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Ikigami racconta grazie ai bei disegni di Motoro Mase, di una realtà non troppo futuristica, in una nazione che sembra essere il Giappone ma che l’autore non specifica mai, almeno in questi primi volumi. La volontà del governo di preservare la ricchezza nazionale si concretizza nella legge per la “prosperità nazionale”, un mezzo al quanto mirato nell’effetto, ma casuale nel suo colpire. Questo mezzo è costituito dagli Ikigami, “avvisi di morte”. Sin dall'età di sei anni, ad ogni singolo individuo viene fatta una piccola puntura al braccio. In una siringa su mille si trova una nano bomba, che percorrendo le vene e raggiunto il cuore, vi si ferma per un tempo che non è dato sapere. Infatti la sua esplosione, corrispondente ad un infarto mortale, avviene dopo i diciotto anni, e nessuno può sapere chi ha la capsula esplosiva nel cuore, e quando questa sancirà la sua morte. Qui entrano in gioco gli Ikigami: solo due settimane prima che la nano bomba esploda nel cuore del, per me, malcapitato, per il governo dispotico, fortunato connazionale; vari uffici indipendenti l’uno dall’altro, ma facenti parte di un complesso sistema di segretezza, comunicano i nomi di chi imminentemente dovrà morire. Così l’avviso che giunge ventiquattro ore prima della propria morte, coglie assolutamente di sorpresa le persone, che reagiscono ognuna secondo i propri istinti, o meglio, secondo il grado di accettazione di una legge istituita per “ricordare alla popolazione l’importanza della vita e di vivere ogni minuto al massimo” obbedendo al vecchio, ma sempre attuale, Carpe Diem, ed imprimere nelle persone la consapevolezza del valore della vita attraverso queste morti considerate utili per la prosperità nazionale.
Esemplificativo della volontà di voler utilizzare dei mezzi discutibilissimi per un fine collettivo più alto, quale il benessere. Allora c’è da chiedersi se sia giusto... ma senza che questa domanda lasci mai la vostra mente, sarete trasportati nel mondo dei protagonisti che l'autore descrive nelle loro diverse reazioni.

Cosa fareste voi se vi rimanessero solo 24 ore di vita? Sareste certi di non sprecarle inutilmente?
Di risposte reali non ce ne saranno mai, perché nella realtà sono rari i casi in cui un uomo viene posto di fronte alla cruda verità della sua infinita debolezza, di fronte a un mondo viceversa forte, eterno, continuo... l'uomo è solo di passaggio: bisogna che questo però sia il più positivo possibile, soggettivamente parlando, perché ciò che può essere positivo per la collettività non è detto che lo sia per l'individuo.
Manga consigliato calorosamente, nonostante il pessimo rapporto qualità/prezzo dell'edizione.