Trama
Un neet trentaquattrenne viene ucciso in un incidente stradale e si ritrova catapultato in un mondo magico. Invece di svegliarsi come un mago adulto, egli viene reincarnato in un bambino appena nato, conservando i ricordi della sua vita passata. Prima che possa muovere correttamente il proprio corpo, egli decide che non farà più gli stessi errori che ha compiuto precedentemente, ma vivrà senza rimpianti la nuova vita che gli è stata concessa. Dato che ha la conoscenza di un uomo di mezza età, all'età di due anni è già diventato un prodigio e possiede poteri impensabili per chiunque sia suo coetaneo e anche più grande di lui. Iniziano così le cronache di Rudeus Greyrat, figlio dello spadaccino Paul e della guaritrice Zenith, che è entrato in un nuovo mondo per diventare il mago più forte di tutti i tempi, con poteri che rivaleggiano con quelli degli dei.

Mushoku Tensei

Storia
C'è una vastissima letteratura di fantasy moderno a cui piace raccontare storie in forma di cronache. A volte ci si focalizza su di un personaggio o su di un gruppo di personaggi con la storia che magari è in grado di diramarsi quando questi si dividono. Ecco, Mushoku Tensei, opera che nasce come romanzo, deve molto a questo tipo di letteratura fantasy e la mescola sapientemente con stilemi tipici della cultura pop anime e manga. La storia che ne esce non ha un genere definito: c'è largo spazio ad azione e avventura, ma anche episodi più tipicamente slice of life, a momenti riflessivi o a espisodi divertenti e situazioni risolte in modo anticlimatico. In sostanza la storia registra i vari momenti della nuova vita di Rudeus, dall'infanzia all'adolescenza fino all'età adultà. La ben costruita ambientazione fantasy fatta di razze più disparate, politica, demoni, gilde di avventurieri, dungeon e accademie di magie fa il resto, rendendo il corso degli episodi quasi un unicum nel suo genere gestito in modo molto intelligente.

Diciamolo subito però, Mushoku Tensei porta con sé sia diversi elementi controversi, sia quei cliché già visti e stravisti data la recente esplosione del genere isekai negli anime. Andrò ad analizzarli in profondità, ma quello che si può dire senza ombra di dubbio è che ogni personaggio è approfondito in modo molto dettagliato nei propri pregi e difetti. Una caratteristica della light novel originale sono i lunghi monologhi di Rudeus, cosa del tutto tagliata ad esempio nella trasposizione manga che purtroppo si rivela poco all'altezza, ma che invece è riportata nelle sue parti essenziali nell'anime. E l'anime, potendo contare nella potenza espressiva delle immagini, non si limita certo a questo: emblematico è l'episodio in cui Rudeus organizza un finto rapimento ai danni di Eris per darle una lezione, ma che finisce poi per diventare vero. Nel finale i due sono salvati da Ghislaine che decapita uno dei rapitori. Nessuna descrizione, parola o monologo è necessario: solo il silenzio e l'espressione attonita e terrorizzata di Rudeus di fronte al cadavere decapitato dell'uomo.
O anche nel penultimo episodio quando piuttosto che dare spazio a dei lunghi monologhi, viene creato una sorta di sogno metaforico (senza fare spoiler il riferimento è alla scena in cui si vede cadere il vino) a dimostrazione di come il mezzo animato possa arricchire una storia con la sola forza delle immagini e delle animazioni senza la necessità di riportare il libro originale parola per parola.
Insomma l'anime non fa una semplice opera di riassunto o trasposizione, ma va a cogliere e riportare il nucleo della novel stessa, tagliando sì, come è inevitabile, alcune parti, ma cogliendone spesso la giusta essenza.

