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8.0/10
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Una convivenza, alcuni amici da incontrare una volta al mese per mandare avanti il gruppo, i problemi di un lavoro che non ti piace e, soprattutto, il passaggio da adolescenti ad adulti: di queste storie ne potrei raccontare decine anch'io. Noioso? Banale? Scontato? Onestamente, e cominciando per una volta dai difetti, a volte Solanin, opera in 2 volumi di Inio Asano edita in Italia da Planet Manga, ha dei punti in cui la storia rallenta e risulta un po' troppo riflessivo; sebbene l'autore dimostri di saper narrare anche senza raccontare tutto, a tratti, secondo me, è un po' prolisso. Eppure, dopo un po' si ha voglia di continuare la lettura. Magari per la capacità di mescolare momenti comici, come le gags di alcuni personaggi, a momenti più toccanti e riflessivi, ma soprattutto veri.

In questa mescolanza di generi, una chiave per capire la storia è data dal lavoro, visto non solo come mezzo di sostentamento, ma nel suo significato più profondo di attività umana, come mezzo per realizzazione della propria vita. Peccato che qui si parli dell'impossibilità di arrivare ad un tale status. La vicenda parte proprio da quando Meiko decide di licenziarsi da un'occupazione diventata opprimente e insostenibile (come i colleghi), sebbene le dia la possibilità di vivere da sola con il suo ragazzo, Kaneda, il quale, a sua volta, ha un part-time. Ma gli impieghi non propriamente da sogno coinvolgono anche i loro amici: Billy manda avanti la piccola farmacia di famiglia, Kato addirittura non è ancora riuscito a terminare l'università, mentre Ai, la sua ragazza, sembra l'unica che accetti la situazione continuando a fare la commessa. Meiko, Kaneda, Kato... ma potrebbe essere benissimo la storia di Elisa, Marco, Luca e tanti altri ragazzi che devono affrontare le difficoltà dovute al “non-impiego”, difficoltà che si ripercuotono sui rapporti, sui pensieri e sulle scelte, difficoltà che invece sembrano svanire quando comincia Solanin.

Infatti il Limbo in cui si trovano sembra avere un'uscita privilegiata, la musica, hobby dei tre ragazzi che è stato anche il motivo grazie al quale si sono conosciuti. Ed ad un certo punto le canzoni, tra cui appunto Solanin (nel testo della quale ci sarà anche la chiave interpretativa di tutta l'opera) sembrano poter aprire un varco, una strada che in precedenza non si aveva avuto il coraggio di percorrere.

Avevamo accennato alle relazioni talvolta difficili, tuttavia Asano non sfoggia mai “effetti speciali”, non le fa mai sfociare nell'urlato, nel melodrammatico, nel morboso stile telenovela sudamericana. Il tutto è intenso ma tenue e a me, personalmente, piace molto questo modo di raccontare le cose.

Lo stesso potrebbe dirsi del disegno: personale ma molto curato nei dettagli degli oggetti e dei fondali, che a volte hanno un ruolo importante nell'integrare la trama, così come le inquadrature.

Ultima menzione per l'edizione Panini: carta e stampa non sono male ma la mia antipatia per le sovracopertine utili solo per far aumentare il prezzo di un euro non avrà mai fine! Questo, unito ai difettucci di lentezza suddetti mi porta a dare a Solanin un 8. Lo suggerisco però caldamente ai ventenni che, immedesimandosi nei personaggi, forse lo troveranno molto più interessante di tante opere che ci sono in giro.