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Da molti accomunato a "La tigre e il dragone", vuoi per il cast, vuoi perché ricco di combattimenti e arti marziali, "La foresta dei pugnali volanti" in realtà è molto differente dal suo predecessore in quanto, ad eccezione degli improbabili lanci di coltello, non presenta scontri che violano le leggi della fisica ma, seppur molto particolari, i duelli si presentano decisamente normali. Chi ha visto questo film nel ricordo dei "balzi prodigiosi" de "La tigre e il dragone" ne sarà rimasto inevitabilmente deluso; chi invece ne ha amato, come il sottoscritto, la vena romantica e malinconica su cui era imperniato, non può che restare soddisfatto dalla visione di questo film, in cui a farla da padrona sono la bellezza cromatica e, appunto, l'intreccio sentimentale nato fra i tre protagonisti nello scenario di una Cina sull'orlo della guerra civile.
L'attrice protagonista Zhang Ziyi (che è, lo ammetto, il motivo principale per cui ho guardato questo film) dà un'altra superba prova di se; la sua interpretazione è pressoché perfetta e trova la sua massima espressione nella scena del "passo dell'eco danzante", in cui si produce in un ballo fatto di nastri e tamburi la cui visione vale da solo il prezzo del biglietto.
Nel caso, però, foste più esigenti di me e non vi accontentate di un semplice "balletto" per ritenervi appagati trovereste comunque moltissimi elementi da cui trarre soddisfazione. In primis, la fotografia, davvero superba. Anche dalle poche foto riprodotte su questo sito se ne intuisce la bellezza: si tratta di un continuo susseguirsi di affreschi, caratterizzati da un vero e proprio bombardamento di colori, che io ho trovato davvero incantevoli.
Anche la trama, almeno per chi non storce il naso di fronte a storie spiccatamente orientali, troverà parecchi estimatori: gli intrighi sentimentali e politici che caratterizzano l'azione hanno il solo difetto di voler, forse, sbalordire troppo lo spettatore ma nella sostanza sono ben congegnati e capaci di mantenere incollato allo schermo lo spettatore per tutta la durata del film (decisamente più lungo de "La tigre e il dragone").
In definitiva il mio commento è sicuramente "positivissimo": "La foresta dei pugnali volanti" è un film che può essere considerato un mix tra lotta, arte e sentimenti impreziosita dalla presenza di una Zhang Ziyi la cui bellezza e la cui bravura costituisce un surplus capace di trasformare un bel film in un film da vedere assolutamente. Consigliatissimo.