Mushoku Tensei

Isekai
Più volte in rete Mushoku Tensei è stato definito come il pioniere dei moderni isekai anche se questo titolo (che forse spetterebbe più a Zero no Tsukaima) non è proprio corretto al 100%. Il sito ufficiale, forse in modo più appropriato, definisce la serie invece come pioniere delle light novel Narō-kei. Il riferimento è ad un sito giapponese, Shōsetsuka ni Narō (traducibile come "Diventiamo romanzieri") dove chiunque può gratuitamente mandare la propria novel e farla leggere agli utenti. Ad oggi il sito continua ad avere un enorme successo ed ospita più di 800.000 novel. Tantissimi titoli di successo sono diventati prima light novel e poi anime di successo. Sebbene ci sia sempre stata estrema libertà sullle tematiche, l'isekai è presto diventando il trend più apprezzato dal pubblico e questo ne spiega anche l'esplosione di titoli degli ultimi anni. Ad ogni modo anche se la maggior parte dei titoli famosi nati sul sito sono isekai (Konosuba, Overlord, Re:Zero, The Rising of the Shield Hero, That Time I Got Reincarnated as a Slime), non mancano successi anche di tutt'altro genere come Mahōka Kōkō no Rettōsei o Voglio mangiare il tuo pancreas. Ebbene in questo contesto Mushoku Tensei ha mantenuto per diversi anni (anche dopo la sua conclusione nel 2016) il primo posto come web novel più apprezzata. E in un Paese come il Giappone che ha una forte cultura per le dōjinshi si capisce come quello che era un titolo trainante di questo sottomondo abbia di fatto dettato i canoni a diverse produzioni che pure lo hanno preceduto per trasposizione animata.

Mushoku Tensei

Vero quindi che Mushoku Tensei può sembrare fare abuso di ogni cliché esistente dei mille isekai che da anni bombardano le produzioni animate, ma forse proprio tanti di quei cliché è stato proprio lui a dettarli. E forse li aveva dettati anche nel modo più corretto.
Ad esempio uno dei cliché più abusati è quello del protagonista super potente. Che siano evocati nel mondo fantasy come Re:Zero o Overlord o che ci rinascano in forma umana (Saga of Tanya the Evil) o mostruosa (Slime o Ragno), i protagonisti hanno spesso in comune il fatto di essere potentissimi sin dall'inizio o di acquisire il potere in modo rapidissimo. Per Rudeus non è così: la sua rinascita nel mondo fantasy, frutto di una casualità, non è benedetta da una divinità o da una strega che gli dona poteri fantastici; la sua sola caratteristica è quella di aver mantenuto la memoria del mondo precedente, cosa che lo avvantaggia sin da piccolo ad imparare a leggere e lo guida nell'apprendere la magia e le lingue straniere dai libri. Nel momento in cui esce di casa e si ritrova forzatamente in un'avventura compie molti errori, fa esperienze, si rende conto dell'esistenza di forze molto più potenti: insomma Rudeus diventerà sì un mago potente, ma solo con anni di studi, di esperienze e di sconfitte. E questo non fa che donare possibilità e profondità alla struttura della trama piuttosto che limitarla ad un protagonista già più forte di tutti dall'inizio per qualche volere divino.
Diversamente da altre storie in cui il protagonista è sempre uguale a sé stesso, qui il fatto di avere una "nuova vita" in un nuovo mondo assume un senso più completo. Nei vari archi di storia vediamo infatti Rudeus bambino, ragazzo, adolescente e poi adulto fino anche ad arrivare all'anzianità (anche se questa prima stagione dell'anime si ferma ai 14 anni). In qualche modo è quasi uno slice of life: vediamo non solo battaglie e avventure, ma anche la vita quotidiana, gli studi, gli amori, le delusioni...
Un altro elemento molto importante della storia è quanto la influenza della vecchia vita sia preponderante in quella nuova del protagonista. Molti altri isekai potrebbero funzionare benissimo come fantasy normali senza l'elemento di "provenire dal nostro mondo" con pochissime variazioni: pensiamo ad esempio a Overlord, Saga of Tanya the Evil o The Rising of the Shield Hero... ma Mushoku Tensei no. Rudeus si confronta sempre con il vecchio sé stesso, con i suoi traumi e con il desiderio di voler diventare una persona migliore: nel suo subconscio fatica a riconoscersi come la persona che è ora e continua sempre a sentirsi come l'hikikomori che era prima.
Insomma in definitiva Mushoku Tensei è costruito e sviluppato per essere un isekai con tutti i crismi e non va ad inserire forzatamente elementi classici del genere come capita in altre opere (alcune comunque apprezzabili) solo perché questo è il trend del momento e quello che fa più successo. Mushoku Tensei per anni ha di fatto dettato il passo e forse ha aperto la strada a tanti cliché poi ripresi da altri.

