Recensione
1 Litre of Tears
10.0/10
Mi sono avvicinato in modo del tutto casuale alla serie, cercavo un drama qualsiasi su Youtube e mi è apparso questo, uno a caso. E' diventato un 10 obbligatorio per me, e ritengo quasi doveroso, essendo qui, fare una recensione, anche perché mi pare strano essere il primo. Il mio 10 deriva parzialmente dallo sviluppo della serie e per la prestazione degli attori (grandi interpreti per me okaasan e, dopo, la stessa Aya) ma soprattutto dalla storia reale.
E' proprio la storia reale, con la forza e con la fragilità della ragazza, con la determinazione e con la sua paura, che accompagna Aya nelle varie fasi della sua vita. Vita che cambia radicalmente negli anni della sua adolescenza e si avvia verso un binario diverso da quello dei normali ragazzi di tutto il mondo.
La forza della serie è quella di tenere attaccati alla ricerca dell'avvenimento successivo, è la sensazione di impotenza e di fatalità che spinge a capire cosa potrà avvenire ancora. Puntata dopo puntata, riprendendo estratti del suo diario, romanzando la storia per renderla più gradevole al grande pubblico, pubblicando alcune foto reali di Aya nei titoli di coda, la ragazza si trova volta per volta a combattere con questa malattia che inesorabilmente la allontana da una vita normale e riduce ogni autonomia.
Quindi, partendo da qualche piccola ansia iniziale, ad ogni puntata si aggiungerà un avvenimento, un fatto relativo alla salute o alla vita sociale o familiare della ragazza che la porterà verso l'unica direzione possibile. Per me, non solo emozionante, ma soprattutto educativo, di certo non adatto a chi cerca qualche ora da passare come tempo libero e in modo spensierato.
Oltre alla serie, di certo resa più televisiva con l'inserimento di qualcosa che nella vita della ragazza presumibilmente non ha trovato il tempo di esistere, all'ascolto di alcuni estratti del diario, alla visione di qualche foto di Aya (quella vera) nei titoli di coda, ci sono altri aspetti da ricordare. Ricordare questa serie significa ricordare questa ragazza, Aya, perché questa non è una storia di fantasia, ma è una storia di una vita reale proprio come è la nostra.
Aya nel suo diario (diario reale e tradotto in varie lingue) lancia un messaggio di altruismo e di speranza che è giusto non dimenticare, mentre la sua famiglia lancia un messaggio di affetto incondizionato.
E' proprio la storia reale, con la forza e con la fragilità della ragazza, con la determinazione e con la sua paura, che accompagna Aya nelle varie fasi della sua vita. Vita che cambia radicalmente negli anni della sua adolescenza e si avvia verso un binario diverso da quello dei normali ragazzi di tutto il mondo.
La forza della serie è quella di tenere attaccati alla ricerca dell'avvenimento successivo, è la sensazione di impotenza e di fatalità che spinge a capire cosa potrà avvenire ancora. Puntata dopo puntata, riprendendo estratti del suo diario, romanzando la storia per renderla più gradevole al grande pubblico, pubblicando alcune foto reali di Aya nei titoli di coda, la ragazza si trova volta per volta a combattere con questa malattia che inesorabilmente la allontana da una vita normale e riduce ogni autonomia.
Quindi, partendo da qualche piccola ansia iniziale, ad ogni puntata si aggiungerà un avvenimento, un fatto relativo alla salute o alla vita sociale o familiare della ragazza che la porterà verso l'unica direzione possibile. Per me, non solo emozionante, ma soprattutto educativo, di certo non adatto a chi cerca qualche ora da passare come tempo libero e in modo spensierato.
Oltre alla serie, di certo resa più televisiva con l'inserimento di qualcosa che nella vita della ragazza presumibilmente non ha trovato il tempo di esistere, all'ascolto di alcuni estratti del diario, alla visione di qualche foto di Aya (quella vera) nei titoli di coda, ci sono altri aspetti da ricordare. Ricordare questa serie significa ricordare questa ragazza, Aya, perché questa non è una storia di fantasia, ma è una storia di una vita reale proprio come è la nostra.
Aya nel suo diario (diario reale e tradotto in varie lingue) lancia un messaggio di altruismo e di speranza che è giusto non dimenticare, mentre la sua famiglia lancia un messaggio di affetto incondizionato.