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“Oh capitano, mio capitano!”. Harlock è un mito senza tempo. L’eroe per eccellenza nella storia degli anime. Solitario, romantico, si ostina a difendere la Terra “perché laggiù sbocciano i fiori”, anche se da quel pianeta è fuggito, bandito dai suoi abitanti, da quegli uomini vili e stupidi. Dove al governo c’è una persona la cui prima preoccupazione è quella di giocare a golf.

Questa critica al sistema con il quale Harlcok si rifiuta di scendere a patti, vagando nell’universo a bordo dell’Alcadia con il suo equipaggio “picaresco”, è uno dei grandi punti di forza di questa serie che, a dispetto dell’età, riesce ancora oggi a emozionare. Aggiungiamoci il più affascinante nemico mai visto, le mazoniane, il delicato suono dell’ocarina che accompagna gli episodi, un doppiaggio italiano di qualità (la voce di Harlock è quella perfetta di Gianni Giuliano), tutti elementi che danno spessore a quest'anime, nonostante la presenza nella storia, che si sviluppa in 42 puntate, di sprazzi di noia, di momenti un po’ ripetitivi.

Resta il miglior personaggio creato da Matsumoto. Quella bandiera con il teschio è simbolo di libertà, di onore, lealtà e ideali portati avanti nonostante un mondo corrotto; è un vessillo che continuerà a sventolare per sempre nella mente degli appassionati del mitico Capitano.