Recensione
"Ken il guerriero - La leggenda del vero Salvatore" è l'ultimo capitolo della pentalogia ed il terzo film uscito nelle sale giapponesi nel 2008 e giuntoci in Italia nell'estate 2011, sempre al cinema.
Dopo ben quattro capitoli eccoci alla fine di un lungo percorso che mi porta a sperare, almeno per il futuro, ad una nuova serie anime rifatta completamente da zero con le tecniche più avanzate, a differenza della serie del 1984 che ho trovato pessima.
A parte questa mia personale speranza, devo dire che quest'ultimo film mi è piaciuto, anche se privo di momenti toccanti e proprio emozionanti, pero' risulta ugualmente ottimo, a mio parere.
Qui ci viene presentata una storia completamente inedita che si prende la responsabilità - e che responsabilità - di fare da prologo ad un'opera intramontabile e veramente immortale che ha saputo segnare intere generazioni, continuando a rimanere ricordo vivo anche dopo trentanni dalla sua nascita. Fortunatamente, seconde me, il film è riuscito nel suo intento, mostrandoci come Ken sia divenuto quello che abbiamo conosciuto nella storia classica e come fosse predestinato a divenire un Salvatore. Quest'ultimo, in questo film, apparirà in maniera quasi inedita, difatti ho visto un Kenshiro molto più umano, prostrato dalle crudeli e gravi ferite inflittogli da Shin, moribondo e più debole di quanto io abbia letto nel manga. Questo aspetto, maggiormente vulnerabile e - per l'appunto - umano, che si è voluto conferire all'uomo dalle sette cicatrici, l'ho personalmente apprezzato, poiché diversifica il personaggio da quello che si è visto non solo in questa pentalogia ma anche, come detto, nel manga di Buronson e Tetsuo Hara. Non solo: la pellicola fa capire profondamente il destino di Kenshiro dipingendolo a tutti gli effetti come un dio della morte e un giustiziere che, andando forse contro alcuni principi, utilizza la violenza per debellare i violenti, quindi: violenza contro violenza. Una giustizia, questa, non da tutti apprezzabile, ma almeno ci fa comprendere che quella che si vede nel corso della storia non è mera violenza gratuita, bensì una violenza compiuta per il bene del prossimo, facendosi cosi carico della tristezza e dolore di tali ed estreme azioni.
Per quanto riguarda proprio l'azione, il film non donerà molti combattimenti, concentrati per lo più verso la fine, e forse questo è un punto debole, specialmente per chi vorrebbe vedere tante mazzate. Comunque sia questi sono stati ben realizzati, anche se lo scontro contro il nemico finale è stato, per me, troppo sbrigativo, però devo dire che il film risulta piacevole, anche senza un azione eccessiva, non facendomi pesare questa pochezza nei combattimenti.
Quindi, un film ben scritto e ben diretto che sa donare finalmente qualcosa di totalmente nuovo sull'universo di "Ken il Guerriero" testimoniando, ancora una volta, la sua profondità e il fatto che non sia un titolo che si limita solo a mostrare combattimenti e violenza, ma c'è anche dell'altro.
La parte tecnica è stata realizzata in maniera quasi ottimale e il chara-design - che mi è piaciuto molto - è rimasto nello stile di quello utilizzato nell'OAV "La leggenda di Toki", con la stessa cura nei dettagli.
Le animazioni mi sono apparse anch'esse ottime e le OST risultano sempre azzeccate. Ovviamente essendo l'ultimo film ed appartenendo al 2008, è ovvio che il tutto si sia stato raffinato e migliorato rispetto ai passati capitoli, ma è sempre un ottimo risultato, secondo me.
Per quanto riguarda il doppiaggio italiano, questo ha concluso splendidamente il suo percorso e potremmo sentire un Lorenzo Scattorin ancora più in forma di quanto visto fino al capitolo precedente, senza contare gli altri doppiatori: tutti hanno svolto un lavoro con i fiocchi, fino all'ultimo.
Un adattamento fedele e senza alcuna censura hanno permesso inoltre di gustarci questi film e OAV in modo ottimale e, grazie al talento aggiunto dei nostri doppiatori, non sento minimamente il bisogno di doverli rivedere nella versione originale giapponese.
Questo è, dunque, il capitolo conclusivo di un progetto che non da tutti i fan è stato apprezzato, volendosi forse rinchiudere troppo ostinatamente nel passato rinnegando eccessivamente il nuovo - un atteggiamento, per me, non molto positivo -, ma, nonostante quanto venga detto da alcuni, ritengo che sia stato fatto un lavoro niente male, creando un ultimo film che riesce a concludere degnamente questa pentalogia e a superare, almeno nei miei confronti, il secondo film "La leggenda di Raoul".
Adesso si spera venga realizzato qualche altro progetto animato, forse dedicato alla dimenticata seconda serie. Speriamo in bene, ma sono certo che qualche altro prodotto arriverà.
