Recensione
Paradise Kiss
7.0/10
Recensione di ducatimatt
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Sarò sincero, inizialmente ero un pò restio all'idea di vedere questo anime. Sarà che nel mio essere uomo moda, sfilate, tendenze bisessuali, travestiti ecc. non mi attraggono, anzi, non li digerisco proprio. Tuttavia è pur sempre un racconto di Ai Yazawa... I Cortili del Cuore li avevo seguiti tempo fa, anche se la trama è rimasta nel cassetto dei ricordi sfocati, Nana lo sto seguendo e mi piace un sacco, quindi mi sono lanciato nella visione, senza peraltro pentirmene.
Questo anime è proprio bellino: coloratissimo, smaliziato, intenso, divertente, piacevole, condito da animazioni simpatiche e particolarissime che danno una sfumatura di bizzarro alle ordinarie quotidianità del Giappone.
E che colonna sonora! L'opening è proprio azzeccata, mentre che dire dell'ending? "Do you really want to" dei Franz Ferdinand: SPETTACOLO! Una vera chicca per gli appassionati.
Su questo sfondo si districano le avventure di Yukari, giovane studentessa delle superiori nel bel mezzo di una crisi d'identità, e George, talento in erba della moda giapponese, leader di una simpatica cricca di stlisti che fa capo all'atelier Paradise Kiss, alla disperata ricerca di una modella per poter far sfilare la loro creazione al gran premio della moda dell'istituto presso il quale i ragazzi studiano. Manco a dirlo, Yukari dall'alto del suo splendore e dei suoi 170 cm fa proprio al caso loro.
Inizialmente riluttante all'idea, più per paura della reazione della madre che per altro, Yukari finisce con l'accettare l'insolita proposta: quello che sembra ad un primo acchito un gioco rappresenterà ben presto la svolta per la vita della ragazza.
Moda a parte, è l'amore che la fa da padrone in Paradise Kiss, sennò che Ai Yazawa sarebbe?? L'amore tra Yukari e George, burrascoso anziché no, ed il triangolo tra Miwako, Arashi e Hiroyuki costituiscono gli ingredienti principali della storia.
Una digressione in merito è doverosa: l'amore raccontato dall'autrice è di stampo completamente opposto rispetto alla media degli shojo giapponesi. Niente balbettii, mezze parole, frasi non dette, timidezze esasperanti: in Paradise Kiss l'amore è allo stato puro, è fisico, erotico, appassionato, travolgente, senza mai essere volgare o sconcio. Finalmente qualcuno che racconta l'amore in tutte le sue sfumature, dall'innamoramento al rapporto sessuale, senza tralasciare nessuno dei tipici cliché degli shojo. Questo è un aspetto non da poco, perchè ispessisce la già di per se ottima trama e la rende più incline ad un target di pubblico più vasto.
Eppure Paradise Kiss mi ha lasciato un po' di amaro in bocca: l'impressione che ho avuto è di un anime dalle enormi potenzialità che si perde nella sua eccessiva brevità. 12 episodi in questo contesto sono pochi, troppo pochi: la trama e la caratterizzazione dei personaggi, profondi e ben curati, necessiterebbero di ben più spazio. Sembra quasi un'appendice dei Cortili del Cuore, dei quali Paradise è il naturale sequel. Il finale è troppo precipitoso e avrebbe potuto essere illustrato più dettagliatamente.
Ad ogni modo mi ritengo soddisfatto e lo consiglio caldamente: le vette di Nana sono distanti, ma con "Parakiss" si raggiunge comunque una notevole altitudine.
Questo anime è proprio bellino: coloratissimo, smaliziato, intenso, divertente, piacevole, condito da animazioni simpatiche e particolarissime che danno una sfumatura di bizzarro alle ordinarie quotidianità del Giappone.
E che colonna sonora! L'opening è proprio azzeccata, mentre che dire dell'ending? "Do you really want to" dei Franz Ferdinand: SPETTACOLO! Una vera chicca per gli appassionati.
Su questo sfondo si districano le avventure di Yukari, giovane studentessa delle superiori nel bel mezzo di una crisi d'identità, e George, talento in erba della moda giapponese, leader di una simpatica cricca di stlisti che fa capo all'atelier Paradise Kiss, alla disperata ricerca di una modella per poter far sfilare la loro creazione al gran premio della moda dell'istituto presso il quale i ragazzi studiano. Manco a dirlo, Yukari dall'alto del suo splendore e dei suoi 170 cm fa proprio al caso loro.
Inizialmente riluttante all'idea, più per paura della reazione della madre che per altro, Yukari finisce con l'accettare l'insolita proposta: quello che sembra ad un primo acchito un gioco rappresenterà ben presto la svolta per la vita della ragazza.
Moda a parte, è l'amore che la fa da padrone in Paradise Kiss, sennò che Ai Yazawa sarebbe?? L'amore tra Yukari e George, burrascoso anziché no, ed il triangolo tra Miwako, Arashi e Hiroyuki costituiscono gli ingredienti principali della storia.
Una digressione in merito è doverosa: l'amore raccontato dall'autrice è di stampo completamente opposto rispetto alla media degli shojo giapponesi. Niente balbettii, mezze parole, frasi non dette, timidezze esasperanti: in Paradise Kiss l'amore è allo stato puro, è fisico, erotico, appassionato, travolgente, senza mai essere volgare o sconcio. Finalmente qualcuno che racconta l'amore in tutte le sue sfumature, dall'innamoramento al rapporto sessuale, senza tralasciare nessuno dei tipici cliché degli shojo. Questo è un aspetto non da poco, perchè ispessisce la già di per se ottima trama e la rende più incline ad un target di pubblico più vasto.
Eppure Paradise Kiss mi ha lasciato un po' di amaro in bocca: l'impressione che ho avuto è di un anime dalle enormi potenzialità che si perde nella sua eccessiva brevità. 12 episodi in questo contesto sono pochi, troppo pochi: la trama e la caratterizzazione dei personaggi, profondi e ben curati, necessiterebbero di ben più spazio. Sembra quasi un'appendice dei Cortili del Cuore, dei quali Paradise è il naturale sequel. Il finale è troppo precipitoso e avrebbe potuto essere illustrato più dettagliatamente.
Ad ogni modo mi ritengo soddisfatto e lo consiglio caldamente: le vette di Nana sono distanti, ma con "Parakiss" si raggiunge comunque una notevole altitudine.