Mushoku Tensei

Sessualità
Uno dei punti più spinosi dell'opera è nel come viene rappresentata la sessualità. Come nei fantasy più classici ci si rifà all'epoca medievale e non si può dire che Mushoku Tensei non sia dannatamente accurato dal punto di vista estetico: le architetture, le decorazioni e il modo di vestire dei personaggi a seconda della classe sociale ne sono un esempio, ma cosa si può dire del comportamento dei personaggi? Siamo ormai abituati ad anime che ci propongono situazioni ecchi usando panty-shot, seni abbondanti e ballonzolanti o scene in cui il lui di turno finisce per cadere sopra la ragazza malcapitata; l'autore di Mushoku Tensei fa una scelta diversa, sceglie di mostrare i desideri umani, le bramosie e anche le perversioni. Non ci sono scene esplicite, ma il sesso è sempre presente e anche la sessualità femminile viene trattata nel rispetto della diversità tra i vari personaggi. E quando si oltrepassa una certa linea, qualunque tipo di fan service viene bandito: quando Rudeus esagera la prima volta che Eris prova ad approcciarlo, c'è una scelta di inquadrature dal punto di vista del protagonista che vanno a far sembrare la ragazza in sottoveste sdraiata sul letto come un eroina da eroge: una precisa scelta registica volta a voler dare l'idea di come lui la veda in quel momento quasi come fosse un trofeo da videogame. Ma quando lei si ribella termina ogni erotismo o fan service: non è la classica scena della tsundere che picchia il protagonista con la telecamera posta in inquadrature improbabili che magari sottolineano le grazie della lei di turno, ma semplicemente la scena viene immediatamente svuotata di qualsiasi carica erotica; Eris cessa di essere il trofeo e Rudeus si rende conto di averla trattata come oggetto e non come persona.

Sempre su questa tematica in rete si fa molta discussione sul problema di una presunta accuratezza storica di quanto mostrato nell'anime rispetto all'epoca medievale, ma forse non è una cosa che ha troppo senso. Certo, non possiamo negare l'esistenza di bordelli, schiavitù, spose bambine, poligamia (almeno tra le popolazioni germaniche dell'alto medioevo), ma è anche vero che le informazioni storiche che abbiamo sull'epoca sono in parte distorte (lo ius primae noctis come rappresentato in alcuni film o le cinture di castità sono dei veri e propri falsi storici ad esempio) e in parte filtrate da scritture proveniente dalla Chiesa. Quindi forse ha più senso chiedersi se l'autore riesca a creare in qualche modo un universo realistico e la risposta è sì: ciò che lo scrittore originale, Rifujin na Magonote, mette in scena è un mondo in cui esiste la prevaricazione sessuale, in cui il sesso stesso è simbolo di potere, in cui agli occhi di Rudeus il padre che tradisce e va a letto con molte donne è considerato un "figo", ma è un mondo in cui anche le donne hanno il loro approccio alla sessualità.
Certo, è una rappresentazione che di sicuro non è "politicamente corretta", ad essere per primo scorretto è proprio il protagonista che sebbene abbia intrapreso un percorso di redenzione, ha pur sempre un passato da trentenne hikikomori che ama le loli e colleziona riviste porno. Ma non c'è né approvazione morale (il primo rapporto sessuale lascerà un fortissimo trauma su Rudeus) né misoginia: seppur spesso prevaricate, le varie donne della storia esprimono la loro sessualità in modo diverso. E se Paul che va con molte donne viene considerato "un figo" mentre Elinalise che va con molti uomini infastidisce lo spettatore, forse il problema è dello spettatore. O ancora: se Rudeus che si masturba (almeno 4 volte nella serie viene lasciato intendere) è accettabile, perché per molti non lo è quando lo fa Roxy?

