Naoki Urasawa per me è passato, come se nulla fosse, da perfetto sconosciuto a uno dei mangaka che più rispetto ed ammiro. 20th Century Boys è sicuramente uno dei manga più belli tra i tanti da me letti (lo state seguendo, vero?), e sono lieto che anche con Monster abbia confermato di essere in grado di creare un’opera decisamente interessante. Inaspettatamente quest’ultima è stata trasposta di recente in animazione. Nel 2004 altri 2 titoli che amavo hanno debuttato sulle TV Giapponesi… Yugo e Area 88. Coloro che seguono costantemente Animeclick, sapranno che entrambi, chi più, chi meno, mi hanno deluso.
Monster sembra ben promettere, ma inevitabilmente, visto anche l’opera da cui è tratto, si indirizza verso un pubblico piuttosto esigente che non teme una narrazione lenta ed a tratti probabilmente un po' pesante. Coloro che supereranno questo scoglio si troveranno di fronte ad un titolo ben realizzato, con una bella colonna sonora ed un character design molto espressivo, con animazioni ed inquadrature ben studiate. Ancor più importante è la trama, che segue in modo efficace e fedele il manga. I personaggi che ci vengono presentati hanno una personalità complessa e sono soggetti alla stessa introspezione alla quale Urasawa ci ha abituato nella versione cartacea. Monster dimostra di essere un titolo profondo e con molte carte da giocare, in cui lo staff non si limitato a piazzare un prodotto commercialmente valido, ma si è dato da fare per onorare il piccolo gioiello da cui è tratto.
Per ora ho visto solo il primo episodio… speriamo che continui cosi’ :-)
Il protagonista di questo titolo è un medico giapponese che si trova a praticare in Germania in un’importante clinica. Non solo è un chirurgo dalla rara bravura, ma è anche fidanzato con la figlia del direttore dell’ospedale. Inoltre è una persona umile e con la testa sulle spalle… ma possiede una caratteristica che gli farà commettere un errore che pagherà a caro prezzo: ama e crede nel suo lavoro. Finora sfruttato dal direttore per aumentare il prestigio della clinica si imbatte nel familiare di un paziente che lo accusa di aver ucciso suo marito, non avendolo operato e aver invece dedicato le sue cure ad una persona arrivata in un secondo momento, ma con una certa notorietà. Chiesti lumi alla fidanzata e a suo padre, gli viene risposto che non tutte le vite hanno lo stesso valore.
La cosa si ripropone, questa volta sta per operare un bambino quando gli viene detto di lasciare stare e di dedicarsi al sindaco. Questa volta rifiuta. Salva il bambino, il sindaco, operato da colleghi, muore. Cade in disgrazia al direttore, e la sua carriera sembra finire… ma a preoccuparlo non è questo… forse non doveva salvare quel bambino… avrebbe dovuto lasciarlo morire… probabilmente ha salvato la vita ad un mostro…
Per vedere le consuete immagini, cliccate qui.
Monster sembra ben promettere, ma inevitabilmente, visto anche l’opera da cui è tratto, si indirizza verso un pubblico piuttosto esigente che non teme una narrazione lenta ed a tratti probabilmente un po' pesante. Coloro che supereranno questo scoglio si troveranno di fronte ad un titolo ben realizzato, con una bella colonna sonora ed un character design molto espressivo, con animazioni ed inquadrature ben studiate. Ancor più importante è la trama, che segue in modo efficace e fedele il manga. I personaggi che ci vengono presentati hanno una personalità complessa e sono soggetti alla stessa introspezione alla quale Urasawa ci ha abituato nella versione cartacea. Monster dimostra di essere un titolo profondo e con molte carte da giocare, in cui lo staff non si limitato a piazzare un prodotto commercialmente valido, ma si è dato da fare per onorare il piccolo gioiello da cui è tratto.
Per ora ho visto solo il primo episodio… speriamo che continui cosi’ :-)
Il protagonista di questo titolo è un medico giapponese che si trova a praticare in Germania in un’importante clinica. Non solo è un chirurgo dalla rara bravura, ma è anche fidanzato con la figlia del direttore dell’ospedale. Inoltre è una persona umile e con la testa sulle spalle… ma possiede una caratteristica che gli farà commettere un errore che pagherà a caro prezzo: ama e crede nel suo lavoro. Finora sfruttato dal direttore per aumentare il prestigio della clinica si imbatte nel familiare di un paziente che lo accusa di aver ucciso suo marito, non avendolo operato e aver invece dedicato le sue cure ad una persona arrivata in un secondo momento, ma con una certa notorietà. Chiesti lumi alla fidanzata e a suo padre, gli viene risposto che non tutte le vite hanno lo stesso valore.
La cosa si ripropone, questa volta sta per operare un bambino quando gli viene detto di lasciare stare e di dedicarsi al sindaco. Questa volta rifiuta. Salva il bambino, il sindaco, operato da colleghi, muore. Cade in disgrazia al direttore, e la sua carriera sembra finire… ma a preoccuparlo non è questo… forse non doveva salvare quel bambino… avrebbe dovuto lasciarlo morire… probabilmente ha salvato la vita ad un mostro…
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