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    Una catastrofe naturale: un argomento capace di far sbizzarrire degli sceneggiatori. Quanti modi per parlarne, quanti temi da affrontare, quante trame da sviluppare. La principale domanda da porsi è: si vuole fare un'opera realistica, oppure ci si vuole prendere delle licenze rispetto alla realtà? Non sono sicura che chi si è occupato di "Tokyo Magnitude 8.0" fosse sicuro della risposta data...

    Mirai Onazawa ha solo tredici anni, ma quanto a pe1 [ continua a leggere]
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    “Arakawa Under the Bridge” non è un capolavoro. Non è un'opera che rivoluzionerà per sempre l'animazione giapponese: non inventa nulla di nuovo e non è piena di dettagli che si notano soltanto dopo ripetute visioni. Assolutamente no.
    “Arakawa Under the Bridge” non è un capolavoro. Ma non è nemmeno una schifezza immonda. E' un'opera onesta, che non si prende troppo sul serio, con un comparto tecnico che svolge bene il suo sporco lavoro e, tra una1 [ continua a leggere]
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    "La malinconia di Haruhi Suzumiya" non è un'opera che passa inosservata. Non passò inosservata quando era solo una light novel, e non lo fece quando venne trasposta in anime, sia in Giappone sia all'estero. Pensate che conoscevo di nome l'opera ancora prima d'interessarmi seriamente agli anime e ai manga, come mi è capitato poche volte. Sin da subito avevo voluto anch'io ficcare il naso nella malinconia di Haruhi Suzumiya.
    In genere le opere che1 [ continua a leggere]