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8.0/10
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Il nome "Kimagure Orange Road" potrebbe non dire molto ad alcuni appassionati, soprattutto giovani. Ma se alle stesse persone parli di "E' quasi magia Johnny" la musica cambia; nonostante le censure a cui è stato sottoposto nel suo primo - e più noto - adattamento, è abbastanza popolare. Il manga di Izumi Matsumoto ne è la versione originale; e pur non essendo scevro di difetti, è innegabile che il triangolo amoroso a sfondo fantastico di Kyosuke, Madoka ed Hikaru ha fatto storia.

In cima ad una lunga scalinata, due ragazzini litigano su quanti gradini abbia. Lui, che sostiene siano cento, è Kyosuke Kasuga, e ha appena cambiato città per l'ottava volta di seguito a causa della fastidiosa abitudine della sua famiglia di far scoprire alla gente i loro poteri ESP - di cui anche lui è dotato. Lei, Madoka Ayukawa - fermamente convinta che siano novantanove gradini - è all'apparenza dolce e femminile, ma nasconde un carattere complesso e soprattutto una reputazione da delinquente. All'oscuro di tutto ciò, Kyosuke se ne innamora immediatamente.
Di lì a poco il ragazzo finisce nella stessa classe di Madoka, e scopre quello che si dice sulla sua bella. I suoi sentimenti rimangono immutati, ma senza dubbio adesso è più difficile avvicinarsi a lei, sia per le voci che girano sia per il suo temperamento schivo e scostante.
Il fatto di dover nascondere i suoi poteri soprannaturali non aiuta di certo il povero Kyosuke, ma a complicare ancora di più le cose ci pensa Hikaru Hiyama, la migliore amica di Madoka. Avendo visto il ragazzo in un contesto in cui il suo vero carattere - sensibile e soprattutto indeciso - era nascosto questa si innamora di lui, credendo di essere ricambiata. Ayukawa, che nel frattempo comincia a provare a sua volta dei sentimenti per il ragazzo, decide di farsi da parte ed incoraggiare l'amica, promettendole che farà tutto il possibile per aiutarla a conquistarlo. Più facile a dirsi che a farsi, però. Kyosuke è un indeciso nato, e la paura di ferire l'una o l'altra lo paralizzano. E così, tra poteri sovrannaturali, gelosie reciproche e tanta, tanta indecisione, il triangolo amoroso appena nato cresce vigorosamente...

L'ingrediente principe del manga è senza dubbio il triangolo amoroso. Personalmente, però, trovo che questo termine sia un po' inadatto. Per quanto mi riguarda un buon triangolo amoroso deve avere due requisiti: tutte le parti coinvolte devono essere a conoscenza dei sentimenti di ciascuno, e l'esito non deve essere scontato. "Kimagure Orange Road" non rispetta questi criteri. Per prima cosa: è chiaro come il sole che Kyosuke sceglierà Madoka. La sua non è vera indecisione, quanto piuttosto paura di ferire i sentimenti di Hikaru, che egli per sua stessa ammissione vede più come una sorella. Continuando a parlare di Hikaru, quest'ultima nota solo nell'ultima parte dell'opera che a lei e a Madoka piace lo stesso ragazzo, e dire che sono amiche da anni. Ayukawa è probabilmente quella con la visione più completa, ma la situazione non cambia: come si fa a parlare di triangolo amoroso se uno dei suoi lati non sa di formare una figura?

Diciotto volumi per delle storie autoconclusive possono sembrare parecchi, ed effettivamente l'autore riprende più volte alcuni temi, come la partenza di Madoka per l'America o Kyosuke che, invitato dalle ragazze nello stesso periodo, cerca di andare a tutti e due gli appuntamenti in contemporanea. Tuttavia, il manga ha un asso della manica: i poteri ESP. Con questi il mangaka ha una libertà di azione praticamente infinita, perché non ci sono regole: così il nostro protagonista può tranquillamente viaggiare in mondi paralleli, tornare indietro nel tempo, trasformarsi in animale, essere ipnotizzato, ecc. Così l'opera diventa ancora più piacevole da leggere e perché no, imprevedibile.

I personaggi sono piuttosto tipizzati, eppure per il tipo di storia raccontato è l'approccio migliore. Kyosuke non è il classico santarellino degli shonen: è un vero adolescente e quindi governato dagli ormoni. Non nei primi numeri, ma successivamente l'opera si riempirà di parecchi riferimenti piccanti; per non parlare della marea di sogni erotici fatti dal nostro! Tutti questi pensieri poco casti rendono Kyosuke un personaggio realistico, e sicuramente per un ragazzino è facile immedesimarsi in lui.
Non si può proprio dire lo stesso di Madoka ed Hikaru, troppo antitetiche. La prima è resa con cura: ha un carattere complesso ma con una precisa etica, ed è evidente l'affetto che la lega alle persone a cui tiene. Anche i personaggi secondari danno qualche soddisfazione, come le sorelle del nostro e il suo cuginetto Kazuya, che fa tanto il so-tutto-io ma è molto più simile all'altro di quanto voglia credere. Discorso a parte, invece, per Hikaru: non solo destinata ad essere sempre seconda, ma rischia anche di essere poco simpatica, visto il suo infantilismo e la scarsa empatia. Sembra quasi che sia stata dipinta in maniera negativa apposta per favorire l'altra, prova ne sia che non compare nemmeno in tutte le storie.

Il tratto di Izumi Matsumoto è tipicamente anni '80, vale a dire piuttosto semplice e simile a quello di Rumiko Takahashi. Le figure sono disegnate in maniera rozza, a parte alcune eccezioni - un indizio: il suo nome inizia per M...- a tal punto che a volte è difficile distinguere Kyosuke da Kazuya. Prevalgono gli sfondi bianchi o neri, e i retini non vengono quasi mai usati. E' uno stile che può piacere o non piacere, ma è figlio nel bene e del male dell'epoca in cui venne disegnata la serie, e che comunque si evolve con il passare dei volumetti.

Che altro dire di "Kimagure Orange Road"? Un titolo importantissimo per capire i manga degli anni '80: e soprattutto, una storia decisamente gradevole.