoro venga affidato a figure diverse. In tal senso, Yamato potrebbe rivolgersi, ad esempio, a Bottega Animazione o è proprio impossibile? Sono stati bravissimi con "Captain Tsubasa", e visto che Haikyuu beneficerebbe di un passaggio in tv (anche perche' il prossimo anno ci sono i mondiali di pallavolo maschile e femminile), loro sarebbero un'ottima scelta.
A tal riguardo aspetterei però l'uscita ufficiale del cast di doppiaggio
Posso dirti per certo che Ezio è un doppiatore di origine partenopea. Personalmente, lo conobbi come appassionato esordiente quasi una decina di anni fa ormai, in un "contest" di doppiaggio live in un festival di manga/anime/games a Catania. Vinse il contest (ero in "giuria", insieme a Letizia Ciampa, Marco Vivio, Christian Iansante). Poi lo ospitai in sala durante una giornata di lavoro durante il doppiaggio de "La tomba delle lucciole". Personalmente sono molto contento che inseguendo il suo sogno sia riuscito a trovare spazio nel mondo del lavoro reale. Si tratta anche di un'ennesima riprova del fatto che il "mondo del doppiaggio" non è chiuso e strettamente familista.
Non so però se sia in progetto una seconda parte della trasposizione animata. Quando vidi il simulcast era il 2019, e allora la pubblicazione del fumetto certo non avrebbe permesso di mettere in produzione due serie con pari numero di episodi.
Volevo aggiungere che già ai tempi di Lucky Red boicottare non è servito a nulla, poi ognuno è libero di comprare o meno.
Ancora oggi non ci sarebbe il materiale, ma comunque a suo tempo la serie non fu acquistata da nessun grande player per lo streaming mondiale, in più in Giappone i Blu-ray/dvd hanno venduto una miseria con meno di 200 copie, e se aggiungiamo che il manga non ha avuto nessun incremento di vendite, ma anzi gli ultimi volumi hanno avuto anche un leggero decremento le probabilità che riescano a trovare dei finanziatori per un seguito sono molto remote
E' un tipo di target che in Italia non esiste, quindi con la nostra percezione differente si fa presto a bollare Mix come flop e Adachi come autore palloso, ma in Giappone invece è qualcosa che significa tanto.
E' un peccato che in Italia questo tipo di target non esista o comunque è troppo ridotto numericamente per far testo, io sento di farne parte al 100%.
Anche se non ho vissiuto in Giappone nè ho giocato a Baseball da adolescente gli anime a tema come Touch e simili mi hanno accompagnato in quegli anni e li ho vissuti in quel senso come tanti miei coetanei e meno coetanei che ne hanno subito l'influenza durante la crescita fino alla maturità ed oltre.
Spero che un giorno anche qui da noi prenda sempre più piede questa tipologia di target, considerato il numero sempre più folto di appassionati che si è aggiunto nel frattempo in questi ultimi decenni.
Ragionandoci sopra credo sia facile intuire che Adachi è un tipo di autore che si rivolge ad un certo target di pubblico, e che quindi non può essere giudicato con i normali metri di giudizio che applichiamo agli anime e manga pensati per un pubblico di adolescenti/giovani adulti, però comunque andiamo a toccare un contesto culturale per noi difficile da immaginare.
Va detto però che un contesto simile (30-40-50enni appassionati di fumetti e anime/manga) lo stiamo andando a costruire anche noi col tempo, specie con le generazioni anni '80-'90.
