Recensione
Bakemonogatari
10.0/10
Recensione di sarchiapon
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Non è molto facile spiegare perchè abbia dato 10 a quest'anime. E' vero che, tecnicamente, è un harem. E' vero che c'è lo stereotipo del ragazzo cavaliere in armatura splendente che accorre laddove c'è una donzella in pericolo, e si ritrova quindi con uno stuolo di potenziali pretendenti dietro. E' vero che tutti quelli schermi colorati d'inframezzo dopo un pò stancano, e alla meno peggio è come se non ci fossero. E' vero che non tutti gli episodi sono eccelsi.
Ma è anche vero che non tutto questo è del tutto vero. Non è un harem come ci si aspetterebbe di solito. Non tutte le donzelle stanno li a sbavare per il protagonista. C'è più di un motivo se quest'ultimo si sente in dovere di intervenire quando le donzelle si ritrovano nei guai con spiriti e possessioni varie (il tema centrale dell'anime). La grafica è qualcosa di più che semplice sperimentalismo, e gli episodi non eccelsi, alla fine fin, sono solo due, già fatti notare da altri nelle precedenti recensioni.
Ma anche aldilà di tutto ciò, questo anime per me vale 10 perchè ha toccato delle corde in me particolamente sensibili. La grafica sembra spoglia e innaturale, specialmente gli esterni, che sono sempre deserti e minimali, poi ci si rende conto che sono in realtà perfetti perchè il leif motive della storia è il confronto tra due persone, e ogni scenario è come una stanza chiusa intorno a loro. Molti dialoghi sono allegri, parodistici, a lungo andare volutamente stupidi e ripetivi, ma da li a poco si arriva al drammatico, all'ossessione, spesso alla violenza (il culmine dell' ultima storia può essere considerato una summa dei temi e degli avvenimenti già visti nel corso dell'anime, ed è uno dei climax più belli in assoluto). Il tema dei sentimenti, preponderante, è trattato in modo ambiguo, per niente semplicistico come detto da altri, ed è quasi sempre filtrato dal punto di vista di personaggi la cui situazione non è per niente rose e fiori. Molte informazioni sul background del protagonista (e di altri personaggi) ci vengono tenute nascoste, pur sembrando essenziali ogni volte che ci si accenna, ma questo alla lunga non disturba e contribuisce invece ad ammantare alcuni personaggi di un aurea di inquietudine che dura fino alla fine.
Bakemonogatari, in definitiva, per me è stato un viaggio in un mondo di interiorità strane, immerse in atmosfere surreali, talvolta appena abbozzate ma proprio per questo piene di uno spessore che facilmente riconoscerà chi riesce a trarre il massimo dalle proprie impressioni, piuttosto che da una storia descritta per filo e per segno.
Ma è anche vero che non tutto questo è del tutto vero. Non è un harem come ci si aspetterebbe di solito. Non tutte le donzelle stanno li a sbavare per il protagonista. C'è più di un motivo se quest'ultimo si sente in dovere di intervenire quando le donzelle si ritrovano nei guai con spiriti e possessioni varie (il tema centrale dell'anime). La grafica è qualcosa di più che semplice sperimentalismo, e gli episodi non eccelsi, alla fine fin, sono solo due, già fatti notare da altri nelle precedenti recensioni.
Ma anche aldilà di tutto ciò, questo anime per me vale 10 perchè ha toccato delle corde in me particolamente sensibili. La grafica sembra spoglia e innaturale, specialmente gli esterni, che sono sempre deserti e minimali, poi ci si rende conto che sono in realtà perfetti perchè il leif motive della storia è il confronto tra due persone, e ogni scenario è come una stanza chiusa intorno a loro. Molti dialoghi sono allegri, parodistici, a lungo andare volutamente stupidi e ripetivi, ma da li a poco si arriva al drammatico, all'ossessione, spesso alla violenza (il culmine dell' ultima storia può essere considerato una summa dei temi e degli avvenimenti già visti nel corso dell'anime, ed è uno dei climax più belli in assoluto). Il tema dei sentimenti, preponderante, è trattato in modo ambiguo, per niente semplicistico come detto da altri, ed è quasi sempre filtrato dal punto di vista di personaggi la cui situazione non è per niente rose e fiori. Molte informazioni sul background del protagonista (e di altri personaggi) ci vengono tenute nascoste, pur sembrando essenziali ogni volte che ci si accenna, ma questo alla lunga non disturba e contribuisce invece ad ammantare alcuni personaggi di un aurea di inquietudine che dura fino alla fine.
Bakemonogatari, in definitiva, per me è stato un viaggio in un mondo di interiorità strane, immerse in atmosfere surreali, talvolta appena abbozzate ma proprio per questo piene di uno spessore che facilmente riconoscerà chi riesce a trarre il massimo dalle proprie impressioni, piuttosto che da una storia descritta per filo e per segno.