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Saikano (il nome originale dell'opera) ci narra la storia di Shuji e Chise, due compagni di classe delle superiori.
Lui riservato, un po' scontroso ed un filo paranoico, lei molto goffa, timida e sempre insicura. Insomma, niente di nuovo sotto il sole, almeno come incipit.
Sullo sfondo troviamo una guerra violentissima tra due fazioni capace di mettere a rischio l'intero pianeta, una guerra che ha già sconvolto l'esistenza e fatto perdere senso a numerose attività umane, come ad esempio andare a scuola o al lavoro.
Il punto focale della vicenda è legato proprio al conflitto in corso ed è il terribile segreto celato dalla dolce Chise. Il suo corpo è stato infatti trasformato in un'arma potentissima, l'arma finale, un'arma dal potere distruttivo quasi divino. Un'arma che è viva ed in costante evoluzione.
La storia si incentra sul dramma vissuto dai ragazzi che vorrebbero vivere una storia d'amore "normale" ma che si trovano a fronteggiare delle situazioni obiettivamente troppo grandi per degli adolescenti e forse per qualunque essere umano. Inizialmente Chise nasconderà a Shuji la sua natura, ma non ci riuscirà ovviamente a lungo vista la situazione al limite dell'immaginabile.

Il tratto è molto particolare. Disegni spesso abbozzati, tali da sembrare schizzi, con guance rosse sempre in evidenza e complessivamente molto particolare e raffinato.
Alcune tavole vi sembreranno veramente emettere "calore umano" per l'intensità con cui riescono a comunicare il loro messaggio. Devo dire che lo stile si adatta alla perfezione al tipo di manga, drammatico, riflessivo e molto introspettivo.
Per quanto riguarda la storia devo dire che, sebbene parta in maniera banale, si evolve verso spunti interessanti con un finale che mi ha sorpreso.

L'opera però non è esente da pecche, ravvisabili sostanzialmente in tre aspetti.
Innanzitutto la trama di fondo è soltanto abbozzata, troppe cose vengono tralasciate, troppe situazioni risultano essere incongruenti (intere città vengono rase al suolo in un lampo e ci sono zone in cui si va ancora a scuola sapendo che la guerra è a due passi? Maddai!).
Il secondo elemento che penalizza l'opera sono i protagonisti. Rappresentano due degli stereotipi più diffusi nel settore anime/manga.
Lui, a volte rude, col fascino del bel tenebroso complessato. Non siamo ai livelli di Shinji Ikari ma insomma, anche il nostro Shuji non scherza.
Lei invece è un'inetta di prima categoria, goffa, timida ma anche molto dolce e sensibile. Li ho trovati piuttosto piatti e finti.
Tutto un altro paio di maniche invece lo spessore dei personaggi secondari, da Atsuki, un compagno di classe che pensa di andare in guerra per proteggere chi ama, a Fuyumi, ex di Shuji che ricomparirà per caso nella sua vita, ad Akemi, compagna di classe e prima ancora d'infanzia del protagonista. Tutti questi personaggi sono ricreati con una coerenza, un carisma ed una personalità eccezionale. Le loro scelte e le loro azioni, irrazionali o razionali che siano, sono assolutamente credibili e questo non fa altro che coinvolgere il lettore nelle loro storie. Non vi nascondo che ho letto il manga fino alla fine più per le vicende dei gregari che per la storia principale.
Ulteriore prova della qualità del cast di comprimari è data dal fatto che la lettura dell'opera comincia ad essere appassionante (per culminare con i numeri 4 e 5) proprio quando entrano in gioco i nuovi personaggi.

Il difetto più grosso resta comunque la assoluta incoerenza ed insensatezza dei comportamenti dei protagonisti, di Shuji in particolare. Molte situazioni vengono estremizzate per creare il momento drammatico per forza, per cercare di colpire e commuovere il lettore con la tragedia che vivono i due ragazzi e con il loro tormento interiore. I comportamenti e le reazioni sono così assurde che alle volte sembra proprio ci si trovi davanti a bimbi di sei anni o a persone di ottanta anziché a degli adolescenti.
L'autore ha voluto creare qualcosa di "forte" dal punto di vista emozionale, ma ha messo su un polpettone a cui manca solo da colonna sonora un qualche cantante neomelodico con la sua voce sgraziata, lamentosa e afflitta.
Peccato perché le potenzialità c'erano tutte.
E l'amarezza è ancora maggiore se si pensa al gran lavoro fatto coi personaggi secondari su cui, forse proprio a causa del minore tempo dedicatovi, si è ottenuta una caratterizzazione meno artefatta e costruita a tavolino, ma proprio per questo più spontanea, naturale e coinvolgente.

Dal punto di vista dell'edizione siamo difronte ad una edizione nella media, senza sovraccoperta ma senza particolari problemi e dal prezzo equo soprattutto se rapportato al numero di pagine ed agli standard di prezzo odierni. Il manga è esaurito presso l'editore (come troppo spesso accade nel caso della Planet) ma si recupera abbastanza agevolmente nel mercato dell'usato.