In definitiva, per l'importanza di questo film, per la sua resa e la sua effettiva riuscita, il mio voto è un 8 pieno. Consigliato.
Dopo ben quattro capitoli eccoci alla fine di un lungo percorso che mi porta a sperare, almeno per il futuro, ad una nuova serie anime rifatta completamente da zero con le tecniche più avanzate, a differenza della serie del 1984 che ho trovato pessima.
A parte questa mia personale speranza, devo dire che quest'ultimo film mi è piaciuto, anche se privo di momenti toccanti e proprio emozionanti, pero' risulta ugualmente ottimo, a mio parere.
Qui ci viene presentata una storia completamente inedita che si prende la responsabilità - e che responsabilità - di fare da prologo ad un'opera intramontabile e veramente immortale che ha saputo segnare intere generazioni, continuando a rimanere ricordo vivo anche dopo trentanni dalla sua nascita. Fortunatamente, seconde me, il film è riuscito nel suo intento, mostrandoci come Ken sia divenuto quello che abbiamo conosciuto nella storia classica e come fosse predestinato a divenire un Salvatore. Quest'ultimo, in questo film, apparirà in maniera quasi inedita, difatti ho visto un Kenshiro molto più umano, prostrato dalle crudeli e gravi ferite inflittogli da Shin, moribondo e più debole di quanto io abbia letto nel manga. Questo aspetto, maggiormente vulnerabile e - per l'appunto - umano, che si è voluto conferire all'uomo dalle sette cicatrici, l'ho personalmente apprezzato, poiché diversifica il personaggio da quello che si è visto non solo in questa pentalogia ma anche, come detto, nel manga di Buronson e Tetsuo Hara. Non solo: la pellicola fa capire profondamente il destino di Kenshiro dipingendolo a tutti gli effetti come un dio della morte e un giustiziere che, andando forse contro alcuni principi, utilizza la violenza per debellare i violenti, quindi: violenza contro violenza. Una giustizia, questa, non da tutti apprezzabile, ma almeno ci fa comprendere che quella che si vede nel corso della storia non è mera violenza gratuita, bensì una violenza compiuta per il bene del prossimo, facendosi cosi carico della tristezza e dolore di tali ed estreme azioni.
Per quanto riguarda proprio l'azione, il film non donerà molti combattimenti, concentrati per lo più verso la fine, e forse questo è un punto debole, specialmente per chi vorrebbe vedere tante mazzate. Comunque sia questi sono stati ben realizzati, anche se lo scontro contro il nemico finale è stato, per me, troppo sbrigativo, però devo dire che il film risulta piacevole, anche senza un azione eccessiva, non facendomi pesare questa pochezza nei combattimenti.
Quindi, un film ben scritto e ben diretto che sa donare finalmente qualcosa di totalmente nuovo sull'universo di "Ken il Guerriero" testimoniando, ancora una volta, la sua profondità e il fatto che non sia un titolo che si limita solo a mostrare combattimenti e violenza, ma c'è anche dell'altro.
La parte tecnica è stata realizzata in maniera quasi ottimale e il chara-design - che mi è piaciuto molto - è rimasto nello stile di quello utilizzato nell'OAV "La leggenda di Toki", con la stessa cura nei dettagli.
Le animazioni mi sono apparse anch'esse ottime e le OST risultano sempre azzeccate. Ovviamente essendo l'ultimo film ed appartenendo al 2008, è ovvio che il tutto si sia stato raffinato e migliorato rispetto ai passati capitoli, ma è sempre un ottimo risultato, secondo me.
Per quanto riguarda il doppiaggio italiano, questo ha concluso splendidamente il suo percorso e potremmo sentire un Lorenzo Scattorin ancora più in forma di quanto visto fino al capitolo precedente, senza contare gli altri doppiatori: tutti hanno svolto un lavoro con i fiocchi, fino all'ultimo.
Un adattamento fedele e senza alcuna censura hanno permesso inoltre di gustarci questi film e OAV in modo ottimale e, grazie al talento aggiunto dei nostri doppiatori, non sento minimamente il bisogno di doverli rivedere nella versione originale giapponese.
Questo è, dunque, il capitolo conclusivo di un progetto che non da tutti i fan è stato apprezzato, volendosi forse rinchiudere troppo ostinatamente nel passato rinnegando eccessivamente il nuovo - un atteggiamento, per me, non molto positivo -, ma, nonostante quanto venga detto da alcuni, ritengo che sia stato fatto un lavoro niente male, creando un ultimo film che riesce a concludere degnamente questa pentalogia e a superare, almeno nei miei confronti, il secondo film "La leggenda di Raoul".
Adesso si spera venga realizzato qualche altro progetto animato, forse dedicato alla dimenticata seconda serie. Speriamo in bene, ma sono certo che qualche altro prodotto arriverà.
In definitiva, per l'importanza di questo film, per la sua resa e la sua effettiva riuscita, il mio voto è un 8 pieno. Consigliato.