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    "Soredemo machi wa mawatte iru" è uno slice of life di taglio comico, che strizza l'occhio al capostipite di questo genere, "Azumanga Daioh". Come quest'ultimo, riesce sicuramente nell'intento di divertire lo spettatore e ci riesce in primo luogo grazie ai personaggi: in dodici episodi tutti i protagonisti sono caratterizzati e nessuno di essi è inutile o fine a se stesso; è dalla loro interazione che scaturiscono le situazioni comiche. Su tutti1 [ continua a leggere]
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    Quando si recensiscono serie come "Boku wa tomodachi ga suakanai", ci si trova di fronte a un problema metodologico ossia: debbo assegnare un voto a quello che la serie cerca evidentemente di fare, cioè presentare un character design da urlo che possa permettere ampie dosi di fanservice per ogni tipologia di moe; oppure valutare anche cose come profondità della trama, spessore dei personaggi etc. etc.?

    Perché dal primo punto di vista "Haganai"1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Serie molto strana "Hyouka", inizialmente va subito a noia: del resto si presenta con l'ormai solito character design moe-oriented che ha fatto la fortuna della Kyoto Animation (lo studio di produzione dell'anime), un soggetto originale preso da una light novel, un club che si forma quasi per caso, lo studio dei misteri, un protagonista scazzato... Qualcuno ha un déjà-vu? Il pattern che ha così ben funzionato su "la Malinconia di Haruhi Suzumiya1 [ continua a leggere]
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    "Oreimo" è il degno rappresentante di quel tipo di anime creato e pensato a tavolino per piacere all'otaku medio giapponese stuzzicandone i suoi istinti più bassi e dal punto di vista della sua efficacia meriterebbe 10. Ma l'anime in sé è davvero poca cosa. Tutto, dall'idea ai personaggi, allo svolgimento, è pensato per sollazzare l'Akiba-kei odierno: la sorella minore tsundere che guarda caso si scopre essere appassionata di giochi erotici, met1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Ghost Hound è il classico anime che arriva bene fino a un passo dal traguardo e poi si smonta in un solo colpo.
    Il protagonista è in cura da uno psicanalista per via dei suoi ricorrenti sogni notturni dovuti a un trauma infantile, il rapimento suo e di sua sorella; da questo incipit la trama cammina con i tempi giusti svelando i misteri e le storie dei coprotagonisti dell'anime, che s'intrecciano molto bene con quelle del protagonista. I momenti1 [ continua a leggere]
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    Hayao Miyazaki non delude mai. Dopo gli stupendi chiaroscuri della "Citta Incantata" e de "Il Castello Errante di Howl" arriva Ponyo sulla scogliera, un film bello, solare e semplice. Proprio la semplicità è la sua forza, una trama lineare in cui l'amore la fa da padrone, un amore così bello e puro così diretto che quasi mette in imbarazzo chi è adulto infatti saranno 2 bambini a rendersi protagonisti di questa splendida storia: Miyazaki ci narr1 [ continua a leggere]