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    Conosciuto come uno dei cavalli di battaglia dei celeberrimi Linkin park - rimasti orfani della tormentata buonanima di Chester Bennington – Breakin’ the Habit è un pezzo che incarna perfettamente lo spirito di questo storico, innovativo e amatissimo gruppo, e che ha un posto più che speciale nel cuore del sottoscritto.
    Inconfutabile, innanzi tutto, il fatto che tale opera appaia tutt’oggi d’altissimo impatto sia visivo che emotivo. Un sorprende1 [ continua a leggere]

    6.5/10
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    Luci soffuse e via a una introduzione in punta di piedi, dal retrogusto naif: una bambina corre a grandi passetti verso un luogo che pare incantato, una terra dai colori forti, pieni e splendidamente confusi. L’intensa pigmentazione e un dinamismo onirico portano lo spettatore, sempre attraverso i movimenti della giovanissima fanciulla, fin nelle braccia di Akino, la “concierge” di codesto luogo, ovvero colei che si occupa in primis dei clienti1 [ continua a leggere]
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    “La parola più bella sulle labbra del genere umano è senza dubbio “Madre”
    - Khalil Gibran

    I fili dell’ordito sono il tempo che scorre
    Cambiano le stagioni e tingono il cielo del suo colore
    I fili della trama sono le azioni delle persone
    Calcano la terra e scuotono l’animo

    Una narrazione quasi biblica da profondi richiami mitologici ci prende delicatamente per mano e permette sin da subito di fare la conoscenza con gli Iolph, creature dalla vit1 [ continua a leggere]

    1.0/10
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    Cosa potrebbe mai accadere a due coppie sposate, amiche fin dall’infanzia, che decidono di recarsi alle terme per un week end di svago?
    Confronto d’idee sull’attuale situazione politica? No.
    Una rimpatriata per ricordare i vecchi tempi? Forse.
    Dimostrare che il matrimonio va a gonfie vele decidendo di praticare molteplici, non programmati, confusi e poco chiari scambi di coppia?
    Ma certo!
    Benvenuti alla brutta sauna delle situazioni promiscue,1 [ continua a leggere]
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    Banale antefatto: un ragazzo di nome Tetsu, il più classico e anonimo dei liceali, cela l’ancor più banale potere segreto di controllare una creatura (sovrannaturale?) spongiforme, una sorta di cuscino grosso come un cane dal volto costantemente scoglionato di nome Cenco, che ricorda vagamente una mozzarella mutaforma dal colore di candeggina sporca, capace di assumere qualsiasi forma, materiale e durezza il suo “padrone” desideri. Il perché di1 [ continua a leggere]
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    “Le fiabe dove gli animali si mescolano agli esseri umani, di solito finiscono molto male.
    È meglio che le bestie si limitino alle loro storie.”

    Tutto comincia con una scala di grigi tinta da attimi color seppia, come vecchie foto sbiadite tratte da quaderni del secolo scorso, immagini che introducono ad un universo alternativo a quello a noi noto, ove il corso degli eventi storici si è susseguito in modo differente: una sorta di “Sliding Doors1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    “O tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente: o tu, che come un branco di demoni, venisti, folle e ornatissima,
    a fare del mio spirito umiliato il tuo letto e il tuo regno – infame cui sono legato come il forzato alla catena,
    come il giocatore testardo al gioco, come l’ubbriaco alla bottiglia, come i vermi alla carogna – maledetta, sii tu maledetta!”

    Quanto è arduo per un adolescente introverso svegliarsi ogni giorno, metters1 [ continua a leggere]
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    Fra i suoi scritti più noti - riflettendo sulla nostalgia - Alessandro Baricco si domandò se sostanzialmente fosse mai possibile soffrirne per qualcosa che non si è mai vissuto.
    La razionalità necessaria per valutare qualsiasi esperienza, è la prima a pagare le spese dell’emotività trasmessa da quel silenzioso terremoto che tutti conosciamo col nome di nostalgia, ed è per questo che, prima di cominciare a scrivere le righe che v’apprestate a le1 [ continua a leggere]
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    "Brutto”
    /brùt·to/
    Aggettivo
    1. Che riesce sgradevole o suscita contrarietà o repulsione sul piano dell'istinto o del giudizio estetico (opposto di bello): un uomo b. (anche s.m., f. -a : un b. che piace); b. come il demonio; un b. cane; un b. quartiere; una b. commedia; farsi b., fare il viso b., accigliarsi, farsi minaccioso; b. muso, duro, arcigno, ostile.

    Cominciamo con una base da cui partire, esattamente come si cucina un dolce se non fo1 [ continua a leggere]
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    "Una persona veramente forte non fa del male a nessuno”.
    Buonista, moralista, falso esistenzialista, intenso e pieno di sorprese: “Summer Time Rendering” parte come il più classico dei thriller sovrannaturali, fortemente influenzato da titoli che hanno scritto la storia del genere, a cominciare dal viscerale “Higurashi No Naku Koro Ni” e la sua tranquilla, sinistra Hinamizawa, o l’ancor più memorabile “Shiki”, che ha fatto propria più di tante a1 [ continua a leggere]
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    Il viaggio è un mondo in cui l’avventuroso è quotidiano e la quotidianità è avventurosa.
    - F. Caramagna

    Rendere il quotidiano, la semplicità e i banali momenti di vita corrente qualcosa di unico e indimenticabile: questo, da sempre, è il più grande talento di Shinkai sensei, più precisamente lo Shinkai degli inizi, il giovane uomo dai sogni malinconici e silenziosi, quello della neve che cade per sempre, ma non gela i cuori, quello dei treni in1 [ continua a leggere]
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    Abbiamo condannato il lupo non per quello che è, ma per quello che abbiamo deliberatamente ed erroneamente percepito che fosse - l’immagine mitizzata di uno spietato assassino selvaggio - che, in realtà, non è altro che l’immagine riflessa di noi stessi.
    - Farley Mowat

    Bastano pochi secondi dei titoli di testa per invaghirsi di questo favoloso ricamo animato: dal sapore anticato e affascinante, lesti si viene trascinati in un indistinto Medioev1 [ continua a leggere]