Sì, ma non cambia il fatto che ha venduto meno di 200 copie, le serie non si autofinanziamento da sole, quelle persone che te pensi siano il target la serie non l'hanno né vista (ma poi andava in onda alle 9 di mattina di sabato, se si puntava a quel target non penso sia proprio l'orario adatto asd) né comprata
Se non fosse che tutto dice il contrario, la serie è pubblicata su una rivista shonen e l'anime è andato in onda ad un orario prettamente di punta per i più piccoli
Sol perché ha uno stile anni 80 non vuol dire che l'autore punti ai vecchi, sennò avrebbe puntato su una rivista diversa... chebpoi abbia un seguito di vecchi appassionati che si porta dietro da touch eun altro conto, ma non si parla di milioni di adulti pronti a vedere tutto e comprare tutto
Per quanto riguarda anime e manga, in Giappone esiste già dagli anni novanta (quasi tutti i manga di successo di Jump degli anni ottanta, dai più noti Dr. Slump, Kinnikuman, Hokuto no Ken, Capitan Tsubasa, City Hunter e Saint Seiya ai meno noti Ginga Nagareboshi Gin e Otoko Juku, hanno avuto il loro sequel per adulti) un target di adulti interessati a nuove storie dei loro eroi d'infanzia ("lo shounen di ieri è il seinen di oggi" dico io). Che questo tipo di target prenda piede in Italia è più difficile, nel caso di Mix proprio per una questione culturale (da noi il baseball non è uno sport così popolare, non abbiamo i club scolastici e non abbiamo il Koushien), nel caso di altre serie sequel di vecchie glorie perché gli adulti italiani appassionati di anime e manga hanno il culto di ciò che hanno visto da piccoli e detestano qualsiasi nuova incarnazione di quelle storie e quei personaggi che devii in qualsiasi modo da ciò che hanno visto da piccoli (vedi tutti quelli, più di quanto si pensi, che non amano il remake di Capitan Tsubasa perché si chiama Capitan Tsubasa e non Holly e Benji) e non sono per niente interessati a scoprire nuove storie scritte in quegli anni ma non legate a cose che hanno visto da piccoli in tv (vedi il flop di Otoko Juku e l'enorme mancanza di titoli vintage inediti).
Stando a Wikipedia giapponese, andava in onda di sabato nel tardo pomeriggio in tutto il Giappone meno che nella prefettura di Oita, dove lo mandavano la domenica alle sette del mattino, e su Animax andava il martedì sera. E' un orario per famiglie, in quanto la serie è comunque adatta sia agli adolescenti che agli adulti, ma è palpabile che il grosso del target sia questi ultimi (è pur sempre il seguito di un manga di quarant'anni fa). Chiaramente, pensando a un target di adulti, con una serie di questo tipo (che non ha né robot né donnine per attirare gli otaku) sai già che non potrai fare chissà quanto in termini di vendite di home video, Mix è stato un regalo per i vecchi fan di Touch, di cui hanno recuperato anche doppiatori e musiche storiche (altra cosa che in Italia non si percepisce) e loro sono stati contentissimi, così come sono contenti del manga, che appare spesso nelle top 10 giapponesi quando escono i nuovi volumi. E' noto, infatti, che gli adulti leggano più manga (possono leggerli mentre viaggiano per andare al lavoro, sulle riviste, sui cellulari, nelle versioni "Bibbia" che vendono nei conbini apposta per gli adulti che viaggiano in modo che possano intrattenersi sui mezzi) piuttosto che guardare anime.
Se non dovesse mai uscire una prosecuzione dell'anime, ne sarei dispiaciuto ma me ne farei una ragione, il regalo che a noi fan di Adachi è stato fatto con questo adattamento è già più che sufficiente.
Grazie @kotaro, commento molto interessante!
Ma ci siamo quasi: è palese che una "seconda serie" arriverebbe alla vittoria della semifinale del sospirato incontro Meisei-Seinan nel secondo anno di superiori dei fratelli Tachibana - oppure direttamente alla finale con la Kenjou (ex Tecnico Sumi).
Oddio, forse generalizzi troppo ed è sbagliato ex principiis ritenere che facciano nuove opere di saghe celebri, come Star Wars, per i nostalgici e basta, dal momento che spesso sono invece produzioni per fidelizzare nuova utenza.
Anche la questione "anime intoccabili" è vera in parte, perche' per uno che magari protesta per il nuovo "Captain Tsubasa" trasmesso anche da noi, ci può essere un altro a cui piace. E lo dico sulla base del fatto che anche io faccio parte di un target non più giovanissimo (ho iniziato ad amare gli anime guardando Hurricane Polymer e Capitan Harlock SSX da piccolino - e li trasmettevano in tv). Ho diversi amici della mia generazione che seguono ancora gli anime (uno è espertissimo di Saint Seiya e di JoJo, ad esempio, mentre un altro adora Rem e ogni opera seinen). Diciamo che è vero che gran parte del pubblico adulto è legato al passato, ma non siamo tutti così "retrogradi", se mi si passa il termine.
