I manga stanno finalmente diventando argomento di approfondimento anche per le testate giornalistiche delle tv generaliste. Ne è testimonianza la presenza di ieri, alle 12:25, di Claudia Bovini di Star Comics durante il Tg3 nella rubrica Fuori Tg proprio a parlare della situazione attuale.
Per chi si fosse perso la trasmissione ve la riproponiamo qui sotto
Per chi si fosse perso la trasmissione ve la riproponiamo qui sotto
"Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
Solito velato messaggio secondo cui 'se non ci guadagni mentre lo fai è tempo buttato'
Però sono sicuro che molti da adolescenti hanno sognato almeno una volta di diventare fumettisti da adulti...Certo i giornalisti banalizzano e semplificano il tutto come se fosse una carriera alla portata di tutti, quando invece non è necessario solo un talento artistico, ma nel nostro paese non c'è nemmeno una grande possibilità di manovra per chi è più creativo, anticonformista o semplicemente cerca di ritagliarsi un suo pubblico, della serie o si lavora per i soliti grandi nomi, o si spera in una botta di fortuna immensa.
Una cosa ottima degli ultimi anni è la possibilità di lavorare per editori stranieri senza dover trasferirsi, venendo anche molto apprezzati, basta vedere fior di disegnatori italici che lavorano per la Marvel
Si, è vero, le opportunità si sono ampliate notevolmente in questo senso rispetto a soli 10/20 anni fa, e questo non è che un bene ovviamente. Però le opportunità per chi vuole promuovere una sua storia sono ancora abbastanza ristrette, almeno da noi.
Le tavole si spedivano con i corrieri e le anteprime si mandavano con i fax.
Mi pare che molti autori inglesi collaborassero con Marvel e DC senza mettere piede negli states.
Semmai può contare più la barriera linguistica ormai crollata con le generazioni più giovani.
Beh certo, confrontare la grande qualità del fax con la qualità di un'immagine già digitalizzata spedita e ricevuta istantaneamente da un angolo del globo all'altro...
"Da quando il fumetto è diventato cultura?"
"Lo è sempre stato"
Mic Drop.
Non è che le tavole passano in mano all'insegnante che ti segna con la matita rossa gli errori.
Il rapporto sceneggiatore - disegnatore in USA è sempre stato di grande fiducia reciproca.
Poi è naturale che il miglioramento delle tecnologie si aprono anche altre possibilità.
Pure lo smartworking oggi è possibile per lavori per cui ieri non lo era (o non lo era allo stesso modo).
Ma ripeto le collaborazioni oltreoceano sono cose che avvenivano anche il secolo scorso.
"Un libro su 8 è un fumetto" bello bello.
Esattamente, è una cosa bellissima per chi sa disegnare ma non altrettanto positiva per chi ha "solo" delle buone idee da proporre.
Infatti pensavo a gente come One o Hajime Isayama prima del suo debutto, qua da noi non avrebbero una chance...immaginate un colloquio con un editore, gli proponete una storia in cui dei giganti apparsi apparente dal nulla si pappano gli esseri umani..il tutto corredato da dei disegni abbastanza scadenti (quale era il prototipo dell'Attacco dei Giganti). Come minimo vi mostrebbero la porta. Qualcuno forse chiamerebbe la neuro.
Ragazzi se uno è capace emerge sicuramente.
Il problema è che non basta essere una persona qualunque.
Oltre essere originali ci vuole anche la bravura che qualcuno da per scontato avere perchè gli riesce bene qualche disegno.
Ogni cosa richiede fatica e del sacrificio, e non è detto che basti solo quello per arrivare da qualche parte.
In passato ho conosciuto una persona che era veramente brava, lo fa di lavoro l'illustratrice però nel mercato Francese perchè in quello Italiano non ci stava lavoro...
Conta che ora per mandare le tue tavole non devi piu' spdirle per corriere,ma scannerizzarle e mandarle all'editore via FTP, quindi rende ancora piu possibile lavorare da casa senza problemi di spedizioni
Sicuramente hai ragione, ma vedi nel caso che poni fai ben capire anche la criticità in cui viviamo. Una persona brava ha trovato lavoro in Francia e non in Italia.
Purtroppo nel termine "capacità" non rientra solo la bravura, una persona deve sapersi porre, sapersi vendere, ecc. ma anche così...
Per i libri una volta lo si scriveva poi era saggio proteggersi con la siae e infine lo si inviava ai vari editori con lettera di presentazione.. (ai tempi in cui si scrivevano le lettere). Per i fumetti chi non sa disegnare come dovrebbe muoversi? Non penso proprio sia facile, bravura a parte.
Garth Ennis ha fatto una storia in cui c'è un feto stuprato. Direi che si può letteralmente pubblicare tutto.
Era un esempio per dire che non è sufficiente saper disegnare bene.
Come quando si studia per poi inserirsi nel mondo del lavoro.
Non sempre si riesce a fare quello che ci si era pianificati. E' non è neanche una questione di merito perchè quando poi sul pratico si verifica l'idoneità di una persona magari è meno portato di altri.
Mentre oggi il classico genitore sprona il figlio a fare/scegliere quello che più piace e desidera bisognerebbe essere più vecchio stampo. Non è che il proprio figlio sia speciale o nasconda i superpoteri, è una persona mediocre come gli altri 6 miliardi su questo pianeta. E' sbagliato riporci troppe aspettative come non riporle proprio e lasciarlo fare di testa sua...
Immagino di essermi spiegato male ma concordavo con il pensiero di @Buyman79.
Bisognerebbe essere più realisti. Quindi un consiglio non troppo giusto quello dell'intervistato.
