Recensione
Usagi Drop
9.0/10
Questo è un anime dedicato sopratutto a una fascia di pubblico matura, che fa notare come crescere significhi prendere delle responsabilità e come la presenza di un piccolo (piccola, in questo caso) possa cambiare in meglio la vita di un uomo solitario e in carriera.
A parte la relazione di parentela che c'è fra Daikichi e Rin, visto che, nonostante il paradosso delle età, lei è la zia di lui e la piccola chiama il padre "nonno" (come fa Daikichi), si crea un rapporto di quasi dipendenza, visto che la bambina ha bisogno di un tutore e Daikichi invece scopre un mondo nuovo fatto non di lavoro ma di famiglia. Al proposito, lui, in varie occasioni, si pone, in maniera sensibile, la domanda su "chi sta crescendo chi", in una forma che trova più risposte.
Più di altri anime, inoltre, qui trovo uno spaccato della società giapponese in cui forse sono esposti e forse anche criticati alcuni modi di essere e di vivere. Mi riferisco soprattutto al fatto che nessuno in famiglia, all'inizio, volesse prendersi cura di Rin, perché la bambina, frutto di una relazione in tarda età del nonno, avrebbe portato vergogna alla famiglia che se ne fosse occupata (?!), al rapporto ossessivo con il lavoro sia dal punto di vista della madre reale di Rin che della necessità (tipica giapponese) di dover domandare un declassamento, perché è tanto difficile coniugare esigenze familiari e lavorative (questo appare in due casi), o al bere con i colleghi nel dopo lavoro rinunciando al tempo in famiglia.
Oltre a questi aspetti emerge la personalità di Daikichi, che in un impulso di generosità si offre per un compito inatteso e che riesce a svolgere in maniera impeccabile. L'altro personaggio è Rin, di cui si segue l'evoluzione e di cui si nutre istintiva simpatia sia per la vicenda umana sia per il carattere sia per un abile disegno. Altri personaggi sono Haruko con bambina, la madre di Daikichi che, seppur tradizionalista all'inizio, si comporta da nonna amorevole, e Kazumi (sorella di Daichiki), ancora acerba per una vita di responsabilità. Al di fuori della famiglia di origine, tanto importante è Kouki con la mamma, che rappresenta uno specchio di Daichiki al femminile e si pone come personaggio tanto positivo e riflessivo. Sicuramente, ma non ultima per importanza, la madre vera di Rin, che viene raffigurata con una difficile personalità, a volte come una ragazza inesperta, impaurita e inadeguata, a volte come una icona del superlavoro (tipico giapponese), ma con vari dubbi e probabilmente sensi di pentimento per il comportamento tenuto nei confronti della figlia.
Nelle puntate si nota la crescita personale di entrambi, intesa come crescita di età anagrafica da uno stato puramente infantile in avanti e crescita come comprensione e gestione delle problematiche familiari; tutto ciò passa in vari momenti della vita dei bambini: l'asilo, le elementari, i primi amichetti (Kouki), i denti da latte, l'albero... Probabilmente le prime puntate sono quelle più interessanti, perché è proprio qui che lo spettatore scopre come nasce e si modifica il rapporto un po' casuale fra queste due persone che vivono assieme un po' per necessità e senso di responsabilità all'inizio, e tanto per scelta in seguito.
Un anime molto profondo con tematiche di vita e di riflessione.
Indovinatissimi i colori tenui che creano tenerezza e tranquillità.
Forse, chi lo sa, mi ero costruito una fine leggermente diversa, e in questo sono rimasto un po' interdetto (forse il finale lascia spiragli per serie future?), ma un anime visto quasi tutto di fila (questione di gigabyte da non superare...) che ha lasciato una immagine toccante, positiva e di serenità diffusa.
A parte la relazione di parentela che c'è fra Daikichi e Rin, visto che, nonostante il paradosso delle età, lei è la zia di lui e la piccola chiama il padre "nonno" (come fa Daikichi), si crea un rapporto di quasi dipendenza, visto che la bambina ha bisogno di un tutore e Daikichi invece scopre un mondo nuovo fatto non di lavoro ma di famiglia. Al proposito, lui, in varie occasioni, si pone, in maniera sensibile, la domanda su "chi sta crescendo chi", in una forma che trova più risposte.
Più di altri anime, inoltre, qui trovo uno spaccato della società giapponese in cui forse sono esposti e forse anche criticati alcuni modi di essere e di vivere. Mi riferisco soprattutto al fatto che nessuno in famiglia, all'inizio, volesse prendersi cura di Rin, perché la bambina, frutto di una relazione in tarda età del nonno, avrebbe portato vergogna alla famiglia che se ne fosse occupata (?!), al rapporto ossessivo con il lavoro sia dal punto di vista della madre reale di Rin che della necessità (tipica giapponese) di dover domandare un declassamento, perché è tanto difficile coniugare esigenze familiari e lavorative (questo appare in due casi), o al bere con i colleghi nel dopo lavoro rinunciando al tempo in famiglia.
Oltre a questi aspetti emerge la personalità di Daikichi, che in un impulso di generosità si offre per un compito inatteso e che riesce a svolgere in maniera impeccabile. L'altro personaggio è Rin, di cui si segue l'evoluzione e di cui si nutre istintiva simpatia sia per la vicenda umana sia per il carattere sia per un abile disegno. Altri personaggi sono Haruko con bambina, la madre di Daikichi che, seppur tradizionalista all'inizio, si comporta da nonna amorevole, e Kazumi (sorella di Daichiki), ancora acerba per una vita di responsabilità. Al di fuori della famiglia di origine, tanto importante è Kouki con la mamma, che rappresenta uno specchio di Daichiki al femminile e si pone come personaggio tanto positivo e riflessivo. Sicuramente, ma non ultima per importanza, la madre vera di Rin, che viene raffigurata con una difficile personalità, a volte come una ragazza inesperta, impaurita e inadeguata, a volte come una icona del superlavoro (tipico giapponese), ma con vari dubbi e probabilmente sensi di pentimento per il comportamento tenuto nei confronti della figlia.
Nelle puntate si nota la crescita personale di entrambi, intesa come crescita di età anagrafica da uno stato puramente infantile in avanti e crescita come comprensione e gestione delle problematiche familiari; tutto ciò passa in vari momenti della vita dei bambini: l'asilo, le elementari, i primi amichetti (Kouki), i denti da latte, l'albero... Probabilmente le prime puntate sono quelle più interessanti, perché è proprio qui che lo spettatore scopre come nasce e si modifica il rapporto un po' casuale fra queste due persone che vivono assieme un po' per necessità e senso di responsabilità all'inizio, e tanto per scelta in seguito.
Un anime molto profondo con tematiche di vita e di riflessione.
Indovinatissimi i colori tenui che creano tenerezza e tranquillità.
Forse, chi lo sa, mi ero costruito una fine leggermente diversa, e in questo sono rimasto un po' interdetto (forse il finale lascia spiragli per serie future?), ma un anime visto quasi tutto di fila (questione di gigabyte da non superare...) che ha lasciato una immagine toccante, positiva e di serenità diffusa.