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4.0/10
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ATTENZIONE! Questa recensione è stata scritta da una persona che ha visto tutto l'anime per persone che hanno visto tutto l'anime. Si sconsiglia la lettura a chi non rientra in questa categoria. Livelli di sarcasmo tossici

La storia di "Angel Beats!" è incredibile. Incredibile in "quel" senso. Questo perché nell'anime compaiono paradossi spazio-temporali che spingono la ragione umana ai suoi limiti estremi.
Senza entrare troppo nello spoiler, (il che è impossibile, poiché non c'è una storia da spoilerare) si può dire che in questa serie le normali leggi di sequenzialità temporale che governano l'universo vengono capovolte quando una persona decide di donare degli organi. Anche se ho il sospetto che l'intento di "Angel Beats!" fosse l'opposto, questa serie mi ha fatto cambiare idea riguardo alla donazione di organi, adesso ho capito che gli organi donati vengono trapiantati a persone già morte, quindi preferisco che le mie viscere mi accompagnino sottoterra, almeno staranno con il loro proprietario.

Non solo, ma a quanto pare qui l'umanità non ha fame o sete, ma solo appetito e gola secca. Mi spiego meglio. Sempre per evitare lo spoler-che-non-c'è pensiamo un momento alla Zattera della Medusa di Géricault (per chi non lo conoscesse, Google). E' come se quei poveri, sfiniti, affamati naufraghi, persi su una zattera in balia dell'oceano, si lasciassero morire così, di fame e sete, questo perché la legge morale dentro di loro antepone l'aiutare il prossimo alla sopravvivenza - ovviamente non è andata così, e per fortuna direi. Perfino gli ebrei nei campi di concentramento erano costretti a ricorrere al cannibalismo.

Avete presente quelle storie che il nostro regime trasmette abitualmente su Pomeriggio Cinque, quei racconti lacrimevoli di gente a cui manca il padre, o la madre, o il figlio (ma a tutti loro manca comunque il cervello), quella gente che afferma di averli incontrati in un altro mondo, dove sono felici e non hanno nessun rancore? Insomma, quella gente lì, che fa viaggi dove ci sono tunnel bianchi, oppure si ritrovano in un posto con tutte nuvole?
Ecco, quella gente ha molti amici alla Key. Forse che Key stia per Konferenza Episcopale Ytaliana? Non penso, la dottrina della reincarnazione è contraria alla teologia cristiana, però è divertente che una volta reincarnatosi solo il tizio dai capelli rossi abbia conservato i ricordi della sua battona - questo è quello che ho capito io dal finale, ma ho sicuramente sbagliato: ovviamente il tutto va visto nell'ottica della Legge dell'Amore Universale che governa tutte le cose, la forza del cuore che supera ogni ostacolo e tutte quelle cose là.

Ma vogliamo parlare un po' dei personaggi? (Ehi tu! Non ridere! Ci sono davvero dei personaggi!... o almeno credo). In pratica, il protagonista - è lui il protagonista perché è quello che compare per primo - è la nuova incarnazione di Cristo, sebbene nel proseguo compaia un millantatore che tenti di rubargli il nome. E cioè il suo unico obiettivo è fare del bene al suo prossimo. Per esempio, tu puoi anche chiedergli di farti la sua ragazza, lui acconsentirebbe, magari dicendo che ne hai più bisogno di lui - confessione che lascia spazio a interessanti considerazioni.

Ci sono anche molte ragazze, probabilmente tutte imparentate tra di loro data la straordinaria somiglianza somatica (in Giappone è usanza sposarsi tra parenti), ma questo, si sa, è un classico per la Key. Un consiglio: per distinguerle memorizzate il colore di occhi e capelli, e la cantante no, non è il capo, sono due ragazze diverse.
Degli altri personaggi si deve dire che hanno un ruolo utilissimo: grazie alla loro esistenza il protagonista sarà sicuro di avere degli amici. Questo è il loro ruolo: esistere. E' poco, è vero; ma sapete che TK sa fare il moonwalker?

Infine l'anime propone anche un messaggio abbastanza profondo, e cioè che chi si ribella a Dio, alla fine, è costretto a scomparire; che bisogna accettare tutto ciò che ci capita nella vita; che la vita stessa è un dono meraviglioso, e se la nostra vita è una m***a, allora è una m***a meravigliosa. Il ragionamento vangelico del "nella mia vita tutti mi hanno fatto trenta kancho al giorno, non ho mai avuto una ragazza, quando ho fatto il militare per sbaglio mi sono sparato in un certo posto, alla fine sono morto per sbaglio perché un serial killer mi aveva scambiato per il suo obiettivo, ma sapete una cosa? Io sono contento così! Non voglio niente! Sto bene con questo nulla che ho ricevuto! Ora Dio, per piacere, fammi scomparire!".

Prima di concludere, come non menzionare il tentativo di finale alla "Matrix", con tanto di cyber cospirazione, il quale risulta comprensibile quanto il corano letto da Bossi.

[In un momento di serietà, mi accingo a dire che la realizzazione tecnica dell'anime è impeccabile: il comparto sonoro e quello artistico sono qualcosa di stupefacente. Di solito valuto gli anime metà per il loro comparto tecnico e metà per quello narrativo. Dato che la "storia" è incredibile, assolutamente banale, e tenta di aggrapparsi a temi pseudo-filosofici che altro non sono che campagne di sensibilizzazione, e i personaggi sono tutti dei santi, capaci di sacrificare tutto per gli altri, secondo il mio modesto parere non esiste una storia ma solo alcune "idee" che gli autori vogliono inculcare a suon di lacrime nella testa degli spettatori. In tal caso ho ridotto il range dei voti da 1 a 5; avrei volentieri dato 5, ossia punteggio pieno alla realizzazione tecnica, che merita davvero, nemmeno una sbavatura, sigle comprese, ma il voto è un 4 per il character design delle ragazze troppo simile. Ottimo anime per gli amanti delle trasmissioni di Maria de Filippi e per i bigotti. Tutto sommato da vedere per rifarsi un po' gli occhi e ridere sugli abissi della trama e sul colpo di scena finale con tanto di paradosso spazio-temporale.]