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Prima di vedere questo titolo avevo già visto solo la serie regolare e il primo film che riprendeva i fatti descritti dalla serie; non ho mai letto, invece il manga. Questa premessa è fondamentale per capire lo spirito con cui mi sono avvicinato a questo 'Gantz - Perfect Answer': esso per me rappresentava, dopo tanto tempo, il primo passo avanti rispetto alla storia che già conoscevo. Ed è stata una delusione terribile. Non so se rispecchi anche l'andamento del manga ma, in tutta sincerità, mi auguro proprio di no.
In questo secondo film l'azione si sposta da uno scenario in cui l'alieno è rappresentato in forme a volte buffe, a volte mistiche e a volte mastodontiche, a uno scenario alla "Matrix" in cui l'alieno assume forma umana un po' come facevano gli agenti del mondo virtuale creato dalle macchine nel film dei fratelli Wachowski; anche i combattimenti seguono un andamento simile. Se ormai dovremo rassegnarci alla presenza di tanti titoli che si ispirano a "The Matrix" - di cui, tra parentesi, sono un grande estimatore anch'io - ciò a cui invece non ci si può rassegnare è la presenza di una trama come questa, piena zeppa di buchi e contraddizioni e che pur prevedendo un finale non spiega un bel niente: tutte le domande che finora erano rimaste senza risposta restano tali a eccezione, forse, di chi fosse il tipo all'interno della sfera nera e quale fosse la sua funzione - ed è una soluzione, ancora una volta alla 'Matrix'. E la cosa divertente sta nel fatto che il titolo parla di una "risposta perfetta": ma a cosa?

Riassumendo il tutto l'impressione che resta allo spettatore è la seguente: lo sceneggiatore dopo una buona intuizione iniziale finisce per restare intrappolato nella sua stessa intuizione. Non sapendo che pesci pigliare decide di scopiazzare "The Matrix" qua e là e proporre un finale in cui sono tutti felici e contenti per accontentare lo spettatore. Ripeto: questa è l'impressione che dà il film, da quello che leggo in giro il manga è molto più complesso rispetto a questa brutta rappresentazione.
Quanto al cast, gli attori ripetono la bella prova fornita con il primo film; in fondo non è mica colpa loro se la sceneggiatura è quella che è. Ottima, in particolare, la prova dell'attore che interpreta il personaggio di Kato, costretto addirittura a sdoppiarsi senza che la recitazione ne risenta troppo.
Per concludere, non mi resta che aggiungere la speranza di una nuova serie animata per questo titolo così famoso e celebrato. Forse un paio di film di un paio d'ore l'uno non sono per loro stessa natura sufficienti per sviluppare tutto il potenziale di un titolo così complesso. Il primo film, in fondo, m'era piaciuto, ma la storia era già stata raccontata dall'anime; il secondo decisamente no.