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7.0/10
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Ho visto questo film su consiglio (oddio, in realtà è stata un'imposizione vera e propria) di un altro utente di questo sito. Prima di cominciarne la visione mi è stato detto che è parte di una trilogia molto famosa e che avrei dovuto vedere anche gli altri due titoli per comprenderne appieno il senso. In realtà, anche a causa delle vacanze di Natale che mi hanno reso piuttosto pigro in questo senso, non ho avuto alcuna voglia di informarmi meglio né tanto meno posso garantire il fatto che visionerò anche gli altri due film (nella speranza che l'utente di cui sopra non legga questa recensione e non mi obblighi a farlo!). Quindi non aspettatevi da questa recensione una disamina esaustiva sul cinema coreano e simili ma una semplice valutazione su un film visto senza farmi troppe paranoie.
Faccio notare che questa premessa è stata resa necessaria solo per confessare la mia scarsissima conoscenza della materia e non perché ritengo questo "Lady Vendetta" un film brutto; al contrario devo confermare l'ottima impressione che altri hanno avuto prima di me.
Un breve accenno alla trama: rimasta incinta e senza il sostegno della propria famiglia, la giovanissima Guem-ja chiede aiuto ad un suo vecchio insegnante. Costui, però, si rivelerà essere un rapitore di bambini e riuscirà a coinvolgere la fanciulla in uno di questi misfatti. Il tutto, però, finirà con la morte del bambino rapito e, per evitare che il suo neonato faccia la stessa fine, Guem-ja confesserà il crimine commesso, invece, dall'uomo. Ma, così come si può intuire dal titolo del film, la ragazza non è un tipo che non cova rancore e già durante gli anni passati in carcere comincerà a stringere legami con una serie di persone che si riveleranno molto utili quando si tratterà di mettere in atto la sua vendetta.
Di fronte ad un crimine efferato cos'è più opportuno fare, consegnare il colpevole alle autorità o cedere alla tentazione di farsi giustizia da soli? E' questo il principale interrogativo che scaturisce dalla visione di quest'opera ed è una delle domande che da sempre tormentano chi si è vittima di un torto più o meno grave. Questo film non arriverà ad una risposta in quanto la vendetta di Guem-ja non sarà per lei motivo di conforto nè riuscirà a ridarle la vita che ormai aveva irrimediabilmente perso. La toccante scena finale, nella quale la ragazza esprime il suo disperato bisogno di rinascita e redenzione esprime perfettamente lo stato della sua anima, non più candida come la neve ma irrimediabilmente sporcata dagli eventi; e sebbene il suo desiderio di ripulirsi viene espresso in modo quasi drammatico, attraverso un simbolismo allo stesso tempo semplice ma profondo, allo spettatore resta l'impressione che ciò non sarà più possibile.
In definitiva, la mia impressione su questo film è molto buona. A impedire una valutazione ancora migliore sono la presenza di una serie di eventi che al sottoscritto sono sembrati un pò forzati. Un esempio: i miei genitori mi ripudiano, il padre di mio figlio è un ragazzino, a chi potrei mai chiedere aiuto? A chi, in verità, non saprei dirlo ma certo non ad un mio vecchio insegnante che a malapena si ricorda di me e con cui non ho mai avuto grandi rapporti se non una vaghissima simpatia.
Nonostante queste forzature, "Lady Vendetta" resta un film interessantissimo per cui mi sento di consigliarlo vivamente, specie a coloro ai quali piacciono le storie che usano le miserie della società e la violenza per indurre lo spettatore a interrogarsi relativamente a temi su cui non si riesce a distinguere il confine che divide il buonismo da ciò che è veramente giusto.