<<Chi vive sperando, more cagando!>> (in questo caso sognando a occhi aperti)
I cari genitori vecchio stampo vivevano ( e vivono tutt'ora ) in un contesto in cui " studi e fai quello che dico io perchè ti posso assicurare un posto". Ed oggi come allora questi casi esulano dal contesto della passione verso un dato argomento che si vuole far diventare un lavoro.
Mark Millar (mi pare) ha fatto una storia in cui un feto sfuggiva dal ventre di sua madre e finiva in quello della dottoressa che stava per abortirlo...ma quanti esempi simili esistono? A quanti autori italiani sarebbe permesso pubblicare una storia simile?
Rai 3: "Fighi ma guarda quanto va il fumetto!!! Guarda quanto è cresciuto negli ultimi anni!!!"
Utenti: "Quindi non so trasmettere serie animate?"
Rai 3: "Macché scherzi?"
Finchè Luca Milano rimarrà il capoccia della divisione per ragazzi della Rai (e lo rimarrà a lungo probabilmente) non cambierà nulla.
E lo pagano 220 mila € all'anno! Cavoli, potrebbero assumere 10 giovani stagisti al suo posto che farebbero tranquillamente un lavoro migliore!
Vero, però non bisogna neanche crescere i propri figli con l'idea che sono creature "uniche e speciali", che possono fare qualunque cosa se soltanto lo vogliono (pia ingenuità d'importazione che deriva dal concetto a stelle strisce del "self-made man"), e che determinazione e passione (e amore) possono superare qualsiasi ostacolo. Il risultato ce l'abbiamo abbondantemente sotto gli occhi: ovvero, da una parte una generazione di mammolette iperprotette che si deprimono o addirittura si suicidano al primo fallimento, e dall'altra frignoni da tastiera che prendono sul personale qualsiasi divergenza d'opinione e che hanno stravolto in modo negativo principi assolutamente positivi come giustizia sociale, parità di genere, body positive eccetera. La cosa giusta è la via di mezzo. Tutti siamo speciali e unici, perchè nessuno lo è.
Ma qui si sta già abbondantemente divagando...
Punto. Set. Partita. Campionato !!!
Di sogni e passioni non mangi.
👏👏👏👏 domanda per altro imbarazzante
disney e supereroi di inizio 1900 erano gia cultura popolare e anche veicolo di propaganda, direi che basta e avanza
Ti consiglio "OH, il libro delle meraviglie" di Ortolani" non sarà esagerato come il solito Millar ed Ennis, ma...
Nessuno qui ha letto "Necron" di Magnus, per dirne uno? O anche certe cose di Pazienza, Liberatore o Scozzari, aggiungerei.
Disse lui scrivendo su un sito che parla di fumetti. Tra l'altro i tavoli dei ristoranti sono serviti da migliaia di laureati in giurisprudenza, quindi di che stiamo parlando?
Eh, peccato che l'Istat dica che i suicidi maggiori appartengano alla categoria degli uomini, padri di famiglia che hanno perso il lavoro ( o questo abbia comunque calato gli introiti ). E direi che è abbastanza denigratorio insultare come mammolette questa categoria.
Ah ok, potevi ridurre tutto al solito " gne gne colpa del politically correct ".
Ovviamente no, si critica il fumetto occidentale senza conoscerlo. Una delle storie più famose di Dylan Dog ( apice del fumetto mainstream italiano ) parla di un ragazzino i cui genitori hanno amputato le gambe e rinchiuso per anni in una cantina.
Johnny Freak me lo ricordo bene, fa sempre piacere sapere che c'è chi ha il coraggio di scrivere di certi argomenti (e bene direi) ma difficilmente lo potrebbe fare un autore sconosciuto in Italia (specie se fosse non abile nel disegnare).
Sarebbe bellissimo se dopo tanto parlare di manga in Italia qualcosa potesse cambiasse, ma ricordiamoci che neanche in Giappone il successo arride a tutti gli aspiranti mangaka.
Non mi sembra una domanda ne sciocca ne stupida, se una persona inizia uno studio per un determinato tipo di lavoro, ci mette anni ad avere una preparazione e una consapevolezza, ad un certo punto le bollette le deve pagare, gli strumenti utilizzati li deve acquistare, gli aggiornamenti li deve fare...
non è che tutti i fumettisti vivano o vogliano vivere di sola gloria...
Questo è vero, però alla fine che senso ha alzarsi tutte le mattine per fare un lavoro che non ci piace? Si dice che studiare ingegneria sia la cosa migliore per trovare lavoro, ma come mi disse un signore, alla fine anche gli ingegneri finisco a lavorare in fabbrica, sono pochi quelli che fanno le navicelle spaziali, gli altri fanno le lavatrici.
Secondo me il giusto sta nel mezzo, studia e impegnati per ciò che ami, ma allo stesso tempo tieni pronto sempre un piano B, senza fare lo schizzinoso.
In generale accolgo positivamente che anche la tv generalista si interessi al tema, non può che far bene al comparto.
Condivido ogni parola e mi fa piacere vedere che ogni tanto c'è ancora qualcuno che vede le cose con obiettività. Grazie.
Infatti stavo parlando di suicidi tra chi gli sbocchi lavorativi li sta ancora cercando, ovvero i giovani e non certo i padri di famiglia.
Il problema non è il politically correct ma i bigotti al contrario che distorcono il concetto: ovvero i suddetti frignoni da tastiera, detti anche social justice warriors, a cui in realtà la giustizia sociale di cui si fanno tanto bandiera interessa solo finchè gli fa comodo... E finchè non devono muovere le chiappe da davanti al computer, ovviamente.
Fine OT.
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