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10.0/10
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Probabilmente il miglior manga mai concepito. Forse sono un pò troppo provocatorio, ma senza dubbio la penso così. Avrei voluto optare per titoli come Berserk ma alla lunga sono scaduti. Uno dei mille pregi di Gantz è che più va avanti più diventa bello e coinvolgente. Per chi non lo conosce per niente, apparetemente può sembrare strano, di primo acchito addirittura bruttino nei primi numeri, io stesso storsi il naso vedendo che strane copertine e che razza di design aveva. Come chi lo ha letto avrà notato, non si tratta della solita tecnica di disegno manga, ma Oku usa oltre alla classica serie di retini, disegni realizzati a computer perfettamente integrati nell'ambientazione, che danno più realismo, regalano alle scene in bianco e nero un ruvido contrasto simile a foto o riprese da diverse angolazioni di varie città.
Consiglio la lettura di Gantz solo ed esclusivamente ad un pubblico adulto, a causa dei temi che tratta, da quelli più assurdi ai più scabrosi e macabri. Oku affronta un argomento delicato come la morte, e non in maniera giocosa o spirituale come in tanti altri manga, ma la morte cruda e violenta, sbattuta in faccia, così come i quiotidiani potrebbero fartela vedere, e calca la mano con scene senza censura o remore. Ma cosa si cela dietro la morte? è qui che l'autore comincia a parlare della società moderna attraverso situazioni assurde al limite del grottesco, in un mondo reale-surreale allo stesso tempo.
Gantz narra la vicenda di Kei Kurono, un ragazzo apatico, svogliato, un pò egoista e abbastanza timido, nulla di speciale, per intenderci, un ragazzo come tanti altri nel mondo. Un giorno, nella metropolitana, incontra un suo vecchio amico che credeva uno di quei teppistelli di quartiere, un certo Masaru Kato. un vecchio ubriacone in quel momento cade sui binari, e la metro è in arrivo. è proprio Kato a gettarsi per tentare di salvare il miserabile sconosciuto, e quando questi riconosce Kurono, gli chiede disperatamente aiuto. Kei si fa coinvolgere, senza neanche sapere lui come, ma la metro arriva e la disgrazia diventa inevitabile: è così che i due ragazzi, scoprono che dopo la morte non v'è nè paradiso nè inferno, ma una stanza ad un certo piano di un certo grattacielo di Tokyo, dove sistematicamente, la gente morta (non tutta, e il perchè non si sa) si ritrova, costretta in un gioco assurdo quando spaventoso: essi potranno ritornare alle loro vite di sempre, ma ogni volta che verranno richiamati nella stanza, e nessuno potrà sapere quando, dovranno stare a degli ordini dettati da una grossa sfera di metallo nero, che racchiude all'interno un' inquietante segreto. La sfera detta gli ordini attraverso un display, e c'è un tempo limite per rispettarli.
Follia? Finzione? Il set di un film? Molti di quelli che si risvegliano là dentro credono di essersi salvati, e ricordano a malapena gli ultimi momenti della loro "precedente" vita.
Da qui prende ilvia una spirale di eventi pazzeschi, ironici, volutamente provocatori e talvolta erotici, quasi hentai per certi versi. Oku si diverte a dipingere una società moderna senza scrupoli, avida e egoista, che pensa solo al risultato invece che al contenuto, che esalta gli aspetti delle Idol (potremmo chiamarle veline de noi o una cosa simile, ma più famose), e irride gli otaku o i classici nerd. La storia passa il testimone a decine di personaggi differenti, che affrontano la terribile verità, e che devono accettare: essere morti ed essere gettati in un gioco assurdo, e crudele, costretti a giocare come gladiatori futuribili a caccia di strane creature che nessuno può vedere a parte loro. Il ritorno alla normalità è come la fine di un incubo, ma ben presto i protagonisti capiranno che si è trattata solo di una pausa...
La storia non ha bisogno di tanti dialoghi, verte sulle espressioni magistralmente realizzate dall'autore, parla di storie di vita reale intrecciate in questa assurda vicenda, tanto che ad un certo punto ci si abitua e pare che sia del tutto normale. Ogni personaggio principale è caratterizzato e il lettore riesce ad avere una introspezione del suo animo attraverso le sue azioni, le reazioni che ha in queste pradossali momenti. L'amore adolescenziale, l'egoismo e il cinismo dei figli delle metropoli, i teppisti cresciuti con troppe armi e poco amore, gli impiegati stufi di una vita troppo piatta e incolore, i liceali e i loro sogni, tutto contribuisce a creare un mosaico davvero mirabile e meravgliosamente appassionante, tanto che non ci si accorge di giungere alla fine del volume, e non si vede l'ora di leggere il prossimo.
Oku ama le belle donne formose, e non si risparmia: riempie la storia di belle donne e crea situazioni erotiche che a prima vista possono sembrare assurde, ma che riflettendo, ci si accorge di quanto rispecchino la nostra società imagine-dipendente, erotomane, piena d'impulsi erotici in tutti i settori, nella pubblicità, nella Tv, sui giornali, nel computer. ma alla fine, ciò che il lettore riesce a cogliere, è l'animo dei protagonisti, così vero e realistico da far commuovere anche i cuori più duri. Gantz è il manga che mi ha colpito di più sotto ogni punto di vista, sviluppando una trama mai banale, sempre ricca di colpi di scena che mai e poi mai t'aspetteresti, mai scadente e sempre pronta a suscitare i sentimenti più contrastanti nel lettore. Un'opera che ogni appassionato di manga dovrebbe aver letto, una vera e propria denuncia soft, molto sarcastica, dell'era che stiamo vivendo, attraverso gli occhi di persone che vivono in un incubo. Un incubo che pare a volte meno duro e più eccitante di una realtà troppo conformista e perbenista, che nasconde molto e talvolta mostra il falso.