Devilman Crybaby: intervista al regista Masaaki Yuasa
Il regista di DEVILMAN Crybaby riguardo al suo making of: come è nato il progetto, l'approccio ai suoi temi e altre curiosità sulla produzione di quest’opera
di DaikiSalazar
In passato aveva già parlato del suo amore per l’opera originale di Devilman. Possiamo dire che questo adattamento animato è per lei un vero e proprio sogno che si avvera?
Ad essere sincero, non mi sarei nemmeno sognato una cosa simile. Avevo già lavorato con Aniplex per Ping Pong the Animation e quando abbiamo iniziato a parlare di una nuova collaborazione, sono stati loro a suggerire un nuovo progetto su Devilman. Mi aveva lasciato una forte impressione quando lo avevo letto da ragazzino, quindi ne ero diventato semplicemente un grande fan. Mai mi sarei immaginato di poter avere l’opportunità di lavorare su un suo adattamento animato. Devilman è un classico che è stato adattato svariate volte e ragionando su come avrei potuto approcciarlo, mi resi conto che sarebbe stato un progetto davvero complicato da portare avanti. Ma allo stesso tempo volevo mettermi alla prova. Credevo personalmente di essere arrivato al top nel mio lavoro, quindi ho pensato “Scommetto che adesso verrebbe fuori un bel lavoro”. Ho preso forse la cosa un po’ alla leggera (ride).
Mi hanno veramente sorpreso la violenza e la sessualità ben presenti fin dal primo episodio. Immagino ci potesse essere qualche problema con la trasmissione in TV...
Eppure Nagai-sensei ha realizzato tutto questo su una rivista shonen e guardando i suoi lavori successivi, sono decisamente più estremi. Credo che Devilman sia stato limitato in molti aspetti, trattandosi pur sempre di una serie per ragazzi. Ho pensato che il modo migliore per poter realizzare questo lavoro fosse pensare “se Nagai-sensei avesse potuto esprimersi liberamente, si sarebbe spinto fin qui” o “scommetto che avrebbe davvero voluto farlo così”. E’ una serie che ormai ha più di 40 anni, ma ci sono ancora così tanti aspetti che risultano attuali tutt'oggi. Credo valesse la pena provare ad adattarla considerando anche tutti questi aspetti.
Una cosa che ho notato, sono i delinquenti che sono stati modernizzati e rappresentati come rappers. Hanno collaborato con lei persino artisti attivi sulla scena hip-hop, come Ken the 390 e Hannya che interpretano due di questi personaggi.
Non avrebbe avuto molto senso la presenza dei classici delinquenti anni ‘70 in questa serie. Penso che oggigiorno i rappers rappresentino al meglio coloro che esprimono le proprie idee e i propri pensieri. L’apporto dato da questi artisti professionisti ha sicuramente dato un bell’impatto al lavoro e devo dire che le scene in cui girano per le strade rappando appassionatamente su cosa sta succedendo, sono davvero belle. (ride)
Sempre rimanendo nel campo musicale, “Man Human” dei Denki Groove, usata per l’opening di quest’opera, è veramente pazzesca.
E’ fantastica. La sequenza animata dell’opening è frutto del lavoro di Abel Gongora. Invece per quanto riguarda la musica all’interno dello show, ho chiesto a Kensuke Ushio, col quale ho lavorato in Ping Pong the Animation, di fare in modo che i due personaggi principali, Akira Fudo e Ryo Asuka, apparissero davvero fighi. Nella serie inoltre si può ascoltare anche “Devilman no Uta” cantata da Avu-chan degli Ziyoou-vachi. Le abbiamo anche fatto interpretare Xenon nella serie.
Ho sentito dire che ci sono più episodi nei quali un singolo animatore ha disegnato da solo tutte le key animation.
[ndt - Nella key animation gli artisti si occupano principalmente delle parti principali delle animazioni (spesso con linee guida molto rigide da parte del direttore delle animazioni), che in seguito verranno completate e migliorate in una fase successiva (second key animation). Ultimamente nell’industria degli anime i registi stanno iniziando a dare sempre più spazio agli artisti della key animation, permettendo loro di potersi esprimere in modo sempre più libero e ampio, utilizzando nell’opera finale interamente, e senza ritocchi successivi, le loro animazioni.]
