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Volume unico di circa 250 pagine, “Shachi dell’orizzonte marino”, è una storia autoconclusiva appartenente alla categoria shounen d’avventura. Di recentissima pubblicazione (il volume è uscito ad Agosto 2010), questo racconto fa il filo ad opere capisaldi nel loro genere, come “Il mistero della pietra azzurra” (Fushigi no umi no Nadia) e ”One Piece”. Del primo si serve per trarre spunti per la trama, mentre del secondo fa tesoro delle ambientazioni suggestive. Da un mix di fantasia, realtà e valori morali, nasce quest’opera particolarmente originale e che invita il lettore a molteplici riflessioni.

La trama si basa su un antefatto che viene pian piano spiegato dall’autore, per bocca dei suoi stessi personaggi, tra i quali, è il caso di dire, emerge <i>Shachi Tribal</i>, che è il più importante in quanto protagonista dell’intera vicenda. Appartenente alla famiglia dei Tribal, Shachi vive su un’isola che assomiglia ad un piccolo paradiso terrestre, lontano dalla modernità, lontano dal mondo, lontano dall’orizzonte.
A fare compagnia al giovane Shachi, c’è suo nonno paterno <i>Chaka</i>, l’amica d’infanzia <i>Lala</i> ed il resto degli isolani. Cresciuto a stretto contatto con l’immenso mare, Shachi ne conosce tutti i segreti e lo vive come suo “habitat naturale”. Gli eventi, però, presto mettono alle strette il nostro giovane amico, che deve fare i conti sia col suo passato (la scomparsa del padre <i>Orga</i>) che col suo futuro, quello di varcare l’orizzonte marino. Con coraggio e volontà, Shachi si dedicherà alla ricerca di una verità preziosa, in un mondo fantastico, in cui si tufferà a capofitto con grande spirito avventuriero.

I disegni rientrano in una fascia medio alta, con un tratto leggero ma pesante dove serve. Alcune tavole di particolare rilevanza assumono connotazioni magiche tali da trasportare il lettore, anche se solo con la mente, nel vivo dell’azione, spingendolo in un oceano di brillanti luccichii. I personaggi principali sono sempre ben tratteggiati, mentre lo stesso non si può dire per il comparto dei comprimari.

L’edizione è molto ben strutturata, sovraccoperta non fastidiosa per la lettura (anche se io ammetto di averla rimossa mentre leggevo, ma è una mia abitudine), carta dal candido colore bianco che non traspare ed inchiostro che non macchia, quasi per nulla. L’assenza di pagine a colori ed il prezzo di 6,90 Euro non fanno gridare allo scandalo, poiché le pagine sono di una consistenza particolarmente robusta e resistente alle sollecitazioni (cosa che come ben sappiamo, non sempre è scontata). In definitiva non ci si può lamentare del lavoro svolto dalla RONIN, di cui mi sono fatto una buonissima impressione, essendo questo il primo loro prodotto che io abbia mai acquistato.

In conclusione mi sento di consigliare questo manga a tutti coloro che amano l’avventura, ma anche a chi è in cerca di una storia dalla profonda introspezione soggettiva, che si interroga sul rapporto uomo/natura a cui noi tutti dovremmo dare maggiore importanza. Voto 7– D’altri tempi!