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Riguardo invece alla tematica sulla moralità dei personaggi, di certo l'autore non vuole rappresentare Rudeus come uno stinco di santo e ognuno può farsi il proprio giudizio; vale però forse più la pena chiedersi se serva davvero approvare ogni azione dei personaggi per godersi una buona storia, se situazioni deprecabili ai danni di bambini la possano pregiudicare (se ci pensate accade anche in Made in Abyss) o se l'elemento della sessualità sia realistico, se sia forzato o ben integrato nella storia.
Certo a volte la commistione tra il fan service classico e una rappresentazione più articolata rischia di andare un po' fuori dalle righe (ad esempio l'aspetto di Ghislaine o quello da loli di Kishirika), ma tutto sommato ritengo che la costante presenza della sessualità conferisca una maggiore profondità alla storia. E d'altronde Mushoku Tensei non inventa certo nulla, basti pensare a serie come "Il trono di spade" per vedere come una forte presenza della tematica sessuale non vada certo ad inficiare la storia che si vuole raccontare e anzi, possa integrarsi senza problemi.

Volendo specificare meglio il concetto, non si sta intendendo "c'è il sesso: è un'opera matura", non è così. Siamo bombardati dal sesso tutti i giorni in ogni possibile show, è più che altro il modo in cui viene presentato a fare la differenza. Ogni personaggio è diverso, il protagonista stesso ne ha un'idea totalmente distorta da otaku e grazie a questo ci andrà a sbattere il muso più volte, senza sconti da parte dell'autore (vedi la scena di Eris già descritta prima o quanto accade nel finale della serie). Non ho mai trovato nessuna scena disturbante. In altre serie spesso vengono utilizzate scene di sesso o di molestie per indurre lo spettatore a schierarsi contro il cattivo di turno; pensiamo ad esempio a Sword Art Online: a Ronie e Tiese, agli abusi sessuali che subiscono, all'indugiare della storia sulla loro scena, al malvagio che compie gli abusi e al bisogno del protagonista nel ruolo di principe sul cavallo bianco che deve correre in loro aiuto. Ecco, per quanto ci possano essere sicuramente scene controverse, in Mushoku Tensei le situazioni presentate sono decisamente più complesse di così: le donne, pur subendo spesso prevaricazioni, hanno loro stesse desideri e pulsioni e ognuna si comporta in modo del tutto diverso dalle altre: Lilia si rende complice di un adulterio, Roxy sfoga la frustrazione di non trovare un partner, Elinalise ne ha fin troppi...
Eliminare aspetti controversi della storia originale dall'anime avrebbe dato beneficio all'opera? Forse sì, ma avrebbe fatto un torto all'autore e probabilmente sia a come voleva rappresentare il mondo da lui creato, sia a come voleva sviluppare il protagonista.