Ce ne sono due. L’episodio 4 è stato realizzato interamente da Tomohisa Shimoyama e l’episodio 9 da Takashi Kojima. Anche l’episodio 5 è disegnato praticamente tutto da Kiyotaka Oshiyama, quindi credo che si possa contare anche quello. Oshiyama si è anche occupato del design dei demoni e si tratta di un lavoro completamente separato dal normale chara-design. Quindi date un’occhiata alle idee che ha avuto, decisamente molto creepy ma con anche un lato adorabile.
Questi episodi key-animati totalmente da una sola persona, sono molto rari nelle serie animate per la TV. C’è una ragione dietro questa scelta?
Ed è meglio che rimanga un metodo poco utilizzato. Per molte ragioni, è diventata pratica standard suddividere un episodio in piccoli pezzi che vengono animati ed elaborati. Un approccio con solo una persona al lavoro rende alcune cose difficili e altre più semplici, ma generalmente sarebbe meglio attenersi ai metodi standard. Poter lasciare tutto nelle mani di una persona è rassicurante in termini di gestione della produzione. E da regista, è molto più semplice dover spiegare tutto ad una sola persona (ride). Però questo richiede che il lavoro sia affidato a qualcuno con grandi capacità e velocità, quindi non è cosa da tutti. Ho avuto la fortuna di avere un team fantastico per questa serie, proprio per questo siamo riusciti a cavarcela.
Scena dall'episodio 9; key animation di Takashi Kojima
Quando questa serie è stata annunciata, ricordo che lei disse “Voglio realizzare la storia di Ryo Asuka”. A voler essere sinceri, il protagonista rimane sempre Akira... o no?
Il protagonista, Akira, è sempre deciso e determinato nel voler raggiungere il suo obbiettivo, dall’inizio alla fine. D’altra parte invece, possiamo dire che il personaggio di Ryo si sviluppa durante tutta la storia, o almeno che lotta e si confronta con i cambiamenti che avvengono in sé stesso. Dando uno sguardo più approfondito a questa storia, questa inizia e finisce con Ryo. Akira è lì per insegnargli delle cose, per guidarlo. È questa l’idea con la quale mi sono approcciato a questo adattamento.
Ho guardato la serie senza aver letto l’opera originale e, cavolo... il finale mi ha lasciato assolutamente senza parole!
Assolutamente, il finale è ciò che davvero riesce a dare un grande impatto a questa storia. Da bambino, non compresi appieno il reale significato di quella scena finale, ma nonostante questo mi lasciò una grandissima impressione. Oltre a tutta la storia di Akira e Ryo, un altro personaggio che sentivo di dover realizzare nel modo corretto era Miki. Perchè Akira è così legato a Miki e da dove proviene tutta la sua speranza? (di Miki ndt) E come mai Ryo finisce per innamorarsi di Akira? Che cosa trae Ryo dall’incontro con Akira e Miki? Ho cercato di trasmettere e di mostrare come si intrecciano tutte queste emozioni tra i tre personaggi.
Che cosa trae Ryo da questi incontri... Lei ha detto “In fin dei conti, si tratta di amore”. È quello che intendeva?
Esatto. Si parla di ciò che Ryo ha imparato, alla fine. Ho tenuto a mente questo concetto per tutta la serie. Ryo incontra Akira da giovane ed Akira è l’unico che lo supporta. Lui sente che questa persone, questo rapporto, è l’unica cosa al mondo che vale la pena tenere, ma non se ne rende realmente conto. Noi umani possiamo dare valore agli altri andando oltre il concetto di “forte” o “debole”, che potrebbe forse sembrare il modo più logico di fare. Ci sono cose molto più importanti della legge del più forte. Voglio che lo spettatore possa vedere in che modo Ryo arriva a capire tutto questo.
Nel 2017, lei ha anche lavorato su due opere cinematografiche e Lu Over the Wall si è aggiudicato il riconoscimento più importante all’Annecy International Animated Film Festival. Ci può parlare di quanto e come sono cambiate le cose durante l’ultimo anno?
Onestamente, le cose non sono assolutamente cambiate o almeno, non quanto mi sarei aspettato. Nonostante abbia fatto due film!
Davvero?!
Per davvero! (ride). Spero che tante persone guarderanno DEVILMAN Crybaby e che porti a qualcosa di nuovo in futuro. Per quanto riguarda il mio lavoro e le mie abilità, penso di essere al top in questo momento. Sento di poter realizzare qualsiasi cosa!
Fonte consultata:
Sakuga Blog