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8.0/10
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Nella mia, pur breve, “carriera” di fruitore di anime non ho visto molti anime demenziali: credo infatti che una volta abituatisi all'umorismo della serie finisca inesorabilmente per subentrare una noia, dapprima sottile, ma che col passare degli episodi diventa un peso e mi spinge ad interrompere l'anime. Non è accaduto questa volta. Perché Maria Holic è fantastico. Lo è perché innovativo, frizzante e ben orchestrato.

Innovativo per il tema: la protagonista è una, per dirlo con le parole di uno dei personaggi migliori, “maiala yuri”(!), una lesbica con fantasie degne del miglior maschio medio, che sanguina dal naso come un rubinetto ad intermittenza. In questo troviamo uno dei filoni umoristici portanti, ovvero la parodia dei shoujo-ai: ambientato in un istituto collegiale femminile cattolico, ricrea le situazioni tipiche del genere, e nel farlo fa morire dal ridere. Qui troviamo il secondo filone umoristico, appunto l'istituzione educativa cristiana. Badate, l'istituzione, non la religione. Io ho trovato che sottolineassero come ridicola l'imposizione di preghiere obbligatorie, o di regole di purezza estreme (effettivamente, il campo ideale per una omosessuale!) e, ve lo dice uno che medie e università le fa in scuole di religiosi, sarebbe assurdo prendersela, in parte per il genere dell'anime, in parte per lo spirito spensierato dei personaggi (“Oh madre mia che sei nel cielo...”). Tantopiù che nella scuola, come me, gli studenti sono per la maggioranza non credenti.

Dicevo “frizzante”, e mi riferisco sopratutto ai personaggi. Oltre alla protagonista, diversi sono fatti molto bene e contribuisco a rendere tutto più godibile, “leggero” ed evitano che situazioni simili annoino. Ad esempio il personaggio che dà il nome all'anime, Maria, che, ricordiamolo come una nozione fondamentale di Maria Holic (così lo definiscono le note), è un ragazzo travestito, per motivi che capiremo poi (non che importino davvero): è un ricco sadico con manie di grandezza, falso e subdolo come il peccato (che personaggio fantastico!). C'è poi la sua cameriera, fredda e composta, con una lingua tagliente che regala alcuni dei commenti più divertenti in assoluto dell'anime. E poi la migliore: Dio! Sotto questo blasfemo soprannome si cela la responsabile del dormitorio, che, non si capisce il perché (fa ridere e basta, immagino), ha fattezze da bambina, ma atteggiamenti adulti (più degli adulti stessi). Pacata e amorevole, diventa terribile se si infrangono le sue, talvolta assurde, regole. Ci sono poi diversi altri comprimari che, pur senza eccellere, fanno il bravo lavoro, alcuni sono anche approfonditi, senza però raggiungere grande coinvolgimento o simpatia.

Dicevo “ben orchestrato”. Sì perché Maria Holic ha una regia ed una sceneggiatura eccellenti; mi sono particolarmente piaciute le note esplicative, il cui uso però comincia davvero solo negli ultimi episodi, peccato perché sono buffe e spezzano bene il ritmo incalzante di alcune battute; interessanti i monologhi della protagonista, sia alla sua madre nel cielo, sia tra sé e sé (ma con l'intrusione e offesa costante di Maria e cameriera); belle anche le sottotrame di Dio del suo cane. I dialoghi sono piuttosto equilibrati, sono folli e divertenti senza scadere troppo nel banale o grottesco (e badate che è difficilissimo scrivere dialoghi comici).
Unica nota negativa: perché solo 12 episodi? Una fine, no?!

Dal punto di vista grafico nulla da dire, è fatto tutto molto bene; è una precisa scelta di oscurare i personaggi/fondali (es, le altre studentesse), come anche gli improvvisi cambi di stile disegno in realistico-grottesco per facce sconvolte, cosa già vista ad esempio, in “Angel Dokuro-Chan”. Le musiche non brillano, come nemmeno opening od ending, anche se graficamente il primo è particolare, il secondo è simpatico.

Insomma, se volete divertirvi senza pensare troppo, ma nemmeno rincoglionendovi, Maria Holic può sicuramente farvi divertire per tutti i suoi 12 episodi, che, per un anime del suo genere, è il miglior complimento possibile.