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8.0/10
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Toradora! è una storia d'amore sui generis. Si capisce fin da subito quale sarà il finale. I protagonisti sono stereotipati: tipo sfigatello lui, lolita tsundere durafuori-teneradentro lei. Tutti con dei problemi alle spalle ovviamente. L'ambientazione è quella classica, ossia il liceo giapponese.

Nonostante tutti questi "difetti" non sono riuscito a non apprezzare Toradora! Sin dalla prima puntata nello spettatore si insinua una crescente curiosità verso i protagonisti e le loro vicende, curiosità che mano a mano si tramuterà in un'affezione quasi morbosa. In parole povere, Toradora! ha conservato quella qualità insita nel romanzo da cui è tratto, quella qualità che ogni romanzo di successo deve possedere. Questa qualità consiste nel far innamorare i lettori dei personaggi.

Chi può dubitare di come finisca Toradora!? Praticamente nessuno. Ma chi avrebbe mai immaginato che fosse successo tutto questo, prima di arrivare alla fine? Ancora nessuno. Non si guarda Toradora! per sapere come andrà a finire, ma per capire cosa porterà i fatti da una situazione ad un'altra, come i personaggi si tireranno fuori dalla loro condizione. Lui e lei sono amici, lei ama un altro, lui ama un'altra, tuttavia si capisce che alla fine lei e lui staranno insieme, ma questo come accadrà? Questo è ciò che viene narrato in 25 puntate, perfettamente misurate e scandite con un ritmo di narrazione quasi impeccabile.

Tutto ha un proprio posto, ogni cosa serve a qualcos'altro, ogni personaggio è legato agli altri in maniera convincente, tutte le tessere si incastrano e formano quel grande puzzle che è Toradora!
In un mondo dominato da opere che lasciano sempre più spazio al caos e all'improvvisazione, Toradora! mostra il valore di una serie realizzata senza lasciare nulla al caso, dove si può percepire lo sforzo dell'autore nel plasmare un mondo autonomo, con leggi proprie che sembrino naturali e personaggi che risultino interessanti. In mezzo a tante Romances dove non si fa che mostrare la coppia di turno in varie scenette differenti (alla Lamù, per intenderci), Toradora! ribadisce i capisaldi di ogni narrazione: ostacoli e soluzioni, aiutanti e oppositori, un gioco di contrasti che fa rimanere col fiato sospeso ad ogni nuovo risvolto.

Volendo parlare in termini molto astratti è il gioco della vita quello che mostra Toradora!, una continua complicatio degli eventi, situazioni che diventano sempre più difficili da gestire, avvenimenti che ti faranno pensare "ora che è ciò accaduto, non si può far finta di niente. Ma allora come si andrà avanti d'ora in poi?".

Il tutto è accompagnato da un comparto artistico ottimo (sebbene io trovi qualcosa di strano nei nasi dei personaggi, se visti di tre quarti), che contribuisce maggiormente ad affezionarsi ai characters. Le opening e le ending sono incredibilmente psichedeliche, nel senso che si piazzeranno nelle vostre orecchie e non potrete zittirle neanche volendo. Ottima la colonna sonora, soprattutto i brani al pianoforte; se c'è qualche pianista come me, tra tutti consiglio di studiare il Kotori no Etude, quel piccolo pezzo dall'andamento mozartiano che solitamente accompagna i primi minuti della puntata.

Credo quindi di poter dare un otto pieno a Toradora! Non do più di otto non perché non se lo meriti, ma perché non è il suo obiettivo. Toradora! vuole essere un anime nel senso classico del termine, rispettando tutte le convenzioni del genere senza mai farlo pesare. Se si ha desiderio di sperimentalismo difficilmente lo si apprezzerà. Quest'opera non vuole rivoluzionare o stravolgere niente: vuole tenere lo spettatore incollato allo schermo, lasciandolo con il pensiero di essersi divertito e di non aver perso tempo.