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8.0/10
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Baroque è la terza opera di Yayoi Ogawa, autrice di “Kimi wa Petto” e “Kiss & NeverCry”. Contrariamente ai precedenti lavori, la sua terza fatica non trova una classificazione immediata, risultando decisamente un manga atipico. Il carattere parodistico della trama emerge sin dalle prime pagine, riprendendo ironicamente gli stereotipi della commedia ecchi.
Atsushi Kabayama, ex bambino prodigio, è un liceale timido e decisamente imbranato. Dal suo incontro con un misterioso uomo, che gli consegnò una strana perla, pare aver perso le proprie straordinarie capacità, oltre alle attenzioni dell'amica d'infanzia Hiyoko.
La vita dell'adolescente subisce una svolta all'arrivo della nuova vicina di casa, nonché nuova compagna di classe, la bella Tsubasa Kanno. La ragazza senza troppi equivoci prova a sedurre Atsushi alla prima occasione, ma il nostro protagonista la respinge imbarazzatissimo... per essere subito attaccato da una scosciata gothic lolita con intenzioni non troppo amichevoli. A salvarlo è Trans, un giovane incredibilmente somigliante a Tsubasa, della quale il giorno dopo si dichiara gemello, presentandosi come Tsukasa Kanno.
Trans trasporta Atsushi nel mondo di Baroque, dimensione parallela dove ogni essere, al di là di poche eccezioni, ha un proprio alter ego. Atsushi viene a più riprese chiamato col termine "sposa" e fa parte dei suddetti casi fuori dal normale. Successivamente, Trans rivela al protagonista che se non farà sesso con Tsubasa l'equilibrio dei due mondi verrà meno. Alla caotica situazione si aggiunge l'interferenza di un gruppo di separatisti, all'interno del quale Alias, la misteriosa ragazza in nero, ricopre palesemente un ruolo importante.

Probabilmente, a una superficiale lettura del retro copertina, il manga apparirà una boiata di dimensioni stratosferiche. Una trama tanto assurda se banalizzata risulta ridicola, mentre Baroque si rivela invece un’azzeccata miscela. Come opera è difficilmente classificabile, in quanto propone situazioni che strizzano l'occhio a diversi generi, principalmente l'ecchi, lo shojo e lo shonen. Ciò giustifica la presenza di cliché, voluta per fini parodistici, ma non toglie al manga il proprio fascino. L'umorismo è vivace, mentre la storia risulta un impasto estremamente godibile e fresco proprio in virtù della spiccata vena ironica. Il secondo volume è ricco di sorprese, che fanno sì che la narrazione prenda una piega del tutto inaspettata, sia a livello di storia che sotto l’aspetto della caratterizzazione psicologica.
In tale ambito i personaggi di una certa importanza sinora mostrati sono ottimamente delineati, o promettono una crescita notevole. Già nel secondo tankobon è possibile cogliere numerose sfaccettature psicologiche, e ammirare un incredibile miglioramento del tratto dell'autrice, che a primo acchito potrebbe lasciare dubbiosi. Una volta superato il primo impatto, il disegno risulta originale e dinamico, accompagnato inoltre da un buon utilizzo dei retini. Gli effetti speciali non risultano affatto invasivi, rendendo la lettura scorrevole. Infine, le scene d’azione hanno un’ottima resa, risultando anatomicamente credibili e fluide.
Le uniche note dolenti a livello grafico sono le omissioni di alcune scene, in quanto talvolta le battaglie sono rappresentate in maniera lievemente sbrigativa e confusionaria. Vi è inoltre da rimarcare la vistosa differenza nella stilizzazione del character design fra i personaggi principali, poiché da un lato abbiamo Trans, Tsubasa, Alias e Lord Piranesi, la cui figura denota una maggiore cura, visibile semplicemente osservando i capelli del primo e i tratti facciali della seconda. D’altra parte invece il protagonista Atsushi, Bijoux, Shushu e Hiyoko presentano un design più semplicistico. Sono probabilmente pecche che nei numeri a seguire verranno meno; considerando poi che i combattimenti non paiono essere centrali allo sviluppo della storia, le note dolenti del manga sono effettivamente poche.

Baroque promette ottimamente. La trama si prospetta più fitta e impegnata di quanto non possa sembrare, anche per merito di alcune componenti sub text ipotizzabili, quali alcuni lati del carattere di diversi personaggi, o relativi alla cultura dello stato di Baroque. Le pieghe inaspettate negli sviluppi sono però avvenute un po’ troppo velocemente, il che preannuncia numerosi altri colpi di scena… o un clamoroso flop. Gli eventi che chiudono il volume 2 potrebbero determinare la clamorosa banalizzazione di alcuni personaggi, e portare l’opera pericolosamente in bilico a livello di credibilità. Per il momento a prevalere è l’umorismo, che però non rende Baroque un manga totalmente disimpegnato. Si prospettano però sviluppi interessanti, in quanto è possibile dedurre da alcune scene una certa pianificazione a livello di trama.
Giudicare obiettivamente questo manga non è semplice, specie per la componente parodistica che rende impossibile tenere in conto i cliché. Personalmente reputo ottimo l’equilibrio fra il non-sense e la complicatezza, e se la Ogawa riuscirà a dare uno sviluppo credibile a trama e personaggi, nella comicità o nella serietà, penso che potrebbe scappare anche un 9.
Per ora difficilmente verrà imboccata la strada del seinen fantastico duro, puro e prevalentemente serio. Ma per adesso il bilanciamento fra umorismo e serietà è ottimo, e il manga risulta leggibile in entrambe le chiavi. Altrettanto piacevolmente.