Netflix ha da poco pubblicato il primo trailer ufficiale di Tekken: Bloodline, serie animata tratta dalla famosa serie di videogiochi picchiaduro della Bandai Namco, in uscita il 18 agosto 2022. Per l'occasione, è stata anche resa disponibile una nuova key visual.
Jin Kazama ha imparato, fin dalla tenera età, le arti marziali da sua madre, in particolare lo stile Kazama, caratteristico della famiglia. Nonostante ciò, è stato impotente quando un mostruoso male è apparso all'improvviso, distruggendo tutto ciò che gli era più caro e cambiando la sua vita per sempre. Arrabbiato con se stesso per non essere stato in grado di fermarlo, Jin giura vendetta e mira a ottenere il potere assoluto. La sua ricerca porterà alla battaglia finale su un palcoscenico globale: il torneo "The King of Iron Fist".
Netflix continua a mantenere il riserbo riguardo al cast e allo staff di produzione, anche se sembra che il regista Yoshikazu Miyao (Special A, Magi: Sinbad no Bouken) sia al lavoro sulla serie presso lo studio Barnstorm Design Labo.
Fonte consultata:
Crunchyroll
La cosa che mi perplime di più, però, è che non è mai stato rilasciato un trailer doppiato in lingua giapponese, che dovrebbe essere la prima cosa. Capisco che siete nei guai perché Heihachi ha perso due doppiatori e non è facile rimpiazzarli, ma insomma...
https://flixpatrol.com/title/tekken-bloodline/
A prescindere da chi l'abbia animato, per me è brutto.
Gli americani non hanno alcun interesse nell'alimentare l'industria dell'animazione giapponese, non so perchè la gente comunemente pensi il contrario...C'è una percezione proprio distorta di come funzionano queste multinazionali dello streaming. Ovviamente gli americani sanno che l'animazione giapponese rappresenta un business milionario, ma prima diventano in grado di produrre animazioni in stile anime per i fatti loro, riducendo la dipendenza dagli studi giapponesi al minimo indispensabile e favorendo studi di paesi asiatici più a buon costo, più ci guadagnano.
Ormai tutti i nuovi anime sono così, personaggi senza caratteristiche, con facce da bambini.
Bah...
Vero, facce standardizzate fatte con lo stampino senza un minimo di mordente
Chiamano ogni cosa "Anime" perché "cartone animato" in Occidente sa ancora di "prodotto per bambini" (non sto dicendo che sia giusto eh). Anche Blood of Zeus e Masters of the Universe: Revelation sono 100% american made (beh a parte che l'animazione è fatta in Corea) ma gli chiamano comunque anime...
In realtà ci sono da decenni cartoni animati americani come I Simpson, South Park, Family Guy, e molti altri, che hanno sdoganato l'idea che il cartone occidentale sia solo per bambini.
Io credo che il vero punto risieda nel fatto che la parola "anime", analogamente alla parola "manga", è ormai un forte brand. Ecco perchè da parte della concorrenza c'è interesse ad ampliare il significato di questi termini a qualsiasi produzione che abbia uno stile che richiama le produzioni giapponesi, anche se poi di giapponese non c'è proprio niente in esse, come ad esempio nelle serie da te citate, che sono show americani, parzialmente animati in Corea.
E' una strategia di mercato che giova ai competitor dell'animazione giapponese, non certo a quest'ultima.
I giapponesi non fanno abbastanza per tutelarsi in questo senso, a questo punto magari dovrebbero metterci una bella "J "davanti alle parole manga ed anime...
Mi sa che si andava meglio quando invece di usare la parola anime, nel mondo anglosassone per identificare i cartoni giapponesi si usava il termine Japanimation.
Ho l'impressione che i giapponesi siano ancora più impotenti di noi di fronte al "Parmesan" e robe simili. XD
L'hanno fatto davvero? A me sembra che la maggior parte delle persone in Occidente continua ad associare le parole "cartoni animati" a roba per bambini, queste serie non li passano neanche per la testa durante tale ragionamento. Tant'è che molto raramente ho sentito i Simpson o i Griffin venire chiamati con queste parole, quasi sempre li ho sentiti venire chiamati "serie" e basta, come fossero delle serie TV in live action, non cartoni animati, anche se lo sono.
Certo, anche questo è innegabilmente vero, come dice il saggio "piatto ricco mi ci ficco!".
Concordo però mi sa che in parte è colpa degli stessi giapponesi che hanno iniziato (ormai da un po') ad appaltare parte del loro lavoro animato a Corea, Filippine e Cina quindi per forza di cose trasmettendo il loro stile ad altri paesi. Se si insegna a un uomo a pescare, poi non ci si può lamentare se ti soffierà le trote. Avrebbero dovuto custodire più gelosamente i loro segreti se volevano tenere l'esclusiva.
Beh a livello di indipendenza internazionale siamo sugli stessi livelli, anche se almeno il Giappone è padrone del proprio debito.
Secondo me sì, hanno svolto decisamente un ruolo nello stabilire che anche l'animazione americana può avere un target maturo. Ma certamente il termine "anime" ha più appeal commerciale in tutti i sensi oggigiorno, anche per questa idea che sia "roba da grandi".
Questo indubbiamente, ma qui stiamo parlando di americani che di proposito producono serie in stile anime, e le chiamano anime, quando di fatto non lo sono.
Che poi pure loro subappaltano il lavoro in Corea, Cina e compagnia bella, sia che si tratti di produrre I Simpson, sia che si tratti di creare queste serie "anime style".
Siamo messi male nella stessa maniera, anzi, il Giappone è messo forse peggio...Le sue politiche monetarie ed economiche in generale sono disastrose, e a meno che non sia autolesionista per natura, si capisce che sono forzate dall'esterno.
Attualmente lo yen è in caduta libera contro il dollaro, un bel po' di inflazione importata, a dispetto di quello che si legge spesso in giro, c'è anche da loro visto che hanno aderito alle sanzioni contro la Russia e i costi dell'energia gravano tantissimo sulla loro bilancia commerciale, ergo la Banca del Giappone farebbe meglio ad alzare almeno un minimo il tasso di interesse come stanno facendo FED, BCE e tutte le altre banche centrali mondiali, invece rimane al palo, perpetuando la perenne fuga di capitali nipponici dal Giappone stesso e l'aumento del debito pubblico. Un suicidio economico lento e doloroso che va avanti da un bel po' di anni. Per rivalutare lo yen, basterebbe almeno riaprire al turismo di massa, ma ormai non lo faranno più per alcuni anni, fidati, distruggendo anche quella che fino al 2019 era diventata un'industria fiorentissima. Stanno smantellando tutta la Palette Town di Odaiba (roba da pazzi), alberghi e proprietà immobiliari vengono svenduti a cinesi ed a altri, città come Kyoto sono sull'orlo della bancarotta...
Autolesionisti, oppure burattini come noi? Quest'ultima è la risposta più logica.
Paul Phoenix sembra un settantenne...
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