Recensione
Ryu delle Caverne
9.0/10
È con immenso piacere che recensisco l'ennesimo cavolo di Ishinomori Sensei, quel Ryu che tante volte ho guardato in TV durante l'infanzia, quel Ryu che in fondo ho scoperto essere davvero apprezzabile, sotto un profilo diverso, in età adulta.
La storia di Ryu poggia su un canovaccio semplice, quasi elementare, la ricerca della madre perduta, eppure riesce ad appassionare grazie ai numerosi elementi e spunti che strada facendo si aggiungono.
La scoperta dell'amore e della gelosia grazie alla tenera Ran, la discriminazione che Ryu è costantemente costretto a subire a causa della sua diversità, la responsabilità di prendere scelte anche per altre persone, la rabbia per tutte le angherie subite, la costante fuga dal pericolo e dal male che è sempre dietro l'angolo sotto forma di Tirano, l'orgoglio di Kiba e della sua missione, il dolore per la sua conseguente scomparsa...
Il tutto poi con delle rivelazioni finali che rendono la storia ancora più affascinante... ma in fondo lo stesso Ishinomori nelle pagine di apertura specifica che questa storia non ha una collocazione temporale precisa e che anzi potrebbe anche essere ambientata nel nostro "presente"... C'è anche da dire che quest'opera è stata scritta nel periodo in cui i Robottoni spadroneggiavano sia su carta sia in TV, una scelta ancora più coraggiosa che testimonia la grande ispirazione di questo autore.
Tecnicamente ho trovato il manga piacevolissimo: i disegni, chiaramente meno artificiosi di quelli odierni, sono comunque MAGISTRALI, tanto che riescono ad essere sia "antichi" che "moderni" nello stesso tempo.... e poi adoro Tirano e la sua espressione, riesce davvero ad incutere timore!
Edizione D/visual, quindi una garanzia, copertine argentate, carta spessa, ottima qualità di stampa e flessibilità dell'albo ottimale per la lettura. Consigliatissimo a tutti.
La storia di Ryu poggia su un canovaccio semplice, quasi elementare, la ricerca della madre perduta, eppure riesce ad appassionare grazie ai numerosi elementi e spunti che strada facendo si aggiungono.
La scoperta dell'amore e della gelosia grazie alla tenera Ran, la discriminazione che Ryu è costantemente costretto a subire a causa della sua diversità, la responsabilità di prendere scelte anche per altre persone, la rabbia per tutte le angherie subite, la costante fuga dal pericolo e dal male che è sempre dietro l'angolo sotto forma di Tirano, l'orgoglio di Kiba e della sua missione, il dolore per la sua conseguente scomparsa...
Il tutto poi con delle rivelazioni finali che rendono la storia ancora più affascinante... ma in fondo lo stesso Ishinomori nelle pagine di apertura specifica che questa storia non ha una collocazione temporale precisa e che anzi potrebbe anche essere ambientata nel nostro "presente"... C'è anche da dire che quest'opera è stata scritta nel periodo in cui i Robottoni spadroneggiavano sia su carta sia in TV, una scelta ancora più coraggiosa che testimonia la grande ispirazione di questo autore.
Tecnicamente ho trovato il manga piacevolissimo: i disegni, chiaramente meno artificiosi di quelli odierni, sono comunque MAGISTRALI, tanto che riescono ad essere sia "antichi" che "moderni" nello stesso tempo.... e poi adoro Tirano e la sua espressione, riesce davvero ad incutere timore!
Edizione D/visual, quindi una garanzia, copertine argentate, carta spessa, ottima qualità di stampa e flessibilità dell'albo ottimale per la lettura. Consigliatissimo a tutti.