Recensione
La principessa mononoke
10.0/10
Recensione di subaru_den
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Film d'animazione del 1997, "La Principessa Mononoke" ha segnato in modo significativo la mia adolescenza. L'ho visto la prima volta quando avevo circa 15 anni, e che ci crediate o no, ha dato una bella botta all'essenza "ecologica" che ho ora.
C'è molto da dire su questo film, che rappresenta l'impegno più importante per Miyazaki; il regista aveva, difatti, deciso di lasciare le scene proprio con questa fatica. Il prodotto finale, perciò, è di altissima qualità sia per la sceneggiatura sia per la realizzazione delle animazioni.
Anche questa volta il regista riprende le tematiche del conflitto tra uomo e natura. Ashitaka, principe di un villaggio Emishi viene infettato da un demone, sotto forma di grosso cinghiale, nato dall'odio e dalla sofferenza della foresta. I soldati della Città del Ferro, capitanati dalla loro padrona Eboshi, hanno intenzione di distruggerla per costruire nuove città e industrie. E Mononoke, figlia di una famiglia di lupi, cercherà di fermare questo abominio che sta lentamente mandando nell'oblio la grande foresta. Questa, a grandi linee, la trama.
Il lungo film espone al meglio i messaggi che Miyazaki ha trasmesso negli anni passati (e futuri). La spiritualità, rappresentata in modo esplicito dai demoni e dagli spiriti della foresta, tra cui il Dio Cervo, simbolo di regalità e di grande saggezza, minacciata dalla razionalità dell'uomo. La distruzione della foresta, oltre che una perdita "naturale" di alberi e piante, rappresenta la perdita dei valori spirituali dell'uomo in favore di una nuova umanità vuota e devota al solo denaro e al potere. La soluzione di Miyazaki anche questa volta è data da due giovani, non a caso simboli del futuro, che proveranno a convincere le mentalità degli adulti. Mentalità ormai contaminate dal potere, colpevoli di aver dimenticato il valore della natura e dello spirito.
"La Principessa Mononoke" è un viaggio intenso, non un film da vedere in un pomeriggio di relax. Esso è tra i migliori rappresentanti del cinema d'animazione impegnato, non solo giapponese, che ci interroga sui nostri desideri e sull'importanza di mantenere dentro di noi un senso di responsabilità verso il nostro passato e verso il luogo in cui viviamo, trasmettendo un senso di rispetto per la natura e per la sua straordinaria eternità.
E' uno dei film più belli di sempre, secondo me, senza dubbio tra i più belli d'animazione, realizzato con grandissima cura, ottimi disegni e animazioni fluide. Caratteristiche che completano al meglio una storia significativa come questa.
C'è molto da dire su questo film, che rappresenta l'impegno più importante per Miyazaki; il regista aveva, difatti, deciso di lasciare le scene proprio con questa fatica. Il prodotto finale, perciò, è di altissima qualità sia per la sceneggiatura sia per la realizzazione delle animazioni.
Anche questa volta il regista riprende le tematiche del conflitto tra uomo e natura. Ashitaka, principe di un villaggio Emishi viene infettato da un demone, sotto forma di grosso cinghiale, nato dall'odio e dalla sofferenza della foresta. I soldati della Città del Ferro, capitanati dalla loro padrona Eboshi, hanno intenzione di distruggerla per costruire nuove città e industrie. E Mononoke, figlia di una famiglia di lupi, cercherà di fermare questo abominio che sta lentamente mandando nell'oblio la grande foresta. Questa, a grandi linee, la trama.
Il lungo film espone al meglio i messaggi che Miyazaki ha trasmesso negli anni passati (e futuri). La spiritualità, rappresentata in modo esplicito dai demoni e dagli spiriti della foresta, tra cui il Dio Cervo, simbolo di regalità e di grande saggezza, minacciata dalla razionalità dell'uomo. La distruzione della foresta, oltre che una perdita "naturale" di alberi e piante, rappresenta la perdita dei valori spirituali dell'uomo in favore di una nuova umanità vuota e devota al solo denaro e al potere. La soluzione di Miyazaki anche questa volta è data da due giovani, non a caso simboli del futuro, che proveranno a convincere le mentalità degli adulti. Mentalità ormai contaminate dal potere, colpevoli di aver dimenticato il valore della natura e dello spirito.
"La Principessa Mononoke" è un viaggio intenso, non un film da vedere in un pomeriggio di relax. Esso è tra i migliori rappresentanti del cinema d'animazione impegnato, non solo giapponese, che ci interroga sui nostri desideri e sull'importanza di mantenere dentro di noi un senso di responsabilità verso il nostro passato e verso il luogo in cui viviamo, trasmettendo un senso di rispetto per la natura e per la sua straordinaria eternità.
E' uno dei film più belli di sempre, secondo me, senza dubbio tra i più belli d'animazione, realizzato con grandissima cura, ottimi disegni e animazioni fluide. Caratteristiche che completano al meglio una storia significativa come questa.