Mushoku Tensei

Aspetto tecnico
Il lavoro dal punto di vista tecnico è veramente egregio e superiore a tantissime altre controparti fantasy. Quello che impressiona poi, non è tanto la cura che può avere una singola scena o un singolo momento (una cosa che ad esempio avviene in Re:Zero dove il budget viene probabilmente gestito in modo da dare più enfasi alle scene clou), ma come sia tutto costantemente consistente: che si tratti di un incantesimo elaborato, di una tranquilla scena bucolica, di una discussione tra personaggi o di un combattimento, rimane sempre l'impressione di una qualità costante senza cali di sorta.
La quantità di dettagli nei fondali è enorme sia negli scenari cittadini che in quelli naturali con una varietà che si modifica episodio dopo episodio: si va da terre verdi e rigogliose a paesini di campagna dediti all'agricoltura, a città particolarmente popolose, a deserti, lande desolate, altipiani, città di mare, montagne innevate, ecc... Un lavoro certosino sulla fotografia diretto da Shinji Tonsho che si evidenzia ancor di più durante le varie opening: non ce n'è una unica, ma è sempre integrata nell'animazione con spesso una carrellata di scenari durante le evocative musiche interpretate da Yuiko Ohara. E questa integrazione va di fatto anche ad aumentare la durata e la quantità di scene prodotte per ogni episodio. La grana digitale applicata come filtro ai disegni, inoltre, non solo riesce ad amalgamare benissimo le parti in primo piano con la CGI degli sfondi, ma confeziona tutta la serie dandole sempre un effetto nostalgico da epoca ormai dimenticata.
Va inoltre sottolineato come gli effetti magici siano curatissimi sia registicamente che graficamente che a livello di effetti sonori, elemento questo in cui davvero arrivano all'eccellenza se confrontati ad altre produzioni in cui viene fatto ampio uso di incantesimi. Prendendo ad esempio la scena attribuita a Shingo Fujii in cui Rudeus prova a lanciare un incantesimo: il focus non è soltanto sull'incantesimo stesso, ma anche su tutto l'intorno con tanto di rotazione 3D interamente disegnata a mano.
 

Oppure in un'altro esempio, quando Roxy comincia ad insegnare la magia a Rudeus, non solo apprezziamo i disegni e l'effetto acqua degli incantesimi, ma anche come nulla venga tralasciato: dall'accurato disegno del cavallo Caravaggio, ai colori vibranti dello scenario circostante, al character acting (curato in questo caso da Akira Hamaguchi).
 


Giudizio finale
Da appassionato di fantasy sono rimasto folgorato da Mushoku Tensei che ha la capacità di catturarti e immergerti nel suo mondo in modo naturale. Non va a focalizzarsi sull'epica battaglia o un fine ultimo che può essere la ricerca di un tesoro o la sconfitta di una grande entità malvagia: è invece la cronaca di una vita in un mondo fantasy. Ed è una vita che se è indubbiamente fatta di avventure e battaglie, è anche fatta di momenti familiari, studi, scoperte, gioie, frustrazioni (e sì, anche sesso). Il fatto di avere personaggi che crescono e si evolvono fa sì che la storia non resti mai statica, e quando sembra in qualche modo di essere arrivati ad un punto di equilibrio, ecco che intervengono fattori esterni, punti di svolta della trama a ribaltare la situazione e a renderla sempre in dinamica evoluzione e incapace di stancare lo spettatore.
Di pregio anche l'aspetto tecnico che pur non potendo competere con le vette delle produzioni top come Demon Slayer e Jujutsu Kaisen, compie un lavoro egregio soprattutto nella creazione degli effetti magici sia come grafica che come sonoro e adattandosi alla perfezione ai tantissimi ambienti diversi proposti della storia e alla costante trasformazione dei personaggi che crescono nell'aspetto e nel carattere.
Probabilmente non piacerà a chi non ha la narrativa fantasy nelle proprie corde e probabilmente ci saranno aspetti controversi che potranno far storcere la bocca a qualcuno, ma la qualità tecnica, della storia e dei personaggi è tale da permettere a Mushoku Tensei di poter aspirare a pieno titolo ad essere la miglior serie anime dell'anno nonostante alla fine copra solo una piccola parte del racconto originale e abbia la necessità di nuove stagioni che mostrino Rudeus nella sua età adulta.
E poi nonostante i mille cliché, ci ricorda come il cuore di un isekai non dovrebbe essere la presenza di un harem o avere un protagonista super potente (cose che nel contorno possono anche starci), ma una nuova possibilità in una nuova vita.