Recensione
"Oreimo" è il degno rappresentante di quel tipo di anime creato e pensato a tavolino per piacere all'otaku medio giapponese stuzzicandone i suoi istinti più bassi e dal punto di vista della sua efficacia meriterebbe 10. Ma l'anime in sé è davvero poca cosa. Tutto, dall'idea ai personaggi, allo svolgimento, è pensato per sollazzare l'Akiba-kei odierno: la sorella minore tsundere che guarda caso si scopre essere appassionata di giochi erotici, mettiamoci pure il tema incestuoso, l'amica d'infanzia, la gotic. Insomma "Oreimo" è una serie impressionante di stereotipi, ma al contrario di serie come "Genshiken Club", che, pur raccontando lo stesso tema, ci ridono sopra e comunque danno degli spunti per riflettere sulla condizione otaku. Su "Oreimo" invece si sprecano situazioni dove gli stereotipi possono esprimersi al proprio massimo e la condizione otaku non è sottoposta a nessuna riflessione, anzi viene mostrato un mondo dove si può essere otaku essendo belli, sportivi e vincenti per far credere che alla fine il mondo dove si vive non è poi così pieno di problemi.
Lo svolgimento della trama è noioso, le situazioni che si vengono a creare non hanno un minimo di mordente, la scena del compleanno con le ragazze vestite da maid parla da sé. Il titolo è un anime buono giusto per farci sopra le doujinshi.
Lo svolgimento della trama è noioso, le situazioni che si vengono a creare non hanno un minimo di mordente, la scena del compleanno con le ragazze vestite da maid parla da sé. Il titolo è un anime buono giusto per farci sopra le doujinshi.