Recensione
Tetsuwan Girl
9.0/10
Manga pseudo sportivo di ambientazione storica, che tratta l'emancipazione delle donne giapponesi attraverso (in questo caso) il baseball... ma non solo. Il poliedrico Takahashi imbastisce una trama che via via ci porta ad un finale a dir poco apocalittico, gli eventi si susseguono ad un ritmo impressionante, ma ben calibrato, così da non far mancare una buona caratterizzazione ai suoi personaggi che in poche vignette esprimono il loro carattere senza il bisogno di discorsi prolissi e inutili, sotto questo aspetto Tsutomu sensei ha svolto un lavoro eccellente e ogni personaggio, sia esso principale o di contorno, è il protagonista della storia nel momento in cui viene chiamato in causa.
La parte sportiva non è trattata in modo maniacale, ma nemmeno troppo essenziale, le partite ci mostrano la voglia di riscatto di una nazione trattata come feccia dai vincitori, il loro sogno è palpabile a tal punto da coinvolgere emotivamente, provando odio, gioia, desolazione proprio come se fossi tu il protagonista della storia; ma ci sono anche amori, amicizie e questioni "d'onore". Il tutto non è trattato col solito buonismo da shonen, bensì in modo molto drammatico e oserei dire cinico.
Gli ultimi due numeri sono un qualcosa di speciale, succede l'inimmaginabile (non che prima ci si risparmi, eh!) proprio come se fosse un'apocalisse, le immagini parlano da sole e toccano nel profondo del lettore, inerme spettatore che come vittima di un incantesimo si vede costretto a girar pagina su pagina con occhi spalancati e increduli, davvero un qualcosa di indescrivibile ed emozionante!
Il disegno di Takahashi o lo si ama o lo si odia, a volte è essenziale, nei primi piani però raggiunge un'espressività fuori dal comune che annovera l'autore come uno dei miei disegnatori preferiti, ma comunque il tratto generale è ottimo, basta vedere le immagini delle copertine!
In definitiva direi quasi capolavoro, gli unici elementi che possono far desistere dal leggere questo manga sono il tratto dell'autore ed il tema trattato che può non interessare a tutti, per gli altri stra consigliato, per una mini di 9 volumi al prezzo di 4,70 di copertina lo sforzo è minimo, e tra le mani avrete una perla di un autore molto molto sottovalutato qui in Italia, in fatti le sue pubblicazioni italiane vivono delle odissee senza fine, da Jiraishin, a Tetsuwan Girl e ora Sidooh, davvero un peccato!
La parte sportiva non è trattata in modo maniacale, ma nemmeno troppo essenziale, le partite ci mostrano la voglia di riscatto di una nazione trattata come feccia dai vincitori, il loro sogno è palpabile a tal punto da coinvolgere emotivamente, provando odio, gioia, desolazione proprio come se fossi tu il protagonista della storia; ma ci sono anche amori, amicizie e questioni "d'onore". Il tutto non è trattato col solito buonismo da shonen, bensì in modo molto drammatico e oserei dire cinico.
Gli ultimi due numeri sono un qualcosa di speciale, succede l'inimmaginabile (non che prima ci si risparmi, eh!) proprio come se fosse un'apocalisse, le immagini parlano da sole e toccano nel profondo del lettore, inerme spettatore che come vittima di un incantesimo si vede costretto a girar pagina su pagina con occhi spalancati e increduli, davvero un qualcosa di indescrivibile ed emozionante!
Il disegno di Takahashi o lo si ama o lo si odia, a volte è essenziale, nei primi piani però raggiunge un'espressività fuori dal comune che annovera l'autore come uno dei miei disegnatori preferiti, ma comunque il tratto generale è ottimo, basta vedere le immagini delle copertine!
In definitiva direi quasi capolavoro, gli unici elementi che possono far desistere dal leggere questo manga sono il tratto dell'autore ed il tema trattato che può non interessare a tutti, per gli altri stra consigliato, per una mini di 9 volumi al prezzo di 4,70 di copertina lo sforzo è minimo, e tra le mani avrete una perla di un autore molto molto sottovalutato qui in Italia, in fatti le sue pubblicazioni italiane vivono delle odissee senza fine, da Jiraishin, a Tetsuwan Girl e ora Sidooh, davvero un peccato!