Recensione
Hiiro no Kakera
10.0/10
Non posso che darvi un feedback totalmente positivo di questo anime. Hiiro no Kakera è stato forse il primo fansub che io abbia mai visto e sono tutt'ora innamorata della sigla. Non ricordo come lo scoprii, ma me ne innamorai a primo sguardo.
Il design dei personaggi è a dir poco magnifico, sorvolando, purtroppo, sulla protagonista, su cui avrò modo di ritornare più avanti. La caratterizzazione, forse all'inizio fin troppo evidente (il tenebroso, il saggio, il silenzioso, il timido etc.) va con il corso della serie sfumando, man mano che si conoscono di più i personaggi, stroncando l'effetto stereotipo. Il quadro si conclude alla grande nella seconda serie, ma non è di questo che parliamo.
Hiiro no Kakera è un reverse-harem, sì, ma forse uno dei più moderati. Non tutti quanti sembrano cadere ai piedi della principessa, e si ha una distinzione fra simpatia e amore. Per una volta, non tutti i bellocci ai piedi della sfigata prescelta di turno.
La storia inizia con l'arrivo di Tamaki, che dovrà trasferirsi dalla nonna. Subito, un incontro con una strana creatura sfocia in un combattimento, da cui lei viene salvata da Takuma, il primo delle cinque guardie del corpo che la proteggeranno, in quanto principessa Tamayori.
Il primo e unico grande difetto della storia è la protagonista, inutile quanto determinata a essere utile, cosa in cui fallisce ripetutamente e vistosamente, cacciando sempre le sue guardie del corpo nei guai perchè insiste a seguirli in combattimenti in cui il suo unico scopo è farsi proteggere. Si può dire, senza nulla togliere alla storia, che lei è stata inserita solo come elemento scatenante e poi doveva starsene il più possibile in disparte.
Ma per fortuna, risulta inutile e non dannosa. (Anche se i suoi monologhi sono persino troppo frequenti). In questo anime, una volta tanto, abbiamo dei malvagi a cui fare tanto di cappello. Non i soliti che danno difficoltà per un po' e vengono sconfitti, ma anzi, esattamente il contrario. Le battaglie sono interessanti e movimentate, e piano piano, nel suo piccolo, anche Tamaki inizia a fare qualcosa. Anche se, fino alla seconda serie, questo qualcosa rare volte è qualcosa più che parole.
Battaglie coinvolgenti, una trama interessante, un intreccio romantico, dei cattivi più che ottimi e un colpo di scena che non vi rivelerò... e se non è abbastanza, la seconda serie è ancora meglio, ve lo garantisco!
Il design dei personaggi è a dir poco magnifico, sorvolando, purtroppo, sulla protagonista, su cui avrò modo di ritornare più avanti. La caratterizzazione, forse all'inizio fin troppo evidente (il tenebroso, il saggio, il silenzioso, il timido etc.) va con il corso della serie sfumando, man mano che si conoscono di più i personaggi, stroncando l'effetto stereotipo. Il quadro si conclude alla grande nella seconda serie, ma non è di questo che parliamo.
Hiiro no Kakera è un reverse-harem, sì, ma forse uno dei più moderati. Non tutti quanti sembrano cadere ai piedi della principessa, e si ha una distinzione fra simpatia e amore. Per una volta, non tutti i bellocci ai piedi della sfigata prescelta di turno.
La storia inizia con l'arrivo di Tamaki, che dovrà trasferirsi dalla nonna. Subito, un incontro con una strana creatura sfocia in un combattimento, da cui lei viene salvata da Takuma, il primo delle cinque guardie del corpo che la proteggeranno, in quanto principessa Tamayori.
Il primo e unico grande difetto della storia è la protagonista, inutile quanto determinata a essere utile, cosa in cui fallisce ripetutamente e vistosamente, cacciando sempre le sue guardie del corpo nei guai perchè insiste a seguirli in combattimenti in cui il suo unico scopo è farsi proteggere. Si può dire, senza nulla togliere alla storia, che lei è stata inserita solo come elemento scatenante e poi doveva starsene il più possibile in disparte.
Ma per fortuna, risulta inutile e non dannosa. (Anche se i suoi monologhi sono persino troppo frequenti). In questo anime, una volta tanto, abbiamo dei malvagi a cui fare tanto di cappello. Non i soliti che danno difficoltà per un po' e vengono sconfitti, ma anzi, esattamente il contrario. Le battaglie sono interessanti e movimentate, e piano piano, nel suo piccolo, anche Tamaki inizia a fare qualcosa. Anche se, fino alla seconda serie, questo qualcosa rare volte è qualcosa più che parole.
Battaglie coinvolgenti, una trama interessante, un intreccio romantico, dei cattivi più che ottimi e un colpo di scena che non vi rivelerò... e se non è abbastanza, la seconda serie è ancora meglio, ve lo garantisco!