Da un lato, ogni medium "invecchia" con la generazione dei suoi entusiasti. Vediamo per esempio che i giocattoli sono diventati modellini, perché il più vasto pubblico di acquirenti è in sostanza lo stesso.
Allo stesso modo, ci sono "classici" che vengono riproposti per il loro "vecchio pubblico", cresciuto.
Per contro, talaltri "classici" vengono rinnovati e proposti a un "nuovo pubblico".
L'esempio classico è proprio Star Wars. Checché se ne pensi, la trilogia originale era concepita e proposta come un prodotto per bambini e ragazzi. Guardando gli special e i servizi televisivi americani degli anni è evidente. Idem per la produzione di giocattoli (non modellini).
La "seconda trilogia" venne pensata da Lucas per i "nuovi piccoli" (ep1), poi ragazzi (ep2) poi giovani (ep3). Non a caso i fan dell'originale, ormai invecchiati, la trovarono infantile, insulsa, deludente.
La "terza trilogia" è stata invece costruita anche con un abbondante fattore nostalgico, direi. Non esclusivo, ma abbondante.
Sono andato a verificare anime (in simulacast) e https://gekkansunday.net/work/415/(pubblicazioni giapponesi originali).
https://gekkansunday.net/work/415/
I 24 episodi dell'animecoprono esattamente 10 volumi del manga, più un singolo capitolo (il 59) "anticipato" (secondo me in modo geniale) dal volume 11.
Attualmente il manga è giunto al 18 volume, che uscirà - se ho ben capito - tra tre giorni (il 10 dicembre).
Su rivista si è arrivati fino al capitolo 109, non so se sia già incluso nel tankoubon numero 18, ma in ogni caso con il 109 si è conclusa la semifinale col Seinan (wow! era da Touch che si aspettava di vedere questa partita!). Dopodiché ci sarà la finale con la Kenjou, ovvero il rematch con il Tecnico Sumi. Che prenderà di certo tutto il tankoubon numero 19.
Non so se a questo punto il fumetto si chiuderà, oppure proseguirà per il terzo anno di superiori dei fratelli Tachibana. Questo perché l'anno successivo in squadra non ci sarebbe più Imagawa, per dire. Ma in ogni caso, sembra naturale che una "seconda serie" animata arrivi fin qui. Se mai la faranno.
Confermo che pure in Italia diciamolo che pochi, ma ci stanno ancora i nostalgici che non vedono l'ora di una versione doppiata di un manga/anime bellissimo come Mix. Flop poi non direi, Adachi ha rallentato tantissimo la stesura del manga un po' per l'età un po' per non nuocere ai suoi collaboratori e l'anime aveva un buon rate nel corso della trasmissione in Giappone, qua in Italia spero che con il doppiaggio abbia una seconda chance di essere apprezzato maggiormente.
Concordo, il settimo film (che io adoro per gusto mio personale) è praticamente la copia di episodio IV (il primissimo film).
Secondo me la verità è nel mezzo: quando si fanno queste operazioni si tenta sia di mandare un richiamo ai vecchi fan, sia di aprire il brand a nuove generazioni. Il settimo film per dire è abbastanza comprensibile anche se non hai tutto il background pregresso di SW, poi con otto e nove diventa necessario, ma è logico che se ti piace il VII ti vai a recuperare il resto nell'attesa... sono operazioni fatte apposta.
Mix invece ritengo rientri più nel discorso fatto da Kotaro.
Precisissimo.
Non sarei così certo che non sia servito a nulla. Guarda gli anime che hanno proposto negli ultimi anni e dimmi se noti qualcosa di diverso...
Comunque non si tratta nemmeno di boicottaggio fine a sé stesso, se non piace come viene proposto un prodotto non ha senso spenderci dei soldi, no?
Io, almeno, ho smesso di farlo quando ho capito che dei loro DVD me ne facevo ben poco, non conoscendo il giapponese.
Mah, sarò troppo giovane io 😬
Peccato. Essendo mega fan di Adachi avrei voluto comprare un eventuale cofanetto da Yamato.
Su yt trovi la versione sub ita fatta da yamato in simul e non curata da cannarsi
Grazie!!
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