Recensione
"Ken il guerriero - La leggenda di Toki" è il quarto capitolo dell'opera "Ken il Guerriero - La leggenda" ed il secondo OAV realizzato dopo il film "la Leggenda di Raoul", ma che ripercorre cronologicamente gli eventi avvenuti prima di quest'ultimo, approfondendo la trama generale dell'intera opera.
Con l'OAV de "La leggenda di Julia" e il film "La leggenda di Raoul" avevo avvertito un calo e iniziato a perdere così un po' di fiducia nell'intero progetto di rivisitazione della serie classica ma, dopo la visione di questo nuovo OAV, sono rimasto soddisfatto dal prodotto finale, il quale riesce a rialzare il livello di questa pentalogia dopo due capitoli, per me, non molto brillanti.
La storia ripercorre le vicende legate a Toki, un personaggio molto apprezzato e amato dai fan di questo titolo, e lo fa in maniera molto piacevole e con alcuni momenti emozionanti, mostrandoci un buon combattimento sul finale che, pero', rimane sempre meno entusiasmante rispetto ai combattimenti che mi sono ritrovato a leggere nel manga.
Questo nuovo capitolo, da quanto ho potuto vedere, ha saputo dare un particolare fascino al personaggio di Toki, donandogli praticamente un carisma da vero missionario che, mettendo da parte la sua malattia e utilizzando la sua conoscenza degli Tsubo per fare il bene del prossimo, ha deciso di assistere i malati di questo mondo post-atomico, caduto vittima della follia e della violenza umana. Toki risulta cosi una figura benevola, diversa dalle altre e che strizza l'occhio, almeno per me, alla filosofia cristiana, ma ovviamente è solo un'impressione personalissima.
In pratica, assisteremo ad una storia particolare con dei forti valori di fondo e che non vuole concentrarsi sui combattimenti, ma specialmente e unicamente sulla figura di Toki, donandogli ampio spazio e caratterizzandolo per bene grazie a riusciti flash-back inediti e non.
Devo dire che, a differenza dell'OAV dedicato a Julia, questo vanta un livello tecnico paragonabile a quello visto nei due film precedenti, superandolo. Il chara-design è stato reso molto più vicino al tratto del talentuoso Tetsuo Hara, distaccandosi da quello visto nel resto della pentalogia, ed è privo di cali qualitativi e di dettaglio durante le scene movimentate o nelle inquadrature a campo lungo: un problema ricorrente nei primi tre capitoli. Insomma, un design che mi è molto piaciuto, poiché l'ho trovato molto più vicino all'originale e sopratutto più curato.
Le animazioni si sono dimostrate molto buone e forse anche migliori di quanto ho visto in precedenza.
Le OST continuano ad essere ottime e sempre adatte alla vicenda narrata, rappresentando uno dei punti positivi dell'intera produzione.
In pratica, ci ritroviamo davanti ad un ottimo livello tecnico che, sono certo, non deluderà gli appassionati di Kenshiro.
Ritornando sul doppiaggio italiano, questo è rimasto invariato anzi, potremmo gustarci maggiormente le notevoli doti del bravissimo Ivo De Palma che saprà ben caratterizzare il personaggio di Toki. Lorenzo Scattorin, come richiesto dal copione, si sentirà meno del solito riconfermandosi comunque come un ottimo Kenshiro; mentre Dario Oppido continuerà a donare una forte impronta sul personaggio di Raoul.
Quindi ci si ritrova di fronte a un OAV molto piacevole che sa essere emozionante e che, a differenza dei due ultimi capitoli, non annoia apparendo più riuscito e fluido nella narrazione e nell'ambientazione, la quale non sembra essere lo sfondo di un mondo medioevale, rischiando di andare in contrasto con quanto visto nel manga, bensì rappresenta un mondo che è stato sconvolto da una terribile guerra nucleare rimanendo, in tal modo, più fedele alla contro-parte cartacea.
Insomma, un buon prodotto che consiglio.
Con l'OAV de "La leggenda di Julia" e il film "La leggenda di Raoul" avevo avvertito un calo e iniziato a perdere così un po' di fiducia nell'intero progetto di rivisitazione della serie classica ma, dopo la visione di questo nuovo OAV, sono rimasto soddisfatto dal prodotto finale, il quale riesce a rialzare il livello di questa pentalogia dopo due capitoli, per me, non molto brillanti.
La storia ripercorre le vicende legate a Toki, un personaggio molto apprezzato e amato dai fan di questo titolo, e lo fa in maniera molto piacevole e con alcuni momenti emozionanti, mostrandoci un buon combattimento sul finale che, pero', rimane sempre meno entusiasmante rispetto ai combattimenti che mi sono ritrovato a leggere nel manga.
Questo nuovo capitolo, da quanto ho potuto vedere, ha saputo dare un particolare fascino al personaggio di Toki, donandogli praticamente un carisma da vero missionario che, mettendo da parte la sua malattia e utilizzando la sua conoscenza degli Tsubo per fare il bene del prossimo, ha deciso di assistere i malati di questo mondo post-atomico, caduto vittima della follia e della violenza umana. Toki risulta cosi una figura benevola, diversa dalle altre e che strizza l'occhio, almeno per me, alla filosofia cristiana, ma ovviamente è solo un'impressione personalissima.
In pratica, assisteremo ad una storia particolare con dei forti valori di fondo e che non vuole concentrarsi sui combattimenti, ma specialmente e unicamente sulla figura di Toki, donandogli ampio spazio e caratterizzandolo per bene grazie a riusciti flash-back inediti e non.
Devo dire che, a differenza dell'OAV dedicato a Julia, questo vanta un livello tecnico paragonabile a quello visto nei due film precedenti, superandolo. Il chara-design è stato reso molto più vicino al tratto del talentuoso Tetsuo Hara, distaccandosi da quello visto nel resto della pentalogia, ed è privo di cali qualitativi e di dettaglio durante le scene movimentate o nelle inquadrature a campo lungo: un problema ricorrente nei primi tre capitoli. Insomma, un design che mi è molto piaciuto, poiché l'ho trovato molto più vicino all'originale e sopratutto più curato.
Le animazioni si sono dimostrate molto buone e forse anche migliori di quanto ho visto in precedenza.
Le OST continuano ad essere ottime e sempre adatte alla vicenda narrata, rappresentando uno dei punti positivi dell'intera produzione.
In pratica, ci ritroviamo davanti ad un ottimo livello tecnico che, sono certo, non deluderà gli appassionati di Kenshiro.
Ritornando sul doppiaggio italiano, questo è rimasto invariato anzi, potremmo gustarci maggiormente le notevoli doti del bravissimo Ivo De Palma che saprà ben caratterizzare il personaggio di Toki. Lorenzo Scattorin, come richiesto dal copione, si sentirà meno del solito riconfermandosi comunque come un ottimo Kenshiro; mentre Dario Oppido continuerà a donare una forte impronta sul personaggio di Raoul.
Quindi ci si ritrova di fronte a un OAV molto piacevole che sa essere emozionante e che, a differenza dei due ultimi capitoli, non annoia apparendo più riuscito e fluido nella narrazione e nell'ambientazione, la quale non sembra essere lo sfondo di un mondo medioevale, rischiando di andare in contrasto con quanto visto nel manga, bensì rappresenta un mondo che è stato sconvolto da una terribile guerra nucleare rimanendo, in tal modo, più fedele alla contro-parte cartacea.
Insomma, un buon prodotto che consiglio.